Rockpoeta: Allora, Fabianna Tozzi Daneri; in primo luogo facciamo subito chiarezza su un punto che per me é chiarissimo ma ho visto non lo é per tutti: ti chiami Fabianna con due "n" e non Fabiana come molti dicono.
Fabianna: Certamente, Fabianna con due "n" ; se vuoi ti svelo anche il "segreto" di "Fabianna
Rockpoeta: Dai, forza, facciamo uno scoop! (risata di entrambi)
Fabianna: Trovo che il suono di questo nome sia molto bello e poi il nome che io avevo scelto di adottare era Anna che trovo sia un nome bellissimo....
Rockpoeta: Ah, Anna.... é il nome di mia madre.
Fabianna: Ma davvero!? ... Beh io non volevo però rinunciare al mio nome che era Fabio ed allora così parlando un po' con un mio carissimo amico, abbiamo pensato a quale sarebbe stato il mio nome d'adozione ed abbiamo pensato che Fabiana non andava bene anche perché non é un nome che amo moltissimo, Fabianna invece dentro ha... ecco diciamo che questo nome transgender mi piace molto.
Rockpoeta: Beh io, come molti lettori del mio blog già sanno, ho avuto l'onore di intervistarti a ridosso della manifestazione del 10 ottobre 2009, intervista alla quale rimando per tutti coloro i quali invece ancora non sappiano chi sei (cosa difficile sei visto che sei cmq piuttosto conosciuta). La prima domanda quindi non può che essere una sola: cosa é successo da allora? Ci siamo lasciati allora ci rivediamo oggi: cosa é cambiato?
Fabianna: Cosa é successo? Sempre troppo poco negli ultimi tempi anche perché abbiamo avuto modo poi di fare quella intervista prima della manifestazione, manifestazione poi molto importante perché voleva essere accogliente per tutti i tipi di discriminazione: "uguali" era uguali nei diritti perché noi consideriamo la diversità un valore aggiunto una ricchezza fondamentale. Da allora ad oggi di cose tangibili magari ancora non ne sono successe; stiamo lavorando sempre sulla stessa identica piattaforma, abbiamo sicuramente preso contatti con le Istituzioni un po' a tutti i livelli, per cercare di portare avanti quella che é una battaglia fodamentale sui diritti delle persone e non soltanto delle persone LGBT, ma di tutte le persone; quindi continuiamo a lavorare.
Rockpoeta: La sensazione che ho spesso é che ci sia una sorta di "accettazione" dei transgender se famosi. E' come se avendo raggiunto cmq un certo status fossero almeno "tollerati" mentre il problema più grave resta per tutti gli altri per tutti coloro che vivono quotidianamente la realtà oscura di tutti i giorni: quali possono essere i modi per riuscire a "educare" la gente a capire che siamo tutti esseri umani uguali e sconfiggere la diffidenza quando non anche l'intolleranza verso i transgender?
Fabianna: Con la conoscenza, facendo informazione e cultura su queste tematiche: le persone discriminano ed usano violenza soprattutto in tutte quelle situazioni dove c'é il vuoto dell'ignoranza e non c'é perfetta comprensione mentre c'é la paura e di conseguenza poi lo stigma sociale. Per quanto riguarda il discorso legato ad una persona transgender famosa che ha più facilità, beh questa é una situazione comunque legata non solo alle persone transgender ma legata anche a qualsiasi tipo di persona peché si sa perfettamente che una persona che ha successo e famosa ha una vita decisamente più agiata dal punto di vista del riconoscimento, però ovviamente per quanto ci riguarda il lavoro più importante da fare é quello legato al farci conoscere, il che, é anche vero, può spesso essere un'arma a doppio taglio; infatti abbiamo visto che l'affaire Marrazzo e l'indigestione che abbiamo fatto di persone trans nei media, in televisione e sui giornali sono stati altamente nocivi perché comunque quello che si voleva rappresentare non era la persona trans ma era uno scoop, un vizio, una marginalità che comunque ha ben poco a che vedere con l'identità di genere e le persone trans. Per cui sicuramente poi la chiave di volta sarà quella di riuscire, non soltanto attraverso le associazioni ma attraverso anche le Istituzioni, una vera e propria campagna di conoscenza nei confronti dell'identità di genere.
Rockpoeta: Bene, di fatto hai in parte anche già risposto, senza saperlo, alla mia domanda successiva. Infatti tu hai più volte sottolineato in un'intervista molto interessante rilasciata a Rainews24 il 20 novembre scorso, che abbattere il muro di ignoranza e quindi fare cultura e aprire alla conoscenza del mondo trans sia una fondamentale chiave di volta: però, oltre a campagne anche pubblicitarie di sensibilizzazione in tal senso - tu citavi in quell'intervista Mara Carfagna alludendo alla campagna in tal senso fatta per combattere l'ignoranza del prossimo verso il mondo gay e dicevi che sembrerebbe esserci in cantiere anche una stessa iniziativa per i transgender - quali possono essere le strade percorribili per cambiare la mentalità di tanti ed abbattere questo steccato fatto di diffidenza e paura?
Fabianna: Allora, non é sicuramente un lavoro facile ma é sicuramente comunque un aspetto fondamentale per la civiltà e la democrazia nel nostro Paese che riguarda e deve riguardare tutte le persone, non soltanto le persone trans. Per cui gli strumenti da mettere in campo sono quelli volti a cominciare a fare questo tipo di informazione fin da piccoli nelle scuole. Lì sicuramente stiamo assistendo, tra l'altro, oltre all'ondata di violenza degli ultimi tempi anche a quella piaga che é il bullismo nelle scuole, per cui il poter fare opera di sensibilizzazione in tal senso dentro le scuole sarebbe un passo importantissimo. Che poi é quello che succede già in tante parti d'Europa e che ci permetterebbe di cominciare quest'opera di sensibilizzazione da quelli che dovrebbero essere i posti deputati per la formazione della persona. Al riguardo, sicuramente le scuole sono il primo luogo da cui partire, ma dovrebbe trattarsi comunque di un discorso quotidiano che entri veramente nel tessuto della società; noi vediamo che in realtà spesso non veniamo rappresentati come in realtà siamo. E' chiaro che non c'é soltanto l'aspetto dei media: le scuole, il lavoro - per cui sensibilizzare anche poi i Sindacati-, ecc... quindi si tratta di un impegno che dovrebbe veramente essere a 360° perché poi in realtà non si pensa alle persone trans in quanto persone ma in quanto trans ed é questo il grave errore, ed allora ovviamente la persona trans oltre ad essere tutelata come tale deve anche essere tutelata in tutti quei settori della vita quotidiana come appunto la scuola, il lavoro e tutto il resto.
Rockpoeta: Perfetto. la legge oggi accetta il cambio di identità di genere soltanto di fronte all'evidenza dell'operazione: tu sei d'accordo su questo o ritieni che il legislatore dovrebbe invece intervenire per tutelare l'identità mentale dell'individuo al di là di quella meramente fisica?
Fabianna: Sì, detta anche identità di genere. Assolutamente, é necessario un intervento in tal senso. E' una delle battaglie che cerchiamo di portare avanti comunque ed é fondamentale e lo spiego in modo anche molto semplice affinché possa essere fruibile per tutti. E' fondamentale, e questo succede nella maggior parte dei Paesi Europei già con delle leggi, poter cambiare il proprio nome ed il proprio genere sui documenti a prescindere dall'intervento sui genitali. Perché questo é particolarmente importante? Perché ci sono delle persone che cominciano un percorso di transizione e possono anche trovare poi la loro identità di genere senza arrivare all'intervento poi sui genitali, in quanto nel quotidiano tutte le persone che, come me per es. hanno un aspetto femminile e magari sulla loro carta d'identità c'é scritto Mario invece che Maria, ovviamente hanno problemi poi ad andare a ritirare un pacco alla posta, a prenotare una camera d'albergo o accedere al mercato del lavoro proprio per quello stigma sociale del quale parliamo. Questo sarebbe, pertanto, uno strumento importante che é chiaro che non sarebbe risolutivo però potrebbe aiutare le persone trans ad integrarsi maggiormente. Peraltro l'identità di genere é una variante naturale e come tale dovrebbe essere comunque certificata.
Rockpoeta: Parliamo di lavoro: ti faccio una domanda un po' provocatoria: vista la grande difficoltà che hanno i transgender a trovare un lavoro normale dovendo poi molte e molti prostituirsi per vivere, saresti favorevole ad istituire per legge una sorta di numero fisso di assunzioni per es. nelle grandi aziende anche per i transgender come accade per i disabili?
Fabianna: Beh no, non particolarmente. Io, noi, la nostra Associazione ovviamente é aperta e discute molto su quelle che possono essere le modalità d'inserimento sociale delle persone trans. Questo tipo di strumento non so quanto potrebbe in realtà poi giovare alle persone trans stesse; io sono molto più orientata magari a cercare di dar la possibilità a queste persone di poter finire gli studi: nello specifico ci sono molte persone che sono iscritte all'università e dopo abbandonano perché nel loro libretto, necessario per poter sostenere l'esame, c'é magari ancora il nome anagrafico e non d'adozione per cui cerchiamo di mettere in atto tutti quegli strumenti per cercare di avere delle pari opportunità in tutti i campi; creare una sorta di corsia preferenziale a me in qualche modo spaventa anche perché le persone trans non hanno in sé il problema di non essere all'altezza: magari ci sono persone che possono anche non esserlo però sono come tutte le altre; l'identità di genere non é una limitazione. E' chiaro però che visto il momento molto grave storico, in questo momento esiste anche un'urgenza di dover tutelare le persone in tutti i campi compreso quello del lavoro: al riguardo, per esempio, mi viene in mente che in Toscana con la regione Toscana ed in collaborazione con i centri d'impiego, abbiamo portato avanti un progetto che ha permesso a molte persone trans di poter frequentare un corso di qualificazione professionale, pagato con denari pubblici, e molte di queste persone adesso hanno trovato un impiego. Ecco trovare magari delle situazioni che non ci facciano di nuovo sentire persone, cittadini di Serie B.
Rockpoeta: Se tu e tuo marito voleste adottare un bambino, per la legge italiana potreste farlo e a quali eventuali condizioni? Il fatto di essere sposati solo civilmente comporta problemi al riguardo? E se sì solo per voi o in generale per ogni coppia sposata non anche in Chiesa? (e potreste anche battezzare il figlio?) Da questo punto di vista che eventuali problematiche esistono?
Fabianna: Beh, io ho fatto un intervento di conversione sessuale per cui a tutti gli effetti legali sono una donna, sono sposata per cui avremmo potuto provare a chiedere in affido un bambino. Non so se il fatto di essere sposati solo civilmente sia un ulteriore problema poi all'accesso all'adozione ma questo non mi risulta perché, da questo punto di vista, l'adozione dovrebbe essere laica un po' anche perché non la si deve chiedere alla Santa Sede (risata di entrambi), però sicuramente ci sono degli enormi problemi ad avere accesso all'adozione. Noi ne avevamo parlato ed anche preso in considerazione diversi anni fa l'ipotesi di adottare un bambino; poi abbiamo rinunciato ma non perché non lo volevamo ma perché questo avrebbe voluto dire, proprio per le difficoltà esistenti per adottare, di impegnare parte della nostra vita solo ed esclusivamente per quello. Io conosco moltissime coppie che hanno adottato poi un bambino, le quali hanno sacrificato anche 10 - 20 anni della loro vita per riuscire ad ottenerlo. Noi siamo già sufficientemente genitori da questo punto di vista perché sia io che mio marito ci occupiamo comunque del prossimo e per quanto mi riguarda poi, lavorando anche in un consultorio, praticamente tutte le persone che vengono lì sono figli e figlie in parte anche mie. Ci sono anche molte persone giovanissime che ci cercano.
Rockpoeta: Con quest'ultima domanda voglio invece lasciarti lo spazio per parlare di eventuali iniziative importanti che state portando avanti come Associazione Transgenere e delle quali tu sia interessata a parlarci. In sostanza, la solita domanda finale a tema libero.
Fabianna: Sì, allora, con un paio d'ore penso di sbrigarmela (risata di entrambi) Beh in un caso come questo mi ci vorrebbe la segretaria. E'una battuta ma va detto che stiamo lavorando davvero su tantissimi fronti. La nostra Associazione, non ho problemi a dirlo, in questo momento forse é la più rappresentativa in Italia per quanto riguarda la tutela dei diritti delle persone trans. Come dicevo prima abbiamo anche un consultorio ed in Italia ce ne sono soltanto due: oltre al nostro c'é quello del MIT di Bologna ed abbiamo un'enorme necessità che ci siano dei punti di accoglienza dove le persone possano venire ed in primo luogo davvero essere accolte e comprese nella loro specificità; poi, sicuramente, sono importanti anche tutti i vari servizi che proproniamo per cui l'eventuale supporto psicologico, quello psichiatrico, endocrinologico, quello legale. Anche perché c'é un vuoto enorme, una vera e propria voragine legislativa da questo punto di vista in quanto non ci sono leggi che in qualche modo tutelano questo tipo di percorso che già di per sé non é così semplice, e dovrebbero essere le strutture pubbliche ad occuparsi di questo. Il nostro Consultorio é in collaborazione con l'Asl 12 Versilia, con la regione Toscana, però poi di fatto tutto il lavoro viene organizzato dall'Associazione. Associazione che poi non ha chiaramente soltanto questo impegno, anche se si tratta di un impegno fondamentale, ma un'Associazione come la nostra é come se fosse un sindacato; é come se fosse un partito politico perché noi facciamo di fatto politica poi perché abbiamo continuamente a che fare poi con le Istituzioni e dobbiamo trovare insieme la modalità migliore per cercare di superare poi la discriminazione e lo stigma sociale che oramai c'é in tutti i campi. E non é che possiamo pensare da un giorno all'altro di poter cambiare le cose come non possiamo neanche pensare di fare un lavoro che deve essere condiviso con le Istituzioni , le altre associazioni, con la società civile senza valutare quello che é la realtà. Proprio parlando ieri Delia Vaccarello che é una giornalista dell'Unità sul discorso proprio legato al lavoro per esempio, é chiaro che noi non possiamo non pensare al momento storico particolare per quanto riguarda il lavoro nel nostro Paese e per quanto concerne la crisi economica. Ed allora il nostro problema di stigma sociale che abbiamo si somma alle difficoltà che tutti hanno oggi per entrare nel mondo del lavoro. E di queste problematiche non possiamo non tenerne conto quando operiamo altrimenti vorrebbe dire fare un lavoro a metà. E' importante poi inserire sempre tutte le nostre istanze nella società civile - proprio perché non esiste il mondo trans, di mondo ne esiste soltanto uno e quello é - ovviamente capendo anche poi quelle che sono le dinamiche economiche, politche e sociali del Paese, altrimenti ripeto si farebbe un lavoro a metà. Concludendo abbiamo in progetto, perché riteniamo proprio che ce ne sia bisogno, di aprire una sede in Liguria con uno sportello informativo, e questo lo faremo molto presto, nonché anche una a Roma ed un'altra a Napoli perché il Sud ha particolarmente bisogno poi di avere un'Associazione forte che tuteli le persone transgender. Continuiamo il nostro lavoro fondamentale di formazione, informazione aperta a tutti o mirata come sucederà a maggio proprio a Genova dove faremo un corso ai lavoratori della Provincia di Genova proprio sulle tematiche legate all'identità di genere. Questo é un lavoro sicuramente molto importante che faremo e poi é chiaro cercheremo di usare, come abbiamo fatto fino ad ora, anche tutti quei mezzi che ci permettono di far conoscere in realtà chi sono le persone trans perché a tutt'oggi si fa sicuramente ancora una grande confusione.
Rockpoeta: Io ti ringrazio sinceramente del tempo che mi hai dedicato per questa intervista. Grazie ancora ed a presto.
Fabianna: Figurati, grazie a te. E' stato un piacere.
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24 commenti:
Ehi, come intervistatore te la cavi sempre meglio.
Interessante l'intervista: ha messo a fuoco con chiarezza le difficoltà che i transgender devono affrontare per essere integrati come tutti.
Mi sembra una rivendicazione sacrosanta.
PER ENNE: grazie! Va dato anche il merito a Fabianna d'aver risposto egregiamente :-)))
Bravo Daniele per l'intervista e soprattutto per le domande, mai banali, che sicuramente hanno permesso di conoscere e scoprire un po' di più un mondo con ancora molti, troppi lati oscuri per tante persone dettati da ignoranza (tanta) e pregiudizi (ancora di più).
Complimenti anche alla Presidentessa ed ai ragazzi dell'Associazione per il magnifico lavoro che hanno fatto, fanno e sono sicuro faranno in futuro. Perchè ne sono sicuro? Perchè sono tutte persone con una grande competenza e, requisito ancora più importante, di gran cuore!
Ed è molto importante che esistano spazi e realtà come la tua che tutto questo lo colgono, lo evidenziano e lo raccontano.
e meglio fare una piccola pausa Daniele ti auguro una Buona Pasqua.
PER FERDINANDO: pausa e perchè? Io condivido ogni singola parola di Fabianna; E tu?
Ognuno ha il suo fronte di lotta e di conoscenza. Eccellente intervista che ci apre alla visione di un umanità "diversa" e forse per questo ancora più ricca. Ciao Daniele.
Complimenti Daniele. Con quest'intervista sei riuscito con poche domande, chiare e precise, a fare chiarezza su un tema sociale molto importante, e che molte, troppe persone, per ignoranza o per pregiudizio, queste si permettono di discriminare altri esseri umani.. E' proprio vero la prima barriera (e spesso è la più ardua da scavalcare) risiede proprio nel nostro cervello ..... :(
MI ha molto colpito l'associazione che si fa sul trans famoso e dunque tollerato, come se il fatto di essere noto fosse un lasciapassare per non restare ai margini.Come coloro che vanno al GF e poi credono di essere più degli altri in virtù del fatto di esistere dinanzi ad una telecamenra, mentre coloro che non compaiono non esistono e si affannano a sopravvivere.L'equazione sembra essere esattamente questa , ma se la fama serve per veicolare delle richieste e portare avanti delle battaglie legittime, penso sia utile servirsene.
Ciao Dani e complimenti.
Mk
Complimenti davvero per l'intervista! Ti stai calando alla perfezione in un ruolo per cui sto rimanendo sempre più stupito positivamente...
L'intervista-dialogo (una vera eccezione nel suo genere) la trovo interessantissima!
Ora come ora unendo le interviste al Rockpoeta on the road credo che tu abbia lavoro a sufficienza per portare avanti egregiamente questo blog! ;)
PS: sono stato assente per un paio di giorni, per cui mi ritrovo necessariamente a farlo con enorme ritardo, ma volevo ringraziarti enormemente per l'inaspettatissima e per la piacevolissima citazione!
Grazie di cuore!
PER ALESSANDRO TAURO: Ti ringrazio! Sappi che é stato un onore poterti citare!
Ti ringrazio anche per i complimenti sul mio blog. Ho in mente molte cose che non sempre si riescono a realizzare. Spero anche di fare altre cose come queste (interviste ne avevo già fatte in passato). Non sempre é facile trovare soggetti interessanti da intervistare e fare i video.... Beh per le riprese....A.A.A...Attendo di vedere se DAnilo può ancora asssistermi LOL! Scherzi a parte il mio impegno forte sul sociale continuerà sempre con ogni mezzo possibile.
Un abbraccio
Daniele
Grande, queste sì sono interviste importanti e che ci fanno fare passi avanti.
Bella questa chiacchierata -intervista che affronta temi molto forti con leggerezza di linguaggio in una conversazione serena ,concreta, ,attenta e intelligente ( mi ha copito molto il problema sociale pratico della carta di identità delle persone in itinere; certe cose che si danno per scontate rappresentano dei veri ostacoli..)
Mi sa che ti perdiamo come Rockpoeta e acquistiamo il Rockgiornalista!lol
Un abbraccio
Grazie.
belissima intervista grazie bravo intervistatore è brava la intervistata buona pascoa a tutti
Intervista interessantissima, tra quanto o letto mi ha colpito questo passaggio di Fabianna: "...E non é che possiamo pensare da un giorno all'altro di poter cambiare le cose come non possiamo neanche pensare di fare un lavoro che deve essere condiviso con le Istituzioni..." questo secondo me è il vero nervo scoperto, quello più doloroso perchè fino a quando nelle istituzioni non ci sarà una rappresentanza che porti avanti le loro istanze, non credo sia abbia la possibilità di concedere i diritti di cui necessitano, penso per esempio al matrimonio. Ottimo come sempre caro Daniele, e grazie a Fabianna.
Sempre più bravo e hai fatto benissimo, con questa intervista, a porre l'attenzione sulla discriminazione dei tansgender. Purtroppo abbiamo visto, come nei recenti casi di Brenda e altri, che si ritrovano a prostituirsi perchè nessuno le prenderebbe a lavorare. E molte di loro si ritrovano in storie molto grandi dove vengono ammazzate come bestie.
Queste sì che sono interviste serene e senza secondi fini. Spero al più presto che il giornalismo da parte dei cittadini con forte senso civico prenda sempre più piede. E il merito sarà di chi le fa!
Buone feste Daniele!:)
Un bacio.
sono bellissime le tue interviste!
auguri, marina
ottima associazione quella delle interviste e dei video che posti puntualmente.
buona pasqua, dani!
Ciao daniele,sono jackie,una transgender,sono online col mio umile blog-con il quale sin dagli inizi ho cercato di rendere una visione della realtà trans disgiunta dal mero stereotipo della prostituzione-all'incirca da quando ci sei tu..dicembre 2006..Ora apprezzo moltissimo tutti coloro che al di fuori della realtà trans,si occupano con sensibilità e comprensione della complessita del tema della disforia di genere,soprattutto quando vanno controcorrente rispetto agli highlight di cui si sono tristemente occupati i media attualmente,contribuendo solo ad aumentare pregiudizi e visioni distorte..ora ho letto la tua intervista a fabianna,con domande equilibrate e che centrano molti degli argomenti che riguardano le discriminazioni che tutte noi siamo costrette a subire..ora un appunto..in quattro anni che scrivo,sono pochissime le trans che sono approdatè al mio spazio digitale,per farmi sapere la loro opinione,mentre tantissima gente comune ne ha apprezzato la volontà,quel diverso punto di vista diverso rispetto al pensiero unico imperante..strano è che pur essendo una fautrice di questa lotta di revisione da anni,non sia neppure inserita nel blogroll del sito transgenere..perché non lo comprendo..forse perché fisicamente non faccio più vita pubblica?ormai non lavoro più da anni,sono quella che si definisce in situazione di povertà..eppure ricevo considerazione ed affetto dalle persone cosidette normali,così come ho ricevuto tanti premi della blogosfera-alcuni dei quali ho visto nel tuo palmares-ma che non ho inserito,non tanto perché falsamente modesta,bensì per mere questioni tecnologiche,infatti sin dagli inizi ho realizzato tutto questo con il semplice ausilio d'un cellulare e un browser chiamato operamini,quindi pensa computer..lo stesso che uso adesso!..c'e un'amica scrittrice che mi ha fatto un'intervista,eppure nessuna del mio genere s'è peritata di farmi sapere nulla..allora di che stiamo parlando?la mia filosofia d'azione è diversa,scevra di quelle appartenenze politiche e sociali che tanto piacciono in italia..non mi sono mai prostituità,ma chi ha realizzato la mia intervista è una scrittrice di erotica e il suo mestiere è quello della escort.quindi non faccio problemi di morale,ci mancherebbe!..be meglio ai la metto giù qui,scusa questo mio sfogo,non punto il dito verso nessuno,ma vorrei non sentirmi sola,lontana da quelle sorelle-tra virgolette-che condividono le mie attese circa il futuro,non solo di noi transgender,bensì della società intesa..buon lavoro,gentile amico e buona vita!sinceramente vostra,jackie-trans.splinder.com
PER JACKIE: in primo luogo grazie per le parole di apprezzamento sincero nei miei confronti. Ho visto il tuo blog e non so dirti perché non sia linkato da Fabianna.
Per quanto concerne il discorso di essere più visibili, questo può dipendere anche dalla possibilità di girare in altri spazi dove puoi incontrare altre persone che essendo transgender si sentono anch'esse in seria difficoltà per le discriminazioni che subiscono. Il blog di Fabianna é peraltro a quanto so un blog di servizio perché é quello che fanno in concreto ad essere la cosa principale come anche dall'intervista si evince.
Per il resto certe tue considerazioni devono essere ovviamente prese in esame da Fabianna e deve essere eventualmente lei a risponderti.
Grazie per essere cmq passata di qui e spero che continuerai a seguirmi
Daniele
Grazie daniele..la tua risposta mi fa capire quanto tu oltre ad avere un'animo poetico sia una persona equilibrata e sensibile..vedi,più che avere visibilità e qualche clic in più,cerco il riscontro dell'anima,forse non riesco a farla trasparire questa mia intenzione..molte persone-tra virgolette-normali mi leggono e mi lasciano commenti..che era proprio la ragione,se così si può dire sociale,del mio blog,a partire dal nik:trans..stufa di vedere ogni qual volta si inseriva questo termine in un motore di ricerca saltar su o le solite immagini porno o annunci escort,per restituire un'aura di normalità che noi tutte meritiamo ed in questo fabianna è molto sensibile e gode della mia incondizionata stima..quello che mi fa pensare,invece,è la totale assenza-salvo rarissimi casi-di transgender alla ricerca di confronto ed interazione..questo fa pensare..ua bene,gentile e caro amico,mi scuso per averti tediato con problemi avulsi dalla tua quotidianità..per converso sono sicura che interagiremo sempre più,almeno da parte mia desidero esprimerti che hai una nuova afficionada,buona vita e..buon lavoro;)your jackie.
PER JACKIE:tediarmi mai. Forse, la ragione per la quale molte transgender hanno paura ad esporsi in pubblico perfino attraverso un nick su un blog,stra proprio nelle discriminazioni che subiscono e che quindi creano timori ad esporsi anche attraverso un mezzo come quello della rete che di fatto può essere il più anonimo possibile.
@Jackie: ti ho scritto in privato ma ripeto pubblicamente il senso. In qualità di gestore del blog di Trans Genere ti comunico che l'inserimento nel blogroll avviene su richiesta da parte della persona (nella fattispecie tu) che vale anche come autorizzazione all'inserimento (forse non lo sai ma esistono anche regole di privacy).
Giornalmente come ufficio stampa leggo, filtro, rispondo a tutte una serie di email e non mi risulta ci sia stata una tua email che chiedesse questo inserimento.
Mi risulta al contrario abbia scritto alcune email in cui mi parlavi di tuoi problemi, che ho segnalato a Fabianna, tant'è che poi (seppur dopo mille vicissitudini perchè rintracciarti mi è stato detto non è stato facile) ti sia parlata con la Presidente.
Pertanto non capisco questo lamento ingiustificato, fuori luogo e soprattutto fuori blog visto che il nostro è ad un altro indirizzo ed è sempre disponibile ad aiutare chiunque sia in difficoltà o abbia delle necessità.
Questo per la precisione, per difendere il lavoro mio e di tutte le persone che prestano la loro opera all'interno dell'Associazione, per di più gratuitamente!
Rinnovo inoltre a tutti gli interessati l'invito a contattarci direttamente sul nostro spazio per ogni problema, dubbio, grazie.
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