MY LAST GOODBYE
Grenfell Tower
Non se ne parla più
Noi non veniamo più ricordati
Forse perchè non c'è interesse a farlo
Non sono stati terroristi cattivoni
A causare quel rogo infernale.
Io ricordo gli ultimi momenti
Il fuoco che avanza
I soccorsi sono arrivati
I vigili del fuoco stanno tentando l'impossibile
Ma noi siamo per ora bloccati in casa
Io ed il mio compagno.
Chiamo mia madre
Lo so
Forse sono stata poco originale
Dovevo pensare che queste telefonate
Erano state fatte anche dalle vittime
Dell'attentato dell'undici settembre.
Peccato che a me
Premeva solo sentire la mia mamma
Dirle quanto le volevo bene
Che forse era giunto il mio momento
E dirle grazie per tutto quello che aveva fatto per me
Mi scuso con voi giornalisti-avvoltoi
Se non ho fatto qualcosa di più eclatante
Di nuovo
Di originale
Tale da diventare virale
Come per esempio... vediamo...
Sì, ci sono
Potevo attendere
Che fossimo avvolti dalle fiamme
Cantando l'inno di Mameli
Con tono fiero
E mano sul petto
Non ci ho pensato, mi spiace
Ma devo dire che se anche
Questa bizzarra idea mi avesse sfiorato la mente
Alla sua realizzazione ostavano tre essenziali motivi
Il primo
Che volevo sentire gli affetti più veri
E l'italia non è tra questi
Il secondo
Il rispetto per il mio compagno inglese
Il terzo
Non avrei sinceramente colto
La ragione per cui dovevo morire
Fiera di essere italiana
Visto che nonostante la mia laurea con lode
Sono dovuta venire a Londra
Per trovare un'occupazione
E soprattutto
Lavorare potendo sfruttare
Sia la mia laurea
Che le competenze
Che grazie ad essa ho appreso
E visto che
Se oggi muoio qui
È anche un po' colpa del mio Paese
Chissà
Non ci sono controprove
Ma sicuramente non sarei morta oggi qui
Alla Grenfell Tower di Londra
Se avessi avuto questo lavoro in Italia
Certo
Il destino si realizza per infinite vie
E se era destino che morissi così giovane
Sarei magari finita sotto un'auto nella mia città.
Non lo sapremo mai
Penso
Mentre cercando di non singhiozzare
Mando a mia mamma
Al di là del cellulare
Il mio ultimo saluto
Il mio ultimo arrivederci...
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
30 commenti:
Si muore nelle maniere più disparate. In un rogo lontano da casa, a bordo di un gommone nel Mediterraneo e anche nella città più santa del mondo, dove hai appena finito di pregare un dio.
Ricordo benissimo quella tragedia anche perché ero a Londra in quei giorni. Ricordo lo sgomento degli stessi inglesi e la storia dei due fidanzati che hai ricordato con la tua poesia. Se non sbaglio si è pensato ad un risarcimento ridicolo per i morti e le società coinvolte, che hanno deliberatamente ricoperto con materiale infiammabile tutto il grattacielo, non avranno grosse conseguenze. Una soluzione vergognosa ma simile a tantissime altre. Viviamo in un mondo dove giustizia ormai è solo una parola del vocabolario.
PER FRANCO: aggiungerei a "più disparate" anche "più assurde e più inaccettabili".
PER MARIELLA: già, anche nel fare giustizia o meglio nel non farla, siamo diventati oramai una perfetta società mondiale "globunificata" , se mi passi il neologismo....
Ciao Daniele. E' davvero encomiabile la tua "insistenza" poetica, con accenti lirici e toccanti, verso le vittime che rischiano di essere dimenticate. I tuoi versi sono la zattera che le salvano dall'inferno dell'oblio... Grazie.
Daniele, la Giustizia per esistere dovremmo conoscere il Giusto, accettato da tutti.
Tra religioni, politica, lestofanti e seguaci del luogo comune ci sono tanta giustizie tascabili. Ognuno l'aggiusta in base alla sua convenienza.
PER MARIA: grazie a te, sono profondamente commosso dal tuo commento.
La casualità della morte purtroppo può essere in agguato ovunque. É vero, come noti, che certi disastri passano in secondo piano per così dire. I mass media ormai preferiscono costruire storie, più che notizie, e cercano il "personaggio" e "la trama" giusti. Quello che accadde quel giorno non aveva le caratteristiche giuste e così è subito finito nel dimenticatoio...
PER GUS: il Giusto.... il giusto è che non si muoia per un rogo dovuto a cause che non dipendono da chi ci vive in quel grattacielo ma da chi l'ha progettato o dai materiali scadenti usati per realizzarlo. Vero, esistono le giustizie tascabili ma queste ci sono non perchè siano abili a confondersi e generare dubbi se paragonata alla giustizia vera, ma vivono solo perchè ci sono individui in malafede che hanno interesse a perpetrarle e farle mantenere in essere.
PER ARIANO: hai detto bene, quello che è successo quel giorno non aveva il giusto appeal per diventare storia e quindi è stato presto dimenticato, così come le vittime, peccato solo che quelle vittime siano reali e la sofferenza anche di chi ha perduto persone a sé vicine, non sia una fiction ma drammatica realtà.
Troppe tragedie vengono dimenticate, i familiari delle vittime attendono ancora giustizia.
PER CAVALIERE: purtroppo, questa dei familiari delle vittime che attendono giustizia è una delle "comunità" più vaste e numerose del Pianeta Terra.
Non ricordavo nulla di questo incendio.
Grazie per avermi rinfrescato la memoria.
Anch'io avrei chiamato mia madre, sai?
O mio figlio, sperando che in quel momento fosse al sicuro, lontano da me.
PER CLAUDIA: certo, gli affetti più vicini e profondi. Come non pensare a loro?
Momenti che nessuno vorrebbe mai vivere...Attimi infernali, nel vero senso della parola.
PER LA DAMA BIANCA: verissimo.
Dimenticati troppo in fretta, in una situazione che potrebbe benissimo ripetersi ovviamente speriamo di no ma......
PER CARMINE il tuo pensiero è molto vero....
Grazie Daniele che con i tuoi versi mantieni viva la memoria di quegli eventi, di quella orribile tragedia che il mondo ha dimenticato troppo in fretta.
PER FARFALLE LIBERE:grazie a te di cuore, per le tue parole a commento dei miei versi.
Una storia drammatica. Chi è costretto a emigrare cerca la fortuna, la rinascita ma spesso va incontro a disgrazie. Mi son ritornati alla mente i minatori italiani morti, tanti anni fa in Belgio, nella miniera di Marcinelle. Passano gli anni ma la storia non cambia di molto.
PER FABIO vero anche se ci sono anche storie positive ma sono poche
Ciao Daniele, una bellissima e struggente lirica per ricordare ciò che molti preferiscono dimenticare, come i tanti morti sul lavoro nella nostra Italia.
Ciao fulvio
PER FULVIO. grazie per le tue parole. Più molti preferiscono dimenticare queste morti, più noi leveremo alta la voce per ricordarle.
Come le tragedie che si consumano nei posti più disparati ogni giorno, quelle di cui si parla oppure no, i morti, anche quelli sono ricordati solo se fanno notizia.
Il destino l'attendeva là? Forse. Comunque la mano umana ha le sue responsabilità e credo che fino a quando non si pagherà adeguatamente per esse, un vero freno non lo avremo mai.
Anch'io avrei preso il telefono e visto che di figli ne ho tre, avrei fatto le corse per salutare ognuno di loro e dirgli che li amo infinitamente e che sempre li amerò. Credo che chiamare le persone o la persona più cara sia la cosa più naturale del mondo.
PER GABRIELLA: condivido ogni parola del tuo commento.
Avevo rimosso questa recente tragedia, vengono i brividi solo a cercare di immaginare quali pensieri attraversino la mente di chi sta vivendo un dramma tale...
PER ANGELA: sono momenti terribili dove hai tutto il tempo di pensare a qualunque cosa, compresa il modo orribile in cui morirai.
Una tragedia dimenticata ... come tante. A volte vengono ricordati i numeri dimenticando che dietro ci sono tante storie cancellate. Grazie del tuo ricordo umano.
PER MARCAVAL: grazie, certe storie non si possono dimenticare.
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