lunedì 4 gennaio 2010

OPINIONE DEL ROCKPOETA: La Pistola Ad Acqua

Pistola ad acqua, oppure potremmo usare un altro termine ossia "sparare a salve". Questa di fatto la forza della class action italiana.

In pratica, la tanto sbandierata azione legale contro i colossi della finanza e non solo che cercano di sfruttare e gabbare i consumatori, ha molti più limiti di quelli che si pensa e soprattutto manca di alcune caratteristiche essenziali per la sua vera e reale forza rispetto a quella americana.

Cos'é la class action? Per spiegarlo vi lascio alle parole (che trovate anche nell'articolo linkato ad inizio post) di Guido Rossi noto giurista esperto di diritto antitrust: "In generale la class action è un istituto di tutela e risarcimento dei privati cittadini più deboli. In Usa è stata utilizzata molto anche per i reati di tipo finanziario e in questa chiave rappresenta uno straordinario strumento di deterrenza per le società a non commettere irregolarità".

In sostanza di fronte al rischio concreto (viste poi molte sentenze al riguardo negli USA: ed a tal proposito basta solo pensare anche alla filmografia statunitense molto nutrita al riguardo come nel film Insider di qualche anno fa) di un ingente risarcimento in denaro, le multinazionali americane ci pensano molto attentamente prima di agire in modo scorretto.

Questo é quello che si definisce enforcement e che da noi é ben lontano dall'essere veramente possibile.

Altri due sono gli elementi importantissimi (uno dei quali inserito anche da Bersani nella prima stesura della proposta ma ora tolto dall'attuale esecutivo) e cioé quello del triple damage o danno punitivo. I giudici americani possono di fatto condannare le società colpevoli a somme di risarcimento molto superiori al danno reale al fine di scoraggiare anche altre compagnie dall'agire scorrettamente.

Qui da noi questa concezione non é considerata e non é stata inserita nella proposta. Inoltre, come ben sappiamo dai film americani, gli avvocati di grandi studi si accollano queste cause anche se intentate da gruppi di consumatori non certo miliardari, perché sanno che saranno pagati (esclusivamente peraltro in caso di successo - e questo garantisce il cliente sull'impegno dello studio legale - e non diversamente) con percentuali molto elevate sulla somma risarcitoria cmq alta che avranno ottenuto vincendo la causa.

Quest'ultimo elemento era stato inserito da Bersani ma adesso é stato invece rimosso. Quanto al primo aspetto, é chiaro che se il rischio da parte di Banche per es. o altre compagnie, in Italia, é solo quello di dover restituire quanto indebitamente preso, si intuisce come la class action italiana abbia un effetto deterrente pari a zero.

Resta quindi anche il dubbio della sua possibile applicazione per i reati finanziari, che sono quelli che maggiormente oggi potrebbero invece permettere un utilizzo significativo ed importante di questo strumento.

Questi sono fatti, non demagogia o opinioni basate su sensazioni emotive.

La realtà é ancora una volta quella di un Paese dove di fatto i più deboli vengono illusi ma poi regolarmente schiacciati come volgari scarafaggi.

Un saluto a tutti voi affettuosissimi insetti dal vostro BeetleRockpoeta.

Daniele il Rockpoeta
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22 commenti:

calendula ha detto...

ne stanno parlando tanto nei tg... e ormai siamo talmente assuefatti alle balle governative, che mi sarebbe sembrato strano che la legge funzionasse davvero....in Italia poi?.... dai... non scherziamo...

maria rosaria ha detto...

i limiti del nostro paese sono illimitati. e se non altro questo nuovo anno riempie di curiosità tutti noi scarafaggi :-(
buon 2010, caro dani!

Sergio ha detto...

Appare evidente, un'altra volta, che alla cosiddetta "casta" non gliene frega alcunché del "popolo" (per loro il popolo è sembre bue!!!) e che è ammanicata con le multinazionali e con chi ha la "grana".

Mk ha detto...

Vabbè, è normale.Mica potevano far passare una legge contro di loro a vantaggio dei consumatori?Loro detengono il potere, loro sono le banche l'editoria la finanza e ci governano.Noi non siamo rappresentati nel parlamento e queste sono le loro leggi.Evviva la democrazia televisiva.:)
Ciao Dani e ancora buon anno.
Mk

giudaballerino ha detto...

In tv devono fare dei corsi specializzati ai giornalisti in modo da non far capire assolutamente di cosa si parli. Sulla storia della class action è riuscita abbastanza bene. Ma per fortuna c'è la rete. E in questa rete ottimi blog come il tuo. Bel post

Damiano Aliprandi ha detto...

Eppure a volte siamo proprio no a voler essere degli insetti da schiacciare. Perfino negli USA dove le ingiustizie e le diseguaglianze sociali sono all'ordine del giorno esistono delle sentenze eclatanti contro tutti questi reati. Noi come al solito dormiamo oppure ci rassegniamo.

L'ultima notizia riguarda la Francia dove la magistratura ha condannato la Renault a risarcire la famiglia di un suo dipendente che si è suicidato.

Farò senz'altro un post per questo ultimo avvenimento.

Un abbraccio Daniele!

Ormoled ha detto...

Guarda non so per quale motivo non sento molta affinità con gli americani, ma per queste cose li ammiro moltissimo. Il problema è che noi italiani copiamo da loro solo le cose sbagliate che hanno, le cose giuste come quelle che hai citato (per non parlare di fondi sulla ricerca e via dicendo) facciamo finta di non vederle.
ciao Daniele

Bruno ha detto...

Il solito brodino all'italiana. Per fare un nuovo istituto giuridico così forse era meglio non fare proprio niente..

Stefi ha detto...

Mah, caro Daniele, non conosco così approfonditamente la norma però faccio una semplice considerazione:
non credi che qualche avvocato "più sveglio ed intraprendente", anche se non ha da guadagnarci percentuali molto elevate in caso di vittoria, possa trovare una sua convenienza a difendere, come nelle cause sindacali, migliaia o decine di migliaia di persone richiedendo per ognuna una cifra soggettivamente sostenibile? Ma forse mi sbaglio...
Un abbraccio

Licia Titania ha detto...

Sei sempre sulla notizia, complimenti. Io, da inguaribile ottimista lol, penso che questo possa essere un inizio. Intanto il concetto di "class action" cominci ad introdursi anche qui; gli italiani mica sono fessi (anche se qualcuno lo pensa), impareranno ad utilizzarla. Nel mio caso, se ne avessi bisogno (o forse dovrei dire:"quando ne avrò bisogno" lol), penso che ni rivolgerei direttamente ad un'associazione per la difesa dei consumatori (adiconsum ecc.). Un punto debole della legge può essere, in effetti, la possibilità anche per il singolo di rivolgersi ad un avvocato, creando quindi il rischio, se ho capito bene, che "il riccone" si rivolga all'avvocato di grido, oppure che un singolo perda la causa, creando un cattivo precedente (con una sentenza negativa) per eventuali class action future sulla stessa cosa, fatte invece collettivamente. Forse sarebbe bene che la "class action" fosse, per i casi opportuni, l'unica "action" possibile; cioè che non si potesse intentare la stessa causa individualmente. Ma gli italiani si sa, se pur non fessi, sono (siamo...) individualisti.

giulia ha detto...

Ci sono altri due elementi che rendono la class action americana più efficiente di quella italiana. Il primo è che i consumatori americani eventualmente danneggiati possono richiedere di costituirsi parte civile e in tal caso ottengono un assegno direttamente nella loro cassetta della posta. Il secondo è che solo uno studio può occuparsi della causa - da noi sarà l'Associazione dei Consumatori, se non sbaglio - che fa si che ci sia una concorrenza sfrenata tra i grandi studi per assicurarsi le cause che hanno più probabilità di essere vinte. Per fare questo, gli studi studiano il comportamento delle aziende alla ricerca di "falle".
Il diritto americano è, con poche eccezioni, di un'efficienza straordinaria.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER LICIA TITANIA: il punto é che le debolezze di questa class action si vedono anche nel fatto che non é neanche sicuro che sia estensivamente applicabile ai reati finanziari. E poi si rischia anche che ci sia un sovraffollarsi di richieste di intentare cause rivolgendosi alle Associazioni di Consumatori con il rischio di non poter forse poi neanche assumerle tutte. Inoltre grossi studi di avvocati hanno mezzi maggiori per cercare di vincere certe cause.

Il tuo ottimismo come quello di altri (STEFIi per es.) é legato ad un ragionamento che parte dal settore degli avvocati. In realtà la speranza vera dovrà venire dai magistrati che decideranno (spero) di interpretare estensivamente (per quanto possibile) le norme sulla class action italiana.

Peraltro, nonostante l'eventuale loro determinazione in tal senso, il triple damage non potranno mai applicarlo e la questione legata agli avvocati non potranno certo risolverla.

E' una class action molto blanda forse, salvo magistrati "comunisti" intellligenti, anche del tutto innocua.

Sperem.....

PER GIULIA: concordo anche i due elementi da te considerati sono rilevanti.

PER GIUDABALLERINO: beh i media attuali... non ci si poteva aspettare nulla di diverso come afferma anche CALENDULA. Grazie per le tue parole mi sono di grande stimolo e forza.

Daniele il Rockpoeta

il mio nome è mai più ha detto...

Mi viene in mente il film "Erin Brockovich".
Tanto per dire.
Però anch'io, come Stefi, penso che sia possibile tutelarsi.
Notte.
O dovrei dire "buongiorno"?

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ENNE: il punto é che prendete in esame l'eccezione alla regola. Qualche avvocato in gamba piuttosto che alcuni legali delle associazioni dei consumatori sono un numero basso ed in parte anche ipotetico mentre la regola dovrebbe essere che non mi devo porre il problema di dove andare, a chi rivolgermi sperando che in mezzo a quel mare magnum di cause, decidano di prendere anche la mia in consisderazione. Sempre che la class action italiana mi tuteli per il mio tipo di causa....

PS: Buon Mattino era perfetto LOL! Ora direi che buongiorno ci sta bene :-)))

Alessandro Tauro ha detto...

Non dico null'altro se non un grazie per questa preziosissima perla d'informazione su un tema destinato, in quei pochi istanti in cui conquista l'onore della cronaca, ad esser citato e trattato nei modi più demagogici e populisti possibili.

La realtà dei fatti è ben chiara. Ed il confronto con quella di un paese di certo non anticapitalista come gli Stati Uniti d'America è fornita.
Ora chi vuol capire, capisca...

fabio r. ha detto...

già... mi puzzava di (ennesima) fregatura pure questa "Innovazione" civica!
e te pareva!

Ross ha detto...

Questa class action all'italiana puzzava di fregatura lontano un chilometro, eppure gran parte degli articoli di giornale e dei servizi sui tg l'hanno descritta in termini fuorvianti, quando non addirittura entusiastici.
Il tuo è un ottimo post di vera informazione. Meno male che c'è la rete, a compensare almeno in parte le mancanze e l'asservimento del nostro sistema di notizie.

gians ha detto...

Non sono molto ferrato sul tema, mi viene in mente che in popolo dove vige il "si salvi chi può" viene a mancare lo stimolo ad intraprendere giuste "lotte" giudiziarie tramite associazioni ad hoc o similari. Piuttosto si tenda la via legale individuale, sempre con la speranza di si salvarsi da soli. detto questo, vien facile capire che solo i più dotati finanziariamente e sufficientemente istruiti la spuntano, per gli altri non rimane che prenderla nel di dietro, con tanti auguri di chi invece è riuscito a tutelarsi. Egoismo!

Anonimo ha detto...

Quando si parla dei problemi dell'Italia si incorre nel rischio di non trovare non finire mai...tutto ciò è imbarazzante sia per il nostro passato, sopratutto culturale, sia per la figura, giustificatamente poco carina, che il nostro sta facendo all'estero.

upupa ha detto...

l'ODORE DI FREGATURA SI SENTIVA DA LONTANO....COME SEMPRE LEGGI PER PRENDERE IN GIRO I SEMPLICI CITTADINI!!!!!!

Anonimo ha detto...

E' tipico di questo nostro paese fare le leggi a metà.
Perchè siano uno specchietto per le allodole (tanto per restare sul tema animale)per appagare la loro sete di visibilità ma che non siano concretamente utilizzabili per contrastare i colossi industriali che sono il sostentamento, non tanto del paese, quanto degli uomini che ci governano.
Siamo, come diceva Bocca, un paese a macchia di leopardo che non fa mai un leopardo intero.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER SILVANA SCRICCI: Leggi a metà quando ovviamente riguardano la gente comune; intere e ben strutturate quado sono ad personam o a favore di certe categorie....

Benvenuta in questa Agorà!
Daniele