Oggi mi voglio soffermare sul voto in Campania, anzi più esattamente sull'elezione di De Luca in Campania o meglio per essere più precisi sulla scelta di candidare De Luca in Campania.
In realtà non voglio proprio soffermarmi su queste tre punti in particolare ma desidero evidenziarli per mostrare come assurgano ad ingredienti ed elementi fondamentali di un'arroganza che sconfina nel disprezzo assoluto delle norme e giunge fino a far sentire chi la respira, sopra di esse.
Osservo come da Renzi alla Boschi (solo per citare i due rappresentanti più in vista di questo malcostume di governo) si assista ad un decisionismo che è ormai giunto ad una forma direi simile e paragonabile al delirio di onnipotenza, quasi come se fossero certi di aver bevuto l'elisir di lunga vita (governativa).
Perché la candidatura di De Luca rappresenterebbe l'emblema di questa loro arroganza? D'altronde, mi potreste benissimo far notare, di impresentabili ce ne sono molti. Basti pensare che in Liguria tra gli eletti di Toti pare che ne siano già spuntati 4 appena concluse le elezioni.
Quello che però cambia e da a questa candidatura un significato profondamente e drammaticamente diverso è una mera ma non banale questione di tempistica.
Spesso vengono candidati soggetti chiacchierati, che poi risultano indagati, che poi risultano colpevoli ecc…
In questo caso però è successo qualcosa di diverso, si sono quasi ribaltati i termini della questione sempre in senso temporale.
Qui abbiamo un condannato per abuso d'ufficio, un processato per concussione, un soggetto che se fosse stato eletto (ed ahimè è stato eletto) sarebbe decaduto e probabilmente decadrà il giorno dopo o quasi.
Ed allora perché insistere nel presentarlo? Perché sfidare non solo gli elettori candidando un soggetto che non sembra rispecchiare quell'onesta e quella trasparenza che tutti i partiti sbandierano e vogliono professare ma che poi tranne il m5s nessuno sembra realmenteperseguire? Ma soprattutto, perché candidare un soggetto che per legge sai bene che non potrai, o forse sarebbe meglio dire, non potresti mantenere sulla poltrona della massima carica regionale?
Ecco il cambiamento vero, il reale "cambio di verso" di Renzi & Co. Candidare chi non sarebbe neanche eleggibile mostrando una feroce arroganza a dispetto della legge ed in disprezzo della legge. E questa arroganza viene poi ripresa in ogni comportamento nonchè provvedimento o disegno di legge che questo Governo si prefigge di realizzare.
Questo è un passaggio nuovo, molto grave e da stigmatizzare immediatamente.
Chiudo con una breve ed amara riflessione: il voto in Campania, ma forse anche nelle altre regioni, temo, a mio modesto e personale avviso, che evidenzi una spaccatura del Popolo Italiano tra chi si informa e conosce la realtà, tra chi si lascia ingannare dalle solite parole e non vede in faccia i fatti e chi li conosce invece molto bene ma per collusione e tornaconto ha ben chiaro chi e cosa scegliere…
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