venerdì 30 ottobre 2009

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Irmela

La Camorra uccide come vuole, quando vuole e con noncuranza. Lo fa senza minimamente preoccuparsi di nulla. Chi uccide, appena terminata l'opera, lascia il luogo del delitto camminando tranquillamente come ognuno di noi farebbe mentre é a passeggio per la città per lavoro o per fare shopping.

Ma non é di questo che scriverò oggi, e non perché non sia grave, importante, e scandaloso, ma perché il video lo avremo visto tutti, le considerazioni che si possono trarre sono evidenti, e le parole di Saviano sul tema sono sicuramente state esaustive e convincenti come sempre oserei dire.

Oggi, invece, vorrei parlare di Irmela: questa é una di quelle storie che forse non fa "audience", che non incontrerà l'interesse di molti che invece vorranno parlare eccome di camorra (ma più che parlarne e denunciarne, si dovrebbe anche agire contro uno Stato che come vediamo é ampiamente colluso), ma che credo, nel suo piccolo, meriti di essere raccontata in un mondo sempre più razzista.

Irmela ha 64 anni, vive a Berlino e da 23 anni si dedica a cancellare con pazienza scritte razziste, omofobe ed anti-semite dalla città, metropolitane incluse.

Ha ricevuto anche una medaglia federale al merito nel 1994.

Per alcuni forse é un'ossessionata, per altri una donna invece animata da un sentimento giusto ed importante (in Germania lasciare scritte razziste, omofobe, naziste, ecc... é reato e pertanto le scritte stesse andrebbero rimosse cmq) ma credo che questa donna meriti un piccolo cenno anche qui in questo blog.

Tutto ebbe inizio nel 1986 quando uscendo di casa lesse una scritta che recitava così: "Libertà per Rudolf Hess". Da quel momento decise che non avrebbe più accettato di leggere e lasciare sui muri, scritte indecenti come quella.

Irmela Mensah Schramm, ha realizzato anche una mostra itinerante dal titolo "Distruggi l'odio" dove mostra le foto degli slogan razzisti da lei rimossi dal 1990.

Inoltre organizza workshop per i giovani per cercare di insegnare loro i valori del rispetto e dell'ugugaglianza.

Questa é Irmela; un piccolo omaggio per una donna che ancora oggi, non si arrende ed ogni giorno gira per ripulire da tale "spazzatura" la sua città.

Ossessionata? Forse, o forse no. Resta il fatto che la sua ipotetica ossessione non uccide nessuno ed aiuta forse i giovani a capire quali sono i valori da seguire e quali invece le strade da non percorrere mai più.

Daniele il Rockpoeta
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37 commenti:

Pino Amoruso ha detto...

Non conoscevo la storia di nonna Irmela, senza alcun dubbio una grande persona che merita l'attenzione anche dei grandi media. Un grande insegnamento!!!

Auryn ha detto...

queste sono le storie che andrebbero diffuse, il poco (che poi quello di nonna Irmela non mi sembra affatto poco, anche 100 graffiti al dì) che ognuno di noi può fare... è un goccia nel mare, ma il mare è formato da gocce!

giudaballerino ha detto...

Grazie Daniele per farci conoscere queste storie!

Debora ha detto...

Una donna meravigliosa, da ammirare e stimare. Una donna esempio, che andrebbe fatta scoprire a tutti, specie a giovinastri d'oggi che si riempiono la bocca di frasi, slogan e imbrattano i muri con scritte abominevoli, senza saperne il significato e cosa si cela dietro a quelle parole.
Ce ne fossero di Irmela, ma dovremmo prima di tutto portare un pezzettino di Irmela dentro di noi, tutti, e contribuire nel nostro piccolo, alla causa di Irmela nelle nostre città.

riccardo uccheddu ha detto...

Forse, vale più l'esempio di una donna come Irmela che un migliaio di libri di storia!
Senza nulla togliere naturalmente al discorso storico, è fondamentale (proprio nel senso di ciò che "fonda") che i giovani vedano e sappiano che una persona INCARNA letteralmente i valori della tolleranza, della memoria e della democrazia.

il mio nome è mai più ha detto...

In effetti quel video orribile lo abbiamo visto tutti, mentre la storia di questa donna non la conoscevo.
Ce ne fossero di Irmele...
Sarà anche ossessionata, ma ci sono ossessioni pericolose, e la sua non lo è.

Bastian Cuntrari ha detto...

Che splendida segnalazione, Daniele!
Non conoscevo la storia di Irmela e ti ringrazio per averne parlato. Perché - in qualche modo - non prendiamo esempio da lei?

Perché - anziché limitarci a imporre la "firma" domenicale in Commissariato ai razzisti da stadio - non li obblghiamo a rendere un servizio civile? Dotiamoli di spazzoloni e solventi ed obblighiamoli a ripulire i nostri muri dalle loro infamie!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER BASTIAN CUNTRARI E RICCARDO UCCHEDDU: concordo, il suo esempio può veramente essere importante e concordo con te Bastian, che tentare un'educazione tesa a fare qualcosa di utile per la comunita e quindi di riflesso anche per loro potrebbe essere utile per forse aiutarli a capire.

Sicuramente i workshop che tiene a Berlino sarebbero molto utili anche qui in Italia.

guglielmo ha detto...

Sono questi piccoli gesti che forse abbiamo dimenticato: da noi non solo non si rimuovono le scritte razziste o omofobe , ma si invitano le persone con queste idee in TV e a far comizi nelle piazze...

Unknown ha detto...

Ciao, avevo letto questa storia, ma solo perchè ho l'abitudine di guardare su internet anche le notizie messe in minor rilievo. Ci sono notizie che vengono pubblicate fino all'esasperazione, tanto che alla fine si svuotano di significato, altre, come questa, che vengono censurate o relegate in un angolino. La nostra società è sempre più razzista e omofoba, l'insegnamento di Irmela è importante. Grazie per averlo messo in rilievo.
Evelin

Anonimo ha detto...

A volte viene voglia anche a me di cancellare certe scritte.
Fanno male.Feriscono la dignità e la coscienza (di chi ne ha una ancora).

giraffa ha detto...

Ho letto la storia e mi fa piacere ritrovarla sul tuo blog. Secondo me, l'ossessione di Irmela dovrebbe essere contagosa, pensa quanti idioti in meno ci sarebbero ad imbrattare i muri con le loro folli e devastanti ossessioni!

Romina ha detto...

Inoltre organizza workshop per i giovani per cercare di insegnare loro i valori del rispetto e dell'ugugaglianza.

Un'ottima iniziativa, senz'altro da sottolineare. E, a tale proposito, non dobbiamo però dimenticare che in Italia abbiamo qualche partito politico che alimenta odio e razzismi vari per assecondare la pancia di un certo tipo di elettori.
Bisogna vigilare.

Ciao e buona serata. :)

luce ha detto...

Grazie Daniele di farci conoscere queste persone che ci fanno sperare. Sperare si perchè dimostrano che ci sono persone che credono ancota nel potere della parola.
Vedi, una notizia di queste dà spunto a molte e riflessioni; quante volte ci sono frasi che oramai tolleriamo e che invece nascondono tanta intolleranza: negro, tirchio come un ebreo,talebano uguale fondamentalista,terrome o polentone, tutte le varietà colorite della parola omosessuale( tutte offensive e volgari)per non parlare di alcune frasi tipo" non fare la femminuccia " dette ad un uomo e che sottintendono la debolezza delle donne e della insensibilità che devono dimostrare gli uomini, oppure il famoso" vai a lavare i piatti" detto alle donne per indicarle incapaci , o il dispregiativo " cameriera" alle donne o " vai a zappare" agli uomini che indicano mestieri dignitosissimi mausati in accezzioni terribili, ma l'elenco sarebbe lunghissimo.
Cerchiamo di dare peso alle parole e forse un pò più di esucazione e rispetto ci sarebbe.
Mi si può dire che a volte è impossibile controllarle presi dall'ira o dalla rabbia, ma io controribatto dicendo che litigare non vuol dire offendere ma avere due punti di vista diversi e le parole offensive non sempre sono pronunciate da chi ha ragione.
Nel caso poi di Irmela il significato è ancora più profondo secondo me:cancellare le scritte di odio è come dare un messaggio di pace
Un abbraccio

maria rosaria ha detto...

ottima ospite a casa tua, dani! di ossessionati così ne abbiamo tanto bisogno, ma mi pare un pezzo raro.
bacio

sam ha detto...

Storia carina. Una bella persona da cui si dovrebbe imparare. E poi, perché ossessione? Anche uno sport, una qualsiasi passione o collezione, potrebbe essere la stessa cosa, no?

Fernando pannone Pessoa ha detto...

Bisogna cancellare chi permette di mandare in onda quei video di morte e chi scrive sui muri discriminazione e schiamazzo oltre a rappresentazioni sataniche che offendono la vita. ciao caro Daniele.

Mk ha detto...

Bello .Molto bello.A volte queste notizie non hanno il risalto che meritano.Un'ossessione costruttiva,un'ossessione -se si vuole chiamare così-che porta speranza e cerca di cancellare l'odio dalle anime inquiete delle nuove generazioni che non sanno, esaltano il male e che invece dovrebbero-da nipoti acquisiti-aiutare la "nonna"nel ripulire.E per ripulire non intendo solo il gesto materiale ma il ripulire le menti annebbiate.
Buon we:)
mk

oscar ferrari ha detto...

io sarei per il non cancellare mai niente, ma ammiro comunque lo spirito che anima nonna Irmela

gians ha detto...

Mi concentro, e a modo mio, solo su Irmela. Qualcuno osserva: muri puliti, popoli muti. Lo spray antisemitico, invece avrebbe ben altre fortune in luoghi in cui di campi di sterminio non ne sono mai stati aperti; penso alla Palestina. Eppure li l'odio viene espresso in ben altri modi, insomma qualche kamikaze spruzza il suo tritolo non sui muri ma sulle persone. Tutto questo per dire che di certo la nonna Irmela persegue un ottimo intento, ma non fa altro che cancellare e non evitare che si scriva. Un abbraccio.

Sergio ha detto...

Anche da noi, in Italia, ci sarebbe bisogno di persone simili ad Irmela per cancellare tutti gli obbrobri che si trovano sui muri.
Purtroppo, invece, abbiamo politici che, liberamente, continuano ad alimentare ideee razziste.
Per fortuna che abbiamo dei giudici coraggiosi (non comunisti come vorrebbe far credere qualcuno) che s'impegnano a perseguire chi incita all'odio razziali come, proprio in questi giorni, hanno fatto con il leghista Gentilini.

francesca ha detto...

Grande irmela!!!

Daniele Verzetti, il Rockpoeta ha detto...

PER GIANS: lei non può fare la poliziotta ma in realtà tenta anche un'azione preventiva attraverso i workshop e la mostra. Quello lei può fare e fa, molti altri non fanno nulla. Io credo che cmq sia da ammirare.

Un abbraccio
Daniele

Cappellaio ha detto...

ciao! complimenti per il blog. in merito alla storia di Irmela tanto di cappello a questa persona. Pur rimanendo dell'idea che la libertà di espressione non deve essere negata, certi valori che inneggiano ai totalitarismi, alla violenza, al razzismo e all'omofobia sono da cancellare indiscutibilmente. E apprezziamo tutti la grande opera di Irmela.

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Io ringrazio questa donna per il suo lavoro.

fabio r. ha detto...

ciao dichter!
sai l'anno scorso a Berlino me ne avevano parlato dei ragazzi, e ne fui entusiasta! poi ho letto l'articolo anch'io et voilà! tutto mi è tornato in mente! è vero, è una bella storia!

Francy274 ha detto...

I tedeschi dopo la seconda guerra mondiale non hanno mai perso la loro voglia di riscatto agli occhi del mondo. Cancellare ciò che viene ancora scritto sull'onda razziale è l'instancabile fatica di chi non vuole più che il suo Paese ricada nella vergogna degli anni '40.
Fosse sorta pure negli italiani questa grande voglia di riscatto, invece stiamo percorrendo una strada forse peggiore di quella passata.
Grande Irmela.

Perla ha detto...

Non conoscevo la storia di IRmela, per cui ti ringrazio per averla sottoposta all'attenzione dei tuoi lettori.
Io credo che questa donna rapprsenti e dia corpo a una fascia di società sempre più esigua, ovvero quella che sa ancora inseguire un sogno di giustizia e di equità sociale, che sa ancora sognare una società più bell più giusta, più eguale.

Ciao Daniele,un bacio da una semilatitante :)))

lodolite ha detto...

l'ho appresa sentendo Rai tre. una bella storia e molto educativa, speriamo che se ne parli nelle scuole.
ciao simona

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER CAPPELLAIO: grazie per i complimenti che ricambio avendo visto il tuo blog.

Condivido quanto dici.

A presto!
Daniele

Alligatore ha detto...

Direi bene, ovviamente. Le sue sono vere opere d'arte. Ogni tanto, fa piacere leggere notizie positive.

Anonimo ha detto...

D'altraparte sappiamo che fa più rumore un albero che cade piuttosto che una foresta che cresce...

Licia Titania ha detto...

Mi piace questa donna che descrivi e mi piace anche il suo nome dal suono dolce. Evidentemente non sopporta l'odio che a volte ci circonda; fa bene ad essere ossessionata dal desiderio di cancellarlo, di eliminarne le tracce anche in senso fisico. Forse, più che un'ossessione, è una sorta di "sacro fuoco" a spingerla; non molto trendy in questi tempi di indifferenza, ma proprio per questo ancor più necessario; Ciao, e scusa il tono da prof (quando sono molto stanca mi viene il tono da prof.-) ).

emanuela ha detto...

Storia fantastica di una donna fantastica. Ossessionata?Di una bellissima ossessione

Chit ha detto...

Grazie di avermi fatto conoscere questa storia

vale ha detto...

Ciao Daniele, come ti dicevo poco fa ho fatto un salto da te e dopo aver letto qualche post sono certa di tornarci spesso. Mi piace la piccola, silenziosa lotta di Irmela, dalla quale prendere esempio, credendo fermamente che ognuno di noi possiede uno strumento, anche piccolo, per lavorare in direzione di un'esistenza migliore per tutti.
Ciao e a presto, Vale

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALE: grazie! E' un onore ricevere questo tuo commento. Concordo con te, Irmela é un esempio per tutti noi.

A presto
Daniele