Oggi è il 25 novembre. Devo specificare meglio? No sono sicuro di no...
NUMERO 77
72 ore 1 vittima
72 ore 1 vittima
72 ore un'altra vittima
Altre 72 ore un altro femminicidio
Fermandoci qui nel conteggio
12 giorni e 4 donne uccise
Di fatto quasi tutte da ex fidanzati o ex mariti.
Io sono la vittima 77
Mi ha uccisa nell'agosto del 2022
A martellate
Ma non sono l'ultima della lista.
Sono una morta tutto sommato recente
Ma poichè quel funebre conteggio non si interrompe mai
Io sono già stata superata
Da altre donne uccise.
Senza contare
Stupri
Maltrattamenti
Violenza psicologica
Insomma un ampio ventaglio
Di metodi per farci male.
Sono la vittima 77
Ed ho un nome
Ma non so se ho voglia di dirvelo
Un oggetto ero da viva
Tanto vale esserlo anche da morta
Quindi vittima 77
Così voglio essere chiamata.
E poi non capisco
Tutto questo ipocrita interesse
Verso il mio nome
Ora che sono morta
Magari se vi foste interessati a me
Prima
Quando respiravo
I miei occhi sorridevano
Le mie mani gesticolavano
La mia bocca parlava
Le mie gambe ballavano
E quel bastardo mi picchiava.
Quindi
Che cazzo vi frega adesso
Di conoscere le mie generalità!
Sono la vittima 77
Ero una donna
E prima del mio ex
Mi ha ucciso la vostra indifferenza.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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I numeri sono da brividi: Sono 77 le donne uccise da inizio anno ad agosto 2022 di cui 67 uccise da un ex. Ora questi numeri sono purtroppo e drammaticamente peggiorati. il Viminale poi fornisce questo dato: dal 1° agosto 2021 al 31luglio 2022 i femminicidi sono stati 125 (+ 15,7%) Di queste 125 donne uccise,108 sono state ammazzate in ambito familiare e ben 68 sono morte per mano di un ex partner. La cosa ancora più aberrante è che con questi numeri così devastanti parliamo "solo" di donne uccise, senza contare quelle maltrattate, stuprate, quelle che subiscono violenza psicologica, quelle vittime di stalking... È vero, Alessandra Matteuzzi vittima numero 77 ha proprio ragione prima del suo ex è stata uccisa dalla nostra indifferenza.
31 commenti:
Una forma di terrorismo che non sappiamo come fermare. Nell'arco de pochi anni i femminicidi in Spagna hanno oltrepassato il numero di vittime di 40 anni di terrorismo di ETA, il grandissimo problema nazionale che non si risolveva. Ma almeno c'era un percorso segnato su come procedere. Dovevamo avere pazienza e fiducia nelle forze dell'ordine. Ma qual è il percorso a seguire con la violenza sulle donne???
podi-.
Mi é piaciuta la domanda finale di Carlos qui sopra. Il fatto è che non andiamo a studiare la causa scatenante iniziale di queste violenze. È come un voler tralasciare perché è tutto inutile... terribile ciò...
Forse sarebbe il caso di scuotere le coscienze di chi dovrebbe fare in modo di difendere le donne DAL PRINCIPIO.
Quelle che denunciano, con grande forza di coraggio, non ottengono nulla se non la vendetta su di loro dalla persona che hanno denunciato. È così evidente tutto ciò, allora mi chiedo semplicemente: perché?
Grazie e buona giornata Daniele.
Siamo ancora lontani dal risolvere un problema atavico. E non lo sappiamo noi uomini, noi che amiamo e rispettiamo, perché educati in questa ottica. Quindi uno dei problemi più gravi è in che ambito crescono questi assassini, a volte insospettabili, quali cancrene coltivano dentro, quali sogni deturpati cullano, quale assurda visione del mondo gli è stata prospettata. A noi non resta che l'esempio, la denuncia, evidenziare e sottolineare qualsiasi minima stortura alla quale capita di assistere, qualsiasi devianza. Io non ho figli da educare, e forse la faccio facile, ma voglio credere che crescere un figlio non può prescindere dal fornigli almeno il pretesto di un'anima nobile.
PER CARLOS: ha ragione Pia, la tua domanda finale è il centro del problema. Un tentativo per rispondere al tuo quesito potrebbe essere quello di dirti che il percorso da seguire è duplice: da un lato maggiore ascolto delle donne che denunciano, pene più severe, efficaci, e che scattino anche ad un minimo cenno di minaccia fisica e psicologica verso la donna. Per es. la cavigliera elettronica, magari se fosse possibile, collegata direttamente alla polizia in modo che non la donna non debba nemmeno prendersi la briga di chiamare le forze dell'ordine, e poi magari pronta a scattare non a 500 metri dalla denunciante ma anche a 4 km. Dall'altro lato iniziare fin da piccoli un percorso educativo che metta al centro il rispetto verso ogni donna del pianeta. Percorso questo, più lungo ma necessario e fondamentale perchè solo con il deterrente delle pene non si va lontano.
PER PIA: poco da aggiungere, hai detto tutto tu e molto bene. Anche quando la donna denuncia, spesso le "armi" a disposizione delle forze dell'ordine sono basse. L'ordinanza restrittiva spesso non sortisce alcun effetto dissuasivo ed il braccialetto elettronico non sempre viene messo perchè in Italia se ne hanno molto pochi a disposizione. Sul perchè ancora molto ci sia da fare potrei provare a risponderti che relativamente da poco tempo si è finalmente iniziato un serio percorso di sensibilizzazione su questo tema. Se pensi che il reato di stupro è stato considerato un reato contro la morale pubblica fino al 1996 (Legge 15 febbraio 1966 N.66 e che solo in quell'anno è stato ritenuto essere un reato contro la persona e quindi con pene più gravi, ti fai un'idea di come si sia ancora molto indietro nel processo di sensibilizzazione e cambiamento di mentalità verso le donne.
PER FRANCO:concordo su tutto e... no, non la fai facile, neanch'io ho figli ma li avessi avuti avrei insegnato loro il rispetto di ogni essere umano, specialmente delle donne. Credo peraltro che riuscire a fornire "un'anima nobile" al proprio figlio sia poi la chiave d tutto perchè se si è buoni d'animo allora non è necessario insegnare il rispetto a compartimenti stagni ma basta fargli apprendere il rispetto per ogni donna, uomo, creature animali, piante... Se una essere umano è buono ed ha un' anima sensibile, questa sua sensibilità la saprà riversare su tutto.
X DANIELE
L'indifferenza di chi nota la violenza è l'ultimo atto della mancanza d'amore verso il nostro prossimo. L'inizio di una mentalità sbagliata avviene all'interno di una famiglia dove ogni problema viene affrontato non con la ragione, ma con pugni e botte. Il figlio impara il comportamento brutale che seguiterà ad avere nella scuola, che con l'emarginazione del soggetto negativo peggiora una situazione già compromessa. La vittima aveva anche denunciato le minacce alle autorità competenti, ma nessuno, nemmeno la sorella della donna di 56 anni che era al corrente delle prime avvisaglie della tragedia, ha pensato che potesse avvenire un assassinio.
PER GUS: concordo con te, l'educare fin da piccoli al rispetto verso tutti e quindi anche e soprattutto verso le donne, visto che sono loro ad essere vittime di questo nauseante disprezzo da parte di maschi sfigati, è sicuramente un passo da fare presto e bene. Aggiungo che sarebbe anche utile l'isolare e lo stigmatizzare fin da giovani ogni atteggiamento che fosse una manifestazione ed un segnale d'allarme di un potenziale comportamento violento nei confronti della donna sia essa bimba, adolescente o donna adulta.
PER VALERIA: grazie per queste tue toccanti parole, la tua sensibilità è ogni volta sorprendente. Il tema dei minori affidati ai centri sociali perchè orfani di madre uccisa dal loro genitore maschio o mero padre biologico (i padri veri sono altra cosa) e quindi senza spesso nessuno che li possa prendere con sé, è un altro drammatico aspetto o sfaccettatura di questo dramma
Gli uomini sin da piccoli sono educati dalle donne ma purtroppo il maschilismo è imperante. Le donne già da piccole, nella società contano meno degli uomini ed da qui che bisogna iniziare e spiegare ai bambini che l'altra parte del cielo non è di loro proprietà. Il rispetto, la comprensione servono per convivere in modo civile. Abbiamo bisogno di due ali per volare insieme, senza prevaricazioni. Alle donne manca la vera libertà di decidere della propria vita e quando si ribellano, gli uomini non lo accettano e le annientano nei modi più barbari.
Avevo 18 anni quando sono stata violentata in pieno giorno mentre tornavo dall'università e ancora oggi nonostante stia seguendo un percorso per "accettare" quanto mi è capitato non sono più quella di prima, una parte di me è morta per sempre.
Non so cosa spinga un uomo a usare tanta violenza su una donna fino ad arrivare a ucciderla, ma non sopporto chi tenta di trovare delle giustificazioni, non sopporto una giustizia all'acqua di rose. Ho scritto la mi esperienza nel mio blog e spero possa essere di aiuto a chi come me ha subito l'abuso di un mostro, perché questi soggetti non possono essere definiti uomini.
Bianca
PER MARATONETA GIO': giusto, ecco perchè educare non solo al rispetto ma anche a far capire come ogni ingiustizia che una donna subisce anche la più lieve è sbagliata.
PER BIANCA: Non sono uomini sono d'accordo con te. Sono senza parole, ammiro la tua forza nel raccontare la violenza che hai subito. Non solo non possono ma non d e v o n o esistere giustificazioni e perfino nessuna attenuante nel senso più ampio del termine compreso quello giuridico, verso chi violenta una donna.
Sconvolge il continuo aumento dei casi, anno dopo anno. Queste battaglie si possono vincere solo con unione, coesione ed evidente volontà. Praticamente siamo a zero. Come dicevo da me bisogna azzerare il silenzio, metterlo in un angolo, scrivere e denunciare, sostenere ed educare. Partendo dalla famiglia. Un abbraccio Daniele e grazie per il tuo sostegno continuo💛
PER MARIELLA: concordo con te totalmente; il silenzio è nefasto: parlare, denunciare, scrivere, aiutare educare e porre in essere misure più serie e severe per prevenire ogni forma di violenza su una donna.
Vero, l’indifferenza è una forma di violenza. E il fatto che quasi ci si abitui a questa orrendo e infinito elenco non fa che perpetuare la violenza. Sono numeri sconvolgenti, molto si defe ancora fare, soprattutto nell’educazione dei bambini. Viviamo in una società ancora legata a idrologie maschiliste. Intanto le donne muoiono e non facciamo altro che contare il numero delle vittime.
PER CATERINA: concordo pienamente con le tue parole, purtroppo è ancora una società molto ipocrita che da un lato strombazza l'uguaglianza tra i sessi ma poi invece nei fatti è ancora molto retrograda e maschilista
Una situazione molto più che sconvolgente. Le tue parole ben testimoniano dei dati che definerei agghiaccianti.
PER MARCAVAL agghiaccianti ed inaccettabili
Non per essere ripetitivo, però il problema è non solo "culturale" ma anche di prevenzione in senso poliziesco. In senso di mentalità, è necessario fare più educazione civica ai giovani, fargli capire quali sono i diritti altrui e i limiti ai propri. E poi ci sono certi pseudo-salotti televisivi e molti politici danno invece esempio di protervia, arroganza e non rispetto delle regole, pessimi esempi che istigano al credere che tutto sia concesso urlando e sbraitando e minacciando (dipendesse da me, i famigerati talk-show con urlatori seriali dovrebbero essere proibiti).
Però, accanto alla formazione culturale e all'eliminazione dei cattivi esempi per far capire che esistono dei limiti ai propri diritti - e che quindi una donna non è una proprietà, non si può picchiare, non gli si può imporre di restare con te se lei ha deciso di interrompere la relazione - ci deve essere anche un adeguato aiuto a livello poliziesco. Gli uomini violenti e aggressivi devono essere tenuti sotto controllo, quindi braccialetto elettronico e obbligo di firma già dai primi casi di stalking minaccioso, altro che obbligo di non avvicinarsi alla donna senza però nessun metodo per controllare che rispetti davvero la restrizione.
PER ARIANO: concordo con te, su questo punto sfondi con me una porta aperta. Io tra l'altro mi chiedo come non sia possibile, nell'epoca dei droni, di tecnologie avanzatissime, di possibilità di tracciare in pochi istanti i tuoi spostamenti e stabilire la tua attuale posizione, avere braccialetti elettronici che segnalino direttamente alle forze dell'ordine delle aree vicine, il soggetto violento che si avvicinasse già a soli 10km dalla donna vittima delle sue malate "attenzioni" e come non sia possibile piazzare un gps o roba del genere sulla sua auto ed intervenire non appena si trovasse sempre a 10km da dove si trova la donna da cui deve tenersi lontano. Mi chiedo perchè non si vada in tale direzione invece di insistere su un inutile foglio di carta, detto anche ordine restrittivo, dove intimano al maschio violento di non avvicinarsi a più di 800 metri dalla donna che lo ha denunciato; pezzo di carta che al bastardo non mette alcuna paura, e che lo considera alla stregua di un pezzo di carta igienica con cui..... beh mi sono spiegato.
Numeri che fanno riflettere.
PER CAVALIERE: verissimo.
E' giunto (purtroppo) il momento di adottare strumenti normativi che consentano ai giudici di applicare misure limitative della libertà personale, anche sulla base di pochi elementi (inizio di stalking, minacce di vario tipo, etc.). Secondo me il primo passo riguarda scelte incisive termini di politica criminale. Vorrei poi guardare in faccia, uno per uno, quelli che scenderanno in piazza contro il governo che starà per emanare questi provvedimenti. Perché questo sarà l'unico contributo che alcuni dell'opposizione saranno capaci di fornire: remare contro mandando 50.000 persone tra via del corso e piazza del popolo.
Poi si interviene anche dal punto di vista culturale, cercando di contrastare anche l'indifferenza.
La cosa che mi sconforta e che i numeri sono altrettanto allarmanti in molte altre aree del pianeta, dall' India al Messico.
PER GIORGIO: concordo con te sulla soluzione più punitiva anche a livello preventivo. Vero, anche nel resto del mondo i dati sono terrificanti come per esempio in Honduras https://agoradelrockpoeta.blogspot.com/search?q=el+dia+mas+corto
Impressionanti i numeri dell'Honduras riportati nel tuo post del 17 febbraio 2020.
Buona domenica, Daniele!
PER GIORGIO; e più si va avanti più i numeri peggiorano.
E' una mattanza spaventosa in Italia e all'estero ed è quel tipo di violenza che si radicalizza nella società e trovare rimedi non è facile. Ma qui da noi è necessario agire a livello legislativo (e su altri livelli sociali e formativi) e chi può decidere deve darsi una mossa (e non c'entra il colore del governo che sia di destra, di sinistra, di centro ecc.).
Un salutone Amigu de Zena
e buona domenica
PER DECLIVIODOMANI: concordo in toto con le tue parole.
Conteggi spaventosi, numeri raccapriccianti.
Un fenomeno da studiare meglio per poterlo meglio arginare.
PER LA DAMA BIANCA: più che da studiare è da fermare e presto.
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