mercoledì 17 ottobre 2018
L'Angolo del Rockpoeta®: "Alberi di Gesso"
Questa immagine l'ho trovata su facebook e proviene da una pagina di fb, precisamente "INature". Non so quindi di chi sia questa immagine nel dettaglio e quindi se avessi per caso tra i miei lettori colui che l'ha realizzata sarei felicissimo di scrivere il suo nome anche perché è merito suo la poesia che questa vignetta amara e piena di verità mi ha ispirato.
Daniele il Rockpoeta®
Vi lascio alla poesia qui sotto.
ALBERI DI GESSO
Prima fu barbarie e scempio
Nessun rispetto per l'ambiente
Tronchi mozzati
Alberi secolari assassinati
Resti lasciati a futura memoria
Fuori dal centro abitato
Poco lontano dai palazzi delle city.
Radici ancora impiantate nel terreno
Ma senza speranza di rinascita
E quei tronchi nudi
Come scalpi sanguinanti
Segno di una devastante efferatezza.
E fu così che ragazzini silenziosi
Senza proclami o gesti eclatanti
Adottarono questi tronchi decapitati
Disegnando loro vicino
Alberi di gesso.
Landa desolata
Ripopolata dal suono di gessetti bianchi
A riprodurre disegni elementari di piante che furono.
E quegli "alberales"
Disegnati sul terreno accanto a ciascun tronco
Un urlo di ribellione contro la follia della società adulta
Un segno di fanciullesca incapacità di volersi arrendere all'orrore.
Alberi di gesso
Riempiranno strazianti spazi assolati e vuoti
Assurgendo al contempo a simboli di morte e rinascita.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
hai reso perfettamente il contrasto stridente fra la tenera ingenuità fanciullesca e la brutalità dello scempio della natura..
RispondiEliminaSenza rispetto per il pianeta, non c'è futuro.
RispondiEliminaSerena giornata.
PER SE FOSSI FUOCO ARDEREI IL MONDO: ti ringrazio e tu hai colto perfettamente il senso della poesia.
RispondiEliminaPER CAVALIERE: vero ma sembra che l'uomo non voglia o non sappia imparare questo semplice concetto.
RispondiEliminaHo visto anch'io quell'immagine un paio di giorni fa, su Facebook, e mi ha toccata nel profondo.
RispondiEliminaI tuoi versi, poi, sono il colpo di grazia.
Grazie.
PER CLAUDIA: infatti anch'io l'avevo postata su fb e mi ha colpito tantissimo al punto da ispirarmi questi versi.
RispondiEliminaAllora l'avrò vista proprio da te, ma come al solito non lo ricordo.
RispondiEliminaComunque è bello che ti abbia ispirato questi versi che spero arrivino lontano.
PER CLAUDIA: grazie, hai scritto delle parole bellissime, sono commosso.
RispondiEliminaBellissima immagine, bellissime le tue parole.
RispondiEliminaEd è subito anni '80. Sì, sai perché? Mi hai ricordato testi, dibattiti e temi di quell'epoca, quando si parlava della cementificazione a scapito del verde.
Il grigio delle città (e quindi della fantasia) contro il brillante della Natura.
Io... sono fortunato. Vivo in un posto che ha persino dei boschetti in mezzo al paese.
Moz-
PER MOZ; Sono onorato e profondamente emozionato dal tuo commento. Ricordo quel periodo e quei dibattiti e ti ringrazio per averli ricordati. Oggi sembra che la lotta iniziata allora la si sia persa. Forse in parte è vero, forse però non del tutto, non ancora. Devi vivere in un posto bellissimo, chissà magari un giorno verrò a vederlo...
RispondiEliminaE' una bella immagine, molto evocativa. Però soprattutto mi piacciono le parole che hai speso.
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA: ti ringrazio, sono contento che i miei versi ti siano arrivati.
RispondiElimina"city" e poi "radici", se non sono parole scelte a caso e si trovano vicine per tuo preciso volere, sei ancora più genio di quanto pensassi.
RispondiEliminaPER DIGITO: non voglio "tirarmela" ma io non scrivo mai a caso… Scrivo di getto, scrivo quello che sento ma lo faccio ovviamente conscio di cosa voglio dire e come.
RispondiEliminaSe devo pensare a una canzone mi viene in mente “Il ragazzo della via Gluk” di Celentano.
RispondiEliminaPerò se conosci anche “ L’arcobaleno”dello.
stesso artista ti tornano i buoni pensieri.
Molto triste quell’immagine ma purtroppo molto reale .
Triste fotografia di come la cementazione senza regole stia rovinando il nostro verde
Speriamo torni l’arcobaleno a dar vita a quegli alberi divenuti fantasmi.
Ciao
Naturalmente grazie ai tuoi versi che fanno da colonna sonora all’immagine.
RispondiEliminaSono tristemente belli.
Ciao
PER MAX: Grazie Max, lascio solo fluire le emozioni della mia anima. Era un brano che precorreva i tempi quello de “Il ragazzo della via Gluk” . Oggi ci vuole una svolta e stoppare questo scempio. Solo così potremo forse un giorno riabbracciare un arcobaleno gioioso su nuove generazioni di alberi.
RispondiEliminaQuando vuoi, io sono qui! :)
RispondiEliminaQuei dibattiti si sono trasformati in altro; è vero pure che la cementificazione selvaggia degli anni '70 e '80 è finita e oggi anzi c'è la moda del verde e della natura...
Moz-
PER MOZ: vero, esiste oggi una maggiore sensibilizzazione sul tema a fronte però anche di chi invece continua a deforestareì intere aree del pianeta senza contare poi chi sostiene che il clima non sta cambiando e che tutto va bene…. Ah prima o poi ci incontreremo!
RispondiEliminaUna delle tue grandiose poesie per un disegno meraviglioso.
RispondiEliminaCi ridurremo così, oppure siamo già arrivati al punto di non ritorno?
Vogliamo avere ancora una speranza e riporla sulle gracili spalle dei miei due nipoti gemelli e su tutta la generazione nata nel terzo millennio e sulle prossime venture?
Davvero? A patto che la smettano di produrre giochini distruttivi della loro anima, ma temo che quello sia un mercato assai vantaggioso, visto che hanno la migliore clientela, capace di scucire soldi ogni momento per farli stare tranquilli.
E allora? Buona notte mondo, che dio ci scampi.
PER VINCENZO: grazie, grazie infinite sono profondamente toccato dalle tue parole. I tuoi quesiti sono drammaticamente attuali e forse senza risposta. In realtà se questa nuova generazione saprà ribellarsi davvero anche nei piccoli gesti quotidiani a questo andazzo sempre più marcato potrebbe esserci una speranza. E' vero oggi siamo tutti più sensibilizzati ma è anche vero che ci sono oramai già danni irreversibili per cui per salvarsi ci vogliono soluzioni più radicali che forse molti non vogliono seguire visto che è un problema che magari a loro non interessa. E dei loro figli non gliene frega nulla, anzi pensano che andranno verso un futuro radioso dove invece che alberi ed ossigeno. ci saranno uomini bionici e foreste digitali. L'apocalisse.
RispondiEliminaDavvero avvilente quell'immagine che hai scelto. La tua poesia, forte come sai fare tu, tocca due argomenti che mi stano a cuore. La deforestazione e i bambini che hanno sempre meno spazio per giocare in libertà. Sono entrmbi vittime di una stolta disumanizzazione.
RispondiEliminaCiao.
PER SARI: Un'immagine desolante che mi ha colpito più di altre che ho visto dello stesso autore. Vittime di disumanizzazione sì, fino a che punto stolta invece che per altri voluta per un proprio tornaconto non lo so...
RispondiEliminaMentre leggevo la tua bella e sentita poesia , anch'io ho pensato alla canzone
RispondiElimina" Il ragazzo della via Gluk " Qui da me , in centro , hanno cementificato un
giardino alberato x fare dei Box . Un'orrore . Nel Nord è obbligatorio , quando
si taglia un albero , ripiantarne un altro . In Finlandia poi ,molto boschiva ,
Ogni anno tagliano un bosco di alberi x fare mobili o altro ma , ne rimpiantano
di piccoli così le generazioni future avranno sempre alberi .
L'immagine mi ha un po' sconvolta nella sua cruda realtà . Laura
PER LAURA; qui da noi purtroppo c'è perfino chi, se scrivi o parli d'ambiente, ti dice che è un argomento trito e ritrito. Pensa te come siamo ridotti…
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