domenica 12 marzo 2017

L'Angolo del Rockpoeta® :"Cenere alla Cenere"

CENERE ALLA CENERE

Freddo o caldo
La mia è una vita a cielo aperto

Clochard ora ci chiamano
Perchè fa più fico che barbone
Oppure senzatetto come se
Non si potesse essere poveri anche avendo una casa.

Clochard, barbone
Qualche ricovero.

Vero alcuni di noi scelgono la strada
La preferiamo
Ci sembra più onesta anche nella sua crudeltà.

E poi non possiamo neanche lamentarci troppo
Un briciolo di fortuna
E se abbiamo troppo freddo qualcuno ci accende
Riscaldandoci.

Fiamme su tutto il corpo
E la vita scorre via come
il freddo intenso dell'ipocrisia spicciola
Di una monetina che riempie le nostre tasche bucate

E da quel momento
Cenere alla cenere.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

16 commenti:

Rosa Bruno ha detto...

Il fatto di cronaca che sottende a questa poesia è terribile. Si dice che il movente fosse la gelosia, ma resta il dato agghiacciante di un uomo che sceglie la strada, ammazzato con il fuoco come fosse un mucchietto di vecchi stracci.
Le tue parole, come al solito, colpiscono e fanno pensare.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ROSA BRUNO; non è la prima volta che un clochard viene preso di mira. Sono fatti terribili.

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Come hai scritto per Rosa, non è la prima volta che ascolto fatti simili, purtroppo l'umanità nel mondo è scomparsa e vedo troppo odio in giro.
Saluti a presto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAVALIERE: non posso che condividere le tue parole.

iacoponivincenzo ha detto...

All'inizio mi figuravo che tu volessi inneggiare ai Clochard, ai barboni, ai Pennern come si chiamano qui in Germania, insomma ai pezzenti come simbolo della estrema povertà, poi sono andato alla conclusione ed ho capito. Bella la tua immagine: aveva freddo e qualcuno ha pensato di riscaldarlo, solo che gli è capitato come a me qualche volta col forno, si è troppo cotto. Bando agli scherzi, c'è di mezzo la vita di un poveraccio che aveva scelto la strada pur potendo vivere con una delle figlie che avevano una vita normale. Una sua scelta, come la gran parte dei Clochards. Uno che non lo era, che si diceva suo amico gli ha dato fuoco per vendetta e per rabbia. Questi i fatti. Litigio per i favori di una come loro, una che passava le notti dentro uno scatolone di cartone. Per gente così la più desiderabile del mondo.
La tua poesia è un singhiozzo del Genere Umano armato dei giusti principi, che si ribella ad un fatto orrendo, perché certe cose dovremmo lasciarle fare ai campioni moderni dell'inciviltà e della "bassura" umana, i guerriglieri dell'ISIS. Purtroppo ancora di recente un delinquente d'amore ha dato fuoco uccidendola nella sua auto una ragazza ventenne. All'orrore non c'è mai fine. Questo si chiama profondo disprezzo della vita.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VINCENZO: qui il punto non è che scelta o stile di vita abbiano intrapreso, ma il fatto che sono cmq esseri umani e non cose a cui dar fuoco in un piazzale per vedere l'effetto che fa. La follia umana mi sconvolge da qualunque parti provenga.

Patricia Moll ha detto...

CAro Daniele, mi hai colpito tu con la tua poesia così come mi ha colpito il fatto di cronaca.
Orribile gesto che andrebbe quasi replicato sul colpevole. Scusa ma la follia a volte arriva a certi punti che va frenata in un modo o nell'altro.
Adesso non conta che l'homeless avesse scelto quella vita o ci fosse stato costretto. Non conta se tra lui e il suo aggressore c'erano problemi di donne.
Non conta nemmeno che fosse un homeless. Era un essere umano e come tale andava rispettato. Punto.

A te complimenti! Quel "sentiva freddo e lo hanno riscaldato" dice tutto sulla mancanza totale di umanità di un mondo che va alla deriva

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATRICIA: grazie per le tue parole, sono contento che la poesia ti abbia colpito. Concordo con te, il punto è proprio quello di tenere bene a mente che si trattava di un essere umano e non di un oggetto.

Mirtillo14 ha detto...

Un fatto di cronaca molto amaro, un povero clochard bruciato vivo, per motivi inutili dinnanzi all'importanza della vita.
Anche a me ha colpito questa poesia ma soprattutto il fatto che una persona, già provata dalla vita, abbia fatto questa fine. E' la mancanza di umanità di questa nostra misera società, che se la prende, comunque, con i più deboli. UN saluto

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MIRTILLO: La mancanza d'umanità è purtroppo una vergogna che sembra sempre più caratterizzare il nostro tempo.

cristiana marzocchi ha detto...

Mi hai commossa.
Questo è un caso estremo, ma è atrettanto vero che molti godono nell'accendere gli altri . anche a parole
Cri

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CRISTIANA: grazie, mi fa piacere che la mia poesia abbia saputo toccare le corde della tua anima.

pattyaltieri@live.com ha detto...

Bellissima e intensa

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER PATTY: grazie e benvenuta in questa agorà

Farfalla Legger@ ha detto...

Permettimi di fare un saluto particolare a Patty, non l'ho mai dimenticata come non ho mai dimenticato la sorella che sta sempre nel mio cuore.
Riguardo al tuo post: le tue poesie sono sempre come frecce che colpiscono il cuore e mi fanno capire come l'umanità di oggi si stia perdendo nei meandri della bruttezza interiore.
Alcune volte sono contenta di essere diversamente giovane perchè non vedrò il suo sfacelo totale.
Abbraccio caro.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PEE FARFALLA: grazie davvero per le tue parole, sono emozionato dal vedere che i miei versi toccano il cuore di qualcuno.