Questo link riguarda una notizia interessante di cui avrei voluto parlarvi magari più nello specifico se non fosse che facendo parte delle "Top News" de "La Stampa" se vuoi leggere tutto l'articolo e non soltanto le prime 11 righe, titolo compreso, devi abbonarti.
Repubblica on line sta iniziando a fare lo stesso. Di fatto il bavaglio alla rete lo possono mettere gli stessi editori, se vogliono, attraverso questi sotterfugi squallidi.
Voi direte che giustamente qualcosa devono guadagnarci: ok, ma parliamo di siti con molte visualizzazioni quindi pubblicità a gogò e tante altre fonti di introiti che entrano nelle loro tasche (pardon casse).
Io mi rifiuto di abbonarmici e cercherò sempre il modo di informare cercando magari quelle stesse notizie (anche se a volte più che notizie sono servizi speciali o interviste esclusive) altrove.
Aggiungo inoltre: pagare chi e cosa? Siti spesso di "disinformazione" ed informazione pilotata per notizie il più delle volte scelte escludendone altre sicuramente più "scomode"? Lunga vita quindi a molti altri siti (spesso ad es. Cavaliere Oscuro li sa scovare molto bene come in questo post qui linkatovi) che senza chiedere "oboli" forzati, informano in modo libero e gratuito
Informazione on line a pagamento? No grazie, informazione libera e fruibile per tutti, sempre e comunque.
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26 commenti:
Puoi anche leggere le notizie da me. È gratis e lo sarà sempre.. 😉
Buona giornata.
PER CLAUDIA: infatti ti leggo pressoché regolarmente :-)))
Lo so. Sei molto caro.
Ed io leggo regolarmente te e anche Vincenzo.
La poesia e il giornalismo sono sempre state le mie passioni, quindi voi le rappresentate al meglio.
PER CLAUDIA: ti ringrazio anche a nome di Vincenzo, sono onorato da queste tue parole.
Buongiorno Daniele, sono lusingato per avermi citato in questo tuo post. Gli articoli non miei, sono tutti sotto una licenza Copyleft, quindi condivisibili in rete. Lo stesso quotidiano La Stampa, pubblica i suoi articoli con una licenza Creative Commons (esclusa la famosa sezione top), purtroppo sono ancora pochi le testate che usano questo tipo di licenze.
L'informazione e la cultura, deve essere fruibile a tutti, non limitata a un élite di persone.
Ti auguro una serena giornata.
PER CAVALIERE: sai molto bene quanto sia alta e profonda la mia stima nei tuoi confronti. Concordo con te, l'informazione e la cultura non devono essere per pochi, e spero che si vada sempre più verso una liberalizzazione dell'una e dell'altra. Serena giornata anche a te di cuore.
Caro Daniele,
Buongiorno innanzi tutto. Io, razionalmente parlando, sto nel giusto mezzo ... mi spiego. Come te condivido l'informazione libera; il mio blog non fa testo perchè scrivo più che altro roba soft! che, può piacere o non, ma di certo non rappresenta nemmeno da lontano un giornale ... dicevo, comunque, che sono per l'informazione libera. Però, purtroppo, una leggera inclinazione ce l'ho anche verso chi lavora tanto e magari vuol guadagnare qualcosina ... sicuramente dietro c'è un po' troppa speculazione, però molti giornalisti (a prescindere che le informazioni siano più o meno veritiere) devono pur vivere ... poi, in ogni caso, mi trovi d'accordo per la maggiore! Un saluto ^_^
PER STELLA: concordo con te, le mie poesie sono protette SIAE solo che secondo in me in rete, il diritto d'autore tutelato deve a mio avviso essere quello morale dell'opera. Su quello economico allora, e parlo qui per le opere artistiche però, non dovrebbe essere l'utente a rimetterci ma dovrebbero essere le grandi piattaforme a pagare la SIAE o il soggetto giuridico legato al copyright che poi riverserebbe all'autore la sua quota. Il tutto senza impedire la libera circolazione dell'opera stessa sempre., e qui invece sono rigidissimo, avendo l'obbligo di riportare il nome dell'autore dell'opera stessa sia essa canzone, romanzo , poesia o altro ancora.
Argomento spinoso.
I giornalisti comunque scrivono, e devono guadagnare.
Le pubblicità forse non bastano; mettiamoci anche la scarsa vendita del cartaceo, sempre più forte (quanti giornali hanno già chiuso?).
La notizia la si trova anche gratis, qua si chiede di pagare la qualità, la penna che l'ha scritta :)
Moz-
PERE MOZ: la notizia non la trovi sempre gratis, e cmq se sei un giornalista sei pagato dal giornale. Posso comprendere l'editorialista, ma cmq non devono essere gli utenti a pagare ed a subire questa situazione.
Spesso mi è capitato di sbattere il muso su questo spechietto per le allodole: vuoi contiuare a leggere? Abbonati. Oppure: vuoi commentare? Devo abbonarti. E poi sorbirti il pistolotto della pubblicità e delle bufale che ti ammannirebbero loro con la più becera arroganza. Tutti, o quasi tutti i quotidiani, politici, d'informazione o sportivi. Vuoi leggere, comunicare? Toh, beccati questo.
No, grazie. Preferisco la mia ignoranza e poi, fortunatamente, non sono riusciti a metterci la mordacchia e c'è sempre qualche libero pensatore, che sia o no della mia idea, ma che sia libero di esprimerla, che ci rellegra con notizie VERE e non le solite bufale.
Uno di quelli sei tu. E io dovrei scambiarti con la pubblicità de La Repubblica? Manco a li cani, si dice a Roma.
PER VINCENZO: ti ringrazio per la conclusione del tuo commento :-))) ne sono sinceramente lusingato ed emozionato. Venendo alla tua riflessione che hai postato, è vero, sempre di più i maggiori quotidiani spingono l'utente ad abbonarsi per avere le notizie. Succede proprio nel modo da te descritto nel tuo commento, cercando di invogliarci con le prime righe del loro articolo. L'informazione deve essere libera e di tutti, soprattutto in rete.
Concordo con quello che hai scritto. Ti confesso pure che quando vedo "se vuoi continuare la lettura ti abboni se no ciccia!" li mando volgarmente a fa.....
E' comunque un argomento difficile. Da una parte c'è chi lavora e ha il diritto di essere pagato, dall'altra c'è chi legge e ha il diritto di leggere gratis.
Il problema di fondo forse più che altro è che le informazioni sono indirizzate verso la meta scelta da chi comanda. Voci veramente libere (dalla politica e dal potere) sono difficili da trovare.
Da Web.. qui... poi?
PER PATRICIA: I giornalisti dovrebbero essere pagati dal giornale e soprattutto se non sono editorialisti scrivono notizie non sono autori di qualcosa di artistico o particolare. Credo che cmq non dovrebbero essere gli utenti a pagare questo riconoscimento sotto l'aspetto economico, in rete almeno.
Quanto alle notizie libere ed indipendenti tocchi un altro tema altrettanto doloroso ma qui il copyright non c'entra, c'entra l'etica della persona.
Sono d'accordissimo e poi di quale informazione si parla, si accede la tv e si sentono le news la stampa questo non l'ha capito, poi visto quello che scrivono e come lo scrivono anche che no grazie
PER CARMINE: analisi che condivido in toto.
Daniele, vero, sei pagato dal giornale: ma un giornale solitamente si compra, e da lì vengono i proventi per pagare chi ci lavora...
Moz-
PER MOZ sono credo la pubblicità ed i click degli utenti che fanno il guadagno del giornale on line anzi molti grandi quotidiani stanno puntando moltissimo sulla versione della loro testata su internet. E cmq non è giusto che questi eventuali costi siano a carico degli utenti, secondo me. Specifichiamo che io invece non sono pagato da nessuno eh :-)))
Uhh che argomento.
io compro ancora la carta stampata perché le notizie preferisco approfondirle in questo modo.
Non sempre sul web accade, siti a pagamento compresi. O informazione libera.
Poi il tuo sito è utilissimo ci mancherebbe, anzi. Ma io sono antica e fino a quando ci sarà la carta stampata (riciclata) io per conoscere meglio continuerò così. Inizialmente sul web e poi su carta.
Forse saranno i tanti anni in cui ho lavorato nell'editoria...
PER MARIELLA: una cosa non esclude l'altra. Io cartaceo leggo spesso "Internazionale" meno i quotidiani che oramai trovo tranne forse uno o due, molto poco liberi. Il punto à che non si deve soffocare la libera informazione nel web.
Da quando la carta stampata ha iniziato ad andare in disuso, credo abbiano voluto cercare entrate in altro modo. Ma come dici tu, queste sono testate che certamente guadagnano già abbastanza con le pubblicità.
Non vedo molta differenza con il comprare i magazine e i quotidiani in edicola, anche lì paghiamo un obolo e anche sui giornali cartacei c'è la pubblicità (che comunque non basta a far quadrare i conti).
Ci sarà sempre l'informazione libera, ma è giusto che una testata possa anche scegliere se chiedere un abbonamento ai suoi clienti o no.
Anche i giornalisti devono mangiare, in fin dei conti.
PER LA DAMA BIANCA: infatti e quindi non comprendo perché sfruttare gli utenti
PER FRANCESCA: c'è una grossa differenza: con i giornali cartacei io posso scegliere una terza via che è quella di pagare unatantum la singola copia mentre qui si tratta di abbonamento annuale per leggere notizie di dominio pubblico. Un conto è se metti a pagamento servizi particolari allora in quel caso si potrebbe anche considerare la cosa, ma sempre con al limite la possibilità di pagare la singola "copia virtuale" e non un intero abbonamento.
Sepre piu dura avere un'informazione libera e qualificata. Ma c'è ancora e va cercata, una piccola forma di resistenza!!
PER MARCAVAL: concordo con te!
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