Questo breve video su facebook che spero possiate però vedere tutti, mi ha ispirato questa nuova poesia e fatto tornare alla mente un'altra che già molti di voi conoscono ma che sentivo fortemente necessario abbinare.
IL COMPASSO DELLE TENEBRE
Un compasso crudele
Disegna una sfera malata
Fatta di insensibilità
Indifferenza
Morbosità
Cattiveria.
Omertà del virtuale
Famelico voyeurismo da condivisione,
Tanti cameramen deviati
Riprendono sofferenze e momenti intimi di vita altrui
Come tanti "dilettanti del dolore"
E tu ballavi con il tuo ragazzo
In Discoteca
Bella, sensuale, pulita, innamorata.
Bagliori volgari di smartphones
Ti immortalano sui social
E dopo ti additano come sporca e sgualdrina.
Occhi morbosamente perversi
Ti feriscono
E come ultimo gesto
Simbolo del loro squallore
Fillmano
indifferenti
Il tuo disperato volo d'angelo
Per abbracciare la luce.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Ed ora la poesia che già molti di voi hanno letto un annetto fa qui sul blog
MORBIDNESS KILLS THE CATS
Morbosità virtuale
Morti sul telefonino
Occhi virtuali sempre
Anche dal vero.
Treno deraglia?
Video dell'incidente
Uomo brucia vivo:
Immagini su You Tube.
Primi piani di occhi arsi dal dolore
Sofferenza al replay
Donna stuprata
A quando il video dell'aggressione?
Ah già dimenticavo
In certi casi di violenza di gruppo
Le riprese sono state fatte....
Distinguiamo informazione da macabro voyeurismo
Non facciamoci prendere la mano
Da curiosità indecente.
Etica
Morale
Rispetto del dolore altrui
Riappropriamoci di questi principi
Avete paura delle parole
Parole anche forti
Ma poi vi sparate in vena e nell'iride
Violenza vera allo stato puro
Morte reale in video
Persone che non esistono più
Grida di disperazione ed addio.
Rischio concreto di Neutralità Emotiva
Rischio forte di assuefazione al dolore
Probabilità reale di morbosa curiosità verso la sofferenza.
Impressionarsi giusto quel tanto per sentirsi vivi
E poi ricominciare la routine quotidiana
Tanto forse non è reale, non sembra reale.
Adrenalina mediatica per credere di rivitalizzare
Neuroni ormai perduti
Drammi altrui per evadere dal quotidiano torpore
Dalla propria disperazione.
Ma attenzione
Una mattina qualunque sotto quei riflettori
Potreste trovarvi vostro malgrado
Ed essere immersi nel dolore reale
Sotto volgari lenti di ingrandimento mediatico.
Ed allora non vi divertirete più
E le lacrime che berrete saranno reali
Saranno le vostre.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
L'indifferenza di questo mondo mi fa paura.
RispondiEliminaSereno giorno.
PER CAVALIERE: spaventa ognuno di noi.
RispondiEliminaHo guardato il video, mi piace che sia in bianco e nero perché penso che quello che mostra sia, in qualche modo, senza alcun colore.
RispondiEliminaE' il mondo che vogliamo? io mi auguro di no, che non sia questo. Che al di là del piacere nel condividere una foto o un'emozione sulla rete, ci sia anche e soprattutto il desiderio sacrosanto di vivere. Vivere davvero, al di là di uno schermo.
PER LA DAMA BIANCA: vero ma la realtà sembra purtroppo andare in direzione opposta a quella da te auspicata.
RispondiEliminaindifferenza
RispondiEliminacecità
incapacità di immedesimazione
brutalità del sentire:
ci siamo già dentro fino al collo, basta guardarsi intorno
PER SABINA: purtroppo è così
RispondiEliminaIl mondo in cui viviamo, proprio come il video, perde sempre più colore, per lasciar spazio al bianco e al nero. Anzi... Al nero soltanto.
RispondiEliminaIl nero del lutto che si porta nel cuore chi la pensa diversamente dalla massa e soffre per gli accadimenti che animano la cronaca, ogni giorno.
Il nero dei volti spenti dai soprusi di una società vile.
Il nero del male e del letame essiccato sui marciapiedi.
Ecco.
A me piace il giallo. Chissà se ne vedrò ancora.
PER CLAUDIA: giallo come il sole, arancione come una nuova alba. Non so, per ora il buio sembra dominare incontrastato.
RispondiEliminaDatch, che dire?
RispondiEliminaOggi semplicemente fissiamo la realtà attraverso un accrocco.
Ma le malelingue restano non virtuali.
Moz-
PER MOZ: Datch? :-))))
RispondiEliminaVero oggi non solo fissiamo realtà attraverso quell'accrocco ma la si vive esclusivamente con esso. Niente cellulare che riprende niente realtà.
sempre pregne di climax i tuoi versi..specie la prima poesia..
RispondiEliminasiamo sepolti da indifferenza e mancanza di meraviglia..quello stupore che eleva l'animo..
invece adesso filtriamo senza emozione..
PER SE FOSSI FUOCO ARDEREI IL MONDO: siamo come automi che guardano il mondo attraverso telecamere su cellulari e lo fanno con freddezza e senza più anima.
RispondiEliminaAccendere la TV al mattino e passare dalle chiacchiere spesso insulse del primo canale, alle stronzate politiche (!!!) del terzo fino alle 10 per poi tornare al primo e trovare il sudiciume di un programma che ha un grandissimo seguito, dove ci si sommerge nella merda liquida del gossip delle oscenità. Mai un programma serio un notiziario non di parte, MAI.
RispondiEliminaE allora spegnere premendo un tasto e sdraiarsi sul divano perché improvvisamente il pavimento si è messo a girare.
Questi sono i programmi più seguiti. Questo vuole la nostra gente....e soldi regalati per rimanere sul divano per seguire sta porcheria fino all'ora di pranzo.
Cosa ci fai con un popolo di guardoni così?
Hai voglia a scrivere crudeli invettive come sai fare tu: hai a che fare con dei pagliacci in soprannumero. Troppi. Siamo in pochi a combattere una battaglia che mi incomincia a parer persa.
PER VINCENZO: forse è persa ma spero di riuscire ad essere l'ultimo a cadere sul campo. Qui non è solo un problema di rimbambimento da televisione ma questa apatia che si manifesta nel vivere la vita sul virtuale e crederla reale solo se la si sta filmando mettendo in secondo piano perfino i pericoli e la possibilità di aiutare una persona oltre al cyberbullismo come accade nel video linkato. Un intontimento generale che sta pericolosamente espandendosi a macchia d'olio.
RispondiEliminaNon riesco a vedere il video ma sarà sicuramente colpa del fatto che non ho aggiornata qualche cosa sul pc. Si sta esagerando con programmi che hanno ben poco di educativo e penso al Grande fratello o a, non ricordo bene il nome, Template Island , una cosa così, condotto dalla Ventura, dove persone che non sono nessuno vanno in tele a mettere in piazza i loro problemi più intimi. Esempio diseducativo che gli altri vedono e seguono a ruota, con comportamenti sbagliati e sbandierati sui social . E pazienza se c'è chi si sente offeso da quei video, da quelle foto. L'importante è apparire non essere.E' l'uso sbagliato che se ne fa dei media nonfa che incrementare questo comportamento. Saluti.
RispondiEliminaPER MIRTILLO: vero, i media non hanno certo dato il buon esempio. GF e Temptation Island lo dimostrano. Come sempre la tua disamina è fortemente incisiva e precisa. Contraccambio i saluti :-)))
RispondiElimina"Famelico voyeurismo da condivisione" è una sintesi notevole ed efficace nel cogliere il momento storico. Funzionale a ritrarre l'immagine di un presente alla prese con una deriva patologica senza precedenti storici noti, tra il narcisismo dell'ego e l'aprassia dell'intelletto. Buona serata.
RispondiEliminaSai cosa mi sgomenta?
RispondiEliminaLa solitudine. Uno dei grandi mali del nostro tempo.
No, non voglio un mondo così.
PER COSIMO: in primis benvenuto in questa agorà. Ti ringrazio sono molto colpito ed onorato dal tuo commento che condivido. Purtroppo questa deriva patologica come tu stesso l'hai definita, non ha precedenti in passato e quindi navighiamo a vista non sapendo se e quando si troveranno le contromisure etiche ed intellettuali per invertire questa tendenza nefasta.
RispondiEliminaPER MARIELLA: è una solitudine voluta perché basterebbe alzare gli occhi dagli smartphones e poggiarli sulla realtà sul nostro cuore.
RispondiEliminaSono d'accordo Daniele. Ed è questo che maggiormente mi spaventa.
RispondiEliminaCome sempre, caro Daniele, complimenti per le tue belle poesie.
RispondiEliminaIo credo che l'indifferenza, l'egoismo e la cattiveria siano intrinseche nell'essere umano e lo siano sempre state. Oggi abbiamo solo qualche gingillo in più con cui sollazzarci e dimenticarci che, al di fuori di noi e del nostro piccolo mondo, ce n'è un altro di cui non sappiamo un accidente e di cui non ci importa perché tanto è lontano, lontanissimo.
Non mi piacciono le persone, lo ammetto. E ammetto anche che questo è un pregiudizio bello e buono, perché in mezzo a tante, troppe persone "piccole", ce ne sono anche di grandi e qualcuna l'ho anche trovata e me la tengo stretta.
Sto leggendo Fahrenheit 451 e il pensiero, dopo le tue poesie, è volato subito lì. In particolare a Mildred che, con lucida noncuranza, ignora le richieste d'aiuto di Guy e gli consiglia di andare a sfogarsi uscendo in macchina e investendo qualche coniglio o, ancora meglio, qualche cane. Non mi fa impazzire lo stile di Bradbury, ma il romanzo - scritto quasi un secolo fa - ci ha preso, ah se ci ha preso.
Un saluto :**
PER ADE: il dramma oggi è che questo comportamento cattivo, indifferente, apatico, freddo e crudele è stato sdoganato dai media e dal modo in cui si può usare lo smartphone. Quindi ora quello che dovrebbe essere anormale, assurdo quasi quasi sta entrando nella logica quotidiana di vivere e pensare. Sono onorato che le mie poesie ti abbiano fatto fare subito il collegamento con Fahrenheit 451. Vero, questo libro come 1984 di Orwell sono stati libri profetici.
RispondiEliminaLe tue poesie sono sempre profonde e toccanti .
RispondiEliminaIo sono tra le rare persone che non possiede uno smartphone . Ho un vecchio Nokia che
spesso dimentico , il telefono fisso e il PC . Sono più che sufficienti .
Non voglio essere il tipo che va in compagnia al ristorante , tira fuori lo smartphone
e invece di dialogare....digita , eccetto quando ordina .
In treno è ancora peggio , nel passato ho fatto incontri e amicizie interessanti ,
ora è impossibile , gli occhi sono sempre incollati lì .
Tutti fotografano tutto , anche un WC va bene .
Buona serata . Laura
PER LAURA: ti ringrazio sono contento che apprezzi i miei versi. Quanto al resto del tuo commento, hai fotografato perfettamente la realtà, anche su quanto accade nei locali per esempio ho contezza del fatto che quanto scrivi corrisponde a verità.
RispondiEliminaa me lo smartphone ricorda tanto "l'arma finale"! :-)
RispondiEliminaPER MARCAVAL: se non lo è poco ci manca...
RispondiEliminaPer rubare le parole a Fossati (sì lo so, non si fa) "Sono senza memoria, sono senza vergogna,
RispondiEliminaSono senza pudore, sono senza perdono [...] cantico digitale della verità".
Siamo (tutti) un po' meno umani, chi più chi meno.
PER DIGITO: io, però cerco di restarlo e tu pure credo
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