DI CITTA' IN CITTA'
Di città in città
Itineranti come un circo
Viaggiamo liberi come pop corn
Sembriamo felici
Sempre sorridenti
Danziamo imperterriti
Con sole o pioggia
Cantiamo imperterriti
Che sia giorno o notte
Che ci ascoltiate o no.
Siamo una famiglia composta da tre persone
Io che ho 16 anni e mi chiamo Kevin
E poi ovviamente papà e mamma,
Siamo artisti di strada.
Siamo un qualcosa di mai visto
Siamo un corpo unico
Si fa musica
Equilibrismo
Danza
Siamo un piccolo show
Cerchiamo di donare un paio d'ore liete
In cambo di pochi spiccioli
Cerchiamo di fare l'impossibile
Abbiamo perso la casa
Troppi debiti e la banca se l'è presa
Provenivamo da un circo famosissimo
Ma poi la crisi
Il calo di spettatori sempre maggiore
Le proteste animaliste
Anche se noi già da qualche anno non tenevamo più animali...
Lasciammo la Compagnia
Ed i miei misero su dal nulla un negozietto di artigianato
Ma oramai nessuno compra più le cose belle ed uniche
Tutti a comprare riproduzioni degne del peggior Warhol
Ora abbiamo un piccolo palco
E con gli adeguati permessi
Riusciamo a fare un piccolo spettacolo davvero bello
Per racimolare quel poco sufficiente per sopravvivere
Di città in città
Schiavitù ai bordi delle strade,
Spacciatori e consumatori
Agli angoli dei vicoli più bui
Di città in città
Italia stai agonizzando
Di città in città
Paura di un ritorno di un super greenpass mondiale
Di città in città
Disperati elemosinano un euro
Altri rubano nelle case o sui bus
Altri si sparano.
E poi c'è chi scrive sui social
Di essersi laureato alla scuola della vita...
Mi manca la stanzialità
La mia casa ed i miei amici
Se tali saranno ancora,
I perdenti si tagliano fuori
Gli sconfitti non godono più
Dell'onore delle armi
I falliti sono falliti e basta
Hai voglia ad ascoltare
Illustri personaggi dello sport
E sentirli dire che fallire è non tentare
Non è vero
Non è così.
Se non provi sei un vile
Uno che non osa mai per paura di fallire.
Fallito lo sei se perdi
Lo so non dovrebbe andare così
Ma la vita oggi è spietata
La gente oggi è malevola,
Diffidente
E spesso falsa.
Di città in città
Sogno una vita diversa
Di città in città
Mi sto rassegnando
Di città in città
Vedo carovane di "adolescenti - spazzatura":
Stronzette griffate dai capelli fino alle unghie dei piedi
Accompagnarsi a bulletti sfigati
Che di affascinante hanno l'arroganza coi deboli
L'ultimo I - Phone ed un briciolo di peluria in più
Insomma hanno tutto meno i neuroni
Ma quelli oggi sembrano più un fardello che un vantaggio.
Ho nostalgia della scuola
L'ambiente da me era ancora decente
Ed andavo d'accordo con tutti più o meno
Insomma ero perfettamente integrato
Come direbbero quelli che parlano bene
Ma che poi nel momento del bisogno
Sanno solo alzare le spalle
Perdendo di colpo l'uso della parola
E limitandosi ad un laconico sospiro di resa.
Di città in città
Sento cescermi la rabbia
Di città in città prego
Che le cose migliorino
Tornino come prima
In pratica prego per voi
Sì voi che ci avete ridotto così
Perchè di città in città
Il nostro tour sta per concludersi
E se per l'ultima nostra data
Non avremo di nuovo una vita normale
Sarete voi
In ginocchio davanti a me
A pregarmi di non uccidervi
Preghiera inutile
Io vi avrei forse anche risparmiati
Ma il mio AK47 non sarà del mio stesso avviso
Ed una raffica di sana vendetta
Di vera giustizia
Rimbalzerà tra le pareti degli edifici
E si udirà echeggiare ovunque
Di città in città.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
17 commenti:
X DANIELE
A me piace chi vede la realtà senza prendersi in giro. Lo fai con questa poesia incisiva, sofferta che si aggrappa a un cambiamento improbabile.
Complimenti Daniele.
Noi crediamo di vivere in Paesi "democratici", ma non è cosi. Ribadisco ancora una volta, il 1984 di Orwell è sempre più reale.
PER GUS grazie la tua sensibilità e la tua conoscenza della vita sono sempre fonte di parole che mi toccano il cuore e che fanno riflettere
PER CAVALIERE reale e dramaticamente superato secondo me.
Há artistas de rua muito bons.
Um poema interessante, com um final dramático.
Tal como na realidade acontece algumas vezes.
Gostei do poema é magnífico.
Boa semana, caro amigo Daniele.
Um abraço.
PER JAIME obrigado! Sono profondamente toccato dal tuo straordinario commento.
Belle rime dedicate ad un problema che ancora brucia dentro.
Chi vede uno spettacolo del genere, non dovrebbe esimersi di dover uscire un euro, ma molti lo fanno.
Purtroppo la società è solo uomo mangia uomo, chi non riesce a vincere è destinato a essere sconfitto, o peggio come nella tua poesia, destinato ai bordi delle strade...quante persone vivono in automobili, senza nemmeno avere un'arte per sopravvivere...ed è costretto a riemergere da solo, se ha la forza di farlo...altrimenti c'è la follia ad accoglierlo...bellissima poesia
Essere ridotti ai margini della società è certamente umiliante, però non mi sento di giustificare la violenza neppure in casi del genere.
Bravissimo! certificato vaccinale digitale globale: ormai l'organizzazione mondiale della sanità, formidabile pupazzo delle multinazionali, ha gia deciso emetterlo.
Moltissima gente vive nelle condizioni che descrivi nella tua poesia, mentre i ricchi diventano sempre piu ricchi grazie alla corsa agli armamenti che osserviamo tutti i giorni.
PER GIOVANNI molti non immagini quali vite possono esserci dietro gli artisti di strada
PER CATERINA grazie per il tuo prezioso e profondo commento che condivido in toto. Vero poi la disperazione può portare alla follia
PER ARIANO giustificare forse no comprendere invece sì
PER GIORGIO grande, sei l'unico ad aver colto anche quel passaggio, una specie di easter egg a cielo aperto vedibile da tutti, ma coglibile da pochi
Sempre più vasto il solco tra povertà, disperazione e classi agiate, straricche.. ci si avvia ad una nuova lotta di classe dove la follia sarà protagonista e un mercenario si impadronirà del mondo.
PER FRANCO lotta di classe molto probabile salvo che non ci sia l'apertura di un negozio di telefonia con in offerta speciale l'ultimo I Phone
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