martedì 20 febbraio 2007

INTERVENTO ESTERNO: Rom Reprise a cura di Gad Lerner.e Aldo Bonomi.

Chi mi legge con una certa frequenza sa che avevo a suo tempo postato un "editoriale" su quella puntata de "L'infedele" a cui avevo partecipato direttamente come "pubblico" sui Rom.

Ci sono state delle evoluzioni, purtroppo non positive: quel tentativo di progetto pilota come io mi ero permesso di definirlo é naufragato ma questa volta per "merito" non dei Rom ma della "gente civile"

Lerner e la sua redazione, che ringrazio sentitamente, mi hanno concesso l'autorizzazione a pubblicare anche su questo sito "l'intervento-invito" per stasera a Milano per discutere del problema. La lettera aperta é firmata da Aldo Bonomi e lo stesso Gad Lerner

LA MAIL RICEVUTA PUBBLICATA QUI DI SEGUITO INTEGRALMENTE:

Alt. Vi proponiamo di interrompere un momento le nostre pur appassionanti discussioni politiche sul Partito democratico e sul futuro di Milano. Guardiamoci intorno, la metropoli è cambiata: cosa sta succedendo ai nostri concittadini? Siamo ancora capaci di riconoscerli?

Sabato scorso i rom se ne sono andati dal campo attrezzato di Opera, stanchi e impauriti. Stiamo parlando di una settantina di cittadini europei muniti di permesso di soggiorno, la metà dei quali bambini. Quasi due mesi di insulti, frasi di scherno scritte sugli striscioni, urla contro i volontari della Casa della Carità. E tutto ciò dopo l‚assalto notturno del 21 dicembre col fuoco appiccato alle tende.

A Milano pietà l‚è morta? Adesso forse salterà fuori un privato "buono" disposto a concedere temporaneamente il mezzo ettaro di terra o il capannone per ricoverare altrove i rom. Come dire: se proprio gli piacciono tanto gli zingari, se li prendano in casa questi borghesi dalla coscienza delicata ˆquante volte lo abbiamo sentito dire?- purchè nessuno evochi il dovere pubblico, collettivo, della solidarietà. Non esistono diritti fondamentali da garantire a uomini, donne, bambini avvertiti come estranei.

Allora evitiamo di dividerci in buoni e cattivi. Semmai riflettiamo severamente su quanto sia facile diventare cattivi. Questo ci narra l‚assedio di Opera: la metamorfosi delle persone perbene. Perché la furia alimentata dai soliti imprenditori politici della paura si è estesa fino a coinvolgere un vasto movimento di cittadini. Persone che in buona fede si sentono loro le vittime, nel mentre lanciano improperi e cingono d‚assedio quei trenta bambini che passano la notte nelle tende.

Avvertiamo uno scricchiolio sinistro. La storia ci insegna a temere questi cedimenti del tessuto sociale e delle forme di convivenza, quando la folla si unisce contro un nemico (gli zingari ladri e rapitori di bambini) e i tanti solidarizzano contro i pochi.

Mossi da un disagio che ormai rasenta la vergogna, ci chiediamo: saremo ancora capaci di dialogare senza indulgenza con questi nostri concittadini? La metropoli che da anni preferisce rimuovere le sue crescenti disuguaglianze, saprà ancora reagire con spirito di comunità solidale?

Di certo siamo cambiati tutti se non abbiamo il coraggio di chiamare barbarie quel che ci capita accanto. Forse è venuto il momento di alzare la voce anche noi. Proponiamo a tutti i cittadini interessati di incontrarci alle ore 21 di martedì prossimo 20 febbraio alla Sala della Provincia di via Corridoni per ragionare insieme di solidarietà.

Aldo Bonomi e Gad Lerner

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ne è scaturito qualcosa di buon dall'incontro? Sono scettico ...

Anonimo ha detto...

Se ne parla qui:
http://212.11.68.21/~dsmilano/test2/index.php/rstampaMI/2007/02/21/


Onore al merito che se ne parli qui. In generale nonostante sia un problema che riguarda molte città (anche Roma) se ne parla troppo poco.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Io ero presente (complimenti Andrea che intuito io che andavo a Milano non l'avevo scritto LOL!!!)


Molti interventi concreti e istituzioni davvero presenti ed intenzionate a perseguire la strada secondo me almeno all'inizio necessario e corretta dei patti di legalità.

Forse, se alla fine avessero lasciato un po' di spazio per il dibattito e le domande in sala (c'erano anche cittadini di Opera) sarebbe stato, a mio avviso, più giusto.

Cmq, vedremo, certo oramai é necessario trovare una soluzione adeguata e civile a tale questione.

Anonimo ha detto...

scusate il link non era completo


http://212.11.68.21/~dsmilano/test2/index.php/
rstampaMI/2007/02/21/

nb: se copiate il link dopo php/ non c'è da dare spazi

Anonimo ha detto...

No veramente non avevo capito che eri presente ... C'era molta gente? erano schierati cittadini di Opera da una parte e Rom dall'altra? Sarò razzista come dice mia moglie, ma tu verso quale gruppo ti sei istintivamente avvicinato? Sinceramente, così, d'istinto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Si c'ero. No i Rom non c'erano in quanto era un invito alla cittadinanza ed a chi avesse voluto esserci per parlare e contarsi forse sul modo di risolvere la questione

Sala non gremitissima ma con buona partecipazione.
C'erano tra gli altri Don Colmegna, l'assessora del comune di Milano se non erro che aveva pensato ed idealizzato il progetto pilota come lo chiamo io.

Sinceramente, ieri c'era una Rom, Diana Pavlovic o Pablovic lei mi scuserà se non ricordo bene il suo cognome. Si occupa di seguire i bambini Rom a scuola, nelle varie classi di Opera se ho capito bene.

Donna giovane e molto in gamba.

Sinceramente, alla puntata di Lerner c'erano i Rom, e posso dirti che all'inizio un po' di timore e diffidenza posso averceli avuti.

Ma, questi sono naturali, noi tutti non ci fidiamo nemmeno del nostro vicino di casa anche se é bianco e ultraintegrato...

Però, il punto vedi per me Andrea é un altro: la questione va risolta e partire da un minus (per loro che di fatto per legge sono comunitari per cui dovrebbero bastare le nostre leggi senza ulteriori accordi...) come il patto di legalità che però permette, al momento, a noi di dare loro una prova di sincera voglia di integrarsi ed a loro di avvicinarsi a noi con atteggiamento di apertura.

E' un tentativo, poi se non funzionasse é chiaro che la legalità e la difesa dei cittadini sono principi su cui io per primo non transigo.

Ma una prova va data.

Ps: non garantisco, ma cercherò di contattare presto Diana Pavlovic per vedere se é disposta a farsi intervistare per poi mettere sul blog l'intervista medesima. E'un'anteprima ma non garantisco che vada in porto la cosa anche se ieri sera lei sembrava interessata.

Anonimo ha detto...

Sei stato sincero. Hai ammesso la diffidenza. Ma non hai pregiudizi.
(quelli che a me rimangono)

Anonimo ha detto...

Non avevo dato contributi seri al precedente post, anche perchè non mi sento di esprimere giudizi nè a favore nè contro. Parlando di massimi sistemi anch'io cerco di non avere pregiudizi. Mi sforzo molto. E mi rendo conto che spesso è più facile teorizzare di essere aperti e liberali, ma la pratica è un'altra cosa.

Anonimo ha detto...

Si la pratica è un'altra cosa ma perchè sono sempre le sinistre che si sforzano? PS nessun post sul capitombolo di ier sera?

Anonimo ha detto...

No almeno qui non parlatene per favore (del governo)! Comunque mi sono letto il vecchio post, e rispondo qui.Mi stupisco anch'io che se ne parli così poco di progetti come Opera. Ma se ho compreso bene è stato un fallimento. Prevedibile.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

A parlare della crisi di Governo aspetto ancora in realtà perché conosco bene come funziona il teatrino della politica...

Già é un miracolo che ci siano state delle dimissioni (!!!) ma sono cauto perché poi cmq secondo me tutto potrebbe finire, come spesso accade, in una bolla di sapone.

Attendo quindi di vederne gli sviluppi

Inoltre a me piace parlare di vera politica quella dei fatti delle cose che non vanno e non di beghe interne di partiti.

Posso solo dire che secondo me la missione in Afghanistan ormai dovrebbe essere mantenuta, che dall'Iraq, dove non avremmo mai dovuto andare, sarebbe ora che ci ritirassimo e che per le ragioni ben espresse da Ilvo Diamanti su Repubblica di un po' di tempo fa, ritengo insensato il benestare del Governo all'allargamento della base NATO di Vicenza.