Tra i tanti danni che questa riforma ha il demerito di aver causato, ne ho scoperto uno, di cui forse chi ha figli piccoli era già a conoscenza, a dir poco assurdo.
Con questa riforma i programmi delle Elementari prevedono che il bambino in prima abbia già fatto (nelle scuole materne) precalcolo, prescrittura e prelettura.
Riassumiamo brevemente che cosa intendiamo con questi termini:
Precalcolo: significa che il bimbo all'ultimo anno di materna quindi intorno ai cinque anni, debba conoscere i numeri, saperli scrivere e saper fare piccole operazioni di calcolo.
Prescrittura consiste invece nel conoscere l'alfabeto, saperlo scrivere e saper scrivere poche semplici parole (Es. cane. acqua, cibo).
Prelettura: consiste nel conoscere le lettere dell'alfabeto e saper leggere le stesse più alcune piccole parole.
Veniamo alle assurdità di questo programma che prevede tra l'altro già l'analisi logica in prima elementare nonché l'uso quasi sistematico dei tablet dai primi anni delle stesse.
In primo luogo le materne NON sono obbligatorie e quindi chi non le facesse si verrebbe a trovare svantaggiato rispetto ad un bimbo che le ha fatte, pertanto per me la prima elementare dovrebbe cmq mantenere la struttura classica volta ad insegnare come leggere e scrivere. Inoltre a sei anni prevedere l'insegnamento dell'analisi logica a bambini che hanno ancora una più marcata e sviluppata capacità visiva di assimilazione (dicono illustri pedagogisti) e maggiore creatività, vuol dire ingabbiarli. A questo aggiungiamo che l'uso precoce dei tablet per scrivere (attenzione non ho detto per fare insiemistica o altri lavori di gruppo) è dannoso perché poi si disimpara a scrivere visto che i computer correggono in automatico gli errori grammaticali e di ortografia in generale.
Io penso che almeno fino alla terza elementare la scrittura cartacea non dovrebbe essere abbandonata e poi una volta raggiunto un grado sufficiente di scrittura, a quel punto sì inserire il tablet per temi o quant'altro. Al limite si potrebbe in prima istanza affiancarlo ossia il pensierino prima scritto a penna e dopo, una volta corretto dal maestro, copiato sul tablet che non è un oggetto da demonizzare ma che va introdotto nella vita del bambino con la dovuta attenzione e gradualmente.
Poi non ci si lamenti se si scoprono studenti universitari che non mettono le "h" o fanno gravi orrori di ortografia. Sono figli dei tablet precoci e non di un pre-processo di scrittura cartacea.
Cmq la cosa più assurda resta il fatto di una prima elementare dove si rischia di discriminare chi non ha potuto o voluto fare le materne oltre al fatto di mettere un bimbo di cinque anni già sotto torchio fin dalla materne stesse, non lasciandolo libero di sfogare la sua creatività.
E voi che opinione avete al riguardo?