SCUSA, FIGLIO MIO
Scusa
Scusa figlio mio
Scusa se sono morta
Morta sul lavoro
Scusa se sono morta
In modo così stupido e banale
Se non sono passata a miglior vita
Magari sventando un tentativo di rapina
Compiendo un'azione che ti facesse sentire fiero di me
E da raccontare un giorno alla tua fidanzata.
E scusa figlio mio
Scusa se muoio ad appena 22 anni
Se a questa età devo lavorare nel tessile
E se mi hanno uccisa.
Io pensavo
Volevo costruirmi un futuro
Un futuro proprio in questo settore
Ma mi sono impigliata nel macchinario
E stranamente
Invece di fermarsi come avrebbe dovuto
Mi ha preso a sè
Trascinandomi con forza
E schiacciandomi
Spegnendo la mia vita.
Scusa figlio mio
Se non potrò vedere il tuo primo giorno di scuola
Se non potrò vedere la tua prima pagella
Se non potrò vedere se andrai all'università un giorno
Se non potrò essere al tuo matrimonio
E se non potrò più rimboccarti le coperte.
Scusa figlio mio
Scusa se mi hanno uccisa
Scusa se non mi sono accorta
Che correvo un serio pericolo
Scusa
Scusa figlio mio
Se ti abbandono così presto
Io che ti ho voluto fortemente
Scusa
Scusa figlio mio
Se sono l'ennesima morte sul lavoro
Ma tu promettimi che crescerai
Ricordando anche i miei sia pur brevi insegnamenti
E promettimi ancora una sola cosa:
Non permettere mai a nessuno di definirmi
Una morte bianca
Perchè di candido
In questa mia morte non c'è nulla
Il bianco io lo associo
Al candore di un abito da sposa
Alla neve che scende dal cielo
Ma cosa ci sia di candido
Nel vedermi risucchiata
Dentro un macchinario
Io non lo capisco
Se proprio vorranno
Dare un colore alla mia morte
Dì loro che è il rosso sangue
Del mio corpo schiacciato senza pietà.
Io non sono e non sarò mai una morte bianca
Basta edulcorare i concetti
Io sono una morta sul lavoro
Ossia in un ambito dove io non dovevo morire
Dove nessuno dovrebbe morire.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
41 commenti:
Hai ragione.
Una morte nera, altro che bianca!
Povera ragazza, e poveri Italiani.
Due al giorno, o anche di più, muoiono nel 2021 mentre stanno semplicemente lavorando.
Ne parlavamo proprio ieri.
È aberrante.
PER CLAUDIA purtroppo le morti sul lavoro sono una realtà scandalosa che si trascina da tempo nonostante ci siano anche delle leggi severe in materia di sicurezza sul lavoro ma poi cmq le morti e gli incidenti in campo lavorativo sono sempre troppe.
Daniele, il tuo omaggio a Luana mi commuove.
E' un assassinio.
Due grossi rotoli di filo vengono intrecciati tramite una complessa operazione meccanica e formano l’ordito. È difficile capire come funziona un orditoio se non lo si ha di fronte, perché le macchine del tessile si spiegano con la lingua del fare. Un idioma fatto di gesti e parole specifiche, dietro al quale si nascondono l’orgoglio pratese e i dubbi sulle falle nella sicurezza dell’intero sistema industriale del distretto. Luana D’Orazio è caduta nella sua postazione ed è stata risucchiata dalla macchina. Si è detto «morta come accadeva cinquant’anni fa». Ma nel 1971 le macchine non potevano avere fotocellule, non c’era la formazione dei lavoratori.
PER GUS giusto è un omicidio e con grande efficacia lo dimostri nel finale del tuo commento quando scrivi "Si è detto «morta come accadeva cinquant’anni fa». Ma nel 1971 le macchine non potevano avere fotocellule, non c’era la formazione dei lavoratori."
STRAZIANTE LA MORTE DI QUESTA GIOVANE DONNA E PENSARE CHE NON CI FOSSE O NON FUNZIONASSE UN SISTEMA DI SICUREZZA; i SETTORI CON PIU' VITTIME SONO L'AGRICOLTURA E L'EDILIZIA E PENSO CHE IN QUESTI CASI GLI INCIDENTI AVVENGANO PER L'IMPRUDENZA.
PER CRISTIANA: qualunque sia la ragione non è mai una buona ragione, e di morti sul lavoro ce ne sono ancora troppe.
PER VALERIA: una morte che non si può e non si riesce ad accettare.
Che atrocità! Ho pianto veramente per quella ragazza. Non riesco quasi a pensarci. Una cosa che potrebbe capitare a tutti noi. A tutti!
E pensa che l'Italia è al settimi posto!
PER IRENE: una vera atrocità concordo in pieno.
PER CRISTIANA: sempre nella top 10. Viviamo davvero un mondo completamente sbagliato.
Direi NECESSARIA questa tua poesia che ha dato voce a una voce distrutta - Se mi permetti volevo inserirla su Arpa eolica - dove in passato ho inserito qualche altra delle tue poesie - Ciao
PER FRANCESCO grazie per le tue parole, ovviamente puoi postarla da te è per me è un onore, lo sai.
Lo faccio domani poi ti passo il link - Grazie a te
PER FRANCESCO: ok perfetto, grazie ancora
La tua poesia è straziante e commovente. La vicenda di questa giovane mamma di appena 22 anni mi ha colpito profondamente, perchè non è possibile fare questa fine orrenda , risucchiati da un macchinario , senza che, evidentemente, ci fosse un minimo di sicurezza. Io non conosco le macchine che si usano in tessitura , quindi non so proprio immaginare come sia potuto accadere ma deve essere stato tremendo. Hai già detto tutto tu, tutto quello che c'era da dire su questa vicenda, posso solo aggiungere che, in questi ultimi giorni, ci sono state almeno tre vittime del lavoro e questi, secondo me, sono omicidi che vanno puniti. Una persona non può uscire di casa per andare al lavoro e non tornare più. Le regole ci sono devono essere rispettate. Mi hai commosso tu, mia ha commossa la vicenda di questa mamma e mi sembra un mondo tanto ingiusto !!! Saluti. Ciao
Questa poesia tocca l'anima, Daniele. Il dolore per la morte di questa ragazza è troppo grande, l'ennesima vittima martire del lavoro. La cosa triste è che dopo le lacrime, l'Italia riprenderà la strada dell'indifferenza, e questo grave problema continuerà a perpetuarsi nel tempo. Ogni giorno in Italia due persone muoiono sul luogo del lavoro. E' inammissibile.
Quanto dolore, tristezza e rabbia per ciò che è successo a Luana, come a tante altre vittime del lavoro :((
Io ho perso un cugino poco più che 40enne, maciullato all'interno di un macchinario in fonderia :'(
Necessario parlarne perché è un problema grosso da non sottovalutare
Questo caso è diventato di dominio pubblico, ma purtroppo non è un caso isolato. Le statistiche sulle morti sul lavoro sono impressionanti, soprattutto il fatto che nella stragrande maggioranza dei casi non si può parlare di fatalità ma di omesse misure di sicurezza.
PER MIRTILLO comprendo la tua commozione, è la stessa che ha pervaso il mio cuore quando ho sentito la straziante notizia. Hai ragione le leggi ci sono ma non vengono rispettate e concordo con te sono omicidi
PER FARFALLE LIBERE inaccettabile concordo con te. Io anche in passato ho sempre trattato di questo dramma ma poco o nulla è cambiato.
PER ANGELA doveroso parlarne concordo con te. Mi spiace per tuo cugino, un'altra vittima di una crudele ingiustizia. Sul lavoro non si dovrebbe morire mai.
PER ARIANO io ne parlo da sempre ed ho anche scritto spesso sul tema, penso ad esempio a "pallottoliere bianco " e fa male vedere che da allora molto poco è cambiato
Sono versi che fanno riflettere, una piaga senza fine.
PER CAVALIERE una piaga infinita hai ragione purtroppo
E sembra che non se ne esca perché tutti considerano l'eccezionalità dei casi, cosa che invece sta diventando tragica consuetudine, come un femminicidio qualsiasi. E l'assuefazione a questo stato di cose è il pericolo maggiore.
PER FRANCO hai ragione il rischio di assuefazione è alto. Io è da sempre che ne parlo fin dagli albori del blog e da allora ad ogni niente è migliorato
Stiamo facendo l'abitudine anche a questo. Orribile pensare che nonostante si parli quotidianamente di sicurezza sul lavoro, all'atto pratico siamo fermi e i morti sono all'ordine del giorno.
La tua poesia è da brividi, povera ragazza, aveva tutta la vita d'avanti.
PER MARIELLA si fanno tante parole per poi non fare nulla eppure le leggi ci sono peccato che da anno si denuncia la mancanza di un numero adeguato di ispettori del lavoro per fare i giusti controlli ma nulla di è fatto in merito. Una.morte ingiusta comevyutte le morti sul lavoro e questa le anche più emotivamente sconvolgente per la sua giovane età
Abbiamo appena festeggiato il primo maggio ma bisognerebbe ricominciare a lottare per i diritti, che invece si stanno perdendo ogni giorno. Ogni anno i numeri delle morti sul lavoro tendono a salire invece che a scomparire come dovrebbe essere ragionevole!
PER MARCAVAL il problema è che in questo mondo di ragionevole sembra esserci poco o niente o forse in questa società globale l'unica logica è il profitto di pochi e quindi è logico solo tutto quello che non ostacola tale legge universale
Ti passo il link dell'inserimento della tua poesia su Arpa eolica - Grazie per il permesso di pubblicazione - Ciao - https://arpaeolica.blogspot.com/2021/05/scusa-figlio-mio.html
PER FRANCESCO grazie di cuore
Per le morti sul lavoro in Italia siamo ad un livello pauroso. Questo è un vero problema altro che (lo dico senza fare polemiche) mettersi lì a discutere sul coprifuoco o altro del genere. Le morti sul lavoro minano la civiltà del lavoro. Sono un dramma enorme che porta morte, dolore, vedovanze, bimbi orfani.
Un salutone
PER ACCADEBIS vero le morti sul lavoro sono una piaga di lunga data.
Lirica straziante, ma necessaria... Tristezza infinita. Grazie, Daniele.
PER MARIA grszie a te per le tue parole
Ciao, una lirica che tocca le corde del cuore e strazia l'anima.
Queste morti sul lavoro non sono più l'eccezione, ma drammi familiari
Buona domenica
Rakel
PER RAKEL con te
Povera figlia! Nel ventunesimo secolo, in un paese che si definisce civile non dovrebbero succedere queste cose.
Non si dovrebbe morire di lavoro. A 22 anni poi ... Con tutta la vita davanti, i torno, dentro...
È osceno!
Mi hai fatto piangere
PER PATRICIA questa notizia ha sconvolto anche me e molto
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