sabato 20 gennaio 2007

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Il Foglietto io ce l'ho e tu no!

Parto dal titolo. Mi riferisco ovviamente al foglietto illustrativo che ogni medicina ha al suo interno (ma sarà realmente così o forse alcune medicine ne sono prive?)
.
Perdonate il titolo "infantile" ma se avrete la cura di leggere il post, vedrete che ha un senso, e che il mio "editoriale" é, a differenza del titolo, molto serio.

Io mi ritengo in genere una persona mediamente ben informata, soprattutto poi in relazione a tematiche inerenti la salute, la sanità (vedi al riguardo lo stato di "salute" dei nostri ospedali) o ancora per es. le multinazionali farmaceutiche che hanno a lungo lottato per impedire che si potesse vendere in farmacia il principio attivo della medicina che loro producono e vendono carissima, ad un prezzo più basso del loro prodotto (un es su tutti: il nimesulide ed il mesulid, prodotto quest'ultimo realizzato dalla Novartis...) e altre problematiche.... beh credevo di averle viste e sentite tutte, invece... mi sbagliavo!

Parliamo di omeopatia e segnatamente di medicine omeopaticbe.

Premetto che conosco poco l'omeopatia, mi ci sto avvicinando per capirla meglio e credo che possa essere una medicina che possa essere utile ma non penso che debba né possa sostituirsi alla medicina tradizionale (e poi non é meglio avere più rimedi invece che scegliere sempre tra uno e l'altro?).

Non sono pertanto contrario a queste soluzioni per curare alcune patologie magari più leggere, evitando di prendere farmaci che possono anche avere importanti effetti collaterali anche se poi devono curare soltanto un banale raffreddore.

Peraltro con questo "fondo", non ci addentreremo a trattare del rapporto tra le due medicine e della maggiore efficacia dell'una rispetto all'altra, ma parleremo invece di come il consumatore viene penalizzato e di come venga violato il suo diritto ad essere tutelato e protetto quando acquista un prodotto, soprattutto poi se quel prodotto é una medicina...medicina omeopatica.

Eh sì, perché parlando con una mia amica ieri sera ho scoperto una cosa incredibile.

In Italia (e forse soltanto da noi dato che in Francia, per es., quello che sto per raccontarvi non accade) se si acquista una medicina omeopatica non deve essere riportato nulla sul prodotto.

NULLA. Ossia, niente posologia, niente indicazioni inerenti a quello che tale medicina cura, né quali potrebbero essere eventuali controindicazioni ed effetti collaterali.

Insomma vuoto totale. Questo viene fatto per penalizzare lo svilupparsi dell'omeopatia a vantaggio anche qui delle medicine tradizionali prodotte dalle "multinazionali della salute".

Non equivocatemi. Non sono diventato un fan accanito dell'omeopatia a discapito della medicina tradizionale ma credo che ci debba essere sempre e cmq pieno diritto di scelta.

Inoltre questa penalizzazione, "istituita" per danneggiare i produttori di medicine omeopatiche, in realtà in ultima istanza danneggia il consumatore, cioé noi.

Noi per legge dobbiamo sapere sempre quello che compriamo, e dobbiamo essere tutelati (e di fatto lo siamo per quasi tutti i prodotti in circolazione) al momento dell'acquisto avendo la possibilità di conoscere le caratteristiche del prodotto che ci accingiamo a comprare.

Questo poi é ancora più importante in ambito alimentare e medico.

E allora é evidente come in questo caso specifico, il non avere il famigerato "foglietto illustrativo" é una mancanza che penalizza seriamente il consumatore finale, insomma NOI.

Certo, se andate dal medico omeopata, lui saprà dirvi che medicina prendere, come dosarla, per quanto tempo prenderla, ecc...

Ma perché se una persona ha un banalissimo raffreddore si prende un'aspirina senza neanche consultare il suo medico della mutua, mentre per poter sapere come utilizzare un rimedio omeopatico e soprattutto quale e con che criterio di assunzione, deve o essere indovino o rivolgersi per forza ad un medico del settore?

Ci sono tante cose che non vanno, ma credo che (e qui parlo in senso più ampio e non solo in relazione alla problematica da me qui sollevata) quando si parla di salute (pensiamo poi anche ai bambini) e di alimentazione, la severità dovrebbe essere assoluta.

Giocare sulla pelle della gente sta diventando uno sport un po' troppo popolare a certi livelli ed in certi ambiti.

Forse é ora di cambiare rotta. E si può, e dipende da noi, perché qui si tratta di consumare, di comprare.

Prendiamo per es. la questine degli OGM: hanno tentato di imporli anche in Europa, ma "la gente" (come loro ci chiamano, "le persone" come invece preferisco definirci) ha saputo ribellarsi. Come? Tra le tante cose fatte (come per es. chiedere una legge severa che imponesse ai produttori di indicare sulla confezione di un alimento se esistono OGM nel prodotto) una era molto semplice: non comprandoli.

Ebbene anche qui dipende da noi.

E' ora, forse, che anche le medicine omeopatiche non si sentano più...."discriminate", e possano "sentirsi" uguali a quelle tradizionali e non inferiori ad esse, acquisendo anch'esse il "diritto-dovere" di riportare all'interno della confezione tutto quanto é necessario per poterne sapere di più su quel farmaco.

E allora rimbocchiamoci le maniche e difendiamo il diritto di ciascuno di noi di scegliere non solo come morire (quando parliamo di eutanasia e interruzione di cure, argomenti sui quali conoscete peraltro la mia posizione favorevole al riguardo) ma anche come vivere bene, no anzi meglio.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non lo sapevo. Conosco la medicina omeopatica solo di nome e so solo che si basa sull'assunto che quantità infinitesimali di un principio attivo, diluito in acqua, funziona come una medicina senza effetti collaterali. Ma pensavo che per il resto fosse trattato dalla legge come una medicina, non peggio di un prodotto di erboristeria.
So che la pubblicità dei medicinali è sottoposta a regole: leggere il foglitto illustrativo, estremi autorizzazione ministeriale ecc che suonano anche ridicolmente accelerati ed abbreviati in radio e tv. Come funziona con le nedicine omeopatiche? Pubblicità in tv non ne ho mai vista?? E' come farsi un infuso di camomilla per la legge? che vergogna.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Per quanto concerne la pubblicità posso risponderti che sembra esserci una reclame sui giornali spesso qui in Italia che più o meno recita così: "questo é un ottimo anti-influenzale ma non possiamo pubblicizzarlo perché é un rimedio omeopatico"

Insomma sembra che sia anche vietato pubblicizzarli e dirne il nome commerciale.

Quanto al discorso del foglietto illustrativo, la cosa scandalosa é che non solo non esiste foglietto ma anche sulla confezione non viene scritto nulla al di fuori del nome del prodotto.

La cosa assurda é che non riesco a spiegarmi un tale accanimento contro questi rimedi usati poi da una minoranza della popolazione.

Non riesco a spiegarlo in alcun modo salvo quello di salvaguardare gli interessi economici delle famigerate "multinazionali della salute"...

Anonimo ha detto...

Il cd bugiardino non c'è perchè sono farmaci a registrazione semplificata, e sono a registrazione semplificata perchè, si ritiene, se non fanno bene, almeno non fanno male, sulla base insomma del principio di innocuità.
Certo comunque sono d'accordo: sarebbe meglio che ci fosse, anche perchè secondo me la omeopatia funziona.
Per assurdo però il giorno in cui dovessero essere trattati come farmaci veri, sparirebbero dal commercio, perchè dovrebbero essere testati. Oggi, credo, non lo sono. Naturalmente sono le grandi case farmaceutiche che non li vogliono tra i piedi: costano troppo poco, spiazzerebbero il mercato.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Innanzitutto grazie Maddie per aver fatto più chiarezza su una questione che anch'io non conoscevo a fondo.

Peraltro secondo me non sarebbe necessario che sparissero dal mercato le medicine omeopatiche nel caso assurgessero a rango di medicine "vere".

La testazione in realtà ci sarebbe già stata... tutte le persone che le hanno prese e le stanno continuando a prendere senza problemi sarebbero credo più che sufficienti per dimostrare la validità dei farmaci omeopatici attualmente in commercio mentre la testazione potrebbe partire per quelli ancora da commercializzare.

Insomma, se davvero volessero farlo i mezzi ci sarebbero. Ma non ne hanno ovviamente la benché minima intenzione...