martedì 23 febbraio 2010

Rockpoeta On The Road: Morire Per Il Lavoro

Eccoci al quarto appuntamento con Rockpoeta On The Road. Buona visione!



Per chi volesse vedere il video anche in HD clicchi su VIMEO

E' tutto. Per il prossimo episodio vi aspetto martedì prossimo.
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27 commenti:

minervabianca ha detto...

caro daniele...so di essere ripetitiva ma cosa posso dirti? mi lasci sempre senza parole...le tue poesie mi commuovono profondamente e ammiro ancor di più il tuo immenso interesse per quelli che sono i problemi VERI dell'Italia in cui viviamo, Italia che amerò sempre nonostante purtroppo spesso si tinga di colori grigi...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER MINERVA BIANCA: grazie davvero. Le tue parole sono di grande forza per continuare sempre così e non arrendersi mai.

Only Music ha detto...

Cosa dire ogni settimana,che genialità! Personalmente credo sia la miglior poesia ed interpretazione di DANIELE VERZETTI! L ho scritto in maiuscolo perchè l'interpretazione ed il significato de "Il Pallottoliere Bianco" è incredibile e di una maturità superiore alla norma!
The show must go on daniele!

il mio nome è mai più ha detto...

Conosco, meglio, ho conosciuto, anni fa, lavoratori che sono morti mentre si guadagnavano da vivere.
I loro figli son cresciuti con noi, e quasi più si parla di quei vecchi, drammatici incidenti che distrussero famiglie con bambini ancora molto piccoli.
Poi, si sa, la vita va avanti, ma quel senso di morte ingiusta rimane in un angolo nascosto di noi, a chiedere giustizia.

silvano ha detto...

Ma accidenti stai diventando una star televisiva, ancora un po' e ti vedremo in un qualche format...di poesia sarebbe il primo.
ciao. silvano.
;)

GM C ha detto...

... incrostato lungo i bordi... di rosso sangue!
Un'immagine eloquente di tutto il sangue di "gente comune" (per me in loro c'è la Vera Grandezza, quella del lavoro duro e instabile per mantenere i figli, la grandezza che ti porta ogni mese a fare i conti con i soldi che non bastano e cercare di farcela Onestamente) versato sugli ingranaggi marci del nostro Paese e della volontà di creare meccanismi necessari a far sì che non si ripeta!
Bravissimo come sempre!

marina ha detto...

morti rosse come il sangue e morti nere come il lutto
ci dai i brividi
marina

Gians ha detto...

In mancanza di ispettori, il buon senso delle persone dovrebbe andare in aiuto a tutti quei lavoratori messi in pericolo dalle loro aziende e da i loro stessi atti scellerati compiuti per troppa sicurezza in ciò che compiono, per fare un esempio, a volte è sufficiente, in queste occasioni, comporre il numero della polizia locale e denunciare quanto si vede. Naturalmente grazie per questo ottimo lavoro.

Farfalla Legger@ ha detto...

Ciao Daniele, che dire...la seconda poesia mi ricorda tanto le morti della Thyssen, gente che andava al lavoro, faceva straordinari su straordinari per loro, per la famiglia...
Ho trovato questi sul web:
http://www.cadutisullavoro.it/

http://www.articolo21.org/105/notizia/quando-la-smetteremo-di-chiamarle-morti-bianche.html

Ciao, caro amico e complimenti grandissimi per la tua genialità. Annamaria

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ANNAMARIA: grazie per i link preziosi e per le tue parole che spero davvero di meritare.

PER GIANS:buon senso..... come dico spesso io é oramai una materia prima totalmente "estinta" purtroppo.

PER SILVANO: hai ragione sarebbe il primo format di questo tipo. Speriamo.... :-)))

fabio r. ha detto...

standing ovation! (ok sono seduto al pc, ma è come se fossi in piedi!) bravo geniaccio!

Anonimo ha detto...

Un paio di settimane fa mio cugino, lavorando su di un'impalcatura, è caduto giù.Ha fatto un volo non indifferente...c'erano dei tralicci in ferro...pr fortuna è "atterrato" mezzo metro più in la.Ora sta bene.
Ho subito ripensato a questo episodio affatto bello.
La morte sul lavoro, come tutte le cose brutte, spesso ho impressione che si pensi possano accadere solo agli altri.E' questa la mentalità che ne permette il ripetersi.
Purtroppo non tutti sentono il richiamo della giustizia o di un minimo di vivere civile.
Per fortuna c'è però qualcuno ancora che non pensa solo al suo orticello.

luce ha detto...

La potemza delle tue parole unita alla intensità delle immagini fa male,come quel rosso sangue a sotolineare che chi muore è fatto di carne e sangue.
E fa male che si parla di morte unita a quello che è uno dei suoi contrari e cioè il lavoro: la distruzione nella costruzione.
E la cosa assurda è che ogni santo benedetto giorno in Italia si muore e si muore per un casco non messo, per una impalcatura fragile, una trave non a sicurezza, una maschera antigas difettata, un soccorso arrangiato e non fatto a norma, insomma si muore lavorando male.
Grazie di ricordarci, oggi come oramai ogni martedì, c'è chi non vuole dimenticareqtullo che ci gira intorno
Un abbraccio

Kylie ha detto...

Come sempre un ottimo lavoro su tematiche importantissime.

Un abbraccio

oscar ferrari ha detto...

bravo davvero, complimenti

cristiana ha detto...

Incisivo e straziante,come sempre nei tuoi versi.
Che vuoi Daniele,che questo governo si occupi dei lavoratori? No,deve tutelare i padroni anche a prezzo,appunto, del sangue e delle sofferenze altrui..
Cristiana

Paolo Borrello ha detto...

Hai pienamente ragione le morti sul lavoro non dovrebbero essere chiamate morti bianche. Comunque al di là della denominazione restano uno scandalo che andrebbe colpito molto più duramente di quanto si fa attualmente.
Ciao a presto.

Damiano Aliprandi ha detto...

Questa poesia così come è recitata, e il contenuto, potrebbe essere presa come un nuovo manifesto. Un tempo addirittura comunista :)

Ma solo per dirti che questa è una battaglia sociale importantissima, le morti sul lavoro è una guerra permanente. E te la fai sembrare così, come è giusto che sia.

Vedi te che Silvano ha ragione, prima o poi ti becchiamo in tv! Un abbraccio, sei un maestro!

riccardo uccheddu ha detto...

"Offrendo marcio danaro e ghigni sprezzanti".
Accidenti, Daniele, sembri un De Andrè in versione rock!
Quando un poeta mette la sua arte al servizio dei lavoratori e la mobilita contro l'ingiustizia, non è solo un poeta. E' UN UOMO.
Bravo Daniele, non cambiare mai.. anche se dovessi raggiungere quella fama che ti auguro di cuore e che comunque, meriti.
Un abbraccio!

Chit ha detto...

Riesci a superarti in ogni video, bravo davvero!?! ;-)

Licia Titania ha detto...

Poesia, passione - nel dare voce a chi non può parlare per difendersi - ed energia fanno delle tue performance un miscuglio esplosivo (in senso positivo lol). Imperdibili i tuoi video, e molto bravo anche il realizzatore, Giuda Ballerino.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CHIT ed INCARCERATO: Grazie davvero!!!!

PER RICCARDO UCCHEDDU: Sono commosso. Davvero grazie!

PER LICIA TITANIA: sintesi straordinaria! Grazie anche a nome di Danilo!

Ormoled ha detto...

Non passa giorno che non se ne parli, e se ne parla perchè continua a succedere. Severità assoluta, fino ad arrivare all'obbligo di mettere l'azienda all'asta per tutti quelli che non mettono in sicurezza i propi lavoratori e le propie aziende. La cosa che mi fa sorridere amaramenre è che a volte ne rimangono vittime anche gli imprenditori. Evidentemente serve parlarne ancora. ciao Daniele

Emilia ha detto...

Sono commossa...

Anonimo ha detto...

Quanto sei bravo Daniele,
riesci a tramettere sempre in pochi minuti temi importantissimi,come Altri non riescono (????) a fare in ore ...
Spledide le tue poesie e il colore....anche nero=fine di tutto .....

Un bacio
Ornella

Alligatore ha detto...

Sempre su temi importanti, trascurati dai più. Vengo sempre con ritardo perchè mi devo trovare il momento giusto per vedere e sentire. Ipocrita chi le chiama morti bianche, hai ragione. Perchè non chiamarle semplicemente con il loro nome, cioè morti di lavoro?

Daniele Verzetti, il Rockpoeta® ha detto...

PER ALLIGATORE: il video non scappa lol quindi sei sempre in tempo per vederlo. Grazie anzi delle tue parole importanti d'apprezzamento per quello che tento di fare.

Daniele