mercoledì 11 maggio 2022

L'Angolo del Rockpoeta®:"Il Niente"

IL NIENTE

È difficile scrivere una poesia sul "Niente"
Anche se a molti riesce molto bene
Parlare di "Niente"

È difficile essere Niente
Di solito molti sono nulla
Altri sono nessuno

È complicato  anche solo 
Volere il "Niente"
Lo dice anche un proverbio che
"Non si dà niente per niente"

Eppure
Oggi il Niente disturba le menti intorpidite
Che sono gabbate dal Niente
Niente che però
Si mimetizza
E si trasforma in "Qualcosa"
Un "Qualcosa" i cui contenuti
E lo spessore sono "Niente"

È difficile scrivere una poesia sul Niente
Si rischia di non aver niente da dire
Si rischia di non scrivere niente
Perchè altri temi
Seri
Profondi
Complessi 
E da valutare con scrupolosa attenzione
Sono prioritari rispetto al Niente

Eppure
Il Niente non è mai stato forte
Come adesso
Così "Qualcosa"
Non è mai stato capace,
Il tutto plagiando menti ignoranti
E corrompendole con promesse, 
Di sottrarsi al volere del Niente
Per poi restare in controllo

È difficile ingannare il Niente
Anche se in questa situazione
Nel contesto storico in cui viviamo
Possiamo batterlo
Perchè potrebbe permettercelo
In una sola circostanza
Ossia quando il Niente si distrae
Fiero di saper parlare di qualcosa 

Non è un gioco
Il Niente vuole uccidere 
Ogni simbolo di capacità cognitiva 
Spegnere una mente aperta sul futuro 
Legata alla speranza vera
Ed alla voglia di cambiare il mondo.  

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®                      

35 commenti:

Giovanni ha detto...

Per me il niente è come la banalità e come lo zero in matematica.
Credo che filosoficamente il niente possa rappresentare il nocciolo della sostanza.
Giusti dicono le tue rime ............. è difficile parlare del niente.

Franco Battaglia ha detto...

C'è guerra, c'è ipocrisia, c'è cattiveria. C'è l'inutilità in giro, sui blog, in televisione. C'è il nulla a cui si aggrappano tutti tentando di tirar fuori la testolina dal proprio fango. ma ognuno attaccato al suo pianerottolo di niente. E' come se tutti mettessero carta moschicida per far appiccicare attenzione; a pochi interessa davvero il poco che possono offrire, la loro meraviglia pura, perché sanno che pochi se ne interesserebbero. Ma quei pochi insistono a scrivere versi e pubblicare racconti scarni, perché sanno che quel loro niente è tutto per loro, e dei meccanismi di "ascolto" se ne fregano. Continua così Daniele, continuiamo così.

Pia ha detto...

E niente... Volevo scriverti che hai espresso qualcosa di molto giusto sul niente.
Concordo anche con Franco.
Bisogna comprendere a chi dare giusta fiducia. Altrimenti si annullano anche i nostri pensieri, per quanto utili ed importanti possano essere.
Buona giornata Daniele. Ti abbraccio.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIOVANNI difficile per chi non ama il Niente e combatte questo nemico, altri sono invece più abili... Vero il Niente è anche banalità. e siccome oggi molta massa ama la banalità ama quindi il Niente che pertanto è pericoloso

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FRANCO; non vale, leggo il tuo commento e mi fai venire gli occhi lucidi: ".. ognuno attaccato al suo pianerottolo di niente",,, trovo questa frase straordinaria. Hai ragione su tutto e sì continueremo così perchè non possiamo fare diversamente è quello che noi sentiamo imprescindibile fare, è la nostra natura. Grazie Franco le tue parole mi danno ulteriore forza per non smettere mai di lottare, sei una bellissima persona.

Gus O. ha detto...

Il Nulla
di Eugenio Montale
(Ossi di seppia, 1925)


Forse un mattino andando in un’aria di vetro
Forse un mattino andando in un’aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s’uno schermo, s’accamperanno di gitto
alberi case colli per l’inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n’andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

Gus O. ha detto...

Secondo Givone è che il concetto del nulla sia il grande rimosso della filosofia occidentale, quasi un fenomeno carsico che si affaccia alla riflessione teorica a distanza di secoli, là dove logica (che vieta di pensarlo) e metafisica (che lo nega) cessano di esorcizzarlo, cancellandolo come alternativa all'essere; mentre si ripropone nelle filosofie che ammettono il nulla come fondamento dell'essere, ed esplorano un'ontologia della libertà che da Plotino a Schelling arriva al nostro Pareyson. Il nulla indagato da Givone non è una forma di negatività opposta all'essere (non ricalca, quindi, la Grundfrage di Leibniz, "Perché l'ente anziché il niente?"), bensì il principio di libertà che permette all'essere la scelta fondamentale tra l'esistere e il non esistere. Il nulla, dunque, come libertà estrema; luogo per eccellenza di tutto ciò che è possibile: un nulla che assomiglia non poco a Dio, "all'abisso della libertà" che alcuni chiamano Dio. Questo "discorso temerario" mutuato da Luigi Pareyson, che approssima scandalosamente Dio al nulla, in un'esperienza vorticosa coniugante perdizione e salvezza, non è tanto interessato a un percorso di fede, o ad attribuire la verità al Dio cristiano piuttosto che al Dio della tragedia greca. Scegliere Dio è scegliere il senso dell'essere, e quindi il nulla che ne è il fondamento. Filosofia e religione accomunate dalle stesse emozioni (stupore, gioia, angoscia di perdita, orrore della fine) di fronte al miracolo dell'esistenza, combattono, in Givone, la stessa battaglia contro l'indifferenza del nichilismo, che oscura il senso dell'essere e condanna l'uomo all'assenza di scopo, alla pura apparenza.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PIA:grazie Pia la tua sincera e diretta sensibilità la tua coerenza non possono mai mancare nei tuoi commenti e questo mi piace moltissimo. Hai ragione su quello che dici, nella vita privata è importante osservare di chi fidarsi ma se esprimiamo un'idea, un pensiero, così in pubblico, secondo me diventa importante avere quel coraggio quella voglia di non trincerarsi dietro la paura e di non lasciare che il Niente si manifesti in una risposta o una proposta di circostanza o cmq in un allontanarsi da luoghi dove ti viene chiesto di toglierti la corazza ed uscire con le tue idee in campo aperto. Tu non sei così chi commenta qui non è così e chi è fuori nel mondo non dovrebbe essere così. Più coraggio, più conoscenza, più sensibilità devono essere messi in campo come fai anche tu per combattere il Niente perchè il Niente se si insinua nelle menti diventa un Qualcosa, e quindi impedisce di liberare la nostra coscienza la inibisce. Il Niente è latente in ognuno di noi, per sconfiggerlo basta solo saperlo, stare allerta e non permettergli mai a qualunque costo di prendere il sopravvento su noi stessi. Scusa la disquisizione sono andato a ruota libera 😊

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALERIA infatti è conoscendo il Niente che se hai coraggio e determinazione lo eviti e lo combatti sostituendolo con Tutto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GUS: bellissima, lui dà al Nulla un concetto diverso, a tal proposito si potrebbe sottilizzare e dire che il Nulla può avere una accezione positiva il Niente negativa. Il Nulla potrebbe essere in grado di cancellare le brutture del mondo o restituire la solitudine a chi l'ha sempre cercata Oppure come afferma Montale, il Nulla è scoprire la verità ossia che tutto ciò che vediamo à Nulla è una sovrastruttura per non vedere la verità ossia che in realtà siamo circondati da Nulla. Il mio Niente è meno filosofico e più prosaicamente concreto, il Niente di cui scrivo si insinua nelle menti per farti mantenere il Nulla e per impedirti di comprendere cosa va cambiato, abbattuto, mantenuto.

Il Nulla di Givone non mi sembra così negativo come il mio più umile Niente di cui scrivo. Ecco diciamo che il mio Niente si avvicina di più al nichilismo, con la sola differenza che quest'ultimo ti schiaccia con una apatia conclamata ed un disinteresse verso tutto quello che ti circonda, e quindi anche il Niente, il primo invece è attivo, propositivo, vuole farti interessare a qualcosa solo che quel Qulcosa in realtà è lui, il Niente sotto mentite spoglie. Perdona se ho molto semplificato la mia risposta, il tuo secondo commento meriterebbe ben più di questa mia umile risposta, Ci dovresti fare un post perchè altri più preparati di me in questo campo potrebbero lasciarti dei commenti significativi, perchè il tuo secondo commento è filosofia allo stato puro ma non nel senso di un borioso esercizio di stile ma nel senso di un commento che matura un proprio pensiero profondo che utilizza la filosofia e la fede per dare una risposta. Straordinario.

Ariano Geta ha detto...

C'è chi ha costruito la sua carriera - politica o giornalistica fondamentalmente, ma sarebbe più giusto dire "televisiva/mediatica" - proprio sul niente. Eppure, c'è chi si lascia affascinare dal niente. E' un limite di noi esseri umani, ci lasciamo ingannare facilmente e ci inganniamo persino da soli vedendo a ogni costo qualcosa dove non c'è assolutamente nulla.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARIANO già, carriere intere si basano sul Niente ed in parte è anche colpa nostra perchè se per essere insediato in un posto importante come una conduzione di un programma di approfondimento non dipende da noi ma magari da giochi di potere interni all'emittente, poi decretarne la sua fine è una possibilità nostra non guardandolo e peggio ancora per i politici che votiamo noi (forse è più corretto dire votavamo una volta...) per questo il Niente è da combattere perchè siamo tutti noi massa ad alimentarlo, se non vogliamo farci abbagliare dal Niente il Niente non ha potere su di noi non può averlo in alcun modo.

Katrina Uragano ha detto...

Il niente è pura inconsistenza. E a volte mi sembra che questo niente affligga le menti più del "qualcosa".

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER LA DAMA BIANCA infatti è così il Niente seduce le menti e corrompe quel poco di Qualcosa che potrebbe aiutarci a provare una difesa almeno minima. Ma se il Niente prende il sopravvento il risultato è sotto gli occhi di tutti, è il mondo, o se vuoi restringere il campo, il Paese in cui oggi viviamo.

Giovanni ha detto...

daniele Verzetti
Come ho sempre detto è sostenuto per me la banalità va al primo posto ........... dalla banalità si cresce, oppure è fine a stessa se non si coltiva.
Ma mi basta la tua risposta ..............la banalità è pericolosa
Quando ti va ed hai tempo ho un blog pubblico, i miei commenti(anche nel tuo blog) mi dirai la Pericolosità delle mie banalità e a chi sono dirette.
Questo me lo devi, ma a maggior ragione lo devi ai tuoi lettori, in modo che stiano alla larga dal pericolo del mio blog e commenti ...........aspetto la tua risposta dei danni che ho arrecato sia a te oppure ad altri.
io amo la banalità che non ha nulla a che fare con il "niente"

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIOVANNI non so a quale blog alludi io frequento un tuo blog che commento spesso come ho fatto oggi per es. Se ne stai coltivando un altro, so che avevi quello sugli articoli della Costituzione, dimmelo e mettimi il link q ui per favore.

Giovanni ha detto...

Quello l'ho cancellato ................ne ho uno solo. blog, Banale/pericoloso ma uno solo.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIOVANNI: è quello che commento già come ho fatto ancora oggi. Danni non ne fai, nessuno ne fa se esiste il rispetto pur nel dire e scrivere pensieri in disaccordo con altri. Io sono il primo a farlo. Tu non sei banale nei post per me la banalità è ben altro.

Caterina ha detto...

“C’è un forte rumore di niente”.. cantava De Gregori. Il niente si sta diffondendo come un’epidemia. Anche le menti più sagge, le anime più ricche stanno rischiando di atrofizzarsi perché circondate dal niente. Ad un certo punto, arrese di fronte alla vista di coloro a cui piace sguazzare nel niente, si isolano e iniziamo a perdere la speranza. E anche se con tutto se stesse ricercano il tutto, questa loro resa è già un chiaro evidente sintomo del Niente che ha attecchito.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CATERINA; vero, e questo processo affonda le sue radici secondo me già in molti anni fa forse il 2010 quando si iniziavano a a vedere i primi segnali di questo Niente che prendeva piede e si rafforzava. Ora è durissima risalire la china ma se non dovessimo. riuscire tutto diventerà Niente. Perfino noi.

Giovanni ha detto...

Daniele Verzetti
Ok, visto che ho mal interpretato le tue rime.
non volevo pensare che queste tue rime fossero indirizzati a determinati blog.
Tant'è che il mio commento era prettamente su un indirizzo filosofico, che al reale, visto che tra i tuoi commentatori il Niente assume un significato sempre più diverso.
credo tu debba specificare meglio il senso delle tue rime.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIOVANNI: semplice nella società di oggi il Niente dilaga e quindi sia sul virtuale che nel "reale" molti non si espongono molti non si rendono conto di avere oramai la mente atrofizzata ed allora queesto Niente scritto maiuscolo per soggettivizzarlo come fosse un individuo vero. sta pian piano uccidendo le menti libere, pensanti e coraggiose, ovunque.

Giovanni ha detto...

Daniele Verzetti
La mia formamentis m'impedisce di catalogare un essere umano al Nientepuò essere scialbo,pigro,indifferente ma paragorlo al Niente mi sembra eccessivo, perchè al di la del nome è cognome abbiamo tutti un numero identificativo ........ che non è un Niente.
E poi Daniele permettimi è troppo onore paragonarlo al niente, che ha un significato troppo alto a mio avviso.

Angela ha detto...

Sempre più di frequente capita di sentirsi circondati dal vuoto, dal nulla, dall'ingombrante assenza di contenuti veri, sostanziosi, "di spessore". E mi fa strano ogni volta rendermi conto di come anche il niente, che pure potremmo associare allo zero, alla nullità, a uno spazio vuoto, sia in realtà comunque pieno di qualcosa, in senso metaforico: di menefreghismo, di superbia, di egoismo, ad es.
È un po' come col silenzio: uno pensa che non dicendo niente (come anche non facendo niente), astenendosi e restando zitto, eviti di comunicare, e invece anche il silenzio qualcosa la dice, di noi, nel bene e nel male.
Per dire che... come la metti, si è sempre e comunque responsabili di tutto, qualcosa, niente.
(Chiedo scusa se sono uscita fuori dal seminato e magari non ho colto bene il messaggio dei tuoi significativi versi)
Ciao Daniele :)))

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ANGELA: l'hai Colto e sei andata avanti parlando anche del Silenzio. In una mia vecchissima poesia avevo anch'io parlato di come il silenzio può anche avere una profonda valenza negativa Ti anticipo che il 20 maggio farò uscire una mia poesia dal titolo "Il Suono Distorto Del Silenzio" Posto qui l'inizio peri Invogliarti quel giorno a passare di qui 😁

Senti questo brusio
Inquina un silenzio morboso
Ripulisce l'aria da omertà e menzogna

Abbiamo per troppo tempo
Udito l'infame suono del silenzio
Il silenzio di voci vere e fuori dal coro
Soffocate da propaganda infame ed infamante
Un silenzio che non era più accettabile.
ECC.....

Angela ha detto...

Che bell'incipit! Certo che verrò a leggerti! 😉

Cavaliere oscuro del web ha detto...

In questa società è molto presente il niente, la vedo svuotata di tanti valori.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ANGELA grazie!

Pia ha detto...

Grazie Daniele per le belle parole che mi hai dedicato. Sei grande. Ciao.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: direi quasi assolutamente dominante

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PIA:grazie a te ed ai commenti che lasci in. questa umile piazza virtuale.

Mariella ha detto...

Il Niente vuole fagocitarci tutti. Sta a noi saperlo sorprendere dicendogli NO. Un abbraccio.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARIELLA: hai perfettamente ragione, il probema è la difficoltà che tanti hanno a dirlo quel NO perché non hanno gli strumenti socio-culturali per riuscirci e si lasciano sedurre dal Niente irrimediabilmente.

marcaval ha detto...

Hai fatto bene a dedicare una poesia al "niente", perchè adesso domina incontrollato.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MARCAVAL: purtroppo è così bisgna ammetterlo.