Lahore mi ha fatto però anche tornare in mente alcuni anni fa quando nottetempo fu incendiata una scuola femminile di studentesse pakistane da parte di talebani. Scopo? Chiaro, far capire qual è il ruolo della donna e come studiare non sia nei suoi compiti. Per fortuna, la scuola era vuota, ma lo sfregio simbolico fu forte. Forte fu anche la reazione della docente e delle alunne il giorno seguente. Loro fecero cmq lezione a cielo aperto.
Credo che nonostante il dolore, non si debba cedere all'odio, e nonostante il dolore e la paura non si debba cedere a squadristi della morte.
Amore, cultura, sensibilità, unità, coraggio e verità, devono essere il vero collante per non cedere al ricatto di queste barbarie.
Quei fatti di Lahore, soprattutto la grande reazione della maestra e delle alunne, alcuni anni fa, mi ispirarono la poesia che segue, e la posto perché nonostante la tragedia accaduta a Pasqua, quel coraggio e quella voglia di non cedere al ricatto ed alla violenza, devono albergare in tutti noi, ed in tutti loro.
Anche noi, metaforicamente, come loro dobbiamo continuare semplicemente spostandoci su…
IL MARCIAPIEDE DI FRONTE
Libertà arsa viva
Scuola distrutta
Frontiera della conoscenza annientata
Diritto allo studio violato.
Ma le frontiere della vita sono flessibili
E le ragazze di Lahore hanno già imparato
Che la cultura può sconfiggere la barbarie.
E sono tornate a studiare
In una scuola a cielo aperto
Attraversando la strada
Riappropriandosi della loro vita
Semplicemente
Sedendosi sul marciapiede di fronte
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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