DATA DI SCADENZA
Codice a barre sul collo
Il tempo scorre inesorabile
Scadenza vicina.
Anime rigogliose
Presto cibo avariato
Rifiuti da riciclare nella catena alimentare
Dentro hamburger malati
E carni gonfiate.
Codice a barre sul cuore
Tempo scivola tra le mani come la vita
Data di scadenza marchiata a fuoco sulla pelle.
Carne da concime
Macellata in mattatoi chiamati guerre
O stalle moderne denominate "economia globale".
Codice a barre sul collo
Data di scadenza sul cuore
Pressurizzazione dei pensieri
Dentro camere oscure
E tablet illuminati a morte.
Data di scadenza
Tempo limitato
No overtime
GAME OVER.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Questa poesia mi suona familiare.
RispondiEliminaAvevi già scritto qualcosa di simile?
La data di scadenza arriva, inesorabile, per tutto.
Per i sentimenti, per il cibo, per le persone.
Soprattutto per le persone.
PER CLAUDIA: questa poesia è la prima volta che la posto sul blog ma il concetto ha già fatto capolino in altre poesie che ora non ricordo se ho pubblicato prima sul mio blog.
RispondiEliminaNei tuoi versi il ritratto del capitalismo attuale, nulla di etico, pronti a fare solo profitti sulle spalle dei molti.
RispondiEliminaSereno giorno.
PER CAVALIERE: giusto, c'è tutto quello più una profonda amarezza data dalla triste constatazione di tutto questo.
RispondiEliminaQuando arriverà il nostro Game Over chissà a cosa o a chi ci aggrapperemo? Bella poesia che regala tristi suggestioni, complimenti .
RispondiEliminasinforosa
PER SINFOROSA: grazie di cuore per il tuo prezioso commento.
RispondiEliminaL'ho letta più volte e non perché non la capissi, ma perché era proprio scritta bene, col cuore, anche se a barre verticali. Volevo mi entrasse dentro, perché hai proprio ragione: stiamo aspettando tutti il suono della campana dell'ultimo giro, che tu chiami game over.
RispondiEliminaA questo punto ci hanno ridotti, e io non voglio pensare da quel vigliacco che sono in quale casino si troveranno i miei nipoti ed i loro figli. Stanno robottizzandoci a loro piacimento senza che noi muoviamo un dito, perché pensiamo oramai che sia giusto così, ch così debba andare avanti sto mondo.
La gente va a fare un wick end al mare. Chiude a chiave la porta di casa e quando torna trova una nuova serratura e dentro una famiglia sconosciuta. Ed i mobili? E le loro cose? Passate di mano, e la polizia non può fare niente perché ci sono "bambini". La notizia passa poi sui giornali in quinta pagina come fatto normale e questa è la tragedia: se ne parla cinque minuti poi tutti col muso sulla pagina sportiva.
Non posso che applaudire chi, come te, continua a parlarne.
PER VINCENZO: Il mio cuore sanguina sempre di più per questo senso di impotenza che tento disperatamente di esorcizzare con i miei versi sperando possano fare qualcosa. Purtroppo la tua analisi della realtà è drammaticamente reale. A questo aggiungici che siamo una moltitudine di solitudini come ho già avuto credo occasione di scrivere in passato, solitudini che si ignorano, no alzano lo sguardo dal loro cell sono oramai di fatto zombie del terzo millennio. Grazie per le tue parole sui miei versi, sono per me sempre davvero aria per i miei polmoni.
RispondiEliminauna poesia come denuncia sociale..
RispondiEliminaversi tesi e taglienti..di un grido che non vuole arrendersi ma combattere..
PER SE FOSSI FUOCO ARDEREI IL MONDO: è proprio così infatti.
RispondiEliminaForse tutto ha una data di scadenza. Non solo le merci...
RispondiEliminaMa oggi è una giornata un po' amara, dovrei commentare quando ho nel cuore qualcosa di meno ingombrante.
Un caro saluto, come al solito adoro le tue poesie.
PER LA DAMA BIANCA: non tutto, per molte cose siamo noi che lasciamo che chi ci "guida" ci convinca che debba essere così
RispondiEliminaSiamo davvero tutti, ormai, merce.
RispondiEliminaCon obsolescenza programmata.
Moz-
PER MOZ: temo che tu abbia dannatamente ragione.
RispondiEliminaMolto bella e pungente come sempre. Purtroppo il profitto facile non guarda in faccia a niente e a nessuno. Chissà cosa mettiamo nel piatto, come vengono allevati gli animali negli allevamenti intensivi, cosa mangiano e cosa mangiamo noi.
RispondiEliminaHo letto la tua risposta a Vincenzo e la condivido. Siamo veramente una moltitudine di solitudini, che cercano di essere qualcuno su un cellulare e non ci rendiamo neanche di come va la realtà attorno a noi. Saluti.
PER MIRTILLO hai fatto una disamina purtroppo perfetta della realtà attuale. Grazie per i tuoi commenti sempre belli e sinceri sui miei versi.
RispondiEliminainteressante, il codice di scadenza sul cuore, sulle storie, sulle amicizia, sulla vita, è un ottimo argomento di riflessione
RispondiEliminaPER CARMINE: ti ringrazio di cuore per le tue parole.
RispondiEliminaLa descrizione del mondo di oggi con i versi!
RispondiEliminaMagnifica!
PER PATRICIA: grazie dal profondo del mio cuore.
RispondiEliminaSul "social" leggevo poco fa che in futuro (forse già in presente) amereme essere schiavi.
RispondiEliminapodi-.
Avremmo davvero bisogno di 'giocare bene' il poco tempo impresso nel nostro codice a barre e, insieme, non infliggere sofferenze a nessuna creatura. Grazie.
RispondiEliminaTutto ha una data di scadenza...e purtroppo anche i sentimenti delle persone.
RispondiEliminaPER PODI: non certo io né voi che mi seguite.
RispondiEliminaPER MARIA: bisogna rifiutare che il codice a barre ci viene affibbiato da altri, non quello della vita che non dipende da noi.
RispondiEliminaPER PINO: qui la data di scadenza è un qualcosa dai diverso, è un codice a barre dettato da fattori terzi: guerre, epidemie, povertà.
RispondiEliminaMaledetto capitalismo. Ci ha etichettato da un pezzo, tutti.
RispondiEliminaPER IRENE: vero, ma siamo anche noi a permettergli di farlo.
RispondiEliminaLa storia va a corsi e ricorsi. Prima o poi ci si renderà conto che tutta questa mercificazione globale che manda i cervelli all'ammasso non giova a nessuno. Quando avremo veramente il sedere per terra, qualche generazione alzerà la testa e deciderà di combatterla con tutte le sue forze.
RispondiEliminaPER SERGENTE ELIAS: Hai ragione ma esiste il forte rischio che quando davvero tutti se ne renderanno conto potrebbe essere troppo tardi.
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