DALL'ALBA AL TRAMONTO
Polmoni
Come spugne su pareti rocciose
Sprigionano respiri affranti
Colori trafugati
E sguardi evaporati
Persi dentro il nulla di ruderi fantasma.
Pali di infinito
Si stagliano contro Orizzonti senza luce
Linee della mano
Disegnate nel cielo
Scarpe abbandonate
Su tavolacci rozzi.
I nostri polmoni
Come branchie senza il mare.
Silenti.
E la nostra vita
Come il volo di farfalle
Dall'alba al tramonto.
E poi il nulla.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
11 commenti:
Mi sento abbastanza così oggi senza essere profuga per forzano immigrata; perché infondo lo siamo tutti verso una società che non ci appartiene più, se mai ci fosse appartenuta.
*profuga per forza o immigrata
PER NEUTRINA la poesia vive molto delle emozioni provate guardando la foto ma rileggendo da sola trovo le tue parole perfette e capaci di una rilettura coerente con i miei versi.
Non so se la foto a cui ti riferisci aveva a che fare con l'immigrazione, ma anch'io come Anna ho pensato a questo.
Ed i tuoi versi sono molto più eloquenti di qualsiasi immagine.
Spero, però, di non essere fuori strada.
Buona giornata.
PER CLAUDIA la foto non era attinente al tema dell'immigrazione ma concordo sul fatto che la poesia letta separatamente dall'immagine possa avere quella interpretazione. Grazie hai sempre parole profonde per I miei versi
Privata dell'immagine ispiratrice, la poesia assume una vita propria, che forse diventa qualcosa di diverso per ciascuno di noi che la leggiamo.
PER LA DAMA BIANCA vero
Una vita fatta tante volte di speranze svanite.
Sereno giorno.
PER CAVALIERE bellissima lettura
Le tue poesie non hanno bisogno di foto per colpire nel segno.
Vivono da sole, autonome e da sole cercano di bucare il muro che usano per ricoprire i problemi.
Chapeau!
PER PATRICIA Grazie infinite
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