IL CLOWN
Entravo in scena
Ogni sera
Sotto quell'enorme tendone colorato
Per farvi ridere con l'arte più antica del mondo
Con gag classiche e più attuali
Senza l'uso della parola
Ma con le mie ciabattone enormi ed il mio naso rosso
Ero un clown
Sono ancora un clown
Al vostro servizio come il giullare di corte
Senza che voi abbiate mai visto veramente
La malinconia del mio sorriso
Oggi vorrei poter lavorare
Ma ancora non è possibile
Anche se non so cosa potrei mettere in scena
Credo infatti che non potrei
Non potrò
Essere più quello di prima
Forse immaginerò una gag
Dove con i miei ciabattoni enormi
Prendo a calci nel sedere il coronavirus
Finalmente debellato
Ma
Credo
Che non potrei esimermi dall'inserire un momento
Un flash malinconico
Nel fissare chi ha perso la vita
E chi ha perso tutto il resto, tutto quanto.
E poi guardare voi
Con occhi diversi
Venendovi incontro
Per elargire il mio sorriso luminoso ai bimbi
A chi mi confida il suo sguardo buono e sofferente
E poi voltarmi di scatto
Con il mio sguardo di disgusto
Verso coloro dai cui occhi traspare arroganza
Senso di trionfo
Perchè loro da questa pandemia ci avranno pure guadagnato
Sguardo di disgusto
Verso chi verrà a vedere la Prima
Con la sua vomitevole auto blu
Come un salvatore della Patria
Quando non ha mai salvato nulla
E occhi gelidi e freddi
Verso chi
Economicamente protetto e garantito
Pontificava di lockdown costanti
A discapito di chi vedeva la sua attività affondare
La sua famiglia impossibilitata a sostentarsi
E la sua vita precipitare.
Sì,
I miei nuovi show nel circo a cui appartengo
Se potremo resistere
Se riusciremo ad evitare di scioglierci
Saranno diversi da prima
Metteranno in luce una dicotomia profonda
Fino ad ora non considerata
Qualunque cosa rappresenterò
Su quella pista di sabbia
Avvolta da quel tipico odore che ogni circo possiede
Quello che farò
Sarà evidenziare con forza
La differenza tra un clown ed un pagliaccio.
Nonostante l'apparente similitudine tra i due termini
Profonda è la differenza che li divide:
Io sono un Clown
Vi faccio ridere, piangere, emozionare, pensare
E lo faccio con dignità
Perchè i clown hanno una dignità
Voi
Molti di voi invece
Durante l'arco di tutta la vostra miserevole vita
Siete solo dei pagliacci
Senza dignità
Senza onore
Senza lealtà
Capaci di vendervi al migliore offerente
E bravi solo a chiudervi dentro il vostro piccolo orticello
Avendo rimosso
O forse neanche mai conosciuto
Cosa sia e significhi la solidarietà
E quello spirito di umanità
Che distingue un'anima vera
Da un corpo caldo
Clinicamente vivo
Ma emotivamente morto
E di fatto mai pervenuto.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
E ora I bambini sono più' vecchi di lui
RispondiEliminaNemmeno un trucco e' cambiato che
Che se il mondo cambia
Qualche mondo non cambia mai..queste due righe sono tratte fa Walter il mago..ieri sera dopo l'ennesima trasmissione su rete 4 riflettevo sull'attuale situazione..L'Italia è un paese che non merita di essere libero..concedimelo! Il potere a monte è completamente sbagliato..ma pure sto paese non è un gioiello! La tua poesia (bellissima) rispecchia le problematiche e le sofferenze a 360 gradi..si muore di covid, si muore di "fame" e si muore "per giochi di potere"! Un po'come il re col pollice su o giu che decide un destino..
"Se anche il mondo cambia..un mondo non Cambia mai
Buongiorno Daniele, buona giornata
PER NESS1 molti forse non sanno gestire la libertà ma questo dato di fatto non deve essere una scusa e diventare un alibi per sottrarre a tutti la libertà anche perchè spesso è proprio chi la sottrae agli altri ad essere stato in passato colui che non sapeva gestirla. E non è giusto che si perda un diritto inalienabile solo perchè altri non lo sanno maneggiare con cura. Grazie sono felice che i miei versi ti abbiano colpito.
RispondiEliminaLa libertà in tanti purtroppo non si rendono conto che valore assoluto abbia..e parlo di tutte le forme di libertà..la vedo dura, combattere guerre di intelligenza con gente disarmata, non fa vincere neanche battaglie!
EliminaPER NESS1:comprendo il tuo giusto sconforto ma le armi le abbiamo e sono la parola la forza di persuasione ed il continuare a non demordere. Certo la battaglia allo stato attuale delle cose è dura, lunga, ma non la si deve abbandonare soprattutto non ora dove con tutte queste strane correnti di liberticidio, esiste un profondo rischio che si cerchi concretamente di attentare alle nostre libertà personali. È questo il momento, più che mai, di levare alta la nostra voce e di lottare anche a mani nude se occorresse per difendere con i denti la già poca libertà che avevamo prima della pandemia e poi una volta ripresa quella, alzare lo sguardo e sentire il bisogno e la voglia di conquistare altri diritti che già prima di questo caos erano stati erosi. È faticoso ma la libertà se non la difendiamo noi gli altri per noi non lo faranno anzi potendo ce la toglieranno.
RispondiEliminaIl tema Covid-19 mette in risalto l'arroganza di chi non è competente sul problema del virus.
RispondiEliminaResto stupito dalla dichiarazioni di Salvini e della Meloni. Loro si pongono questo interrogativo: "Se il ristorante è sicuro a ora di pranzo, perché non lo è più nell'apertura serale?"
Anche io mi pondo una domanda. Questi due fanno solo casino o non sanno che la differenza tra apertura a mezzogiorno e quella serale esiste una grossa differenza?
Intanto non leggono le dichiarazioni di chi ha ristoranti. Ebbene, quando non c'era il Covid l'apertura serale costituiva l'80% del fatturato aziendale.
Non sanno che l'apertura a mezzogiorno ha pochi clienti poiché generalmente chi deve tornare al lavoro resta nel locale solo il tempo necessario per la preparazione del pasto. Poi c'è l'asporto.
Per concludere l'apertura serale crea l'assembramento, mentre quella di mezzogiorno ha clienti abituali che nella pausa lavoro preferiscono un piatto di spaghetti a un panino con il prosciutto.
PER GUS: in realtà l'apertura serale di cui si discute al riguardo non sarebbe ancora purtroppo quella pre - covid ma porterebbe di fatto alla cena con chiusura dei locali alle 22.00 e coprifuoco magari spostato di un'ora. E poi ci sono molti dati non proprio veri
RispondiEliminaIo ieri ho visto uno straordinario intervento di Stefano Massini a Piazzapulita sull'importanza di riaprire teatri, cinema e luoghi di cultura nei modi previsti ossia in sicurezza ed ha dimostrato con uno studio fatto dall'Università di Berlino come in realtà non esistano minimamente ragioni di precauzione sanitaria per non aprirli ma forse, motivazioni di altra pericolosa natura.
Ti posto qui il mio post su Facebook sul tema ed a seguire il link al video di 7 minuti di Massini.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Beh vedere Stefano Massini che mette all'angolo chi insiste a dire che i cinema ed i teatri sono un pericoloso luogo di contagio non ha prezzo. Io da tempo osservo l'incoerenza, che anche lui sottolinea, per la quale con mascherina, distanziamento, capienza ridotta e sanificazione i teatri non possono aprirsi e le chiese sì.
Ho fatto notare anch'io come non è vero che i teatri muovano più gente e soprattutto non si forma assembramento all'uscita o almeno non tanto di più rispetto alla Chiesa per esempio all'uscita di un matrimonio. Ed allora perchè con le stesse precauzioni in teatro non si può ed in chiesa sì. Ed anch'io sostengo come Massini che fino a quando qualcuno non mi fornirà una spiegazione convincente a questa incoerenza, resterò fermamente convinto che questa non sia una precauzione sanitaria ma un modo per far passare il messaggio che andare a teatro non sia poter alimentare il diritto critico e cibare la propria mente ma sia solo svago. Cosa che diceva anche la Arendt ossia metteva in guardia sul rischio che l'evoluzione, chiamiamola così, di una società di massa potesse arrivare ad equiparare la cultura allo svago. E questo grosso equivoco sembra studiato per cancellare questo cibo dell'anima dalla gente.
Come arriva Massini a questa conclusione? Prende dei dati forniti da uno studio fatto dall'Università tecnica di Berlino che dà le percentuali inerenti al rischio, con tutte le precauzioni di cui sopra, di contrarre il virus in certi luoghi tra i quali anche i seguenti:
SUPERMERCATO: 1%
UFFICIO: 8%
SCUOLA: 2,9%
TEATRO:0,5%
Ed allora da lì nasce tutto il suo ragionamento che lo porta alla conclusione che anch'io condivido, ed alla richiesta di fornire una spiegazione convincente sulla domanda che già vi ho riportato sopra.
ECCO CMQ IL SUO INTERVENTO CHE MERITA IMMENSAMENTE
https://www.la7.it/piazzapulita/video/requiem-al-teatro-chiuso-il-racconto-di-stefano-massini-25-02-2021-367253?fbclid=IwAR1JDIH3tuVr6ifkBfG--9d8x9WKEQMkqXkufJgXbax9B60JCj73h1apxhU
NELLA ZONA ARANCIONE I RISTORANTI SONO APERTI PER PRANZO?
RispondiEliminaIn zona arancione i bar e i ristoranti saranno aperti a ora di pranzo, ma l’ingresso è permesso solo per il tempo dell’ordinazione e il ritiro. La chiusura è stabilita entro e non oltre le ore 18 per i bar e gli altri esercizi senza cucina, entro le 22 per ristoranti, pizzerie, pollerie, paninoteche e bar con cucina.
Salvini e Meloni conoscono le disposizioni?
La sera si crea l'effetto *movida*
PER GUS: forse nei pub o nelle pizzerie ma basterebbe seguire le 4 regolette e fare controlli. Terrei chiusi bar e pub questi sì e cmq in zona arancione mi risulta che i ristoranti non possano aprire neanche di giorno nel senso che non puoi fermarti e sederti puoi solo portare via. Io credo che sia ora che entro pochi mesi si debelli questo virus altrimenti non ritengo sia più possibile tenere queste restrizioni quindi sarebbe il caso che Draghi e tutti gli altri si dessero una mossa per far arrivare i vaccini per chi vorrà farli (tanti secondo me, l'immunità di gregge arriverà) La movida di solito è in orari tardi (a partire dalle 23 di solito fino a notte fonda) qui si tratterebbe di far aprire fino alle 22 i ristoranti pizzerie e trattorie magari stabilendo oltre distanziamento, capienza ridotta, mascherina e santificazione, anche un limite legato alla presenza di un nucleo familiare o al massimo di 4 persone per tavolo. Esempi, per non far morire di fame le persone prima che di covid.
RispondiEliminaIl mondo è pieno di clown, ma purtroppo quelli che penso, non fanno ridere per nulla.
RispondiEliminaSereno giorno
PER CAVALIERE perchè sono più simili ai pagliacci descritti nella mia poesia che al vero clown.
RispondiEliminaLirica che trasmette tanta tristezza. Ci sta, purtroppo, con i tempi difficili che stiamo vivendo. Ancora più duri per chi si ammala e/o non è garantito... Grazie per ricordarci che esistono i deboli e i poveri. Buona giornata.
RispondiEliminaPER MARIA: grazie a te, hai sempre parole toccanti e profonde quando mi commenti.
RispondiEliminaQual è la disonestà di chi afferma che il ristorante se è sicuro per il pranzo, diventa poi insicuro per la cena.
RispondiEliminaQuesti disonesti sanno benissimo che è la clientela che fa la differenza.
L'orario 12/13 è la pausa pranzo per quasi tutti i lavoratori. Al ristorante si va in pochi e generalmente per l'asporto del cibo ordinato.
La sera, escluso i portieri di notte, nessuno si reca al posto di lavoro e ai ristoranti si consuma la movida. Tavolate piene e clienti numerosi.L'80% del fatturato dei lavoratori si realizza nelle cene.
Daniele, tu sei un osservatore onesto e non puoi essere d'accordo con Salvini e la Meloni.
PER GUS: in primis intanto sarebbe da aprire veramente a pranzo in zona arancione perchè aprire per me significa entrare e sedersi e non prendere da asporto. E neanche questo si fa quindi anche la clientela che tu reputi più tranquilla viene penalizzata ed i ristoratori con essa. Io ti posso dire che non tutti i luoghi di ristorazione sono uguali: bar e pub in effetti non potrebbero tenere aperto di sera ma un ristorante ed una trattoria che chiudessero tassativamente alle 22 e con controlli severi tavoli per non più di 4 persone di non più di due non conviventi, potrebbe essere un passo In avanti. Capisco la tua preoccupazione per la movida ma ti faccio notare che se io stasera mi organizzassi con dieci amici ed uscissimo con una birra in mano ciascuno e facessimo due passi fino alle 21.30 per poi rientrare a casa, avendo la mascherina e tolgiendola per bere e mangiare un panino portato da casa, a naso credo non violeremmo nulla pur essendo Genova in zona arancione. Forse saremmo un numero sproporzionato ma basterebbe camminare a gruppi di 3 o 4.... E cmq sarebbe difficilissimo trovare dei controlli mentre se ci fossero i locali aperti, bar e pub esclusi, i controlli ci sarebbero eccome.
RispondiEliminaIo non sto dando ragione a Salvini e Meloni, lo sai che io sono per ridare fiato a questi ristoratori che non vedono un euro da tempo ed i loro dipendenti la CIG la devono ancora vedere adesso. Dico che come si potrebbero riaprire tranquillamente i teatri i cinema ed i luoghi di cultura con tutte le precauzioni di cui sopra, nel mio commento precedente sempre in risposta a te, credo che si potrebbe fare un tentativo anche per i ristoratori. Tieni conto che un ristorante o una pizzeria se hanno regole severe circa anche il numero di clienti per tavolo, è impossibile si formino tavolate da 15 o 20 ragazzi. Bisogna secondo me anche ripeto valutare il tipo di ristorante ed io vedo che nella mia città i ristoranti sono più frequentati da gente adulta ossia dai 30 in su, pizzerie anche giovani. Pub e bar giovani ma questi ultimi infatti io non li riaprirei.
A me infastidisce soprattutto il cattivissimo uso di qualsiasi briciolo di libertà concessa visto che siamo ancora, e sempre di più, in allarme. Perché la quasi totalità della gente non capisce, non si controlla, non si rende consto, non discerne; si ammucchia nei bar e nei ristoranti, davanti alle scuole, sulle spiagge e sui lungomare, nei corsi coi negozi aperti, in fila appiccicati ai centri commerciali.. siamo animali davvero atipici.. ce ne freghiamo gli uni degli altri, ma ci piace stare appiccicati, tanto per.
RispondiEliminaIl fiato a tutti può darlo solo la vaccinazione di massa, e in tempi molti ristretti.
RispondiEliminaTutte le zone gialle, quelle senza restrizioni sono diventate arancione scuro e rosse.
Questi sono fatti e non fichi e pizza.
Bresci che era zona gialla ha chiuso gli ospedali perché non ci sono posti letto per i contagiati dal Covid.
La Castelletti: Siamo messi come a marzo 2020
La vicesindaca ha infatti rivelato che "molti pronti soccorso hanno dovuto chiudere le porte perché non riescono più a gestire i pazienti, dirottando molti di questi ultimi verso altri nosocomi". Ciò, ha poi detto la vicesindaca di Brescia, significa una sola cosa: "Siamo messi come a marzo del 2020". Per questo ha chiesto a Regione e Governo di accelerare con le vaccinazioni, "perché poteva starci anche qualcosa in più della zona arancione rinforzata, ma è fondamentale vaccinare quanto prima quanta più gente possibile". In tal senso, la Regione ha rimodulato la programmazione della campagna vaccinale. Importante sarà reperire quante più dosi possibile.
Filippo M. Capra
https://www.fanpage.it/
PER FRANCO: io tutta questa gente che si ammucchia neanche facessero delle orge :-))) non la vedo. E poi i dati, vedremo io sfido Crisanti che ieri sera ha parlato di 40.000 contagi al giorno entro i prossimi dieci giorni a vedere se avrà ragione, Magari sì visto che son sempre più convinto che questo virus sia "sfuggito" da qualche laboratorio e quindi segua regole tutte sue, ma forse esagera. Detto questo io vedo gente ammassata nei mezzi pubblici, o ieri mattina ad un concorso per OSS al Porto Antico di Genova per poter entrare (entrate che dovevano essere scaglionate ma poi chissà perchè sono entrati tutti insieme) e nei centri commerciali forse (qui più per riferitomi che per mia verifica personale). E cmq la gente si è stancata o gli si dà come anche su Facebook avevo scritto, un cronoprogramma serio entro il quale davvero si hanno percentuali di vaccinati significative. oppure di sentirsi presi in giro da un indagato come Arcuri che in prima fase prometteva dieci milioni di mascherine al giorno mai viste ed ora quantitativi industriali di vaccini anche questi invisibili, questa stessa gente non ne può più.
RispondiEliminaPER GUS: va detto per chiarezza che diventare arancioni da gialli ora è molto più facile che poche settimane fa perchè hanno inasprito rt0 per cui se prima con uno eri ancora giallo ora sei arancione. Quindi per capire davvero se questi balzi sono reali bisognerebbe applicare i vecchi standard anche in questo periodo e così soltanto avremmo un vero raffronto. Sulla Lombardia e Brescia non so cosa dire, fidandomi di quei dati visto che spesso fanpage fa molto terrorismo mediatico come anche notizie.it, ti dico che però se prendi i dati della Liguria ieri erano ben diversi:452 casi su 8000 tamponi effettuati e solo 2 ricoverati in terapia intensiva e indice rt 0,94. Io credo che sia pure con cautela ma qualcosa si debba fare e non si possa più attendere oltre. I vaccini arriveranno, ne stanno arrivando nuovi come il novavax che promette di essere capace di abbattere tutte le varianti in essere in questo momento, quindi bisogna anche cercare un equilibrio proprio per evitare scene di massa incontrollate come già sta accadendo.
RispondiEliminaBRESCIA - Prima ancora dei numeri, che "parlano", arriva il suono delle sirene delle ambulanze. E quel suono, nella provincia più appestata della Lombardia, una delle peggiori in Italia in questo momento, un anno dopo risale di nuovo. Dalla Bassa fino alla città. E' un suono che spaventa e riaccende l'incubo, perché sembra di essere tornati alla prima ondata dell'epidemia, a quel fiume impetuoso di contagi che, dopo avere travolto Bergamo, si riversò su Brescia e la sua vasta provincia provocando, tra marzo e aprile 2020, qualcosa come 2.400 morti. Anzi, forse le cose, per quanto riguarda i contagi, stanno andando anche peggio.
RispondiEliminaRapubblica.it
che non fa terrorismo.
Gli ultimi 7 giorni mostrano i dati settimanali più alti di sempre: quasi 5 mila casi, un'incidenza salita a 329 contagi ogni 100mila abitanti, un Rt ormai stabilmente sopra quota 1.2. L'ultimo numero che si è fissato nello score del virus a Brescia sono i 901 nuovi casi (7 morti) di 24 ore fa: record lombardo, davanti a Milano e a Monza-Brianza. Il virus corre in modo vertiginoso e sono quasi 1000 i bresciani attualmente ricoverati in ospedale (circa un quarto dei pazienti lombardi). Nella provincia dove, dice Guido Bertolaso, è già "arrivata la terza ondata", da due giorni è stata istituita la zona arancione rinforzata. Se è vero come spiega Claudio Sileo, direttore di Ats Brescia, che il nuovo provvedimento deciso dalla Regione "aiuterà, ma gli effetti non si vedranno prima di due o tre settimane perché ci vuole tempo prima che le restrizioni possano sortire effetto sulla riduzione dei contagi e sui ricoveri in ospedale", è anche vero che il triste primato bresciano preoccupa.
RispondiEliminaRepubblica.it
PER GUS: ok, a parte che anche su Repubblica, ricordo una bufala che io non postai e loro invece,.... ma passiamo oltre do assolutamente per buona questa notizia. Resta il fatto che non sto proponendo di aprire ovunque senza regole ma non capisco perchè dove i dati sono diversi non si possa iniziare a ragionare su queste aperture sempre nel rispetto delle 4 regole: distanziamento, capienza ridotta, mascherine, sanificazione. Tutto qui. Chiaro che non penserei ad aprire ora in quelle zone che tu hai menzionato sarebbe da folli, ma in altre che hanno numeri diversi onestamente sì.
RispondiEliminaPER GUS: d'altronde i differenti colori nonché le differenti gradazioni all'interno del colore medesimo (giallo rafforzato, arancione rafforzato) servono proprio per distinguere tra aree più colpite ed altre meno e quindi stabilire cosa è permesso e cosa no.
RispondiEliminaCi sono tanti pagliacci in giro, che non fanno ridere per niente ma pretendono di sapere tutto loro !! La tua poesia è molto profonda e toccante come sempre. Saluti cari.
RispondiEliminaPER MIRTILLO: grazie di cuore per il tuo commento, lo condivido in pieno.
RispondiEliminaBelli questi versi.
RispondiEliminaTroppi pagliacci in giro e nessun clown che abbia la possibilità di farci ridere davvero.
Torneranno a farlo con lo stesso spirito di prima, ma noi non saremo troppo disillusi per sorridere?
PER CLAUDIA: lo faranno anche loro con quel pizzico più accentuato di tristezza che avranno dentro, Magari in quell'occasione non riusciremo a ridere pienamente magari sarà una risata accennata con una lacrima che scenderà dal nostro volto in ricordo di quanto vissuto e di quanto sarà finalmente finito. Ma quel sorriso bagnato avrà un valore immenso e sarà un ricordo indelebile per ciascuno di noi che potrà dire di averlo vissuto.
RispondiEliminaIn effetti quando questa cosa sarà finita, chissà quanti potranno effettivamente "ricominciare le attività"... Spero tutti, ma so che alcuni non avranno più i mezzi economici per farlo...
RispondiEliminaPER ARIANO: pensa che quanto dici è già valido per adesso, ossia se potessimo ripartire come prima domani, e pensa che domani sarà ancora come oggi...
RispondiEliminaPurtroppo quando tutta questa storia del covid sarà finita (e finirà prima o poi) troveremo un sacco di macerie da riparare. Situazione da cui temo si avvantaggeranno i soliti noti, tra cui molte multinazionali e personaggi senza scrupoli.
RispondiEliminaPER NICK: sarà dura rialzarsi ma quello che conta è che ci si possa rialzar presto e senza tanti obblighi e laccetti
RispondiEliminaPER VALERIA: grazie per le tue parole!
RispondiEliminaTi ho letto e rilettola tua é una bellissima lirica di denuncia, ma contro di chi.
RispondiEliminaDopo averti letto, ho riflettuto alla ricerca, vana, di un responsabile, ma non l'ho trovato. Si poteva fare meglio ma pure peggio.
Contro un nuovo e sconosciuto nemico abbiamo una sola arma, il tentativo e la sorte.
Ciao fulvio
PER FULVIO contro chi mi sembra ovvio contro chi ha guadagnato soldi in pandemia contro chi era sempre impegnato a gridare al lockdown totale mon trovandosi certo economicamente in difficoltà avendo garantito il suo emolumento vedi politici, virologi e lavoratori della pubblica amministrazione nonché politici locali e nazionali non certo meritevoli di chissà quale plauso. Certamente poi abbiamo i colpevoli più forti come Speranza ed i suoi accoliti ma soprattutto il clown attacca in generale tutti coloro che in questa pandemia hanno mostrato e confermato palesemente egoismo e assenza di solidarietà verso il prossimo esattamente come prima che siscatenasse il covid
RispondiEliminaCome sempre ti esprimi bene a parole, anche se a volte sono parole pesanti. Sono d'accordo con Fulvio nel dire che in una situazione anomale e non prevista come questa della Pandemia di Covid, il governo ha fatto quello che poteva. Forse avrebbe potuto fare anche meglio ma non si può pretendere la perfezione, specie in Italia ed in casi come questo di Pandemia generalizzata in tutto il mondo. Sicuramente ci sono stati i profittatori - coloro che se ne sono sbattuti di tutto e hanno dimostrato soltanto la loro assenza ed il loro egoismo ma ci sono stati anche coloro che invece hanno dato il loro meglio aiutando la popolazione e donando cifre anche considerevoli. Insomma Ci sono stati i cattivi ed i buoni (chiamiamoli così)
RispondiEliminaUn saluto, buon fine settimana e sereno mese di marzo. Sperando di poter tornare presto ad una vita più simile a quella normale di sempre
PER ARWEN io credo che dopo la prima ondata molti errori siano stati commessi ed in questi ultimi mesi molte incoerenza ambigue divano ripetute diciamo curiosamente...
RispondiEliminabellissima la differenza tra clown e pagliacci, veramente lodevole mi piace molto
RispondiEliminaPER CARMINE: ti ringrazio, bentornato!
RispondiEliminaBellissimi questi versi, mi hanno fatto venire un brivido alla schiena. Perché il clown è così: fa ridere, ma sa anche commuovere. Il clown è una personalità molto profonda.
RispondiEliminaBeh, giusta anche la differenza tra clown e pagliaccio.
La politica ha molte responsabilità, in questa seconda ondata del Covid, secondo me..anche a livello europeo.
Ma il mio è un piccolo parere.
Ciao Dani!
PEPR RIKY: certo anche a livello europeo ma noi perseveriamo da prima con gli errori e no solo errori... Grazie, bellissime le tue parole a commento dei miei versi.
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