martedì 3 aprile 2012

OPINIONE DEL ROCKPOETA: I Favolosi Anni '70

I favolosi anni settanta, li chiamano così no? Forse però, musica a parte, (Battisti, Led Zeppelin, Bowie ecc...) tanto favolosi non lo sono stati.

Ho visto "Romanzo di una strage" di Marco Tullio Giordana, film che merita davvero per la ricostruzione dei fatti di quel periodo. Riassumerlo non é possibile, lo si deve vedere. ma ci sono alcune cose che mi hanno colpito sucitandomi alcune riflessioni:

1) A volte si pensa che gli anni settanta siano stati anni sì difficili ma chiari, "trasparenti" dove si sapeva quali parti erano in campo e come agivano, ma non é vero. Infiltrati tra gli anarchici, tra i gruppi di ordine nuovo, infiltrazioni straniere, insomma niente era come sembrava. Compresa la Strage di Piazza Fontana di cui parla il film; a questo aggiungiamo parti dello Stato deviate (Servizi compresi). Forse quegli anni invece sono stati proprio quelli che hanno seminato i germi di un futuro successivo ed un presente che ben conosciamo fatto di tante altre Stragi di Stato (Ustica per es.) e intrighi di ogni genere.

2) E' il secondo film che vedo nel quale la figura di Aldo Moro viene positivamente considerata: una persona con principi morali forse più saldi di tanti altri all'epoca ed anche oggi...

3) Le figure di Pinelli e del Commissario Calabresi: da questo film ne escono, a mio parere, alla fine come "vittime" del Sistema: Calabresi perché vede una parte dello Stato che serviva fedelmente essere cospiratrice e Anti-Stato, dovendo, tra l'altro, nel dubbio, accettare di "coprire" quanto successo a Pinelli. E Pinelli perché vittima di uno Stato che incastra lui e la sua parte "politica" (sempre che l'anarchia possa considerarsi un movimento politico strictu sensu) per ragioni che andavano ben oltre la logica comprensione della gente comune.

Un film che deve essere visto non solo da chi poco sa o ricorda di quel tempo ma da tutti noi per prendere atto di come mai o quasi mai la realtà é quello che sembra. Riflettere su quei fatti per capire meglio il presente. Questo, in fondo, é il messaggio del film di Marco Tullio Giordana, messaggio da recepire e non dimenticare mai.
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1 commento:

Debora ha detto...

Io sono nata nella decade successiva a quella che viene trattata in questo film, ma grazie ai miei genitori e grazie alla sete di sapere che mi hanno trasmesso, qualcosa di quegli anni, di quelli prima ma anche di quelli successivi, conosco: ma non si conososce mai abbastanza, perché i mezzi di informazione non informano come dovrebbero, per conoscere, apprendere e capire, occorre armarsi di volontà e cercare per conoscere.
Spero di trovare l'occasione per andare a vedere questo film, credo che spesso il cinema apra più gli occhi di quanto non faccia la cronaca, e penso fermamente tu abbia ragione, bisogna capire come mai la realtà non è mai ciò che sembra, riflettere, recepire per IMPARARE e non dimenticare mai...