NON VOGLIO RICORDARE
Non voglio ricordare
Non voglio ricordare com'era
Non voglio ripensare
Sforzarmi di immaginare
Di rivivere suoni
Colori
Profumi
Non voglio ricordare
Non voglio ricordare la tenerezza di un abbraccio
Non voglio dover rinunciare agli spruzzi del mare
Alla libertà di una musica in un auditorio
O dentro ad un Palazzetto
Non voglio rinunciare
All'assistere di persona
Agli strafalcioni di un principiante alle prime armi
O alla vista di un talento nascente.
Non voglio ricordare
Non voglio ricordare l'odore delle opere d'arte
Dentro un museo
Non voglio ricordare i cori allo stadio
Non voglio ricordare quando saltavamo
Non voglio ricordare il fastidio della calca della gente
In piena ora di punta sotto le feste natalizie
Lungo le vie illuminate del centro
E non voglio
Non voglio ricordare il colore del sole
E non voglio dimenticare
Non voglio dimenticare la gioia
La gioia di vivere questi momenti sempre
Una ,due, cento volte
Sempre.
E non voglio dimenticare
Non voglio dimenticare quest'incubo
Perchè questa volta tutti noi dovremo farne tesoro
Tutti noi dovremo ricordare
La paura
La prigionia
Il caos fortuito o deliberatamente causato
E non voglio ricordare
Non voglio ricordare il sapore delle frittelle
Lungo la strada
O il sapore di un viaggio
In luoghi di vita e di scoperta interiore
E non voglio dover immaginare
Queste sensazioni per altri posti
Che ancora devo vedere
E non voglio
Non voglio fingere di respirare queste emozioni
Attraverso uno schermo ed una tastiera
E non voglio
Non voglio cancellare la mia voglia di vivere.
E non voglio dimenticare la gioia dell'esistenza
Perchè io tutte queste emozioni le voglio vivere di nuovo
Ancora
Ed in continuazione senza un attimo di sosta
E non voglio fermare i battiti del mio cuore
Sforzandomi di ricreare quei momenti
Sforzandomi di inventare una vita spenta
Che sarebbe legata al passato.
E non voglio ricordare ma riassaporare
Tutto questo turbinio di emozioni
Perchè la vita altrimenti non avrebbe più senso
E non voglio rinunciare a vivere
E non voglio rinunciare a proseguire nel costruire
Questa meravigliosa opera che è la nostra vita insieme
E non voglio far arenare la costruzione di nuovi ricordi.
E non voglio ricordare il desiderio di vivere
E non voglio dimenticare e rinunciare al vivere
E non voglio dimenticare tutte queste vibrazioni
Anche quelle del pianto
Nessuna.
E non voglio rassegnarmi
E non voglio cancellarmi
Piuttosto posso spegnere
L'interruttore della mia esistenza
Adesso
Subito
Perchè solo vivere per me ha senso
E non voglio rassegnarmi
Per questo lotto in ogni istante
Dentro ogni riga ed ogni mia parola
Ma dovessi soccombere
Con me non si faranno prigionieri
Perchè solo vivere per me ha senso
Vegetare un'aria viziata
Spenta
Priva di verità
No
Non fa per me
Non lo ha mai fatto
Nè mai lo farà.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Non siamo destinati al ricordo, si tratta di avere un po' di pazienza costruttiva, ne stiamo uscendo. Abbi fede. Il giorno che ci diranno "Basta, stop, per sempre in mascherina, mai più al cinema, nessuno di notte in spiaggia o in centro"
RispondiEliminaScenderò in piazza di fianco a te, andremo a bruciare chi vuoi. Porto l'accendino.
Anche quelle del pianto. Nessuna.
RispondiEliminaSe posso dare il mio modesto parere, avrei terminato qui la poesia.
Comunque bellissima, la migliore che hai scritto e pubblicato nell'ultimo periodo. Ci rispecchiamo tutti, in quel contrasto tra il non voler ricordare e il non voler dimenticare, o meglio, il voler ricordare e il voler dimenticare...Davvero complimenti, amico mio
PER FRANCO: dovresti portarlo tu anche per me, io non fumando non ne sono provvisto :-)
RispondiEliminaPER RIKY: forse finale più ad effetto ma per me la parte successiva è ugualmente essenziale anzi forse lo è ancora di più. Credo sia il mio modo di far arrivare il mio senso di lotta nelle altre poesie, perchè non si può violentare la nostra natura il nostro essere. Ecco perchè ogni istante lotto dentro ogni parola ed ogni verso.
RispondiEliminaPER VALERIA: grazie.
RispondiEliminaL'autorità che ci amministra non è preparata per gestire una pandemia devastante.
RispondiEliminaPer frenare i contagi ricorre a imposizioni assurde e contrarie alla natura dell'uomo.
Secondo l'Arendt l'Autorità è debole , mentre la Violenza dilaga.
Il tuo accorato appello non verrà ascoltato.
PER GUS: ed allora saremo noi, siamo noi a doverlo ascoltare, noi dal basso se non ci sarà restituita la vita dall'alto e per "alto" intendo i governi nulla di spirituale.
RispondiEliminaNon bisogna mai arrendersi, speriamo di uscire presto da questo incubo.
RispondiEliminaSereno giorno.
PER CAVALIERE: stringiamo i denti.
RispondiEliminaNonostante i sogni e i meravigliosi per le tante situazioni che un tempo erano la normalità,oggi viviamo una vita diversa nella quale la gioia è il non amnalarsi o peggio subire un lutto. La vera gioia ritornerà (forse) io sono ottimista.
RispondiEliminaCiao fulvio
Leggere questa poesia stamani mi ha commosso così tanto da arrivare alle lacrime. Forse la tua più bella dall'inizio della pandemia. E ne hai scritte di splendide solo che quel "non voglio rassegnarmi" l'ho sentito sotto pelle. Fortissimo. Non sarà così, vedrai. E ricordare tornerà ad essere un felice e completo esercizio del cuore.
RispondiEliminaPER FULVIO: i lutti ci sono lo stesso non siamo eterni quindi o entro un certo tempo ragionevole si è sconfitto il virus o si deve lasciar libero chi vuole di vivere cmq la sua vita magari per un po' ancora con la mascherina ma per es azzerando i distanziamenti fisici (come dice la Crusca non sociali). Qui non parlo di goia a ma di vita vera, aria da respirare in tutti i sensi.
RispondiEliminaPER MARIELLA: so bene che capisci che universo di emozioni raccoglie quel "non voglio rassegnarmi" e quel "non voglio ricordare". Spero tanto che presto ricordare sia davvero come lo hai descritto tu, "Un felice e completo esercizio del cuore."
RispondiEliminaC’è solo un verso che stona ma non ti dico quale.
RispondiEliminaPer il resto ognuno è libero di pensarla come vuole nel rispetto degli altri.
Io non son così tragico ...ciao
PER MAX: peccato avrei voluto sapere quale tanto non avrei cambiato idea :-)))
RispondiEliminaTragico no, ma pessimista, molto pessimista sì
Una rinfrescata di memoria me la sono data l'estate scorsa, che poi erano solo due mesi e mezzo che era cambiato qualcosa...
RispondiEliminaInsomma, bisogna vedere anche le prospettive da cui si guarda. Sicuramente c'è un prima e un durante, ma il dopo sarà come prima.
Moz-
PER MOZ: lo spero.
RispondiEliminaIo, invece, voglio ricordare tutto quello che era e sperare che presto torni ad essere esattamente così.
RispondiEliminaAnzi, cento volte meglio.
Non bisogna rassegnarsi, assolutamente.
RispondiEliminaNé assuefarsi a questa normalità che di normale non ha nulla, ormai da un anno.
Possiamo ricordare, ma non fare in modo che restino solo ricordi passati.
PER CLAUDIA: capisco,e concordo con te, la mia era una "provocazione" bonaria e sofferta ovviamente, nel senso che se il ricordare dovesse mai essere l'unico modo a disposizione per vivere di nuovo certe emozioni non voglio ricordare perchè io voglio ovviamente viverne di nuove da poi ricordare.
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA: certamente, il punto è proprio lì, il ricordo non deve soppiantare la voglia di altri momenti di vita da ricordare poi in futuro a nostra volta.
RispondiEliminaSe vedi la cronaca recente, in alcune città europee ci sono state proteste di piazza e sono servite solo a dare la stura a certi gruppi neofascisti che volevano fare casino e basta e sono scesi in campo i celerini.
RispondiEliminaCome dice Franco, laddove ci fosse davvero un tentativo di rendere permanenti queste misure, penso che saranno quegli stessi celerini a guidare l'assalto dei manifestanti contro il parlamento...
PER ARIANO: qui da noi però abbiamo avuto anche proteste forti ma non violente. Concordo con te su una cosa, penso che le forze dell'ordine siano stanche quanto noi se non di più e non sopportino più questo stato di cose. Il punto è che sembra che ci sia ancora molta voglia di non risolvere questa pandemia.
RispondiEliminaConcordo con tutto ciò che hai scritto. Anch'io non voglio solo ricordare tutto quello che amavo fare. Io continuo a sperare di poter tornare presto alla normalità. Questo lo considero solo un passaggio per tornare a quello che avevamo una volta. Questa non è la normalità, solo una fase delicata e continuo a credere che la supereremo, anche se ci vuole ancora tanta pazienza !!! Bravo, come sempre. Buona settimana
RispondiEliminaPER MIRTILLO: sto cercando di credere che sia davvero una situazione temporanea con tutte le mie forze.
RispondiEliminaio temo che tutta questa esperienza non ci abbia insegnato niente, da un lato è vero che siamo animali sociali dall'altro scene come gli assembramenti di ieri, mi fanno paura tememdo che dovremo aspettare un bel po prima di tornare alle cose che amiamo.
RispondiEliminaPER NICK: non concordo con tutto il rispetto e la stima nei tuoi confronti, perché se si può uscire e si ha la mascherina non vedo perchè non si debba poterlo fare. Aggiungo che mi sanno molto di costruiti ad arte questi servizi proprio alla vigilia di una nuova zona gialla nazionale: costruiti ad arte anche perchè in primo luogo una piazza non fa la nazione, e poi ancora perchè ti posso portare un caso che fece eco qui a Genova - Sestri Ponente ai tempi della prima ondata. Ci fu una foto scattata da un quotidiano nazionale forse il Secolo XIX da cui sembrava che in via Sestri a Sestri Ponente, una classica via pedonale da "struscio" ci fosse stata una marea di gente. Ecco subito scattare le invettive dei media e della gente comune. Mattino dopo un'emittente locale Primocanale entrò in possesso di un'altra foto scattata alla stessa ora nello stesso luogo solo da una prospettiva meno schiacciata. Ebbene non c'era tutto quell'assembramento che pareva dal primo scatto. Ed allora io andrei cauto prima di fare processi anche perchè io sinceramente entro quest'anno faccio il bravo poi mascherina ma uscirò dove come e quando vorrò perchè è ora che le minacce stiano a zero e si facciano fatti per abbattere il virus.
RispondiEliminaDovrà pur finire. Quel che stiamo vivendo è un qualcosa che fa parte della storia:ha avuto un inizio, un suo svolgimento e avrà una fine. Ringrazio non sia stata una guerra con la violenza dell'uomo contro l'uomo. Ci sono i morti, la limitazione della libertà, ma non c'è il sangue in mare come nel D-Day, i corpi squarciati dalle bombe, le città e i villaggi devastati. C'è di peggio rispetto a quello che stiamo vivendo (che pure non è poca cosa) ma dobbiamo avere pazienza, rispetto delle regole e coraggio perché tutto questo è comunque destinato a finire.
RispondiEliminaPER FABIO: ecco il punto spero davvero sia destinato a finire ma finire bene non con la cancellazione di diritti fondamentali. Vero nella Storia c'è stato di peggio e sarebbe una realtà dura ma affrontabile se non ci fossero incompetenti quando non anche piccoli ducetti a voler imporre regole a volte non proprio coerenti e se non aleggiasse quella sensazione di non - ritorno allo status quo ante, sensazione alimentata molto da virologi da talk show e politici mediocri.
RispondiEliminaNon voglio ricordare... Non voglio dimenticare....
RispondiEliminaL'eterno dualismo dell'uomo.
Invece ricorderemo e dimenticheremo. Speriamo solo di farlo in modo giusto
Complimenti! Ti sej superato
PER PATRICIA: grazie di cuore, grazie per i complimenti.
RispondiEliminaDaniele, tu sai quanto io ti stimi, da sempre. Per me sei un poeta, il menestrello di questa nostra complicata società e allora oso chiederti : tu che misure adotteresti par questa pandemia, quali accorgimenti ti sembrerebbero più giusti per difenderci?
RispondiEliminaGrazie
Ricordare sempre, qualunque sia la valutazione personale su questo periodo bisognerà trarne insegnamenti. Penso che lascerà molti cambiamenti psicologici ma ho paura che se "prima" c'era rabbia, "dopo" ce ne sarà di più e la cosa un po' mi preoccupa.
RispondiEliminaPER CRISTIANA: scusa ma il tuo commento mi lascia spiazzato sia perchè a questa tua domanda avevo già risposto nella poesia "IL LABIRINTO" che per ora è l'ultima poesia in homepage, sia perchè cmq questa poesia è un mio personale grido di dolore che vuole dire come non ho intenzione di vivere il futuro nel ricordo del passato e che non voleva trattare il cosa va fatto. Cmq ti rispondo volentieri senza problemi, fermo restando che non è una mia competenza ma che vado di buon senso, cosa di cui il Ministro Speranza non mi pare sia dotato::
RispondiElimina1) Pretendo la coerenza, non che i teatri sono chiusi e poi per andare a scuola gli assembramenti sui mezzi pubblici si sprecano. Per esempio ho apprezzato che non ci si sia piegati ad accettare 500 persone come pubblico a Sanremo, sarebbe stata l'ennesima riprova di incoerenza e di fare due pesi e due misure
2) Vorrei maggiore efficienza: invece da un lato agitano lo spauracchio e la minaccia di un obbligo vaccinale e poi scopriamo che non hanno le fiale per vaccinare neanche il condominio dove vivo. Io in primis cercherei di comprendere bene quali vaccini funzionano veramente (viste anche le parole di Crisanti che non dice proprio che un vaccino valga l'altro...) soprattutto non stabilirei alcun obbligo ma proprio mai e poi inizierei a considerare l'utilizzo delle terapie degli anticorpi monoclonali.
FINE PRIMA PARTE COMMENTO SEGUE SECONDA PARTE COMMENTO SUBITO A SEGUIRE PERCHE' ERA TROPPO LUNGO TUTTO INSIEME ED AVEVO ESAURITO IL NUMERO MASSIMO DI CARATTERI A DISPOSIZIONE.
.
PER CRISTIANA SECONDA PARTE MIO COMMENTO:
RispondiElimina3) Vorrei chiarezza: non si può avere Ricciardi che minaccia lockdown perchè vede il diavolo ovunque e chi invece sostiene che ne stiamo uscendo. Vorrei che almeno il governo non parlasse a vanvera.E poi non vorrei più assistere ad un terrorismo psicologico con minacce e servizi al tg per spaventare le persone, perchè, almeno a me, non fanno più effetto anzi casomai lo provocano opposto a quello che vorrebbero inculcare.
4) Come proteggersi: beh scusa a suo tempo lo hanno detto loro: mascherina, distanziamento fisico, e quindi apertura di ristoranti e teatri e cinema con distanziamento. Stadi con distanziamento (per es stabilendo una capienza pari al numero degli abbonati in prelazione es 18.000 posti su 33.000) L'apertura dei ristoranti potrebbe essere limitata al solo fine settimana ma sempre con il distanziamento e rigida prenotazione e con divieto di assembramenti fuori dai locali. Ecco che allora avrebbe senso mettere in giro controlli più rigidi non come ora che di fatto controlli non ce ne sono più proprio perchè intanto non si potrebbe fare nulla e quindi molte forze dell'ordine giustamente stanno dalla nostra parte e si sono rotte per cui neanche presidiano le stazioni FS. Facco notare che non si è verificato un caso di covid di alcun spettatore durante quei due o tre mesi di apertura di teatri. Ovviamente questo non cozza con la mia ferrea convinzione di non permettere a Sanremo di avere pubblico perchè questa mia opinione non nasce dal fatto che non sarebbe possibile farlo, perchè invece si potrebbe benissimo fare, ma dal fatto che o lo si permette a TUTTI i teatri o a nessuno. Favoritismi no! Terrei invece chiuse ancora le discoteche e lascerei aperte le Spa. E soprattutto non cambierei decisione ed idea un giorno sì e l'altro pure: questa schizofrenia oltre a mettere in mostra una totale incompetenza, innervosisce chi cerca di lavorare pur nel rispetto delle regole prestabilite. Non puoi stabilire oggi chiudo, domani due giorni si apre, e poi di nuovo si chiude. E poi ancora avere la convinzione che non ci prendano in giro ed invece: a Dicembre, chiusura seria per salvare il Natale, ma perchè devono prenderci per il culo?
Inoltre magari se nei mesi estivi si fosse rafforzata la terapia intensiva, si fossero attrezzati meglio i medici di base e si fosse messa in moto una struttura territoriale più capillare, avremmo avuto meno ospedalizzazioni.
Io spero di averti soddisfatta ma mi pare che tu sia così spaventata dal covid che al di fuori del "tutti in casa blindati appassionatamente" tu non sia convinta delle altre soluzioni. Però a tal riguardo mi permetto di farti osservare come il governo che forse tu apprezzi, sia stato assurdamente incoerente in un altro grave punto: con l'ultimo DPCM se tu da dove vivi, nel comasco mi pare di ricordare,, avessi una seconda casa a Catanzaro potresti con tutta la tua famiglia (ossia da sola, o con i figli o con tutta la truppa stile famiglia Bradford) raggiungerla a prescindere dalla zona rossa delle regioni in questione. Però se da Ronco Scrivia un figlio ipotetico avesse i genitori ad Arquata Scrivia non potrebbe andarli a trovare perchè nonostante una distanza chilometrica bassissima Ronco è in Liguria, Arquata in Piemonte. Dimmi qui la logica "proteggiamoci dal covid" dove la vedi?
PER MARCAVAL: rabbia anche quando tutto tornerà spero come prima, ci sarà perchè molte attività e di conseguenza molte famiglie sarannoaa in ginocchio e tanto si dovrà fare per provare a salvarle e già sappiamo che molte non ce la faranno. E questo metterà esplosivo ulteriore ad una situazione già di per sé ad alto rischio.
RispondiEliminaNoi ricorderemo e qualcuno ne farà tesoro, qualcun altro fingerà che non sia accaduto, ed ancora ci sarà chi negherà tutto perché forse non ha subito come tanti altri.
RispondiEliminaNon potrebbe succedere di non ricordare perché in realtà sta accadendo.
Tocca a noi raccogliere e cocci ed aggiustare ciò che si può solo perché non si è fatto bene, solo perché non abbiamo avuto giuste indicazioni per difenderci al meglio.
Ma ci sarebbero comunque stati errori, chiunque fosse al governo, per me. Il problema è alla nascita. Il Covid non doveva esistere e flagellare il mondo.
Invece ha distrutto e continua a farlo se, nonostante tutto, non si creano nuove alternative imparando dagli errori.
Invece no, si litiga, si fanno accuse, si parla, parla... e i pochi risultati sono dovuti alla gente comune che, nonostante tutto, prova a rimboccarsi le maniche per andare avanti.
Ce la faranno i nostri eroi?
Però, hai ragione. Adesso dobbiamo dire basta a tutto ciò che non va.
Per non ricordare e non dover dimenticare. Per non rinunciare a vivere e perché non vogliamo rassegnarci all'esistenza cancellata, senza libertà né verità.
E dire che volevo solo salutarti e farti i complimenti. Pardon.
Ciao Daniele.
PER PIA: un bel parterre de roi in effetti non manca nessuno tra quelli che hai nominato, forse figure competenti e serie ma se non ce ne sono mica le si può inventare. Sì ora è il momento di dire chiaro e forte che non potremo accettare di vivere un'emozione ricordandone una passata.
RispondiEliminaGrazie per le tue belle parole, ciao!
Daniele, tutto il mondo è paese, non c'è che da aspettare e poi vedrai che anche i teatri riapriranno.
RispondiEliminaPER CRISTIANA vedremo, vedremo se tutto questo avrà davvero termine e se davvero vorranno permetterci di tornare come prima soprattutto qui da noi. Lo spero ma ho molti dubbi e questi dubbi mi spronano a denunciare queste incongruenze e questi timori. Spero davvero che la luce in fondo al tunnel sia vicina.
RispondiEliminaNon voglio perchè il ricordo è collegato al passato mentre la gioia, i baci e l'abbraccio anche se non possono essere del presente, devono fare parte del futuro
RispondiEliminaPER CARMINE: il punto è quello proprio di dire che il ricordo riguarda momenti passati mentre la gioia i baci gli abbracci devono essere un qualcosa che non potrà esserci tolto per sempre. Vero ora non sono il presente, o lo sono in minima parte, ma devono tornare ad essere in un prossimo futuro di nuovo il nostro presente.
RispondiElimina