Minniti e Gabrielli circa 4 giorni fa hanno presentato un nuovo modo per combattere le fake news. Al riguardo è stato dichiarato che "Il servizio si articola in diverse fasi: un utente che trova in rete una notizia che a suo avviso non è veritiera la segnala sul portale della Polizia postale … cliccando su un pulsante rosso: “il red button anti fake news”. Il sistema è piuttosto semplice, basta inserire la propria mail, il link alla notizia considerata sospetta e poche righe che spiegano il contenuto segnalato. Dal Commissariato “virtuale”, il link passa alla sala operativa, composta da 50 agenti che verificano il materiale. Questa è la fase più importante, perché qui la polizia decide se “una notizia è palesemente falsa oppure no”. Solo nel caso in cui lo sia, gli agenti intervengono verso il provider per chiedere se questa possa essere rimossa o chiedendogli di mettere meglio in evidenza l'esistenza di eventuali smentite da parte di chi è interessato in modo diretto dalla notizia in esame. Solo nel caso di reati, la polizia gira l'informazione alla procura della Repubblica e si avvia un procedimento penale. (Fonte: Il Foglio on line)
Ora, salvo non si tratti di fake news che costituiscano reato, per es. allarmino la popolazione, offendano e diffamino persone oneste, le altre scempiaggini della rete sono poi di solito nel breve tempo smascherabili, salvo quando a caderci sono poi gli stessi media. Peraltro quello che inquieta è il sistema scelto, e, come ha scritto il Fatto Quotidiano, il fatto che "Quando la propaganda promana da un dicastero come il ministero dell'Interno, e utilizza un corpo come la Polizia di Stato, il segnale è ancora più allarmante”
Molti potrebbero segnalare persone che manifestano opinioni non confacenti allo standard politico nazionale, e poi è vero che si deve fornire una mail ma la mia preoccupazione maggiore non è quella di cittadini molto zelanti, piuttosto invece quella di chiamiamoli "fake - promoters" ossia di soggetti "del settore" che potrebbero creare mail ad hoc per colpire voci libere. Sembra davvero 1984 di Orwell. Insomma è ipotizzabile una censura di Stato? Secondo me lo è, per carità resta una mia opinione, ma io avverto questo pericolo. Basta vedere l'atteggiamento da censore di Fb su sciocchezze e poi invece su questioni più serie fa finta di non vedere...
Minniti poi minimizza ma se di fatto nulla quasi cambia, allora che senso aveva ed ha questa iniziativa?Le cose sono due: o si tratta di una iniziativa di fatto inutile che non porterà a nulla e fatta solo come spot elettorale oppure può avere ripercussioni serie. Io magari mi aspettavo qualcosa di più importante legato alla lotta contro la pedofilia, o gli haters. Certo le fake news sono antipatiche, ma quelle più aggressive spesso possono essere colpite attraverso gli attuali strumenti del Codice Penale, e quelle più innocue vengono poi cmq smascherate dai tanti "Guardiani della Rete" che sono alla costante ricerca di pirla che per sentirsi qualcuno immettono in rete bufale per avere più like. Attacchiamo invece chi fa bullismo, chi odia, chi diffama, con gli strumenti già esistenti ma mettendo magari in campo più uomini e mezzi.
Io non sono per l'anarchia, il rispetto è tutto, ma la libertà va protetta da chiunque possa minacciarla, anche soltanto ipoteticamente.
26 commenti:
Trovo allarmante questa notizia e mi sono immediatamente chiesta se sarà possibile premere il bottone anche verso il politico che sbandiera dati falsi.
Condanno ogni bottone... che sia un pollice verso o un più o un meno... perchè deresponsabilizza le persone che s'illudono in tal modo di essersi espressi mentre sono caduti in un meccanismo che atrofizza il pensiero. Ma questo "bottone rosso" è veramente disgustoso perchè ricorda un metodo già connotato politicamente e invita a una delazione di cui non si sapranno le conseguenze.
Il cittadino che clicca il bottone scatenerà quindi reazioni di cui sarà poco consapevole e il potere (come ogni potere) se ne avvarrà evitando di compiere il lavoro sporco.
Grazie per questo post... ora vado a leggere ulteriori notizie.
PER SARI: bravissima! Parlare di delazione mostra come tu abbia messo bene a fuoco il problema. Apprezzo moltissimo il tuo commento e lo condivido ovviamente. Grazie per i complimenti, ne sono onorato.
Da anni sul web, spesso vengo a sapere di notizie similari, poi comunque con allarmi(smi) rientrati.
Mi sembra un po' più fantascienza, addirittura il bottone rosso.
Ma magari vogliono colpire la Casaleggio Company, che secondo alcune fonti (pare smentite dalla Casaleggio stessa) sia la principale fonte di fake news XD
Moz-
PER MOZ: questa notizia non è presa dal web, l'ho sentita personalmente in Tv con tanto di conferenza stampa di Minniti insieme a Gabrielli che spiegavano il funzionamento. Io ovviamente, per spiegarla, ho dovuto rifarmi ad un articolo molto preciso sul punto tratto da un giornale on line ma la notizia non è nata on line è vera e seria secondo me. Ed il pulsante rosso sul sito preposto esiste, serve proprio per far partire la segnalazione on line.
In Francia Macron vuole varare una cosa simile, comunque con la storia delle fake news, vogliono limitare la libertà di parola e il contraddittorio.
Saluti a presto.
PER CAVALIERE: vero, il disegno è evidente, preoccupa il disinteresse ormai di una collettività poco cosciente e piuttosto stordita e distratta.
In Italia, ma forse non solo, i polveroni si alzano sempre per le cose sbagliate. Un governo che si impegna a legiferare su un problema che, come fai notare tu, è davvero minimo rispetto a ben altre piaghe. Una massa che si mobilita per negare diritti agli altri (vedi i vari family day) e se ne sta davanti alla tv mentre una riforma del lavoro, solo per dirne una, sta rubando loro il futuro. Ma dove abbiamo sbagliato?!
PER CRI: noi forse nel non levare alta ancora di più la nostra voce, loro non hanno sbagliato, hanno fatto i loro interessi e chi sta abboccando si è lasciato abbacinare da sirene di media vuoti e spenti e sedurre da superficialità dilagante e concetti volgari che parlavano e parlano ancora adesso alla pancia della gente. Ed ora quindi è facile trovare opinione pubblica che si indigna per sciocchezze e non comprende invece quando ci si dovrebbe mobilitare concretamente per difendere la propria libertà i propri diritti che poi sono la libertà ed i diritti di tutti noi.
Io credo che le fake news siano soprattutto i nostri politici a dirle, soprattutto di questi tempi nei quali il voto si avvicina ... Comunque, come dici tu, sui social le bufale vengono presto smascherate, senza bisogno del bottone rosso. In casi di notizie false, calunniose,che danneggiano l'onore e la reputazione di una persona ecc.. scattano già le sanzioni penali... forse, come al solito, si vuole distogliere l'attenzione dai problemi più profondi del Paese , che non si sa come risolvere. Limitare la libertà di espressione di ognuno mi sembra un fatto grave che dovrebbe appartenere al passato e basta. Buon pomeriggio.
PER MIRTILLO: Condivido in pieno le tue considerazioni.
Tranquillizzati Daniele: dopo il 4 marzo questa gente dovrà cercarsi alla svelta un altra attività abbastanza redditizia e spariranno dopo poco tempo anche dai nostri teleschermi che stanno occupando ed usurpando. Questa non à una bufala è una grande speranza.....
PER VINCENZO: speriamo, se pensi che Casini si candida con il Csx, che ci sono ancora Fitto, Cesa, Mastella, e poi i "nuovi" come Orifini, ed altri rampanti renziani vengono i brividi.
Io la vedo come una via di mezzo tra la spesa inutile (però a favore di qualcuno!!) e un tentativo di censura quando le leggi sulla diffamazione e sulle calunnie già esistono.
Sembriamo in piena dittatura...
PER MARCAVAL: concordo con la tua disamina lucida ed efficace.
PER MARIELLA: di fatto, quasi ci siamo.
a me questa faccenda pare "molto rumore per nulla".
naturalmente in qualche caso può trattarsi di cosa seria. e allora si dovrebbe indagare e intervenire in modo adeguato. proprio quel che in genere non si vuol fare e non accade.
buon giorno
PER ANTONYPOE: il punto è che questa iniziativa sembra proprio posta in essere per una caccia alle streghe piuttosto che una vera azione per colpire le fake news che poi si possono già smascherare con altre via già esistenti come ho scritto nel mio post.
E mi sa che pure ragione Daniele!
Il rischio grosso che si può correre è che chi la pensa in maniera diversa dalla tua ti può segnalare come latore di fake news. O magari anche solo perchè gli stai sul.lo stomaco.
Non credo sia la strada giusta per combattere le bufale. Penso che un maggior controllo da parte dei social sarebbe un sistema migliore. Poi, non so...
Mi pare tanto però di essere tornati ai periodi di triste memoria in cui bastava un'antipatia per denunciare alle camicie nere il vicino di casa... o andando ancora più indietro la strega di turno
PER PATRICIA: In effetti stiamo tornando ad un periodo simile a quello della Santa Inquisizione solo che ora è laica. Anche dei social mi fido pochissimo, soprattutto di fb. Certo è che l'aria che si respira nella nostra società non è delle più pulite e limpide...
Affatto!
Non so se è malumore profondo, profondo malessere ma non si sa più se si deve parlare o tacere a volte. Tutto è frainteso. Scherzare non si può. Parlare seriamente meno che mai.
Se ci sarà anche il bottone rosso... da mettersi le manni nei capelli
PER PATRICIA: vero, esiste anche questo aspetto, quello di un malumore profondo e radicato che crea oserei dire odio che trova nella rete uno squallido sfogo anche dietro l'anonimato molto spesso.
Se ho capito bene, io devo segnalare la presunta Fake news e poi la polizia, dopo aver verificato, chiederà al provider "se può eliminarla o segnalarla come fasulla"? Se può?
Il provider quindi non ha alcun obbligo di eliminare le fake news.
Ma allora a che serve il controllo e l'intervento della Polizia?
Inoltre, non c'è già la Polizia Postale che controlla il web?
PER UN DENTE DI LEONE: in primis benvenuta in questa agorà! In realtà credo che potranno ordinargli di rimuoverla o chiedere di far precisare al titolare dell'account la notizia se riportata in modo non del tutto corretta. Questa delazione si aggiunge a quello che dovrebbe essere il controllo già in atto della Polizia Postale che però di solito verifica cose più serie che fake news. Cmq è evidente che non ha alcuna incidenza pratica sul problema "fake news" e che ha aspetti profondamente liberticidi.
Grazie del tuo passaggio, spero tornerai ancora.
Blog e social network non sono testate giornalistiche e dunque qualche bufala ogni tanto passa. Sta al buon senso delle persone non credere alle frescacce. Non c'è bisogno di bottoni rossi e tagliatori di teste che limitino la libertà di espressione.
PER SERGENTE ELIAS: concordo con te.
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