L'Apocalisse. Da Levante a Ponente, voragini in strada, un vero e proprio ciclone ieri si è abbattuto sulle coste liguri. Anche alcune zone di Genova sono state fortemente colpite. Vento fortissimo. Alberi crollati più o meno ovunque. Danni ingentissimi. Esercizi distrutti o profondamente colpiti. La diga di Rapallo cancellata dalla mareggiata (ma forse viste le onde di 6-7 metri è più corretto parlare di un vero e proprio tzunami) barche affondate, passeggiate distrutte. L'ennesimo disastro a colpire una regione che dopo la ferita gravissima del Ponte Morandi non aveva bisogno di un'ulteriore batosta.
E poi, last but not least, ci sono le vittime: una in Liguria, le altre nel resto d'Italia.
Ma quello che mi fa più paura è il dopo, il futuro. Siamo in un Paese dove ricostruire, ripristinare è un compito che sembra sempre irto di difficoltà inaccessibili, soprattutto per risarcire i danneggiati. Soldi che però dovranno essere trovati perché altrimenti presto con questo clima tropicale, perché è inutile che ci giriamo intorno è questa la realtà, il clima è già mutato, non solo la mia regione ma l'intero Paese finiranno per diventare come uno Stato del terzo mondo, devastato e distrutto e con i trasporti di fatto inesistenti o fortemente limitati.
Ecco perché il futuro, alla luce di tutto questo, fa quasi più paura del delirio apocalittico che abbiamo vissuto in questi giorni. Ecco perché tutto il Paese (perché non solo la Liguria è stata colpita da questa ondata di maltempo) non può perdere questa sfida, quella di rialzarsi davvero ed in tempi brevi anche perché questi fenomeni non sono più così saltuari ma sono sempre più ciclici e questo deve farci riflettere.
Ecco perché è il giorno dopo a farmi più paura.
mercoledì 31 ottobre 2018
lunedì 29 ottobre 2018
L'Angolo del Rockpoeta®: "Hallelujah"
HALLELUJAH
Rime al tempo di Instagram
Versi vuoti e pose ammiccanti
Lanciano una poesia furba
Uccidono l'impegno civile
E versi d'amore e di lotta.
Hallelujah Signore!
Mangiatori di fuoco
Avvampano e tiranneggiano popoli
Strilloni moderni circuiscono analfabeti funzionali
E ridicolizzano menti attente.
Hallelujah Signore!
E questo coro malato
Non soffocherà la mia voce
Questa spazzatura pseudo - culturale
Non mi ricoprirà mai del tutto
E combatterò questo mondo malato e crudele
Chi lo protegge in tuo nome
E chi lo protegge in suo nome.
Hallelujah Signore!
Lode a te
Fantoccio inesistente creato per soggiogarci
Io non voglio il tuo patetico ed invisibile Paradiso
E non voglio vivere l'Inferno su questa Terra.
Hallelujah Signore!
Poveri
Diseredati
Innocenti corrotti da preti dentro confessionali della vergogna
Versi stereotipati prostituiti alle luci di una ribalta vuota
Ed una società malata
Perché noi tutti siamo malati e deviati
Hallelujah Signore!
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
venerdì 26 ottobre 2018
L'Angolo del Rockpoeta®: "La Freccia"
LA FRECCIA
In your soul
Arrow stuck in your soul
You leave home
And you know
Your future is far away from here
Zaino in spalla
Stazione
Biglietto di sola andata per l'Olanda
Nessun viaggio di piacere
Hai semplicemente trovato lavoro
Un lavoro vero
Quello per cui hai sudato sui libri
Quello per cui i tuoi genitori ti hanno fatto studiare
Quello che tu sai fare.
Tutto sarebbe perfetto
Ma devi lasciare il Paese
Gli amici
La tua ragazza
Tutti i tuoi affetti.
E' vero
Non dormirai sotto i ponti
Ti dici che sei fortunato
Molti vivono qui come esseri invisibili
Senza neanche averla la tua occasione
Ed allora ti senti pure in colpa
Per quel groppo in gola
Che come una freccia
Ti si è conficcato nell'anima
Gli anni passano
Sono già cinque
Oramai sei olandese a tutti gli effetti
Vivi e parli perfino la loro lingua
Oltre il tuo perfetto inglese con il quale partisti dall'Italia.
Ingrid è la tua nuova compagna
Hai un figlio olandese
In Italia torni solo per rivedere i tuoi
Sono loro l'unica tua ragione per tornare
Loro l'unico elemento di nostalgia rimasto.
L'Italia non ti manca più
Ed ora siamo noi a piangere la tua perdita
Come una freccia conficcata nei nostri cuori
Ma è troppo tardi.
In our hearts
Now
You are
Our arrow stuck in our hearts
For ever.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
In your soul
Arrow stuck in your soul
You leave home
And you know
Your future is far away from here
Zaino in spalla
Stazione
Biglietto di sola andata per l'Olanda
Nessun viaggio di piacere
Hai semplicemente trovato lavoro
Un lavoro vero
Quello per cui hai sudato sui libri
Quello per cui i tuoi genitori ti hanno fatto studiare
Quello che tu sai fare.
Tutto sarebbe perfetto
Ma devi lasciare il Paese
Gli amici
La tua ragazza
Tutti i tuoi affetti.
E' vero
Non dormirai sotto i ponti
Ti dici che sei fortunato
Molti vivono qui come esseri invisibili
Senza neanche averla la tua occasione
Ed allora ti senti pure in colpa
Per quel groppo in gola
Che come una freccia
Ti si è conficcato nell'anima
Gli anni passano
Sono già cinque
Oramai sei olandese a tutti gli effetti
Vivi e parli perfino la loro lingua
Oltre il tuo perfetto inglese con il quale partisti dall'Italia.
Ingrid è la tua nuova compagna
Hai un figlio olandese
In Italia torni solo per rivedere i tuoi
Sono loro l'unica tua ragione per tornare
Loro l'unico elemento di nostalgia rimasto.
L'Italia non ti manca più
Ed ora siamo noi a piangere la tua perdita
Come una freccia conficcata nei nostri cuori
Ma è troppo tardi.
In our hearts
Now
You are
Our arrow stuck in our hearts
For ever.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
mercoledì 24 ottobre 2018
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Ultimo E Solo
Vi ricordate di Ultimo? Domenica scorsa era ospite di Giletti su La7. Ultimo Catturò insieme ad altri suoi colleghi Riina nel 1993. Per quella ragione la mafia lo condannò a morte. Quindi da quel giorno, scorta. Scorta fino al 3 settembre di quest'anno quando l'Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale (o UCIS) ha deciso di revocargliela. Scelta comunicata tra l'altro nella ricorrenza dell'assassinio del Generale Dalla Chiesa, il 3 settembre appunto. Adesso è solo, non può mostrare il suo volto ed è in balia degli eventi.
Due brevissime considerazioni:
1) Come si può togliere ad un simbolo della lotta alla mafia la scorta e tra l'altro "costringerlo" ad un lavoro di scrivania mortificandone lo spirito indomito e coraggioso che ha dimostrato di avere e che ancora ha.
2) Perché Saviano, paladino a parole della lotta alla criminalità organizzata, non si scaglia contro questa vergognosa decisione? Paura di perdere anche lui i benefici di una scorta di cui forse avrebbe più bisogno Ultimo?
Eh sì io mi aspettavo che nei giorni seguenti Saviano da qualche parte sparasse a zero sull'UCIS ed anche su Salvini che essendo Ministro dell'Interno può anche proporrre sia di dare che di revocare le scorte anche se poi l'UCIS organo (così si dice) indipendente decide in piena autonomia.
Invece nulla. Ed Ultimo, un eroe vero,, un uomo vero, è abbandonato da tutti.
Spero che il governo e soprattutto il ministro dell'interno cerchino di intervenire perché Ultimo non può stare senza scorta, perché un Paese degno di questo nome non lascia persone come Ultimo, sole.
Due brevissime considerazioni:
1) Come si può togliere ad un simbolo della lotta alla mafia la scorta e tra l'altro "costringerlo" ad un lavoro di scrivania mortificandone lo spirito indomito e coraggioso che ha dimostrato di avere e che ancora ha.
2) Perché Saviano, paladino a parole della lotta alla criminalità organizzata, non si scaglia contro questa vergognosa decisione? Paura di perdere anche lui i benefici di una scorta di cui forse avrebbe più bisogno Ultimo?
Eh sì io mi aspettavo che nei giorni seguenti Saviano da qualche parte sparasse a zero sull'UCIS ed anche su Salvini che essendo Ministro dell'Interno può anche proporrre sia di dare che di revocare le scorte anche se poi l'UCIS organo (così si dice) indipendente decide in piena autonomia.
Invece nulla. Ed Ultimo, un eroe vero,, un uomo vero, è abbandonato da tutti.
Spero che il governo e soprattutto il ministro dell'interno cerchino di intervenire perché Ultimo non può stare senza scorta, perché un Paese degno di questo nome non lascia persone come Ultimo, sole.
lunedì 22 ottobre 2018
L'Angolo del Rockpoeta®: "Short Life"
SHORT LIFE
E ci fotografate col fucile in mano
Pronti a far fuoco
Ed è caccia allo scatto più scioccante
Per risultare un reporter vincente.
Tutto ebbe inizio quel pomeriggio
Incursione al villaggio,
Case incendiate
Genitori ammazzati.
E tutti noi piccoli esseri soli ed indifesi
Fummo catturati
Infanzie cancellate
Intere piccole vite stravolte
Manipolate
Condizionate e distrutte.
Le bambine come merce di scambio
Giocattoli per depravati di ogni latitudine.
E noi maschi
Invece
veniamo addestrati alla causa
Lavaggio del cervello
E tra le mani un fucile ed un coltello.
Siamo i "bambini - soldato"
Odio da lobotomizzazione seriale
Droga per stordirci
Programmati per fare del male
In realtà di morire abbiamo paura
Ma dei nostri aguzzini ne abbiamo di più
Ci stordiamo per non pensare
Per sparare meglio e di più.
Mummy gun è nostra madre
Daddy Death nostro padre
I nostri aguzzini, i nuovi babysitter
E gli altri bambini, i nostri nuovi fratellini
E questa famiglia così strana
Sarà l'ultima che avremo
Fino a quando qualcuno non ci ucciderà in battaglia.
E tu scatti una foto
E poi ne scatti un'altra
Ma per noi non fai niente
Perchè in realtà la nostra salvezza
Non interessa alla gente.
E se uno scatto va bene
Perchè è denuncia
Cento sono solo morbosa voglia di scoop
E cassa di risonanza.
Occhi sbarrati
Paura inghiottita
Infanzia annientata
Questi siamo noi
Noi che non smetteremo mai di "giocare alla guerra"
Noi che giocheremo solo alla guerra per tutta la vita.
La nostra breve vita.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
E ci fotografate col fucile in mano
Pronti a far fuoco
Ed è caccia allo scatto più scioccante
Per risultare un reporter vincente.
Tutto ebbe inizio quel pomeriggio
Incursione al villaggio,
Case incendiate
Genitori ammazzati.
E tutti noi piccoli esseri soli ed indifesi
Fummo catturati
Infanzie cancellate
Intere piccole vite stravolte
Manipolate
Condizionate e distrutte.
Le bambine come merce di scambio
Giocattoli per depravati di ogni latitudine.
E noi maschi
Invece
veniamo addestrati alla causa
Lavaggio del cervello
E tra le mani un fucile ed un coltello.
Siamo i "bambini - soldato"
Odio da lobotomizzazione seriale
Droga per stordirci
Programmati per fare del male
In realtà di morire abbiamo paura
Ma dei nostri aguzzini ne abbiamo di più
Ci stordiamo per non pensare
Per sparare meglio e di più.
Mummy gun è nostra madre
Daddy Death nostro padre
I nostri aguzzini, i nuovi babysitter
E gli altri bambini, i nostri nuovi fratellini
E questa famiglia così strana
Sarà l'ultima che avremo
Fino a quando qualcuno non ci ucciderà in battaglia.
E tu scatti una foto
E poi ne scatti un'altra
Ma per noi non fai niente
Perchè in realtà la nostra salvezza
Non interessa alla gente.
E se uno scatto va bene
Perchè è denuncia
Cento sono solo morbosa voglia di scoop
E cassa di risonanza.
Occhi sbarrati
Paura inghiottita
Infanzia annientata
Questi siamo noi
Noi che non smetteremo mai di "giocare alla guerra"
Noi che giocheremo solo alla guerra per tutta la vita.
La nostra breve vita.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
venerdì 19 ottobre 2018
L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Pugile"
IL PUGILE
Come un pugile suonato
Oramai all'angolo
Sgancia fendenti nel vuoto
Creando malinconici spostamenti d'aria
Urla ai suoi fantasmi
Uppercut nel vento
Per rincorrere ancora i sogni perduti
Ed affondare i suoi nemici e la malasorte.
E' vero
Può sembrare patetico
E' al tappeto ma lotta ancora
Anche da terra
Anche con un solo occhio aperto
Piegato sulle ginocchia
Non molla
Continua a cercare il cazzotto vincente
Quello del KO
Come un novello Rocky.
E' stanco
Ferito
Può essersi abbattutto per alcuni momenti
Ma mai arreso
E' stato messo knock out dalla vita
Ma mai dall'inerzia e dalla vigliaccheria.
Giulio invece non ha un graffio
Amarezza tanta
Rassegnazione a quintali
Ma a suo modo gli va bene così.
La sua vita è stata un eterno rinvio
Un continuo "match sospeso per impraticabilità dell'anima"
E per "Assenza di coraggio".
E' seduto brandendo tra le mani la sua ennesima sigaretta
Davanti al suo bicchierino
E racconta in modo quasi epico
Dei suoi "SE" e dei suoi "MA"
Fatti di rinunce per non rischiare di perdere
Per non finire al tappeto
Perchè vegetare è meno doloroso
Perchè i cazzotti della vita fanno male
Soprattutto quando vogliono sgretolare i tuoi sogni.
Forse lui è stato più furbo
Ha subito
Apparentemente
Meno ammaccature dalla vita
Ma non potrà mai capire
Il dolcissimo suono di quei fendenti
Ad accarezzare il vuoto
A baciare l'aria.
Quei fendenti ad abbracciare il nulla
Non sono di un perdente
E non lo saranno mai
Fino a quando sapranno disegnare nell'aria
Cuori coraggiosi pronti ad inseguire i propri sogni
A qualunque costo.
Come un pugile suonato
Oramai all'angolo
Sgancia fendenti nel vuoto
Creando malinconici spostamenti d'aria
Urla ai suoi fantasmi
Uppercut nel vento
Per rincorrere ancora i sogni perduti
Ed affondare i suoi nemici e la malasorte.
E' vero
Può sembrare patetico
E' al tappeto ma lotta ancora
Anche da terra
Anche con un solo occhio aperto
Piegato sulle ginocchia
Non molla
Continua a cercare il cazzotto vincente
Quello del KO
Come un novello Rocky.
E' stanco
Ferito
Può essersi abbattutto per alcuni momenti
Ma mai arreso
E' stato messo knock out dalla vita
Ma mai dall'inerzia e dalla vigliaccheria.
Giulio invece non ha un graffio
Amarezza tanta
Rassegnazione a quintali
Ma a suo modo gli va bene così.
La sua vita è stata un eterno rinvio
Un continuo "match sospeso per impraticabilità dell'anima"
E per "Assenza di coraggio".
E' seduto brandendo tra le mani la sua ennesima sigaretta
Davanti al suo bicchierino
E racconta in modo quasi epico
Dei suoi "SE" e dei suoi "MA"
Fatti di rinunce per non rischiare di perdere
Per non finire al tappeto
Perchè vegetare è meno doloroso
Perchè i cazzotti della vita fanno male
Soprattutto quando vogliono sgretolare i tuoi sogni.
Forse lui è stato più furbo
Ha subito
Apparentemente
Meno ammaccature dalla vita
Ma non potrà mai capire
Il dolcissimo suono di quei fendenti
Ad accarezzare il vuoto
A baciare l'aria.
Quei fendenti ad abbracciare il nulla
Non sono di un perdente
E non lo saranno mai
Fino a quando sapranno disegnare nell'aria
Cuori coraggiosi pronti ad inseguire i propri sogni
A qualunque costo.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
mercoledì 17 ottobre 2018
L'Angolo del Rockpoeta®: "Alberi di Gesso"
Questa immagine l'ho trovata su facebook e proviene da una pagina di fb, precisamente "INature". Non so quindi di chi sia questa immagine nel dettaglio e quindi se avessi per caso tra i miei lettori colui che l'ha realizzata sarei felicissimo di scrivere il suo nome anche perché è merito suo la poesia che questa vignetta amara e piena di verità mi ha ispirato.
Daniele il Rockpoeta®
Vi lascio alla poesia qui sotto.
ALBERI DI GESSO
Prima fu barbarie e scempio
Nessun rispetto per l'ambiente
Tronchi mozzati
Alberi secolari assassinati
Resti lasciati a futura memoria
Fuori dal centro abitato
Poco lontano dai palazzi delle city.
Radici ancora impiantate nel terreno
Ma senza speranza di rinascita
E quei tronchi nudi
Come scalpi sanguinanti
Segno di una devastante efferatezza.
E fu così che ragazzini silenziosi
Senza proclami o gesti eclatanti
Adottarono questi tronchi decapitati
Disegnando loro vicino
Alberi di gesso.
Landa desolata
Ripopolata dal suono di gessetti bianchi
A riprodurre disegni elementari di piante che furono.
E quegli "alberales"
Disegnati sul terreno accanto a ciascun tronco
Un urlo di ribellione contro la follia della società adulta
Un segno di fanciullesca incapacità di volersi arrendere all'orrore.
Alberi di gesso
Riempiranno strazianti spazi assolati e vuoti
Assurgendo al contempo a simboli di morte e rinascita.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
lunedì 15 ottobre 2018
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Piccolo Percorso Tra "Incongruenze" Passate E Presenti...
Ricordate i famigerati F -35? Ebbene è notizia di giovedì scorso che gli USA hanno sospeso, sia pure temporaneamente, i voli di questi simpatici oggettini volanti a seguito di un incidente avvenuto in Sud Carolina. Per essere più precisi il 28 settembre scorso un F-35 era precipitato in quei luoghi durante un volo di addestramento
Ora io non ricordo più, ma noi quanti ne abbiamo comprati a suo tempo? E Sperperando quanto denaro pubblico?
Altra notizia che spero sia smentita o modificata: Salvini sembra abbia dichiarato (fonte Repubblica.it) che per ragioni di sicurezza nel dl apposito è previsto che tutti i negozi etnici debbano chiudere l'esercizio entro le ore 21.00
Nell'articolo chc vi ho linkato Salvini tenta anche di dare delle motivazioni sensate, secondo lui, per questa decisione, ma se volete le leggete dal link, io vi cito la principale. Onestamente sentirmi dire che lo fa perché troppi locali di "movida" (lui non li definisce così ma a quelli allude) dove si fa casino fino anche alle 4 del mattino e, parole sue, persone "pisciano e cagano" anche sul portone di case vicine non è proprio il massimo, desta in me alcune perplessità per le ragioni che di seguito vi esporrò.
Ora, in relazione all'immagine "poetica" da lui riportataci, nessuno può essere contrario a voler bloccare questo clima incivile e disgustoso da lui descritto, ma io, che vivo a Genova, posso dirvi che, per es, nel Centro Storico ci sono e ci saranno anche alcuni, non tutti, locali di questo livello frequentati da avventori spesso ubriachi marci se non anche fatti, come quelli descritti dal Vicepremier leghista, ma posso anche dirvi scientemente che molti di loro non sono extracomunitari ma giovinastri locali anche, a volte, appartenenti alla "Genova - bene".
Quindi, un conto è voler dare una sforbiciata a certi locali ed a determinate cattive abitudini con controlli più severi e pene più serie per chi non rispetta il vivere civile, un altro è sostenere che questo genere di locali sia soltanto frequentato da migranti, come migranti sarebbero anche i proprietari degli esercizi medesimi per cui da ciò troverebbe giustificazione la decisione prevista nel decreto e di cui abbiamo oggi parlato.
Attenzione, stiamo prendendo una brutta china, occhi ed udito tesi e connessi con la realtà perché c'è un venticello poco rassicurante ed io non vorrei che si trasformasse in un tornado nel quale poi finire dentro triturato come carne da macello.
Ora io non ricordo più, ma noi quanti ne abbiamo comprati a suo tempo? E Sperperando quanto denaro pubblico?
Altra notizia che spero sia smentita o modificata: Salvini sembra abbia dichiarato (fonte Repubblica.it) che per ragioni di sicurezza nel dl apposito è previsto che tutti i negozi etnici debbano chiudere l'esercizio entro le ore 21.00
Nell'articolo chc vi ho linkato Salvini tenta anche di dare delle motivazioni sensate, secondo lui, per questa decisione, ma se volete le leggete dal link, io vi cito la principale. Onestamente sentirmi dire che lo fa perché troppi locali di "movida" (lui non li definisce così ma a quelli allude) dove si fa casino fino anche alle 4 del mattino e, parole sue, persone "pisciano e cagano" anche sul portone di case vicine non è proprio il massimo, desta in me alcune perplessità per le ragioni che di seguito vi esporrò.
Ora, in relazione all'immagine "poetica" da lui riportataci, nessuno può essere contrario a voler bloccare questo clima incivile e disgustoso da lui descritto, ma io, che vivo a Genova, posso dirvi che, per es, nel Centro Storico ci sono e ci saranno anche alcuni, non tutti, locali di questo livello frequentati da avventori spesso ubriachi marci se non anche fatti, come quelli descritti dal Vicepremier leghista, ma posso anche dirvi scientemente che molti di loro non sono extracomunitari ma giovinastri locali anche, a volte, appartenenti alla "Genova - bene".
Quindi, un conto è voler dare una sforbiciata a certi locali ed a determinate cattive abitudini con controlli più severi e pene più serie per chi non rispetta il vivere civile, un altro è sostenere che questo genere di locali sia soltanto frequentato da migranti, come migranti sarebbero anche i proprietari degli esercizi medesimi per cui da ciò troverebbe giustificazione la decisione prevista nel decreto e di cui abbiamo oggi parlato.
Attenzione, stiamo prendendo una brutta china, occhi ed udito tesi e connessi con la realtà perché c'è un venticello poco rassicurante ed io non vorrei che si trasformasse in un tornado nel quale poi finire dentro triturato come carne da macello.
venerdì 12 ottobre 2018
L'Angolo del Rockpoeta®: "Sosta Precaria"
SOSTA PRECARIA
Sosta con il disco orario
Tempo massimo consentito: 2 ore
Centoventi minuti
Per raccogliere i momenti di una vita
La tua vita
Quella dei tuoi figli e di chi ami.
Sosta limitata e precaria
in balia di sensori senza pietà.
Un minimo scricchiolio appena rilevato
E ci dobbiamo improvvisare meccanici di formula uno al pit stop
Quattro brevissimi minuti per raccogliere il possibile ed uscire all'istante.
Uscire sperando di avere una nuova chance per rientrare.
Noi non siamo niente:
Non siamo folla
Non siamo individui
Siamo Sfollati.
Entro in casa:
I miei ricordi
Le nostre foto
I vestiti
Il computer
La musica
I disegni di mio figlio.
Scortati per la nostra sicurezza
Dobbiamo decidere cosa sacrificare.
E' vero
Poteva andare peggio
Si poteva perdere tutto
Perfino le nostre vite
Se questo Ponte non avesse resistito in parte.
Ma il dolore resta
Prendiamo questa coppa di calcio di Luca
O la sua playstation?
E poi la fretta che ti sottrae lucidità:
"Cinzia, dov'è l'album del nostro matrimonio?"
Due ore
Due ore per scegliere quale parte di cuore abbandonare per sempre
Tra quelle mura
Mura di una vita
Acquistate con il duro lavoro e tanti sacrifici.
Non sarà stata una gran casa ma era la nostra casa.
Il Tempo sta scadendo
Ma non possiamo prendere quel disco orario
E, come fosse una clessidra, girarlo
O riuscire a toccarlo in qualche modo per allungare la nostra sosta.
Scatoloni in spalla
Occhi lucidi
Un ultimo sguardo a ciò che lasciamo.
Sosta terminata.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Sosta con il disco orario
Tempo massimo consentito: 2 ore
Centoventi minuti
Per raccogliere i momenti di una vita
La tua vita
Quella dei tuoi figli e di chi ami.
Sosta limitata e precaria
in balia di sensori senza pietà.
Un minimo scricchiolio appena rilevato
E ci dobbiamo improvvisare meccanici di formula uno al pit stop
Quattro brevissimi minuti per raccogliere il possibile ed uscire all'istante.
Uscire sperando di avere una nuova chance per rientrare.
Noi non siamo niente:
Non siamo folla
Non siamo individui
Siamo Sfollati.
Entro in casa:
I miei ricordi
Le nostre foto
I vestiti
Il computer
La musica
I disegni di mio figlio.
Scortati per la nostra sicurezza
Dobbiamo decidere cosa sacrificare.
E' vero
Poteva andare peggio
Si poteva perdere tutto
Perfino le nostre vite
Se questo Ponte non avesse resistito in parte.
Ma il dolore resta
Prendiamo questa coppa di calcio di Luca
O la sua playstation?
E poi la fretta che ti sottrae lucidità:
"Cinzia, dov'è l'album del nostro matrimonio?"
Due ore
Due ore per scegliere quale parte di cuore abbandonare per sempre
Tra quelle mura
Mura di una vita
Acquistate con il duro lavoro e tanti sacrifici.
Non sarà stata una gran casa ma era la nostra casa.
Il Tempo sta scadendo
Ma non possiamo prendere quel disco orario
E, come fosse una clessidra, girarlo
O riuscire a toccarlo in qualche modo per allungare la nostra sosta.
Scatoloni in spalla
Occhi lucidi
Un ultimo sguardo a ciò che lasciamo.
Sosta terminata.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
mercoledì 10 ottobre 2018
L'Angolo del Rockpoeta®: E' Questo Il Mondo Che Volete?
Questo breve video su facebook che spero possiate però vedere tutti, mi ha ispirato questa nuova poesia e fatto tornare alla mente un'altra che già molti di voi conoscono ma che sentivo fortemente necessario abbinare.
IL COMPASSO DELLE TENEBRE
Un compasso crudele
Disegna una sfera malata
Fatta di insensibilità
Indifferenza
Morbosità
Cattiveria.
Omertà del virtuale
Famelico voyeurismo da condivisione,
Tanti cameramen deviati
Riprendono sofferenze e momenti intimi di vita altrui
Come tanti "dilettanti del dolore"
E tu ballavi con il tuo ragazzo
In Discoteca
Bella, sensuale, pulita, innamorata.
Bagliori volgari di smartphones
Ti immortalano sui social
E dopo ti additano come sporca e sgualdrina.
Occhi morbosamente perversi
Ti feriscono
E come ultimo gesto
Simbolo del loro squallore
Fillmano
indifferenti
Il tuo disperato volo d'angelo
Per abbracciare la luce.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Ed ora la poesia che già molti di voi hanno letto un annetto fa qui sul blog
MORBIDNESS KILLS THE CATS
Morbosità virtuale
Morti sul telefonino
Occhi virtuali sempre
Anche dal vero.
Treno deraglia?
Video dell'incidente
Uomo brucia vivo:
Immagini su You Tube.
Primi piani di occhi arsi dal dolore
Sofferenza al replay
Donna stuprata
A quando il video dell'aggressione?
Ah già dimenticavo
In certi casi di violenza di gruppo
Le riprese sono state fatte....
Distinguiamo informazione da macabro voyeurismo
Non facciamoci prendere la mano
Da curiosità indecente.
Etica
Morale
Rispetto del dolore altrui
Riappropriamoci di questi principi
Avete paura delle parole
Parole anche forti
Ma poi vi sparate in vena e nell'iride
Violenza vera allo stato puro
Morte reale in video
Persone che non esistono più
Grida di disperazione ed addio.
Rischio concreto di Neutralità Emotiva
Rischio forte di assuefazione al dolore
Probabilità reale di morbosa curiosità verso la sofferenza.
Impressionarsi giusto quel tanto per sentirsi vivi
E poi ricominciare la routine quotidiana
Tanto forse non è reale, non sembra reale.
Adrenalina mediatica per credere di rivitalizzare
Neuroni ormai perduti
Drammi altrui per evadere dal quotidiano torpore
Dalla propria disperazione.
Ma attenzione
Una mattina qualunque sotto quei riflettori
Potreste trovarvi vostro malgrado
Ed essere immersi nel dolore reale
Sotto volgari lenti di ingrandimento mediatico.
Ed allora non vi divertirete più
E le lacrime che berrete saranno reali
Saranno le vostre.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
IL COMPASSO DELLE TENEBRE
Un compasso crudele
Disegna una sfera malata
Fatta di insensibilità
Indifferenza
Morbosità
Cattiveria.
Omertà del virtuale
Famelico voyeurismo da condivisione,
Tanti cameramen deviati
Riprendono sofferenze e momenti intimi di vita altrui
Come tanti "dilettanti del dolore"
E tu ballavi con il tuo ragazzo
In Discoteca
Bella, sensuale, pulita, innamorata.
Bagliori volgari di smartphones
Ti immortalano sui social
E dopo ti additano come sporca e sgualdrina.
Occhi morbosamente perversi
Ti feriscono
E come ultimo gesto
Simbolo del loro squallore
Fillmano
indifferenti
Il tuo disperato volo d'angelo
Per abbracciare la luce.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Ed ora la poesia che già molti di voi hanno letto un annetto fa qui sul blog
MORBIDNESS KILLS THE CATS
Morbosità virtuale
Morti sul telefonino
Occhi virtuali sempre
Anche dal vero.
Treno deraglia?
Video dell'incidente
Uomo brucia vivo:
Immagini su You Tube.
Primi piani di occhi arsi dal dolore
Sofferenza al replay
Donna stuprata
A quando il video dell'aggressione?
Ah già dimenticavo
In certi casi di violenza di gruppo
Le riprese sono state fatte....
Distinguiamo informazione da macabro voyeurismo
Non facciamoci prendere la mano
Da curiosità indecente.
Etica
Morale
Rispetto del dolore altrui
Riappropriamoci di questi principi
Avete paura delle parole
Parole anche forti
Ma poi vi sparate in vena e nell'iride
Violenza vera allo stato puro
Morte reale in video
Persone che non esistono più
Grida di disperazione ed addio.
Rischio concreto di Neutralità Emotiva
Rischio forte di assuefazione al dolore
Probabilità reale di morbosa curiosità verso la sofferenza.
Impressionarsi giusto quel tanto per sentirsi vivi
E poi ricominciare la routine quotidiana
Tanto forse non è reale, non sembra reale.
Adrenalina mediatica per credere di rivitalizzare
Neuroni ormai perduti
Drammi altrui per evadere dal quotidiano torpore
Dalla propria disperazione.
Ma attenzione
Una mattina qualunque sotto quei riflettori
Potreste trovarvi vostro malgrado
Ed essere immersi nel dolore reale
Sotto volgari lenti di ingrandimento mediatico.
Ed allora non vi divertirete più
E le lacrime che berrete saranno reali
Saranno le vostre.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
lunedì 8 ottobre 2018
L'Angolo del Rockpoeta®: "Data di Scadenza"
DATA DI SCADENZA
Codice a barre sul collo
Il tempo scorre inesorabile
Scadenza vicina.
Anime rigogliose
Presto cibo avariato
Rifiuti da riciclare nella catena alimentare
Dentro hamburger malati
E carni gonfiate.
Codice a barre sul cuore
Tempo scivola tra le mani come la vita
Data di scadenza marchiata a fuoco sulla pelle.
Carne da concime
Macellata in mattatoi chiamati guerre
O stalle moderne denominate "economia globale".
Codice a barre sul collo
Data di scadenza sul cuore
Pressurizzazione dei pensieri
Dentro camere oscure
E tablet illuminati a morte.
Data di scadenza
Tempo limitato
No overtime
GAME OVER.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Codice a barre sul collo
Il tempo scorre inesorabile
Scadenza vicina.
Anime rigogliose
Presto cibo avariato
Rifiuti da riciclare nella catena alimentare
Dentro hamburger malati
E carni gonfiate.
Codice a barre sul cuore
Tempo scivola tra le mani come la vita
Data di scadenza marchiata a fuoco sulla pelle.
Carne da concime
Macellata in mattatoi chiamati guerre
O stalle moderne denominate "economia globale".
Codice a barre sul collo
Data di scadenza sul cuore
Pressurizzazione dei pensieri
Dentro camere oscure
E tablet illuminati a morte.
Data di scadenza
Tempo limitato
No overtime
GAME OVER.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
venerdì 5 ottobre 2018
L'Angolo del Rockpoeta®: "Porta Girevole"
Scriverla tempo addietro, avendo già letto sul tema in precedenza, e poi vederla "confermata" anche da questo reportage di un paio di anni fa (clamoroso poi tra l'altro quanto esce al minuto 13' del video).
PORTA GIREVOLE
Entra bambino
Arriva denaro
Altro bambino
Altro denaro
Più abbiamo bambini
Più abbiamo soldi
Soldi!
E chi se ne frega
Se potrebbero stare con la famiglia d'origine
Soltanto fornendo loro un piccolo aiuto
E che c'importa
Se strappiamo questi bimbi agli affetti
O non permettiamo loro di avere
Un nuovo e caldo nucleo familiare.
Conflitto d'interessi
Giudice e direttrice
Decido solo io dove, quando
E se mai andrai via.
Entra bambino
Arriva denaro
Entra bambino
Altro denaro
E sento il magico suono dei soldi
Registratore di cassa annota i nuovi arrivi
Sono Giusy
Avevo 7 anni
Mia madre aveva la sola colpa
Di essere sola
Lavorare molto
E non trovare sempre una babysitter per me.
Ed arrivarono loro
Come nazi
Entrando come una task force
Loro i buoni
Io e la mia mamma i terroristi
Adesso ho 18 anni
mia madre è morta di dolore tre anni fa
Ed io ora sola non so dove andare
E non sono l'unica
Con me ci sono
Giovanni
Luca
Paola
Carlo
Lucia
E tanti altri ancora.
Siamo un esercito di sfruttati
Pacchi postali che lo Stato
Non considera
Pacchi che le comunità gestiscono
Prive di umanità
E come in una porta girevole
Arriva bambino
Entra denaro
Nuovo Bambino
Ancora denaro
Money
Money
Money!
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
PORTA GIREVOLE
Entra bambino
Arriva denaro
Altro bambino
Altro denaro
Più abbiamo bambini
Più abbiamo soldi
Soldi!
E chi se ne frega
Se potrebbero stare con la famiglia d'origine
Soltanto fornendo loro un piccolo aiuto
E che c'importa
Se strappiamo questi bimbi agli affetti
O non permettiamo loro di avere
Un nuovo e caldo nucleo familiare.
Conflitto d'interessi
Giudice e direttrice
Decido solo io dove, quando
E se mai andrai via.
Entra bambino
Arriva denaro
Entra bambino
Altro denaro
E sento il magico suono dei soldi
Registratore di cassa annota i nuovi arrivi
Sono Giusy
Avevo 7 anni
Mia madre aveva la sola colpa
Di essere sola
Lavorare molto
E non trovare sempre una babysitter per me.
Ed arrivarono loro
Come nazi
Entrando come una task force
Loro i buoni
Io e la mia mamma i terroristi
Adesso ho 18 anni
mia madre è morta di dolore tre anni fa
Ed io ora sola non so dove andare
E non sono l'unica
Con me ci sono
Giovanni
Luca
Paola
Carlo
Lucia
E tanti altri ancora.
Siamo un esercito di sfruttati
Pacchi postali che lo Stato
Non considera
Pacchi che le comunità gestiscono
Prive di umanità
E come in una porta girevole
Arriva bambino
Entra denaro
Nuovo Bambino
Ancora denaro
Money
Money
Money!
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
mercoledì 3 ottobre 2018
L'Angolo del Rockpoeta®: "Volonturismo"
Volontourism o Volonturismo, se lo conosci lo denunci e ti nausea
Due i casi:
1) Occidentali svogliati giovani e non che cercano di farsi belli ed allegerirsi la coscienza facendo del… "bene". In questa prima ipotesi e circostanza i furbi diventano a loro volta polli e attori di un mega -inventato reality show dove finti orfani e finti poveri si lasciano"aiutare" da stolti occidentali.
2) IL secondo caso è più grave: Abbiamo anche qui organizzazioni senza scrupoli che spennano l'Occidentale borioso ed annoiato ma, a differenza del primo caso, bimbi e famiglie povere ci sono e subiscono elemosina a tempo senza neanche avere un vero giovamento anche perchè spesso poi questi poveri disperati ricevono più danni che sostegno e se si tratta di denaro, non è detto che tutto quello che viene dato dai "volontari di lusso" arrivi a queste famiglie bisognose.
VOLONTURISMO
Stanco
Ed annoiato sbadiglio occidentale
Cerca
Tra i meandri della sua apatia
Un divertimento nuovo
Una nuova forma di svago
Magari anche solidale…
Permettetemi di presentarvi il Volonturista!
Costui
Elargisce un tozzo di pane
Et voilà
Salva la vita di povere faccette smunte
Qualche spicciolo ancora
E tac
Il futuro ad Harvard per almeno due di loro
Sarà garantito
E poi alla sera tutti a bordo
Si cena col Capitano!
Società senza scrupoli
Sfruttano poveri indifesi
O creano giganteschi reality
Dove narcisisti dell'inganno sono a loro volta raggirati.
Società dell'apparire
Emargina i veri operatori di solidarietà
Allontana e disprezza la fatica e la professionalità del soccorso
Privilegiando artisti della truffa
A favore e danno
Di edonisti dell'elemosina a tempo
E Narcisisti del solidale senza sforzo.
Sguardi denutriti alla Tv
Impietosiscono
"Volontari di lusso" dalla coscienza d'argilla
E dalla lacrima facile.
Ricordatevi,
Lacrime di fame
Non si salvano con occhi umidi di esteriore moralismo solidale
E razzismo verso il prossimo.
Neri
Poveri
Disperati
Famiglie con figli
Arrivano in massa da noi ogni giorno.
Volonturisti, sveglia!!!!
Preparatevi e datevi da fare
Che non avete bisogno di viaggiare tanto lontano
Per salvare il Mondo
Chè l'Africa, l'Asia e l'Europa dell'est
Sono già qui da noi
QUI DA VOI!
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Due i casi:
1) Occidentali svogliati giovani e non che cercano di farsi belli ed allegerirsi la coscienza facendo del… "bene". In questa prima ipotesi e circostanza i furbi diventano a loro volta polli e attori di un mega -inventato reality show dove finti orfani e finti poveri si lasciano"aiutare" da stolti occidentali.
2) IL secondo caso è più grave: Abbiamo anche qui organizzazioni senza scrupoli che spennano l'Occidentale borioso ed annoiato ma, a differenza del primo caso, bimbi e famiglie povere ci sono e subiscono elemosina a tempo senza neanche avere un vero giovamento anche perchè spesso poi questi poveri disperati ricevono più danni che sostegno e se si tratta di denaro, non è detto che tutto quello che viene dato dai "volontari di lusso" arrivi a queste famiglie bisognose.
VOLONTURISMO
Stanco
Ed annoiato sbadiglio occidentale
Cerca
Tra i meandri della sua apatia
Un divertimento nuovo
Una nuova forma di svago
Magari anche solidale…
Permettetemi di presentarvi il Volonturista!
Costui
Elargisce un tozzo di pane
Et voilà
Salva la vita di povere faccette smunte
Qualche spicciolo ancora
E tac
Il futuro ad Harvard per almeno due di loro
Sarà garantito
E poi alla sera tutti a bordo
Si cena col Capitano!
Società senza scrupoli
Sfruttano poveri indifesi
O creano giganteschi reality
Dove narcisisti dell'inganno sono a loro volta raggirati.
Società dell'apparire
Emargina i veri operatori di solidarietà
Allontana e disprezza la fatica e la professionalità del soccorso
Privilegiando artisti della truffa
A favore e danno
Di edonisti dell'elemosina a tempo
E Narcisisti del solidale senza sforzo.
Sguardi denutriti alla Tv
Impietosiscono
"Volontari di lusso" dalla coscienza d'argilla
E dalla lacrima facile.
Ricordatevi,
Lacrime di fame
Non si salvano con occhi umidi di esteriore moralismo solidale
E razzismo verso il prossimo.
Neri
Poveri
Disperati
Famiglie con figli
Arrivano in massa da noi ogni giorno.
Volonturisti, sveglia!!!!
Preparatevi e datevi da fare
Che non avete bisogno di viaggiare tanto lontano
Per salvare il Mondo
Chè l'Africa, l'Asia e l'Europa dell'est
Sono già qui da noi
QUI DA VOI!
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
lunedì 1 ottobre 2018
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: DEF E Decreto Genova
Chissà, nonostante tutto questo can - can attorno a questa manovra, forse qualcosa di positivo c'è. D'altronde stanno facendo quello che avevano promesso o quantomeno ci provano e questo è già un passo avanti. Quanto alle reazioni dei mercati e dell'UE le trovo molto esagerate e direi anche, maliziosamente esagerate, per ragioni di interessi propri di certi Paesi UE (Germania in testa: peraltro oramai anche i tedeschi non se la passano più così bene, e gli ultimi risultati elettorali lo dimostrano)
E' vero c'è il discorso del debito pubblico ma, provate a seguirmi nell'esempio. è come se l'Italia fosse un piccolo negozio al dettaglio. Questo esercizio, prima era stato gestito in modo pessimo da altri i quali non sapevano neanche come promuoverlo, come farlo funzionare e quindi hanno sperperato tutto il denaro compreso quello loro prestato (e qui tralascio lo sperpero per intascare denaro per sé o per i loro amici di merende).
Ora però hanno ceduto ad dei nuovi proprietari. Costoro hanno delle idee nuove, vogliono poter cambiare l'insegna e promuoverlo affinché intanto la nuova clientela sappia che non è più il solito negozio di incapaci che era prima. Per fare questo ed anche altro devono però investire leggermente in deficit perché solo così se avranno ragione rilanceranno il "negozio Italia" e potranno avere un utile che servirà a pagare il deficit. Ecco perché mi sembra così strano che ci siano tutto questo diniego e tutta questa agitazione da parte di UE e mercati. Mi si dirà e se falliranno? Certo non è da augurarselo, però una cosa è certa: senza questi investimenti non si ha futuro e quei debiti rimarranno certamente. Quindi, meglio tentare idee nuove o affondare con le vecchie?
Cambiamo argomento e veniamo al Decreto Genova: lo si può leggere integralmente cliccando QUI. Il Ponte sarà pagato da Soc. Autostrade o cmq dallo Stato che poi si rivarrà sulla società medesima se questa non adempisse a quanto previsto nel Decreto. Costruire possono farlo "tutti" purchè non siano società controllate o collegate a Soc Autostrade nonché Soc. Autostrade stessa. A prima vista pochi soldi per aiutare il Porto. Idem per la ristabilizzazione viaria che dovrà pagare sempre Soc. Autostrade o un ente che anticipi tali spese nel caso in cui l'ente in questione si rifiutasse di rifonderle, in attesa poi delle vertenze legali al riguardo. Sembra un decreto positivo per il ponte meno per le problematiche indotte dal crollo dove forse erano necessari maggiori stanziamenti (vedasi art. 4 inerente ai rimborsi alle attività aventi sede operativa nella zona rossa stabilita da Bucci). Ci si aspettavano più contributi anche per gli sfollati.
Vedremo se in sede di conversione questo Dl potrà migliorare, certo è che noi Genovesi questa volta li aspettiamo al varco perché non giocheranno né scherzeranno oltre sulla nostra pelle.