PASSERELLA
Sono Jacques
Ho 25 anni
Sono un indossatore
E faccio sfilate
Dall’età di 17 anni
Amavo l’idea di fare questo lavoro
Ho sempre adorato la moda
E sognavo quella passerella ogni notte
Poi arrivi dentro questo mondo a parte
E scopri una realtà molto diversa
Soldi pochi
Spremuti come limoni
Orari disumani
E, se non sei fortunato,
Devi sottostare a stilisti
Che ti “Chiedono”
Certe prestazioni particolari
Io
Sono stato tra i pochi fortunati
Sei un manichino che cammina
Volto impersonale
Sei un bambolotto al servizio
Dello stilista e del suo vestito
Lo so
Non mi crederete
Voi penserete alla Campbell
O ad altri indossatori
Ricchi e famosi
Esistono
Li conoscete infatti
Ma in un mondo di innumerevoli modelli
Quelli che sfondano
Si contano sulle dita di una mano
Forse due,
Forse…
In compenso
La coca gira a fiumi
E tu la prendi
Anche per poter sostenere
I turni e gli orari massacranti
A cui noi
Servi fashion della gleba
Dobbiamo far fronte
Ma soprattutto
La prendi per non ricordarti
Il fallito che sei
Sogni disfatti
Sfinge dipinta sul mio volto
Passo lento e standardizzato
Passo catatonico
Un vestito diverso ad ogni uscita
Un vestito diverso
Indossato sempre sulla stessa anima
Senza più colori al suo interno
Se non il bianco della neve
Troppa neve
Ed il nero di una malinconica oscurità
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
27 commenti:
Vero,ogni tanto mi capita di vedere una passerella alla televisione e vedo degli automi,magri come chiodi,con delle facce strane,in particolare i maschi.
Ciao
PER BLOGREDIRE è un mondo con molte ombre e lati oscuri
X DANIELE
Gli stilisti impongono un modello di ragazza magrissima.
I messaggi della moda sono recepiti dalle ragazze che finiscono per diventare anoressiche.
Sotto accusa è il mondo della moda e chi partecipa alle sfilate.
Non dobbiamo dimenticare che gli addetti al settore più spregiudicati impongono, in
particolare alle ragazze dell'est, l'obbligo di dimagrire anche con l'uso
di anfetamine che tolgono l'appetito e sono sostanze tossiche.
Zapatero aveva vietato a Madrid di far sfilare ragazze anoressiche.
Il problema è che nel nostro mondo della moda la magrezza è un valore.
Magro piace, perché i vestiti cadono meglio su un corpo snello e gli stilisti
richiedono modelle così e le ragazze vogliono dimagrire. È come nel caso della droga,
se non piacesse a nessuno non sarebbero così tanti a consumarla.
Luciano Casolari parla di un amico che gli racconta che la figlia di sedici anni
vorrebbe diventare una modella. Visto che ha un parente che lavora in questo
settore sono andati assieme a fare un colloquio. La ragazza è bellissima e anche fotogenica
per cui sembrerebbe tutto facile se non fosse per il peso. Il parente, infatti, afferma che
lei è fuori dai parametri. È alta un metro e settantanove centimetri e pesa cinquantotto
chili ma, secondo il parente, per poter entrare nel giro delle modelle dovrebbe calarne
almeno altri 4 o 5.
Gli stilisti impongono turni, modelli e vestiti demmerda ma sinceramente mentre leggevo pensavo agli orari imposti dai proprietari di miniere di carbone. E l'anoressica che sfila l'ho vista diversa.
È un mondo che gira su se stesso, più spettacolo che abbigliamento. Chi vuole entrarci lo fa a suo rischio e pericolo, come accade in tutto il contesto dello showbiz.
PER GUS la testimonianza che porti è al contempo terribile ed allo stesso tempo "normale "in quel mondo diabolico
Non ho capito il senso del tuo post. Scusami ma ho letto e riletto ma non comprendo. Non esiste una libera scelta? Il lavoro lo ha scelto lui o gli è stato imposto? Chissà se ha provato a lavorare ad una catena di montaggio per 8 ore consecutive, se ha pranzato con un baracchino davanti, forse riscaldato, in un ambiente malsano, con tanto di schedatura da parte del padrone. Dimenticato gli anni 50/60/70 in mamma fiat? Lì non si poteva scegliere, lì si era obbligati ad accettare, lì si arrivava dal sud devastato dai Savoia e &....
Mi dispiace caro amico ma questo post, per me, non ha senso. Buona giornata
PER ARIANO i rischi del mestiere devono essere legati alla possibilità o meno di fare successo em. Essere sfruttati non deve essere ammesso mai
C'è un libro interessante da far leggere a questo indossatore: "Filippo Falcone – Morte di un militante siciliano". Dopo che lo avrà letto possiamo anche riparlarne. Ciao ❤️👋
PER FARFALLA non condivido e ti spiego il perché. Un lavoratore è tale sempre ed il diritto a non essere sfruttato e abusato vale per qualunque lavoro. I diritti devono essere riconosciuti as ogni lavoratore, qualunque sia il suo lavoro. Altrimenti arriveremo alnparadosso che poiché il docente è uno chat ha studiato e si è scelto il lavoro che fa, non deve avere alcun diritto rispetto ai minatori.
PER FRANCO il fatto che si sia scelto il lavoro o non sia come andare in miniera non vuol dire che in quel campo i diritti dei lavoratori non debbano essere tutelati e poi non ridurrei l'anoressia a malattia snob legata al mondo della moda perché l'anoressia è legata a problemi psicologici della persona spesso causati da un rapporto complicato con i genitori e con se stessi
Il mio disappunto deriva dal fatto che l'indossatore ha scelto, l'operaio difficilmente sceglie. Vero che entrambi hanno il dovere di affermare i propri diritti sullo sfruttamento subito però sono due sfruttamenti molto diversi. Mi piacerebbe tanto sapere chi dei due si sente più sollevato a fine mese 😉
Hai mai notato una cosa: i modelli sono magri magri, gli operai grassi grassi, con tanto di pancia prominente... 🤣
PER FARFALLA alla fine del mese forse l'operaio ci arriva con più ansia, ma entrambi sono stanchi di vivere e di subire umiliazioni secondo me
Sono anni che se ne parla ma la situazione non sembra cambiare.
Chissà perché.
Grazie di averne scritto Daniele. Buona serata.
PER PIA i soldi ovviamente..
Già... 😘
Tematica discussa tante volte, ma la situazione non è cambiata, troppi giri di soldi.
Pur avendo letto più volte il tue rime ed i commenti, non riesco a commentare ......... Sarà l'argomento stesso che mi blocca.
Assolutamente frustrante. A volte ci si lamenta della monotonia e del grigiore del lavoro impiegatizio ma poi ti trovi a scoprire l' aberrante realtà di lavori che crediamo liberi e creativi mentre nascondono forme di sfruttamento indicibili. Proprio vero che non è tutto oro quel che luccica.
PER CAVALIERE infatti.
PER GIOVANNI se non condividi i contenuti della poesia tu sai bene che qui da me si può dissentire e aprire un dibattito dialogando liberamente
PER FABIO Hai detto bene
Per Daniele
Non mi sembra di aver detto nel mio commento che non condivido ho solo scritto che l'argomento mi blocca. Non ho mai parlato di modelli da pasarella di moda. Un lavoro come un'altro.
Volutamente mi hai messo in bocca un termine che non ho mai pensato.
E' un lavoro complicatissimo, a livello fisico ma anche umano.
Un po' come per certi ballerini di alto livello.
Ti indurisce profondamente.
PER GIOVANNI volevo capire cosa ti bloccasse ora l'ho capito ma non ho mi voluto metterti in bocca parole che non pensi,era solo una mia ipotesi
PER KATRINA indurisce forse anche per quello che si deve a volte sopportare
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