Confutatis maledictis,
flammis acribus addictis,
voca me cum benedictis.
flammis acribus addictis,
voca me cum benedictis.
Oro supplex et acclinis,
cor contritum quasi cinis:
gere curam mei finis
cor contritum quasi cinis:
gere curam mei finis
TRAD:
Una volta smascherati i malvagi,
condannati alle fiamme feroci,
chiamami tra i benedetti.
Prego supplice e in ginocchio,
il cuore contrito, come ridotto a cenere,
prenditi cura del mio destino.
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Prego supplice e in ginocchio,
il cuore contrito, come ridotto a cenere,
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13 commenti:
Per non dimenticare, mai. Visto che oggi siamo in parecchi a ricordare è un piccolo segno. Ciao.
Carissimo, ricordare ascoltando il Requiem di Mozart , quando ho cliccato la tua scritta, mi ha molto commosso.
Le parole sono eprfette per commentare l'orrore della Seconda Gerra mondiale, come tutti gli orrori di sterminio del secolo scorso, forse il più efferato di tutti, perchè basato sulla razza e sulla nascita.
Sempre speciale nelle tue associazioni di grande sensibilità
Grazie Daniele
non dimenticheremo!
Una scelta del ricordo libera da retorica e banalità, la tua. Bravo Daniele.
Non potevo non rintracciare questo post.
Le parole del Dies Irae, tutte, sono talmente vere.
Rimpiango i tempi nei quali si accompagnavano i funerali cantandole... invece che applaudendo.
Davvero un modo nobilissimo di onorare la Memoria dei tanti morti nella Shoah
Volevo leggerTi in silenzio.Ma le immense parole che hai scelto non lo permettono.Grazie Daniele.
Dispiace non esserci stato ieri, man.
Com'è andata? Roma ti dà i giusti meriti?
Facci sapere.
Stai morendo? ;)
Ho celebrato il giorno guardandomi per la terza volta "Train de vie"...
Questa sera Marco Paolini su LA7 replica il monologo che giovedì mi ha inchiodata in religioso silenzio.
Vale la pena, un modo per non dimenticare mai la storia degli orrori che pare non fermarsi mai.
Buon fine settimana Daniele
PER MR. TAMBOURINE: guarda che era venerdì e non giovedì :-)))
PER TINA;: concordo, chi non l'avesse visto non se lo perda questa sera.
mi viene subito in mente il film di Forman, con Mozart a letto, febbricitante, che lo detta a Salieri e lui che dice "troppo in fretta! più piano!"
Concordo con Ross
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