mercoledì 8 febbraio 2023

L'Angolo del Rockpoeta®: "Amanda"

 Scritta tra i commenti che ho lasciato in risposta ai vostri pensieri e riflessioni sul post con la poesia "Due Guance, Una Vita"  ho deciso invece di postarla e di non lasciarla solo come una poesia tra i meandri dei commenti del mio blog. Osservo en passant che anche in questo caso abbiamo la conferma che il mio "giochino" aveva motivo di essere fatto. Ma veniamo alla poesia di oggi. La mia lirica prende spunto da un mio ricordo: ho ancora ben chiaro nella mia mente il mio sdegno e la mia rabbia quando lessi l'inizio di un libro di Coelho "Veronika decide di morire" dove se non ricordo male all'inizio si legge che la ragazza è un'anima superficiale, vuota e che vuole suicidarsi perchè si annoia anche se ha tutto; poi il suo tentativo di suicidio rimane tale perchè salvata anche se pare che possa morire in pochi giorni per i forti danni al cuore ricevuti dalle pillole ingerite. Da quel momento lei conosce in quella clinica tante persone con le loro storie e sembrerebbe quasi pentirsi del suo gesto. Ora, dare l'idea che un adolescente (maschio o femmina) sia così vuoto da suicidarsi perchè per esempio non si diverte più a giocare alla Playstation  o non ha l'ultima borsa alla moda, lo trovai allora ed ancora oggi lo trovo, ripugnante. Da quel momento verso quest'autore è per me scattato un ostracismo a vita, bandito ogni suo libro. Non avevo mai scritto nulla in tutti questo tempo, ma i vostri profondi e sensibili commenti su quella mia poesia e sul tema che trattava, mi hanno acceso il fuoco dentro e così in ritardo di ben 18 anni (il libro mi capitò tra le mani nel 2005) quello sdegno è uscito fuori. Forse una forte reazione da parte mia, ma mi domando che cosa può aver provato e cosa mai oggi potrebbe provare un o una giovane leggendo quelle parole iniziali e non avendo la forza di proseguire la lettura di quell'agglomerato di fogli di carta che hanno osato chiamare libro. 

AMANDA

Ciao Coelho
Sono Amanda
Pensa un po'
Sono ricca
Bella
Posso avere ogni bene voluttuario
Ma non ho più i miei genitori
Non ho più chi mi dava una carezza 
Quando ero a terra
Non ho più nessuno

Ciao Coelho
Sono Amanda
Ho 15 anni appena compiuti
Ho perso i miei genitori 2 mesi fa
E non me ne fotte un cazzo
Non me ne è mai fottuto un cazzo
Di un paio di jeans in più
E non mi interessa più vivere
E mi interessa solo sparire
Proprio come dovresti avere il buon gusto
Di fare tu

Hey Coelho
Sono Amanda
Mi sto impiccando nella mia cameretta
A farmi compagnia in quest'ultimo istante di vita
Ho il mio inconsolabile dolore nel cuore
Ed il tuo libro di merda tra le mani

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

19 commenti:

blogredire ha detto...

Un inno alla vita...

Franco Battaglia ha detto...

Alla fine Coelho narra di una storia vera, una storia comunque di redenzione e rinascita. Ci si può stancare della vita per motivazioni le più diverse, basta anche solo la depressione, mostro invisibile che può crescere con noi. Ma comprendo le sensibilità di ognuno di noi, sollecitate in maniera diversa.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER BLOGREDIRE; il suo libro non so se definirlo tale, aiio avviso forzare ad amare la vita sempre e far credere ai più giovani che noi lo facciamo, è immorale e bugiardo.

Gus O. ha detto...

X DANIELE

Non ho letto nessun romanzo di Paulo Coelho.
Nella rete trovo una recensione sul libro "Veronika decide di morire".
Eccola.
Veronika ha ventiquattro anni, una vita normale, eppure non è felice. Per questo decide di morire, ingerendo una dose eccessiva di sonniferi. Ma il tentativo fallisce e si risveglia tra le mura dell'ospedale psichiatrico di Villete, dove il suo cuore ammalato scopre un universo di cui Veronika non sospettava l'esistenza. Qui conosce Mari, Zedka, Eduard, persone che la gente "normale" considera folli, e incontra il dottor Igor, che attraverso una serie di colloqui cerca di eliminare dall'organismo di Veronika l'amarezza che la intossica privandola del desiderio di vivere. Veronika spalanca così le porte di un nuovo mondo, un mondo che, attraversato con la consapevolezza della morte, la spinge, sorprendentemente, alla consapevolezza della vita. Fino alla conquista del dono più prezioso: sapere vivere ogni giorno come un miracolo. In questo romanzo, Paulo Coelho riversa nella storia della giovane Veronika la sua personale esperienza, i ricordi di tre anni consecutivi di ricovero in un ospedale psichiatrico, dove lo scrittore venne rinchiuso solo perché considerato "diverso". E riesce ancora una volta a mostrare al lettore come il miracoloso e inafferrabile dono della serenità possa essere conquistato in qualsiasi luogo, anche in quelli apparentemente più improbabili. Perché il dono della serenità è nascosto nel cuore di ciascuno di noi.

Il problema è: Coelho era un diverso, oppure un malato di mente?

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FRANCO: in realtà si ispira ad un fatto vero molto meno superficiale:Veronika decide di morire si ispira infatti ad un drammatico episodio della vita di Paulo Coelho quando, nel 1965, a diciotto anni, venne ricoverato in una clinica psichiatrica. “L'11 novembre 1997, Veronika decise che era finalmente giunto il momento di uccidersi. Non è dato sapere se per un reggiseno della Yamamay o dei Jeans firmati dalla Ferragni.... Mi pare che ili fatto originale da cui prende spunto avrebbe dovuto a maggior ragione fargli provare rispetto e tristezza

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: a me non interessa, anzi vado già ancora più duro: se era un diverso, dicendolo chiaramente un probabile omosessuale, a mggior ragione avrebbe dovuto capire che sofferenza è vivere subendo continue restrizioni nonché insidiosi abusi e quindi non dare un moralistico e cattolico giudizio di condanna per il suicidio di Veronika ma capire il suo disagio.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIRA: è proprio quello il punto, mi sarei dovuto aspettare una maggiore attenzione alla sofferenza altrui

Giovanni ha detto...

Cmq è Triste.
Oggi si è "pieni" di queste storie.
Lo dimostra il fatto di orrende pubblicità di ipotetici "medicinali" che ti rilassano e che ti fanno dormire .......... oggi siamo a questo.
Questo Coelho conoscendo ora il fatto realmente accaduto ....... è l'inizio di una società parzialmente malata.
Daniele Verzetti
E' bella, ci hai messo qualcosa di tuo .........anche se non so percepirlo.
Non mi sono commosso ........... è bella per la doppiatura di personalità di Amanda, che conclama una mente contorta

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ALITO DI VENTO: di mio forse la difesa d'ufficio verso chi può avere un disagio, voler morire e difficilmente il disagio è figlio di quelle sciocchezze a cui allude Coelho.

MaratonetaGiò ha detto...

Le malattie mentali non sono comprese da chi ha la fortuna di stare bene. Spesso la causa di questi malesseri sono le persone che ti circondano che si sono divertite a giocare con la tua vita. Diciamo di voler bene ma non sappiamo fare il bene.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIO': può trattarsi anche di solo disagio psicologico senza che vi sia di mezzo per forza di cose una malattia mentale.

Caterina ha detto...

Non ho mai letto questo libro, ma sicuramente se un adolescente decide di suicidarsi non è per un motivo banale, nessun suicidio lo è. Anche se può essere provocato da un motivo banale, quel motivo altri non è che la goccia che fa traboccare il vaso, l’ennesimo tentativo andato male che colpisce una mente che in quel momento vede tutto in una prospettiva buia.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PE CATERINA: concordo con il tuo pensiero

Ariano Geta ha detto...

Ho letto un solo libro di Coelho, "L'alchimista", e l'ho trovato talmente banale che non ho più letto nulla di suo.
La banalizzazione del suicidio di un adolescente credo nasca forse dal credere che davvero possa basarsi solo sulla "noia esistenziale", quando invece è evidentemente dovuto a una qualche grave forma di disagio che l'adolescente non è ancora in grado di capire (il sostegno psicologico è sempre importantissimo in casi del genere).

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO: bravissimo, non si poteva dirlo meglio.

Patricia Moll ha detto...

Ha ragione Ariano. Un suicidio non va mai banalizzato. Va se possibile intercettato il desiderio di compierlo prima dell'atto finale.
E poi un aiuto specialistico che aiuti la persona a capire e superare il problema

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Versi che fanno tanto riflettere.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA: già, forse avrebbe potuto essere un'idea a suo tempo, per farglielo capire, di inviargli una mail 😆 Battuta a parte la penso davvero come te,Ariano e Caterina.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: ti ringrazio.