lunedì 20 marzo 2017

L'Angolo del Rockpoeta®: "Orgasmo Disabile"

Alzheimer, Parkinson, Sla, Sma1 e potrei elencare tante altre malattie invalidanti:  e poi ci sono i ricoveri nelle RSA dove se il malato non può pagare la retta, queste ti ricattano e fanno firmare ad uno o più parenti. dei moduli affinché siano garanti.

Eppure, una sentenza della Cassazione e sentenze di merito che si sono ad essa subito adeguate, dichiarano che è il SSN che deve pagare quei ricoveri ma ci sono i tagli per cui quella sentenza della Cassazione è quattro anni che resta inattuata.

E poi basta solo avere una piccola abitazione di proprietà e non hai più diritti è come se tu fossi miliardario.

Senza contare chi tiene il paziente a casa, lo cura in casa, e non ha assistenza non ha aiuto, non ha sostegno economico, anzi trova pure ostacoli burocratici. Insomma famiglie che devono spendere (anticipare ma poi i soldi quando arrivano?) di tasca propria e se sono senza soldi, è il dramma.

E poi vogliamo parlare della maggiore età in un ragazzo autistico? E'un bel problema: da quel momento non hai più diritti come se con la maggiore età si guarisse dall'autismo. Io ho appena accennato per sommi capi a certe problematiche senza avere la pretesa di entrare nel dettaglio. Per chi fosse interessato però adesso lascio  questo video di Presa diretta dove si parla anche di altre cose ma il primo servizio tratta di questi problemi ed a quello vi rinvio perché come affronta il tema Iacona, non c'è nessuno che possa farlo.

Fino a qui abbiamo affrontato tematiche importanti legate ad un aiuto concreto nella vita di tutti giorni per il disabile ed anche per le persone che lo amano e gli stanno vicino.

Io vorrei però chiudere questo post parlando di un problema scomodo, perché in pochi vogliono affrontarlo, una tematica quasi tabù, ossia il sesso e la sfera affettiva dei e nei disabili. E farlo così, provando a dar loro la parola:

ORGASMO DISABILE

Voglio sentire mani che mi toccano
Che mi afferrano
Mi prendono
Anche solo per un'unica volta
Io seduta
Gambe immobili
Ma braccia e labbra voraci di sentimento e desiderio.

Io voglio provare il vero piacere
Voglio godere 
Anche una volta soltanto
Con una persona vera
In carne ed ossa
E sentire le labbra di una donna sul mio collo
E lungo tutto il mio corpo.

Io immobile
Con il mio corpo che ha voglia
Ma con le mie braccia che non mi aiutano,
Le mie gambe che non mi sostengono

Uomo o donna, siamo come voi
I nostri cervelli provano amore e desiderio
E come i vostri
Pulsano
E strazianti gemono soli
Senza sostegno
Considerazione
Rispetto

Vogliamo fare sesso
Come voi
Perché siamo esseri umani 
Anche NOI.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

23 commenti:

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Purtroppo nel nostro paese anche i più elementari diritti, vengono negati.
Serena giornata.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: non solo elementari, ma esistenziali, diritti che ti fanno vivere e sopravvivere.

iacoponivincenzo ha detto...

Vorrei poter commentare questo tuo bellissimo post con parole degne di lui, ma mi viene soltanto su la rabbia per tutto quello che certi ladri di intelletto, cioè i nostri politicanti, fa con la nostre coscienze e la nostra vita. Come la Lorenzin. Vorrei poter impedire a questa signora di bestemmiare in pubblico affermando boriosamente che la nostra sanità è tra le migliori del mondo. In verità è una delle peggiori del terzo mondo. Può la signora Lorenzin abbindolare gli italioti che non si siano mai allontanati dal paesello, perché non conoscono le realtà di altri paesi, come la Svizzera o la Germania.
Mia figlia per una TAC ha dovuto anticipare il ticket, salatissimo, per un appuntamento a quattro mesi di distanza, oppure due mesi in un opedale a 550 chilometri. Non parliamo di EKG dove l'attesa, per un sospetto ammalato di cuore, va oltre i tre mesi.
Io vado dal mio medico di base per una normale visita. Non pago alcunché. Mi visita e nota qualche cosa di strano nel mio cuore. Immediatamente mi porta in un'altra sala e mi fa un EKG disteso, se necessario un altro sul ciclino sotto sforzo, e se qualcosa non va mi spedisce seduta stante da un cardiologo -magari un primario- previo sua telefonata per informarlo del mio stato. Il cardiologo mi riceve subito, mi fa un EKG sotto sforzo e se la situazione fosse critica chiama un'autoambulanza -con fibrillatore e personale specializzato, che mi trasporta al reparto cardiologico del più vicino ospedale. Tempo due ore io sono nell'intensive Station di cardiologia ultraassistito a costo zero.
Questo io chiamo servizio sanitario di primissimo ordine.

Per quel che riguarda la tua poesia c'è da dire che mi veniva la pelle d'oca. La tua specialità è sicuramente quella di dare una rappresentazione visiva e tattile di ciò che hai immaginato. Come un film che ti scorre davanti. Molto molto bella e toccante.
L'ho volutamente riletta lentamente, passaggio per passaggio e la sensazione era di un qualcosa di tragico cui non si può sfuggire.
Mi sono sentito uno sciocco, perché non avevo mai pensato a quello che dici tu: la voglia di sesso e di amore carnale di queste persone, che sono proprio come noi, coi nostri stessi istinti e pulsazioni. Non si poteva rappresetare meglio, nella totale nudità questa loro bramosia. Micidiale.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VINCENZO: spero che tutti leggano il tuo commento perché la tua testimonianza sul Sistema Sanitario tedesco è uno schiaffo morale al nostro Paese: E quello che fa male è che anche noi avremmo eccellenze, ma la burocrazia, le mazzette, l'incompetenza della Lorenzin ma anche di chi l'ha preceduta, sono tali da farci regredire davvero a livelli da terzo mondo.

Le tue parole a commento della mia poesia sono anch'esse da pelle d'oca. Sono commosso, emozionato, davvero non ho più parole adeguate per farti comprendere il mio stato d'animo nel leggere quanto hai scritto.

Grazie Vincenzo.

Mariella ha detto...

Al di là della tua poesia, come di consueto intensa e devastante, penso a quanti di noi si rendano veramente conto di cosa voglia dire per un disabile vivere la propria vita facendo in modo che sia più vicino possibile al concetto che la società in cui viviamo da al senso di "normalità".
Credo pochi. Molto più facile vivere nel proprio guscio e stando ben attenti a non alzare nemmeno lo sguardo verso chi riconosciamo quale "diverso" rispetto a noi.
Così non ti scomponi, non ti agiti, non ti interroghi e vai avanti nella tua bolla d'aria.
Come si possono raccontare i sentimenti di tante persone, a cui basta un sorriso, una stretta di mano, un pomeriggio passato a chiacchierare, al cinema, ad una mostra per riconoscersi "uguale" a me?
Come si può raccontare le loro emozioni, le loro frustrazioni, le loro passioni, se ignorarli è la prassi?
Grazie Daniele.
Grazie.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...


PER MARIELLA: parole profonde le tue, e concordo con quanto hai espresso. Se come hai giustamente sottolineato molte persone restano nel proprio guscio non voltandosi neanche verso di loro, difficile che qualcosa cambi. Ti ringrazio anche per le tue parole a commento della mia poesia.

Farfalla Legger@ ha detto...

Su Fb sono in contatto con una disabile (non sempre è negativo sto social) e lei racconta le sue disavventure dalle più quotidiane alle più grandi che mi fanno stringere il cuore di tristezza.
PS auguri per domani, continua a scrivere le tue poesie che fanno riflettere non poco questo mondo così attento solo alle sciocchezze...
Abbraccio forte forte.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FARFALLA: anch'io ho alcune amicizie con persone disabili, sono in gamba sono come noi forse meglio. PS: auguri per cosa?

Mirtillo14 ha detto...

Le tue parole sono verissime, chi ha persone disabili in famiglia, si trova a combattere anche contro una burocrazia ottusa, un SSNN che fa di tutto pur di non passare niente e i disagi, già grandi, aumentano. Per quanto riguarda la poesia, è vera, i disabili sono come noi e, come tutti, hanno bisogni di baci, carezze...... anzi, forse, essendo più deboli, più di tutti ma non è facile per loro che si trovano in una società che finge di non vedere. Un saluto

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MIRTILLO14: è una società quella di oggi che non ti aspetta, non ti soccorre e si volta dall'altra parte nei confronti dei più deboli

Patricia Moll ha detto...

Bravo Daniele! Come sempre colpisci e affondi.
Se parliamo di disabili posso dirti di mia suocera con alzeimher dal 2000,sedia a rotelle, parkinson e chi più ne ha più ne metta.
Tre mesi per togliere un tumore dal naso.
E ora, in una casa di riposo privata e cosa ci costa lo sappiamo noi, è guardata meglio che a casa, con personale infermieristico e specializzato. Sanno subito come intervenire e cosa fare mentre a casa non avremmo mai avuto un aiuto. Alla asl mi guardarono come se fossi pazza.
Prima però quando esplose l'alzeimher solo porte chiuse in faccia e tutti a passarsi la patata bollente come se questa donna fosse un oggetto e noi quelli che la volevamo buttare.
Per gli altri invalidi, ringrazio il cielo di una cosa. Nelle elementari mia figlia ebbe una compagna tetraplegica. Quanto insegnò, a lei e agli altri bambini! Soprattutto dal lato umano.
Questa esperienza Insegnò anche,però, che non ci si deve aspettare nulla da uno stato come questo. Nemmeno il "minimo salariale". Cisi de e arrangiare come si può.
Praticamente uno schifo

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA MOLL: ti ringrazio di cuore per la tua testimonianza che prova ancora una volta come l'Italia sia un Paese ben lontano dal definirsi civile. L'esperienza di tua figlia è stata molto importante ed ha sicuramente rappresentato un arricchimento profondo, concordo con te.

Farfalla Legger@ ha detto...

" auguri per cosa?" Domani è il 21 marzo, se non sbaglio è la festa della poesia e visto che tu sei un poeta anche se rock... Io ti facevo gli auguri di un buon festeggiamento, ma se non li accetti, io li ritiro e li faccio a qualcun'altro ^_*
Abbraccio sempre per te.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER FARFALLA: sapeve che era primavera non ricordavo l'altra ricorrenza :-))) Grazie li prendo volentieri :-))))

cristiana marzocchi ha detto...

Troppo morbosi questi argomenti per un'Italia soggiogata dalla chiesa cattoloca.
Complimenti a te che sai evidenziare i problei più ignorati e sai farne capire tutte le difficoltà e le conseguenze che vi sono per chi si trova in una situazione del genere.
Ciao Daniele.
Cristiana

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CRISTIANA: Ti ringrazio con tutto ili cuore per le belle parole che hai avuto per me.

Arwen Elfa ha detto...

Deve essere tremendo avere un disabile in famiglia - ha ragione Mirtillo , queste persone si trovano, oltre a dover combattere con la situazione a doverlo fare contro una burocrazia ottusa, un SSNN che cerca di fare lo gnorri il più possibile
Sono situazioni davvero tremende in ingiuste ma la nostra socieà fa finte di nulla
Come sempre post interessanti i tuoi
Buon pomeriggio, continuazione di settimana e Primavera

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ARWEN ELFA: burocrazia ottusa e mancanza di una cultura del rispetto e della solidarietà che, se presente invece nella testa dell'Italiano medio, aiuterebbe non poco.

Alligatore ha detto...

Bravo, bene, bis ... il diritto all'integrità fisica (quindi sessuale), va garantito a tutti, non è questione di pietismo o sensazionalismo. Versi stupendi.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ALLIGATORE: grazie Alligatore, grazie di cuore!

UnUomo.InCammino ha detto...

I diritti (?) devono fare i conti con il mondo reale, le sue leggi, i suoi limiti.
Nel mondo reale le risorse sono in qualità e quantità finite: quindi hai una torta e con essa
o - non è possibile fare infinite fette
o - non è possibile fare fette sempre più grandi
o - non è possibile servire più torta di quanto fisicamente disponibile.

Le aziende sanitarie hanno risorse limitate e già ora sono in un sistema in deficit e con un debito talmente grande da non essere non dicibile.
Quindi la questione reale è:
se io dedico risorse a questa persona / quel servizio (cioè una fetta della torta) a quali servizi/persone dovrò tagliare (dare meno torta o non darne affatto?).

Una sanità insostenibile non è sostenibile e ciò che non è sostenibile prima o poi crolla.

UnUomo.InCammino ha detto...

Io ho sempre sostenuto che la prostituzione sia un'attività altamente ecologica.
Anche nel caso di persone con minorazioni, limiti, problemi, un intervento da parte di un(a) assistente sessuale potrebbe portare conforto, dignità, un po' di felicità.

Aggiungo, ovviamente, che non esistendo diritti neppure questo lo è. Solo una buona cosa, auspicabile, sulla quale lavorare, realizzare e, se possibile, se sostenibile, mantenere.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER UOMO IN CAMMINO: hai ragione che da qualche parte bisogna tagliare, ma dove tagliare si sa: risorse militari, privilegi vari dei politici sprechi e corruzione, recupero dell'evasione fiscale, solo per citare alcune voci.

Sul tuo secondo commento concordo con te sulla necessità di un (a) assistente sessuale, cosa che all'estero penso esista già e sia considerata un'operatrice qualificata e regolarmente pagata. Infatti non si tratta di raccogliere dalla strada una prostituta, perché i disabili non vogliono del sesso squallido ma lo vogliono fare come noi e vogliono anche l'affettività e la dolcezza e credo che questi diritti siano assolutamente essenziali ed una società civile, "evoluta", dovrebbe pensarci.