Se riusciamo a provare invidia per questa donna solo perchè ha un posto fisso ed un vitalizio di 1500 euro in cambio della vita di suo marito morto in Iraq, voglio andarmene da questo Paese.
Evidentemente, qui ci devo essere nato per sbaglio.
http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/vedova-di-guerra/vedova-di-guerra/vedova-di-guerra.html
DUE SENZA
Sola
con mia figlia allora di 10 mesi
Ma anche a 10 mesi avverti la morte.
Sola anche oggi
Tranne pochi affetti reali.
E' vero
Per chi resta è peggio.
E noi siamo dovute restare.
DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA
mercoledì 20 febbraio 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
52 commenti:
...ogni volta mi fai provare brividi con le tue splendide parole........buona giornata
Non credo sia una questione di Bel Paese. L'umanità è la stessa dappertutto, e la bocca di quelle signore pettegole che dicono malignità non parla solo italiano. Parla la lingua dell'ignoranza, della cattiveria e dell'ottusità, della mancanza di compassione. Che è lingua universale.
V
Forse VALENTINE, ma qui mi sembra che troppe cose siano sbagliate. E mi pare anche che non ci sia alcuna volontà per cambiarle.
Usciamo da queste guerre vergognose!
A tutti i morti è dovuta la medesima pietà, ma alla moglie di un muratore caduto da un'impalcatura resta ancora di meno...
pienamente daccordo con franca...
L'ho sempre pensato...
Lo stato vuole il tuo sangue per darti qualcosa in cambio...
è come vendere l'anima al diavolo, ti spetta la tua parte, quando hai rinunciato a ciò che di più caro hai...
Tristezza...
Ciao Daniele.
Vero FRANCA, ma io continuo a dire che non credo si debba ridurre a chi ha, ma far avere gli stessi diritti a chi non li ha. Non credi? E cmq qui il punto è l'invidia della gente che trovo davvero assurda e nauseante.
GIANLUCA, qui il punto è un altro: come ho già accennato a Franca, la moglie di un lavoratore morto per quello che faceva, forse resta più sola ma difficilmente sentirai alitare sul suo collo l'invidia e la cattiveria della gente come in questo caso.
Vorrei anche sottolineare che parliamo di morti sul lavoro, ma anche un dirigente è un lavoratore. Anche certi Sindacalisti sono lavoratori.
Allora iniziamo a dire che bisognerebbe che non ci fossero lavoratori di serie B che possono morire sul luogo di lavoro ed altri che invece stanno perfettamente tranquilli e sicuri.
Ma con questo discorso andiamo off topic. Ed io ribadisco che provare invidia per quella donna credo sia assurdo.
CIRO: non sempre lo Stato ti da qualcosa in cambio. Forse per questo la invidiano, anche tra i militari alcuni sono di Serie B
Beh per l'invidia poco da dire..la gente a volte (spesso) disconnette il cervello e fa veramente schifo.
ma il sistema dei media non è estraneo a tutto questo, tutto dipende da come si pongono le notizie.
Mah... Io, Daniele, credo che si possa addossare la responsabilità di quest'invidia soprattutto all'ignoranza e all'ottusità della gente... e quella non si estirpa dall'oggi al domani... Capisco bene, anche se x ragioni diverse, questa giovane donna... Sai quante ne hanno dette, magari subdolamente, anche a me? Il cartellino, l'iva agevolata, la rendita xl'invalidità (ero un lavoratore regolare!)... che culo, eh? E io... Vorresti fare cambio? Io SI!!! Un caro saluto, bb.
E' assurdo morire in guerra in una missione di pace. Devono smettere di prendere in giro la gente... E' inutile prendersela con chi ha perso il marito in guerra; bisogna prendersela con lo Stato che non garantisce a tutti i cittadini eguale tutela e riconoscimento. Penso, a proposito di chi muore sul posto di lavoro, alle migliaia di guardie giurate che rischiano la vita e muoiono per uno stipendio di 980 euro lorde; per lo Stato, anche se è gente armata a tutela della proprietà altrui e non solo, sono operai. Non hanno nessuna qualifica e sono obbligati a salire sui portavalori con la sola pistola (basta vedere la cronaca di questi giorni per capire contro a chi vanno incontro)... Mi fermo; mi sono dilungato un pò troppo...
A presto ;-)
Purtroppo la cattiveria e la malignità non ha bandiera nè tantomeno confini. Personalmente non ho nulla da dire a riguardo se non che far notare che alle mogli dei caduti di Nassirya manco quello hanno dato.
Il mio "risentimento" verso le modalità di risarcimento come puoi vedere ha ragioni molto diverse e lontane nel tempo:
http://www.chitblog.net/index.php/nassirya-121103-121106/
E' sempre brutto speculare sul dolore altrui, vero o presunto che sia! quellic he però hanno il coraggio di sparlare sul trattamento di riguardo che riceve una vedova sono degli infami! comunque la si pensi riguardo la presenza del contingente italiano in iraq la signora merita rispetto perchè suo marito è caduto sul lavoro. merita rispetto, prima di tutto e poi un aiuto perchè ha una bambina da crescere...
PER CHIT: ho letto il tuo post e aggiungo una cosa in più: lo scandalo inizio ben prima ai... funerali di stato.
Gia perchè come riportò Repubblica (ed io ci scrissi anche una poesia dal titolo "Le Sedie del Disonore") in Chiesa molti tra genitori, coniugi figli dei caduti non riuscirono ad essere seduti in prima fila accanto al feretro del loro congiunto
Perchè? Giuro testuale.., mancanza di seggiole! E questo era il rispetto vero per quei ragazzi????
Io, Chit, non so se sono stati vittime od eroi ma quel giorno ed altri ancora si è calpestata la dignità loro e di chi restava. Questi ultimi i veri eroi: donne che devono andare avanti senza l'affetto di chi amavano ed anche (nel caso delle mogli o conviventi) dell'aiuto economico che il loro uomo assicurava. Ed i loro figli? A questi ci abbiamo pensato?
Ecco, per una volta che lo Stato si comporta dignitosamente non attacchiamo questa donna.
Casomai sproniamo lo Stato a rispettare tutti coloro che lavorano e magari, evitare che si muoia sul lavoro laddove il lavoro stesso non dovrebbe comportare quel genere di rischio.
PS: Si trattava della Chiesa San Giovanni in Laterano a Roma non una chiesetta graziosa ma piccolina.....
E pensare che in un primo momento in prima fila volevano metterci i politici..... Poi quest'idea fu cacnellata subito ma la mancanza di seggiole si è fatta lo stesso sentire....
Il rammarico più grande è quello di morire per una ingiusta causa. Non si può morire in guerre senza senso così come non si può morire di lavoro.
daniele,concordo in pieno con te,soprattutto quando dici:"ma io continuo a dire che non credo si debba ridurre a chi ha, ma far avere gli stessi diritti a chi non li ha. Non credi? E cmq qui il punto è l'invidia della gente che trovo davvero assurda e nauseante".mi ha fatto piangere la tua poesia,e anche l'articolo.come si può invidiare una persona che ha perso l'uomo della sua vita,il padre di una bambina,perchè ha avuto un vitalizio?cristo,che gente inutile chi pensa questo!era meglio se......hai capito quello che voglio dire,ma nn voglio finire la frase.se nn l'hai capita,mandami una mail,che te la concludo.grazie daniele per le tue parole.
i politici poi sarebbe meglio se stessero a casa e lasciassero i parenti al loro dolore.i parenti e i compagni di questi ragazzi.sono solo degli ipocriti,che magari poi quando sono lì ridono pure,come è successo non troppi mesi fa!
Valentine ha ragione, ma è vero che qui da noi si accumula troppa merda e i morti passano come acqua fresca
ops, scusate
marina
sarebbe trp brutale provare invidia per l'uomo che lascia qst mondo?
No JULIET, anzi a volte penso la stessa cosa... fortunati quelli che se ne vanno....
basta, è proprio una vergogna...
guerre che non vogliamo, guerre non nostre, guerre che non dovrebbero esistere....... basta.
grazie sara
Quando leggo questi articoli mi pongo spesso una domanda:"Sono peggiori coloro che mandano persone in una guerra mascherandola come "missione per portare democrazia" e poi li chiamano "eroi" di guerra,o noi che ci limitiamo ad approvare con il nostro silenzio di cui,a volte,come adesso,me ne vergogno fortemente...."!!!Non dobbiamo esportare democrazia da nessuna parte....dobbiamo riportare prima a casa,nel paese,il significato di "umanità",di essere umano,di democrazia tra i cuori...!
Credo che tu mi capisca caro Daniele,quindi non mi spiego oltre.....!
La poesia come al solito é luce....!
c'e' poco da invidiare!
ciao daniele!!!!!come si fa a non condividere le tue parole!!!siamo in un paese in netto declino,e che nessuno prova a cambiare!!!ma la cosa triste è che sembra che nemmeno fra noi "cumuni mortali" ci sia piu la voglia,la forza,la speranza di poter cambiare!!!!sembriamo rassegnati a prendere quello che viene!!!è questo che mi rattrista molto,e a volte,mi fa perdere anche la speranza!!ciao carissimo.
Che schifo, la cattiveria della gente non ha limiti:(
bravo daniele; posso venire con te?
tommi
condivido
Tragica e incredibile anche questa storia e ce ne sono tante ...
La tua poesia è molto bella e aiuta a capire, molto più di una cronaca di giornale.
Ciao.
cmq sono ancora più d'accordo con il commento di Franca... alle mogli degli operai morti non tocca nemmeno il vitalizio
Ci sono famiglie che scivolano nella miseria perché il capofamiglia si ammala...
chiamasi "contentino"...
che tristezza
Bellissima poesia, complimenti!!!
"Per chi resta è peggio. E noi siamo dovute restare." Questa frase mi ha colpito particolarmente e mi ha fatto riflettee un bel pò...
Un caro saluto!!!
salpetti
Mi addolora ma non mi stupisce. Ho vissuto infinite meschinità sulla mia pelle. Molta gente invidia persino il tuo respiro e i tuoi incubi notturni.
La natura umana è questa.
Neppure io credo sia una questione solo nostrana. I cretini, in questo caso gli invidiosi (invidiosi di cosa poi?), si trovano dappertutto.
invidiare? che stupidità
meno male che hai scritto Due senza.
Grazie.
Cri
C'hai proprio ragione, l'invidia è una brutta bestia
Sai, questo post mi ha fatto ripensare ad uno stralcio del libro di Calabresi. Li dove racconta che mentre la madre prendeva la medaglia (mi pare fu quella la situazione) c'erano persone che commentavano sostenendo che "faceva schifo! che con tutti quei soldi che aveva preso stava ancora a frignare!"...
Desolante...
ehi davvero bello quest'ultimo!!a presto
bè daniele quando i sodati partirono per la missione in irak tutta la sinistra si sollevò e di fronte ai primi morti era quella la solfa che andava avanti: erano andati di loro spontanea volontà sapendo bene quali rischi correvano ecc ecc
La vedova di cui parli ne avrà sentite di tutti i colori, immagino, e questo è inabissibile perchè la sua è cmq una famiglia lacerata da un grande dolore.
Giusy Pezzullo la settimana scorsa, con il suo accorato pianto penso abbia commosso tutti, e non credo che per lei ci saranno mai "risarcimenti" in grado di lenire suo dolore.
Le famiglie dei soldati che muoiono hanno il diritto di piangere e di soffrire.
Chi infierisce su di loro non merita rispetto.
beh, senza parole. in Italia tutto è possibile.
Ciao Daniele, sono d'accordo con te se questa oggi è l'Italia me ne voglio andare anche io .. Più che pensare al modo allucinante in cui i ns politici si comportano di fronte ai drammi delle famiglie, mi soffermerei su una riflessione hce ci facevamo noi italiani in Iraq ?
Hai perfettametne ragione, ma penso che forse veramente c'è chi l'invidia . Ciao da Maria
incredibile trovare invidia dove dovrebbe esserci solidarietà... vero che tutto il mondo è paese, ma il nostro spesso è un po' più paese degli altri.
certo che mi puoi linkare.... io l'ho già fatto. Maria
Ogni giorno nella guerra del lavoro cade qualcuno.
E non aveva mai pensato di essere un soldato.
Lo so BRUNO. Ma io sto cercando di focalizzare la questione non su chi è morto ma su chi è rimasto vivo e su un'invidia assurda che la gente (non tutta) riesce a provare verso questa donna.
Non so dove abbiano smarrito la sensibilità certi individui,ma potrei scommettere per chi votano.
Cristiana
daniele,vai sul blog di franca,c'è un'iniziativa interessante che riguarda la poesia,sai che faccio però?ti mando una mail!
belle parole...
...e noi siamo dovute restare penso che racchiuda tutto il senso...
come si fa ad inviadiare una pensione? penso che la vedova rinuncerebbe volentieri ai quei miseri spiccioli se potesse avere indietro il marito. ci vuole buonsenso in tutto..e credo che molte persone non ne abbiano nemmeno di fronte alla morte e al dolore.
Max
ho letto la poesia e mi ha emozione. Semplice, coincisa, intensa.
Ho letto il post e il dibattito nato in questi commenti e ti appoggio in pieno, caro Daniele.
Credo sia il segno evidente del'appannamento attuale in cui versa il "valore della vita"!
Paolo
Ciao Daniele, noooooo come si fà a provare invidia, mai! Ma di situazioni peggiori della sua ce ne sono e tante, suo marito è un eroe e uno che muore schiacciato sulla strada o sotto una ruspa, cos'è? La smettano di andare in guerra, ci vanno perchè guadagnano un sacco di soldi..........scusami ma non tollero il discorso dell'eroe.......Eroe è uno che vive giorno dopo giorno in questo mondo difficile.......Siamo tutti degli eroi ma non abbiamo nessuno riconoscenza ed è giusto così, la vita sono le nostre scelte ed è inutile poi piangere o altro..........Si può anche morire in guerra giusto....sono contenta che la moglie abbia quello che è giusto............
Posta un commento