venerdì 26 febbraio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Clown"

 IL CLOWN

Entravo in scena
Ogni sera
Sotto quell'enorme tendone colorato
Per farvi ridere con l'arte più antica del mondo
Con gag classiche e più attuali
Senza l'uso della parola
Ma con le mie ciabattone enormi ed il mio naso rosso

Ero un clown
Sono ancora un clown
Al vostro servizio come il giullare di corte
Senza che voi abbiate mai visto veramente
La malinconia del mio sorriso

Oggi vorrei poter lavorare
Ma ancora non è possibile
Anche se non so cosa potrei mettere in scena

Credo infatti che non potrei
Non potrò
Essere più quello di prima

Forse immaginerò una gag
Dove con i miei ciabattoni enormi 
Prendo a calci nel sedere il coronavirus 
Finalmente debellato
Ma 
Credo
Che non potrei esimermi dall'inserire un momento
Un flash malinconico
Nel fissare chi ha perso la vita
E chi ha perso tutto il resto, tutto quanto.

E poi guardare voi
Con occhi diversi
Venendovi incontro
Per elargire il mio sorriso luminoso ai bimbi
A chi mi confida il suo sguardo buono e sofferente

E poi voltarmi di scatto
Con il mio sguardo di disgusto 
Verso coloro dai cui occhi traspare arroganza
Senso di trionfo 
Perchè loro da questa pandemia ci avranno pure guadagnato

Sguardo di disgusto
Verso chi verrà a vedere la Prima 
Con la sua vomitevole auto blu 
Come un salvatore della Patria
Quando non ha mai salvato nulla
E occhi gelidi e freddi
Verso chi 
Economicamente protetto e garantito
Pontificava di lockdown costanti
A discapito di chi vedeva la sua attività affondare
La sua famiglia impossibilitata a sostentarsi
E la sua vita precipitare.

Sì,
I miei nuovi show nel circo a cui appartengo
Se potremo resistere 
Se riusciremo ad evitare di scioglierci
Saranno diversi da prima
Metteranno in luce una dicotomia profonda
Fino ad ora non considerata

Qualunque cosa rappresenterò
Su quella pista di sabbia
Avvolta da quel tipico odore che ogni circo possiede
Quello che farò
Sarà evidenziare con forza
La differenza tra un clown ed un pagliaccio.

Nonostante l'apparente similitudine tra i due termini
Profonda è la differenza che li divide: 
Io sono un Clown
Vi faccio ridere, piangere, emozionare, pensare
E lo faccio con dignità
Perchè i clown hanno una dignità

Voi
Molti di voi invece
Durante l'arco di tutta la vostra miserevole vita
Siete solo dei pagliacci
Senza dignità
Senza onore
Senza lealtà
Capaci di vendervi al migliore offerente
E bravi solo a chiudervi dentro il vostro piccolo orticello
Avendo rimosso
O forse neanche mai conosciuto
Cosa sia e significhi la solidarietà 
E quello spirito di umanità 
Che distingue un'anima vera
Da un corpo caldo
Clinicamente vivo
Ma emotivamente morto
E di fatto mai pervenuto.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 24 febbraio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Lei Si Veste Di Rosso"

Poesia che ho scritto scritto vedendo quest'opera di Daniele Muraro sul suo profilo fb, opera postata anche qui sotto la mia poesia. Ringrazio l'artista per essere stato con essa fonte di ispirazione nonché per avermi concesso l'onore di postare il suo lavoro sul mio blog.

 LEI SI VESTE DI ROSSO

Lei non ci sta
Non accetta la fatiscenza ed il degrado
Sovrani in quell'area popolare
Non accetta che questa desolazione
Soffochi e cancelli la gioia dell'anima
Si ribella al solo pensiero che quel grigiore
Quel decadimento ambientale ed etico
Possano davvero alterare gli animi
Ed abbrutirci dentro.

Lei si veste di rosso
Un rosso sgargiante, allegro
Vivo
Elegante ed al contempo casual
Vuole staccarsi dal grigiore e dalla rabbia
Che dominano in quell'area.

Lei si veste di rosso
Per dare un segnale forte di rinascita
Perchè l'uomo non è orrore o triste rassegnazione
Ma lotta
Vita
Creatività
Gioia e compartecipazione
L'uomo è anima 
Un'anima colorata e pulita.

Ed allora lei è un contrasto vivente
È il contrasto per eccellenza
È il contraltare di quei muri plumbei
Di quei rumori sordi
Di quegli sguardi tra l'impaurito ed il minaccioso
Ed è il contraltare all'omertà sulla violenza 
Che può annidarsi in certe abitazioni
Non appena la porta di casa si chiude dietro di loro.

Lei si veste di rosso
Provocatoria
Provocatrice
Provocante perfino
Perchè vuole venirvi a dire
Che l'essere umano è lotta
È vita
È socialità 
E non è isolamento
Abbrutimento
Violenza
Silenzio
Grigiore del cuore.

Lei si veste di rosso
Per andare a fare la spesa
E quando è sul balcone della sua casa
Così come era vestita di rosso durante tutto il primo lockdown

Lei anche oggi esce
E si veste di rosso
Perchè ancora troppe persone 
Vestono un triste completo grigio fuliggine
Con una cravatta grigio plumbeo,
Veste di rosso
Perchè ancora in molti
Hanno una felpa grigia con disegni minacciosi
O hanno una felpa ingrigita ed infeltrita dal tempo
Perchè non hanno i soldi per comprarne un'altra
E non sanno neanche dove rubarla.

Lei si veste di rosso
Ma non si limita a questo
Lei aiuta il quartiere
Tiene lezioni private
A ragazzi in difficoltà con gli studi
Cerca di raggruppare persone per feste di condominio
Ed ora con questa odiosa pandemia
Tenta di non far spegnere del tutto 
Chi già vive in una realtà morta.

Lei si veste di rosso
Un marito, un gatto
Un figlio che vive e lavora a Londra
Ma lei non ha mai voluto abbandonare quel posto
Nonostante avrebbe anche potuto
Perchè il suo posto è lì
Perchè è lì che c'è bisogno di lei
Perchè è lì dove lei sente il bisogno
E capisce quanto sia fondamentale
Il vestirsi di rosso.

Lei si veste di rosso
Ed ogni mattina in cui esce con quell'abito
Accende il sole 
Dove il sole non c'è
Accende la vita
Dove il tempo per pensare a vivere non c'è
Dove anche solo pensare di avere tempo per vivere
È considerato folle, impensabile.

Lei si veste di rosso
E tutti la amano
Lei si veste di rosso
Ed io so
E voglio credere
Che quel colore di lotta e vitalità
Un giorno 
Saprà definitivamente
Donare la vita e la gioia a tutta quella gente

Lei si veste di rosso
Ed io le dico solo grazie
Grazie per sapersi vestire di rosso sempre
Ogni mattina
Anche forse quando poteva essere triste
O poteva non sentirsi a suo agio 
Con quella tinta sgargiante su di sè

Ed è anche per questo che le dico GRAZIE
Grazie perchè nonostante tutto
Non ha mai ceduto di un passo
Perchè accendere in ognuno di loro la luce della vita
E della speranza
Non aveva prezzo
E non poteva certo venire minato
Da un suo sguardo triste uscendo di casa.

Lei si veste di rosso
Anche stamattina
E dalla mia finestra virtuale sul mondo
Le rinnovo il mio più sentito GRAZIE
Perchè Lei
Con quel sul suo vestito rosso
Indossato caparbiamente ogni mattina
Non può neanche lontanamente immaginare
La forza ed il coraggio che sa infondermi
E la determinazione a resistere che mi dà

Lei si veste di rosso
E tutto quello che ora sappiamo essere dietro
A quella scelta d'abito e soprattutto di colore
Accende in me un sorriso di luce ogni mattina
Anche quando motivi per sorridere 
Apparentemente 
Non ce ne sarebbero

Lei si veste di rosso
E noi dovremmo emularla
Per accendere la vita di nuovo in noi stessi
E per essere noi a donarle un sorriso
Anche soltanto in una di queste mattine. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®




Autore: Daniele Muraro
Titolo: Il mistero della signora in rosso 
Tecnica: Fotografia concettuale
Anno: 2021

lunedì 22 febbraio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "I Dimenticati"

 I DIMENTICATI

Di tutti
Ma proprio di tutti si è parlato in questa pandemia
Nel bene e nel male
Ma di noi poco o nulla

Forse perchè 
Affrontare la tematica che ci riguarda
Significherebbe ancora una volta
Scoperchiare un autentico vaso di Pandora
Vorrebbe dire
Mettere il dito nella piaga di una sanità
Organizzata in modo pietoso
Ed ammettere anche che se noi
Fossimo stati messi in condizione 
Di lavorare al meglio ed in sicurezza
Forse 
Anzi senza forse
Avremmo avuto meno morti
Meno affollamento nei reparti di terapia intensiva
E meno ospedalizzazioni.

Questo dicono i dati in Germania
Dove le cose funzionano un po' meglio che qui
Questo dicono anche alcuni report italiani.

Scusate non mi sono neanche identificato
Sono Roberto
Medico di base di 45 anni
E nel mio piccolo
Ho lottato contro il covid
Aiutando ogni mio paziente
Fin dai primi sintomi
Ed anch'io ho avuto ottimi risultati
Intervenendo per tempo e tempestivamente
Ai primi sintomi.

Io qualche paziente l'ho perso
Non ho fatto percorso netto come altri
Ma parliamo di 7 pazienti sui 1.500 che ho
E che sono il tetto massimo di pazienti per ognuno di noi. 

E questo
Lavorando in condizioni più che precarie:
Nessuna protezione 
Nessuna tuta particolare
Niente di niente
Abbandonati a noi stessi
Ed al contempo lasciati al loro destino 
Anche i nostri pazienti.

Io mi sono rimboccato le maniche
Sostenuto anche dalla mia famiglia
Che mi ha incoraggiato a non mollare

E mi sono procurato tutto da solo
Ma non è stato facile
E non parlo dell'aspetto economico
(Perchè ovviamente mi pagavo tutto io)
Ma della difficoltà a reperire l'occorrente
Sia perchè erano tempi in cui 
Non si trovavano neanche le FFP2 o le Chirurgiche
Ma soprattutto in quanto ero anche un soggetto privato

Di fatto nei primi tempi
Andavamo allo sbaraglio
Come i primi tecnici di Chernobyl 
Allo scoppio del reattore. 

Nonostante tutto 
Sono riuscito a trovare un canale valido
E sicuro
Ma non è giusto
Avremmo tutti quanti
Dovuto essere messi in grado di lavorare al meglio
Ed invece...

Malasanità ma anche, forse,
Interesse ad ingigantire un problema reale
Molto serio
Ma meno drammatico di quello che invece poi è stato.

Ed intanto
Oggi
Continuo ad essere in trincea

Casi, meno di prima
Ma paura sempre tanta
E molti miei pazienti che
Da un lato mi chiedono del vaccino
E dall'altro, alcuni di loro, ne hanno sincero timore.

Io non so cosa rispondere loro
Perchè strumenti scientifici e report seri
A disposizione
Non ne ho.

Spiego le caratteristiche
Esprimo un mio giudizio assolutamente sindacabile
E poi suggerisco di decidere secondo la loro coscienza
E di non farsi influenzare da nessuno
Io fornisco loro solo più elementi per decidere.

Ed intanto
Domani altra visita ad un paziente affetto da covid
Lievemente sintomatico

E di nuovo
Pronti ad indossare la nostra tuta
Per provare a combattere questa iattura
Sperando davvero che non dico tutti
Anche solo uno di questi vaccini
Funzionasse senza alcun tipo di problemi.

Sono Roberto
Medico di base
Ho 45 anni
E sono solo un servitore di Ippocrate
Ed un sostegno per i miei pazienti
Solo questo
Ma lasciatemi dire che
Di questo piccolo grande fatto
Ne sono profondamente fiero.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 19 febbraio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "I Giovani Fanno Grandi Sogni"

I GIOVANI FANNO GRANDI SOGNI

I giovani fanno grandi sogni
Almeno una volta forse sì

I giovani sognano il loro futuro
Lo sognano luminoso ed esagerato
Lo dipingono con i colori della gioia e del successo
O almeno così facevano una volta
Forse ancora solo ai miei tempi.

Già prima della pandemia
Sognare 
Se non era legalmente vietato
Se non era minimamente proibito
Era però auspicabile evitarlo
Privilegiando una visione più pragmatica:

Abbandono del loro Paese
Esilio necessario per il lavoro
Costruzione di una vita lontano da qui
Lontano da noi. 

Ora il futuro è ancora più oscuro
La pandemia ha
Temporaneamente almeno
Cancellato anche l'unica speranza di futuro
Quella di spostarsi e lavorare all'estero

I giovani facevano grandi sogni
Li facevano ad occhi aperti 
Tra un accordo di chitarra 
Ed un bacio al loro primo batticuore

La realtà da incubo che stiamo vivendo
Sta consumando la luce nei loro occhi
Ma è il nostro momento
Noi dobbiamo dare loro forza
Noi così rassegnati ed impacciati
Noi che abbiamo avuto il lusso di poterci almeno illudere
Di poter ancora fare grandi sogni
Ed in alcuni casi anche di realizzarli

Ed allora tocca a noi
Scuoterli
Dare loro forza, rabbia, determinazione
E soprattutto
Restituire loro la pretesa incrollabile 
Ed imprescindibile di poter sognare ancora.

I giovani facevano grandi sogni
Ora torneranno a farli
Dovranno pretendere il diritto a viverli
E con il nostro aiuto
Il diritto a poterli esaudire

E non me ne frega niente
Se rideranno loro dietro
Se diranno che lottano per un cumulo di vacue illusioni 
Perchè questi spenti burocrati dell'esistenza non sanno
Che la Felicità ha da sempre la faccia pulita di un adolescente
E lo sguardo ingenuo di un desiderio fortissimamente voluto
Che si è schiuso davanti ai suoi occhi

È giunto il momento di comprendere 
Cosa ci lascerà in eredità la pandemia

Oltre ai morti
E ad uno sconquasso economico senza precedenti
Ci lascerà una luce
Deve lasciarcela
E sarà quella di occhi
Che devono affacciarsi alla vita da adulti
Con quel cipiglio
Quella baldanza
Quel pizzico di sana sfrontatezza e presunzione
Che ha caratterizzato ogni generazione di giovani 
Da sempre nel corso dei secoli
Che avessero lo smartphone o meno.

E questa pandemia non sarà venuta invano
Se riusciremo ad alzarci tutti insieme
E saremo riusciti a restituire ai nostri ragazzi
La voglia di volare ancora.

Perchè se c'è una cosa di cui sono sicuro
È che da sempre 
I giovani fanno grandi sogni.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 17 febbraio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Crisi"


CRISI

Crisi dell'anima
Crisi respiratoria
Crisi sociale

Libertà in crisi
Minacciata da restrizioni e divieti infiniti
Alcuni logici
Altri incomprensibili
Incoerenti.

Crisi politica
Inetti, incapaci , incompetenti
Mettono in ginocchio il loro Paese
Il mondo intero
E tutta la sua gente.

Crisi
Crisi di pianto
Crisi di luce
Buio crescente

E su questo velo di oscurità
Sento le mie forze cedere
Avverto la mia mano afflosciarsi appesantita e stanca
E la mia testa accasciarsi sulla tastiera

Crisi di speranza
Latitanza di sogni
E dentro questa sfera triste ed abusata
Mi rannicchio solitario
Cercando un angolo
Dove potermi spegnere per sempre
Senza che nessuno possa rianimare il mio cuore stanco
Andando in crisi per l'ultima volta
Una crisi cardiaca.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 15 febbraio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "InsabbiaItalia"

INSABBIAITALIA

Classe politica
Assente
Incompetente
Ladra ed incapace

Magistratura
Luci ed ombre
Estremamente politicizzata

Politica che entra pertanto anche in questi ambiti
E sporca l'indipendenza della stessa
Mina la verità della medesima
Già da tempo:
Giochi di potere? WHY NOT?

Stiamo scoperchiando un vaso di Pandora
Pericoloso
Anche venendo ai giorni nostri

Da Palamara fino ad altre realtà inquietanti
Sordide
Ancora poco chiare
Ma che per il solo fatto di esistere 
Destabilizzano il potere giudiziario
Creano sgomento tra la gente comune
Creano incredulità e paura tra chi immagina
Quale potrebbe essere il passo successivo
Nella storia di un Paese dove nulla funziona
Tranne (forse) l'esercito...

E tutto questo
Accade
In un Paese dove Di Matteo ed altri eroi sconosciuti
Sono lasciati soli perchè cani sciolti
Ed in quanto persone integerrime

E tutto questo succede
In un Paese dove politica e magistratura 
Sono quantomeno latitanti rispetto alla realtà nostrana
Latitanti e disinteressate.

Ed a tutto questo ed altro ancora
Si è aggiunta la pandemia
Traduzione: baratro spalancato
E nazione pronta a caderci dentro.

E la verità 
Assai probabile
È che presto 
Anche l'ultimo velo di ritegno
Verrà gettato
E quel giorno
Un esecutivo di unità nazionale
(Forse non questo e non ora)
Un esecutivo di scopo (e che scopo!)
Realizzerà una maxi-legge 
Che chiamerà: "InsabbiaItalia"
Dove di fatto darà un colpo di spugna
Sanando ogni illegalità 
Compiuta da politici, magistrati, sottosegretari
E così via.

Perchè la legge è uguale per tutti
Tutti quelli che se ne possono avvantaggiare
Tutti quelli per i quali quella legge 
Crea un barriera di impunità

Perchè "La legge è uguale per tutti"
Ha di fatto acquisito una valenza relativa
Laddove con un'interpretazione ormai consolidata
"Tutti" va inteso come "Molti" o forse anche "Pochi"...

D'altronde l'interpretazione della legge
È una delle prime cose che si studia a Giurisprudenza
Ci sarà una ragione no?

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 12 febbraio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Giovanna"


GIOVANNA

Giovanna
35 anni
Occhi azzurri come il mare
Capelli biondo oro
Impiegata
Adesso soprattutto in modalità smart working
Ossia..... Da casa.

Giovanna la vedi
È intelligente
Fiera
Sorridente
Buona d'animo
Sempre disponibile
E sul lavoro ineccepibile

Eppure
Se anche prima di questa pandemia
Ti soffermavi a guardarla meglio negli occhi
Potevi leggere un velo di tristezza
Quasi timore.

Giovanna è una donna emancipata
Combattiva
Energica 
Ma c'era sempre quella patina di triste mistero 
Nel suo sguardo.

Giovanna ora è a casa
Ed ha paura
Paura perchè prima almeno si toglieva da quella gabbia
Per un certo lasso di tempo
E poteva evenutalmente anche decidere di non rientrare

Ora invece
È di fatto sotto sequestro
Il cellulare costantemente monitorato dal marito
E lei che tiene gli occhi bassi
Con quel sentimento di odio misto a paura
E vorrebbe chiedere aiuto ma lui non la perde mai di vista.

Spesa consegnata a domicilio
Lavoro in smart working
Ove sia possibile uscire 
Solo in coppia
Da sola mai.

Giovanna è una donna vitale
Solare
Piena di voglia di vivere
E stamattina con un occhio nero.

Giovanna al telefono
Dice a sua madre di non preoccuparsi
D'altronde il suo aguzzino è solo a un metro da lei

Giovanna prima della pandemia
Quando durante il giorno poteva scappare da quell'inferno
Con una motivazione inattaccabile
Come il suo lavoro 
Assolutamente imprescindibile per le entrate familiari
Si sentiva più sicura
Sentiva di avere una via di fuga.

Giovanna proprio pochi giorni prima
Che scattasse lo smart working
Fece un passo molto importante
Si confidò con la sua migliore amica
Da cui trovò curiosamente sostegno pratico
(Le disse di denunciarlo ed andarasene da casa)
Ma poca empatia
E forse anche paura per se stessa
Vista la fama del marito di Giovanna
Per cui non trovò appoggi da nessuno
Appoggi concreti
Come essere ospitata dalla sua amica
Andare con lei dai carabinieri per la denuncia
Cose di questo tipo. 

Peccato che solo otto anni prima
Giovanna aiutò Sonia ad allontanare Marco
Compagno della sua amica 
Scopertosi presto molto violento,
Non limitandosi a due striminziti consigli
Che chiunque è in grado di dare
Ma facendo molto di più
 
Andò da lei
Fecero le valigie insieme
E la ospitò in casa sua
Visto che all'epoca Giovanna era ancora single
E riuscirono a farlo desistere anche attraverso una denuncia.

È notte
E dopo aver tristemente esperito
Ai doverosi e rivoltanti obblighi coniugali
Un'autentica violenza nella violenza
Giovanna si alza
Prova a scappare
Ma la porta è chiusa
Le chiavi lei non le ha più 
E non trova il mazzo del marito

Lui 
Avverte dei rumori
Nota la sua assenza e si sveglia.

I dettagli li trascuriamo 
Drammatica colluttazione 
Tra un energumeno ubriaco e violento 
Ed uno scricciolo impaurito anche se determinato a proteggersi

Lui però ha con sè un jolly tra le mani
Un coltellaccio da cucina...

L'esito di questo "ultimo incontro" potete immaginarlo.

Giovanna era una donna straordinaria
Aveva sempre una buona parola per tutti
Aveva occhi azzurri come il mare
E capelli biondo oro
E quello che mi fa più male è che
Quando ha avuto bisogno d'aiuto
Nessuno vicino a lei ha mosso un dito
E nessuno di noi
Nessuno
Ha saputo e potuto aiutarla

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 10 febbraio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "Gioventù Annullata"

GIOVENTÙ ANNULLATA

Apro gli occhi:
Strano di solito senza il suono della sveglia
Io non riesco mai ad alzarmi 
Non riesco mai a riprendere tutti i miei sensi
Ed invece questa mattina 
Eccomi qui
Con gli occhi spalancati.

Prendo il cellulare
Guardo l'ora
Sono le 09.00
E ieri sera non ho caricato la sveglia sul telefonino.

Per un attimo vado in panico
"Sono in ritardo, sono in fottuto ritardo!"

Poi
Ancora leggermente intontito dal sonno
Realizzo tutto.

Non c'è scuola oggi
Neanche con la DAD
Anche oggi si ciondola per casa
Non potrò prendere in giro il mio compagno di banco
Nè riuscirò a stare dietro a Debora.

Certo
Esistono le videochiamate
Zoom
Videodirette facebook
Ma tutto questo non può essere sostitutivo 
Dell'incontro fisico
E della socializzazione , come dite voi adulti,
Oltre al fatto che con una lezione in presenza
Puoi interagire molto più facilmente con la Prof.

Ho 16 anni
Mi chiamo Luca
E questa pandemia mi sta uccidendo

È vietato anche l'impossibile
E poi se esci e stai fumando con due tuoi amici
Sei passibile di sanzione per assembramento

Cazzo
Mi multassero perchè a 16 anni fumo come un turco 
E rischio il cancro già quando di anni ne avrò 48
Ed anche perchè ho comprato questo pacchetto dal tabaccaio 
A due passi da dove ci hanno fermato
Quando essendo minorenne non avrebbe dovuto darmelo...

No!
Mi multano perchè io e due miei amici fumiano
Con ovviamente la mascherina abbassata
Ma trovandoci vicini e non distaccati adeguatamente

Neanche ci stessi pomiciando con i miei due amici!

E poi
Nonostante veda un sacco di vecchi che della mascherina se ne fregano
La colpa è sempre nostra
Di noi giovani che vogliamo la movida
(come se alla movida non ci fossero svitati di  25 - 30 anni, 
Se non di più) 
E di noi giovani che vogliamo fare solo i cazzi nostri...

Io sto male
Non vedo un futuro
Non vedo la luce in fondo al tunnel
Non vedo nessuno che si interessi alla nostra condizione
Di giovani con prospettive lavorative nulle
E con molte paure che questa pandemia ha fatto sbocciare.

Apatia
Tristezza
Senso di ineluttabilità
Ma soprattutto assenza di gioia
Sorrisi, abbracci, contatti.

Ecco che poi arriva il peggio:
Maria
Mia coetanea e vicina di casa
Lei di anni ne aveva 15
Fino a ieri

Tutto ebbe inizio in prima battuta
Tagliuzzandosi con un coltellino
Lungo tutto il corpo
E me lo confidava anche
Poi è passata agli organi genitali
Ed in preda ad un qualcosa di folle, assurdo e disperato
Si è uccisa
Penetrandosi con il pugnale da sub del padre.

Ancora non riesco a capacitarmene
Una persona così sensibile
Sono rimasto sconvolto
Se solo me ne avessse accennato
Se solo mi avesse chiesto aiuto
Se solo mi avesse confidato anche questo
E cioè che voleva morire!

Io stesso sono stanco
Le mie forze scemano
Non dormo più sul letto
Ma sul divano con la tv accesa su un canale qualunque
Per tutta la notte

Ed evitiamo di fare i maliziosi
Che non ho certo bisogno di guardare la tv per certe cose
Non sono mica uno strafatto di seghe come voi adulti
Con una moglie che non desiderate
Ed uno straccio di amante che intanto non potete vedere,
Fermo restando che alla mia età se anche me le faccio
Sono fatti miei
Ed in ultima battuta è anche normale.
Per caso voi alla nostra età volete farmi credere che
Non facevate nulla? Ipocriti.

Se poi proprio fossi ridotto così male
Andrei in rete e mi potrei soddisfare da solo
O con adeguata compagnia virtuale
Pagando il giusto.

Da alcune settimane
I miei mi dicono
Con tono molto preoccupato
Che non sto più uscendo dalla mia stanza
E che tendo a non aprire neanche le finestre
E tantomeno accendo la luce.

Siamo in tanti così
D'altronde le ultime volte che uscivo
Provavo perfino un certo disagio
Anche perchè 
Uscire adesso senza che ci sia vita in città
Dopo un po' mette tanta malinconia e tristezza.

Mi sembra tutto assurdo
E poi ci dobbiamo sorbire anche i commenti idioti sui social,
Da chi ci dice "Vai a lavorare"
A cui si potrebbe rispondere: "Magari, non fosse che siamo in lockdown 
E la pandemia non ti fa lavorare"
A chi invece cerca di capirci, comprenderci salvo poi 
Prendere atto che è solo un pedofilo e pervertito.

Dicono che stiamo diventando
Un problema importante e molto serio

Io sinceramente più che essere definito
Come e con una patologia
Vorrei essere sgridato
Per aver varcato la soglia un minuto dopo
L'orario stabilito per rincasare
Ossia le 3 del mattino... 

Ok ok, in effetti 
Lo ammetto
Potrei anche arrivare per tempo a casa
Visto l'orario che tutto sommato non è tra i più cool e liberi
Ma neanche da Cenerentola.

Mi correggo, scusate,
Non "Potrei anche arrivare per tempo a casa" 
Ma "Avrei anche potuto arrivarci per tempo"
Perchè al momento uscire è impossibile
Quindi parliamo di un passato che oramai
Sembra quasi remoto...

Ieri mi sono ritrovato a fissare il soffitto
Ed immaginare che mi scendesse addosso
Fino a schiacciarmi.

E ricordo distintamente
Che mentre scendeva non muovevo un muscolo
Non emettevo un sibilo
Attendevo solo l'ineluttabile.

Poi mi sono come svegliato da uno stato ipnotico
Ed ho compreso cosa volevo fare.

Apro la finestra
Mi metto in piedi su di essa
Mi concentro (per fortuna siamo al 9° piano)
Un respiro profondo
E mi tuffo nella piscina d'asfalto sottostante

Entrata nella vasca perfetta
Neanche uno schizzo di sangue più del dovuto
Un vero tuffo olimpionico

Peccato che anche le Olimpiadi in Giappone
Siano in forte dubbio
Altrimenti avrei avuto ottime chance di prendere una medaglia.

Pazienza
È andata così
Ora almeno ho trovato pace e serenità.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 8 febbraio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "La Natura Umana"

 LA NATURA UMANA

Caos 
Incertezza
Sospetti
Indizi
E le soluzioni all'orizzonte
Preoccupano quasi quanto il problema.

Vogliono mutare la nostra natura
Ma la natura non la puoi soggiogare
Puoi solo sottometterla temporaneamente
Ma poi esce fuori 
Si ribella
Invade gli spazi che le hai rubato
Si riprende ciò che era suo.

E così è per l'uomo
Non puoi abradere la sua socialità
Non puoi erodere il suo desiderio di fisicità
Non puoi soffocare a lungo la sua anima
Il suo estro
La sua capacità artistica
E non puoi eliminare il desiderio di viverla
Insieme
In un concerto
Ad una mostra
Perchè è la natura umana
Perchè possono obbligarci con la forza e la paura
Ma la nostra natura non la puoi ingabbiare

È come l'aria
È solo questione di tempo e poi
Sgorga fuori inarrestabile
Come un impellente bisogno di vita e libertà.

Ma l'uomo è anche orrore
Sopraffazione
Dominio
Ignoranza
Ed allora può non capire tutto questo
Può illudersi di avere una nuova pozione magica
Capace di stravolgere questa verità assoluta
E di ridurre tutti noi ad automi vuoti e senza più sogni.

Ma non è possibile
Nel medio periodo 
Questa folle convinzione 
È destinata a rivelarsi tale
E venire sconfitta

Questa lotta però
Ha un prezzo molto alto
Vite umane spazzate via
Sottomesse o uccise

E noi siamo pericolosamente sul ciglio 
Di questo burrone
Siamo ad un passo da tutto questo orrore
E dobbiamo impedire che abbia inizio
E che si instauri questo clima di terrorismo sociale

Dobbiamo impedirlo per noi
Per i nostri figli
Per non vedere più scorrere sangue per le strade

Non voglio vivere in un mondo
Che deporta corpi
Ed annienta anime
Di nuovo
Ancora
Solo con strumenti diversi dal passato

Mezzi tecnologicamente più avanzati
Ma che nulla possono nel tempo
Contro la natura
La natura umana.

L'uomo è una lacrima di commozione
Di fronte ad un tramonto

È un respiro lungo e profondo di speranza
Che ossigena l'anima davanti alle prime luci di un'alba

È un sorriso gioioso di fronte ad una nascita
È un respiro affannato ed emozionato
Mentre bacia l'amore della sua vita

L'uomo è sogno
Ideali 
Passione
Gioia
Amore.

L'uomo può essere anche altro
Lo abbiamo visto
Lo abbiamo studiato
Ma quella devianza aberrante
Può essere sconfitta
E noi ora dobbiamo bloccarla sul nascere
Aprendo gli occhi
Lasciando che la nostra vera natura
Ci guidi.

Perchè l'uomo non è vino...

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 5 febbraio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "99.000"

 99.000

Niente è giusto
Le buone novelle
Le tragedie
Entrambe riguardano sempre le stesse persone
O se preferite categorie di soggetti

Le prime, chi già sta bene
È appagato
Gode di una casa sulla testa
Ed il suo è proprio un lavoro che
Non solo tira sempre ma ora ancora di più.

Le tragedie invece colpiscono i più poveri
Anche qui sempre la stessa fisionomia di soggetto tipico
Palesemente sfortunato
Ma questa volta la pandemia ha fatto peggio.

101.000 posti di lavoro andati in fumo
Questo il dato tra novembre e dicembre 2020
Di questi solo 2.000 erano occupati da uomini
E non è giusto
Non perchè sia contro l'altro sesso
Ma perchè ancora una volta
Siamo noi donne a rimetterci
E fortemente. 

Io poi 
Che avevo dato l'anima per trovare quel lavoro
Ed ora che lo assaporavo con entusiasmo da solo qualche mese...
Tutto sfumato 
Si chiude per questo covid bastardo!

Un esercito di donne
Marcia compatto
Mascherina sul volto
Ma mano nella mano
Perchè non ci stiamo più
Perchè ora siamo stanche
Perchè adesso vogliamo riavere quello che avevamo prima
Il nostro lavoro!

E protestiamo compatte
Perchè dobbiamo assolutamente riprenderci
E tornare a vivere autonomamente
Perchè per stare in mezzo ad una strada
Piuttosto meglio prendersi il covid!

Gli autonomi sono i più colpiti
Ma anche negli altri settori non si ride.

Anche il coronavirus è maschilista 
Infetta più gli uomini delle donne
Forse perchè pure misogino
Ma nell'annientarle economicamente invece 
È un sicario perfetto.

Qualcuno di voi potrà anche 
Non avvertire come essenziale questo tema 
Visto che non è una donna
E magari il lavoro è riuscito a mantenerlo 
Ma è una tragedia
E questa nostra rabbia cresce ed aumenta 
Esponenzialmente. 

Io schiava non ci torno
Io dai miei non ci torno
Io senza un lavoro non ci resto
E se lo Stato non saprà rilanciare l'occupazione femminile
Il prossimo virus sarà molto più selettivo 
Ma non meno devastante.

Colpirà maschi legati a precisi settori di potere
E lo farà chirurgicamente
Violentemente
Ferocemente.

E per quel virus non ci saranno rimedi 
Se non quelli di non lasciare che le donne prima lavoratrici
Ora siano allo sbando.

E contro quel virus non ci saranno vaccini che tengano,
Un virus dal nome molto più suadente di quello attuale
Ma non meno pericoloso: DONNA. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 3 febbraio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: "L'Odore Di Quello Che Non C'è"

Ispirata da questo bel post di Mariella... di un po' di tempo fa e postata qui solo oggi purtroppo  (anche se fatta live al reading "Zona Covid"), ma cmq meglio tardi che mai no :-))) ?

L'ODORE DI QUELLO CHE NON C'È

L'odore di un buon piatto di pasta fumante ed al dente
L'odore della mia donna quando mi sta accanto
L'odore delle foglie saldamente attaccate all'albero
L'odore di un viaggio
L'odore dei luoghi che ho visto
L'odore della libertà che non posso dimenticare
E che non riusciranno a farmi dimenticare
L'odore nostalgico di una vecchia foto
L'odore di un sogno diventato realtà
L'odore di un buon bicchiere di vino
L'odore di una nuova alba
Ogni mattina diverso da quello dell'alba precedente
Ogni mattina così rassicurante

E mi dà forza l'odore di quello che non c'è
Di quello che pare essere ma non è
Perchè mi ricorda e mi avverte ogni giorno 
A cosa devo stare attento
Da cosa devo stare in guardia

E mi dà forza l'odore
Della mia cocciuta voglia di lottare
Figlia non di un ottimismo giovanilistico
Ma di una rabbia di vivere eterna.

E mi dà forza tutto questo
Tutto quello che ora qui c'è

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 1 febbraio 2021

L'Angolo del Rockpoeta®: " Non Voglio Ricordare"

NON VOGLIO RICORDARE

Non voglio ricordare
Non voglio ricordare com'era
Non voglio ripensare
Sforzarmi di immaginare
Di rivivere suoni
Colori
Profumi 

Non voglio ricordare
Non voglio ricordare la tenerezza di un abbraccio
Non voglio dover rinunciare agli spruzzi del mare
Alla libertà di una musica in un auditorio
O dentro ad un Palazzetto
Non voglio rinunciare
All'assistere di persona 
Agli strafalcioni di un principiante alle prime armi
O alla vista di un talento nascente.

Non voglio ricordare
Non voglio ricordare l'odore delle opere d'arte
Dentro un museo
Non voglio ricordare i cori allo stadio
Non voglio ricordare quando saltavamo 
Non voglio ricordare il fastidio della calca della gente
In piena ora di punta sotto le feste natalizie
Lungo le vie illuminate del centro

E non voglio
Non voglio ricordare il colore del sole
E non voglio dimenticare
Non voglio dimenticare la gioia
La gioia di vivere questi momenti sempre
Una ,due, cento volte
Sempre.

E non voglio dimenticare
Non voglio dimenticare quest'incubo
Perchè questa volta tutti noi dovremo farne tesoro
Tutti noi dovremo ricordare 
La paura 
La prigionia
Il caos fortuito o deliberatamente causato

E non voglio ricordare
Non voglio ricordare il sapore delle frittelle
Lungo la strada
O il sapore di un viaggio 
In luoghi di vita e di scoperta interiore
E non voglio dover immaginare
Queste sensazioni per altri posti
Che ancora devo vedere
E non voglio 
Non voglio fingere di respirare queste emozioni
Attraverso uno schermo ed una tastiera
E non voglio
Non voglio cancellare la mia voglia di vivere.

E non voglio dimenticare la gioia dell'esistenza
Perchè io tutte queste emozioni le voglio vivere di nuovo
Ancora
Ed in continuazione senza un attimo di sosta

E non voglio fermare i battiti del mio cuore
Sforzandomi di ricreare quei momenti 
Sforzandomi di inventare una vita spenta
Che sarebbe legata al passato.

E non voglio ricordare ma riassaporare 
Tutto questo turbinio di emozioni
Perchè la vita altrimenti non avrebbe più senso

E non voglio rinunciare a vivere
E non voglio rinunciare a proseguire nel costruire
Questa meravigliosa opera che è la nostra vita insieme
E non voglio far arenare la costruzione di nuovi ricordi. 

E non voglio ricordare il desiderio di vivere
E non voglio dimenticare e rinunciare al vivere
E non voglio dimenticare tutte queste vibrazioni
Anche quelle del pianto 
Nessuna.

E non voglio rassegnarmi 
E non voglio cancellarmi
Piuttosto posso spegnere
L'interruttore della mia esistenza
Adesso
Subito
Perchè solo vivere per me ha senso

E non voglio rassegnarmi
Per questo lotto in ogni istante
Dentro ogni riga ed ogni mia parola
Ma dovessi soccombere
Con me non si faranno prigionieri
Perchè solo vivere per me ha senso
Vegetare un'aria viziata
Spenta
Priva di verità
No
Non fa per me
Non lo ha mai fatto
Nè mai lo farà.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®