I NUOVI COMANDAMENTI
Parole in anarchia
Cavalcano
Un velato solco di zucchero filato
Spolverate via dal vento.
Urla insonorizzate
Sguardi temperati,
Sirene lampeggianti
Corrono
Come immagini mute sullo schermo
Ed il suono del flauto scorre
Scorre lo scricchiolio di ratti affamati
Dentro assi di legno bruciate
Da cui escono persone vestite di sole fiamme.
Pigrizia costituzionale
Ingordigia primordiale
Sorrisi al litio
Nuovi comandamenti
Arrivano dal profondo di una cava
Su una tavoletta piatta touchscreen.
Pochi dogmi
Recitano in sostanza
Un unico solo devastante principio:
"Esisti perchè compri, compri per essere"
Ed il vento canta la tua voglia di ribellione
Per un solo istante
Poi soffia lontano quelle note di nuova linfa
E si adegua come una brezza leggera e goffa
Alla nuova religione laica ed ai suoi proclami.
Parole in anarchia
Si rifugiano
Carbonare
Dentro anfratti nascosti delle nostre menti
Sperando che quei vocaboli messi al bando
Non si perdano nella ruggine del tempo.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
24 commenti:
Una società omologata e figlia di un pensiero unico, non siamo in nessun romanzo di orwelliana memoria, ma purtroppo la realtà dei fatti. Un cambiamento si può avere, solo quando le persone inizieranno a pensare con la loro testa e informandosi.
Serena giornata.
PER CAVALIERE: vero e la cosa più triste è che molti sembrano contenti di vivere in questa atroce realtà
La società del consumismo coatto lancia i suoi proclami nel suo mondo nuovo che ci sta soffocando tutti in modo lento e inesorabile. E tu, come sempre, cantore sublime dei derelitti e delle loro urla di disperazione.
Quel tuo "scricchiolio di ratti affamati" vale metà della poesia di oggi; l'altra metà il palpito del tuo cuore che soffre.
Straordinariamente scritta sta poesia, Daniele.
PER VINCENZO: grazie Vincenzo, sono senza parole, commosso ed emozionato dal tuo commento. Come sempre sai accendere in me la forza per lottare e scrivere con nuova linfa.
Sì, il nuovo comandamento è il capitalismo selvaggio, l'acquisto.
Moz-
Le tue parole sono sempre amare verità su una società che necessita di un cambiamento profondo, che è molto lontano dall'arrivare. La nostra è una società del consumismo a tutti i costi e dell'apparire, oltre che una società dell'indifferenza e dell'egoismo.
Un caro saluto.
come sempre le tue poesie sono bellissime, sfiori il sociale con forza e competenza
storieminimaliblog.wordpress.com
PER MOZ: vero, ma qui sta anche a noi fare qualcosa, siamo noi in ultima istanza a poter decidere non lasciandoci travolgere dal comprare per essere perché fino ad oggi nessuno ci punta una pistola alla tempia per comprare tutto e di più anche se non ci serve.
PER MIRTILLO: hai fatto centro col tuo commento, e la colpa è la nostra perché gli egoisti e gli indifferenti siamo tutti noi.
PER FRANCESCA: grazie per queste tue parole, incisive e profonde.
Triste e amara verità.
Se non hai non sei. Non vuoi l'ultimo modello di iphone? I soldi? Si fa un prestito.
O l'ultimo tablet quello che ti collega che un mondo virtuale, di distrugge la vista, lede il cervello e magari ti fa pure il caffè?
Le parole sensate scappano spaventate. Inorridite. REstano quelle sciape, stolte. L'irrisione dei più deboli. Quelle che ultimamente troppo spesso spingono al suicidio.
Amarchiche? Beate loro che ancora possono esserlo. L'uomo ne ha perso la capacità. Ormai il primo comandamento è Omòlogati
PER PATRICIA MOLL grande commento concordo con te in toto sulla tua analisi
In alto i cuori e le penne o le dita!! Siamo della resistenza o no?? Forza e coraggio allora miei valorosi Bloggers!!
PER ANNA grazie dell'esortazione io lo faccio ma chiunque si metta su questo cammino per cambiare le cose ha bisogno di sostegno e di non essere lasciato solo.
Dovremmo ridare forza, sostanza e comunione alle parole in anarchia ... Come farlo, in questa società frammentata, confusa e liquida, in cui ciascuno è monade solitaria? Dovremmo trovare una maniera comunitaria per combattere il capitalismo assassino ... Grazie di questi versi, intanto.
PER MARIA ridare forza alle idee e non all'apparire sarebbe la svolta
Grazie per le tue parole
La società è sempre stata frammentata, liquida, superficiale, solo che nel mondo mediatico è tutto amplificato.
Sta a noi scegliere chi essere.
Un abbraccio.
PER FRANNY concordo sul fatto che sta a noi decidere chi essere credo che il virtuale e la tv abbiano accresciuto questa superficialità.
Purtroppo la cosa diventa tangibile e lo si percepisce da segnali abbastanza chiari e purtroppo deprimenti. Per dire: la mamma di una compagna di classe di mia figlia si lamentava che le ragazzine in classe con loro danno poca importanza a sua figlia perché indossa "vestiti da poco prezzo" e quasi si giustificava dicendo che purtroppo non se li può permettere, altrimenti anche lei comprerebbe a sua figlia i vestiti di marca alla moda che indossano le altre ragazze... Io l'ho trovato deprimente, purtroppo mi ha confermato mia figlia che - come avrai capito dalle foto di Lucca - ha un indole da "artista", diciamo così, e indossa quasi sempre una felpa con cappuccio rigorosamente tirato sopra la testa, il modo in cui sei vestito ha la sua rilevanza. Nel suo caso la liquidano come una "tumblr" (dal nome del social network che, secondo un luogo comune, è quello preferito da gente con atteggiamenti da dark depresso) e la cosa finisce così, l'abito fa il monaco secondo la mentalità odierna...
PER ARIANO: il punto è che nel caso che mi hai esposto, la critica non è sullo stile ma sul fatto che quella bambina non si veste e soprattutto non ha i soldi per farlo, come tutti gli altri. Questo atteggiamento di esclusione da chi non si può o cmq non vuole omologarsi è vergognoso. Soprattutto se non si può per mancanza di soldi. Nel caso di tua figlia per quanto magari la cosa potrà infastidirla, ferirla, o magari giustamente se ne frega altamente, è diverso perché lei sceglie quello stile, si sente rappresentata da esso. L'abito è giusto che mi rappresenti, intendendo che io sottoscritto mi sento rappresentato da ciò che ho scelto di indossare, ma non deve fare il monaco ossia venire catalogati solo da quello senza conoscere la persona.
Ad Ariano e Daniele.
Tale esclusione c'era già ai miei tempi. Evviva il mio caratteraccio di adolescente scontrosa al massimo. Mandavo tutti affanc.... eben che stavo.
Solo per dire che testa avessi.
Su una classetutta femminile, c'era chi arrivava con il Manifesto perchè quello che dice Rossana Rossanda è il nin plus ultra. Altre con l'unità.
La sottoscritta? Con tuttosport 😁
Mi lasciavano da parte perchè non mi dedicavo alla politica. Mi davano della fascista e si beccavano sempre la solita risposta. Quella sopra.
Però,nonostante tutto nell'adolescenza fa male
PER PATRICIA: fammi capire fascista perché leggevi Tuttosport? Casomai juventina (che peraltro non è proprio il massimo :-))) lol) fattelo dire da un genoano doc! Scherzi a parte, è vero questo genere di esclusioni esisteva già ai nostri tempi ma ora con i social viene amplificato e talvolta (ed ecco il bullismo virtuale) accentuato vergognosamente con i social.
Yes, Dani. Proprio per quello.
Sì, oggi è peggiorata la situazione perchè si può essere bulli in più modi. Il risultato però è lo stesso. Chi è fragile, soccombe sempre, sia che il bullismo sia fisico e faccia a faccia che on line.
Ps tu non sai quanta stronzaggine (scusa) esista in una classe tutta femminile.
Firmato, juventina doc! 😜 ma non chiedermi i nomi dei giocatori. Ti risponderei Zoff, Cabrini Tardelli.....
PER PATRICIA; in riferimento al tuo ps posso immaginarlo. E poi, dai almeno Higuain e Dybala li conoscerai :-)))
Posta un commento