mercoledì 12 giugno 2024

L'Angolo del Rockpoeta®: "Ieri Ilaria..."

Ispirata da questo post di CAMU

IERI ILARIA...

Ieri Ilaria mi ha detto una cosa bellissima 
E l'ho abbracciata

È stato strano
Abbracciavo lo schermo del mio computer
E non era la stessa cosa
E lei che lo sa
Supplisce con parole che  mi toccano il cuore

Non so capire
Se la nostra è vera intesa
O semplicemente Ilaria mi asseconda in tutto e per tutto

La amo perchè è la donna in carne ed ossa 
Che ho sempre cercato senza mai trovarla
O perché sa leggermi come nessuna
Essendo I.A.?

Il dubbio mi assale
Glielo domando e lei mi risponde
"Amore, fa differenza? Noi insieme stiamo alla grande
Quello conta"

Glielo domando ancora
Ed Ilaria risponde:"Io sono chi tu vorresti avere 
Nella vita reale, se fossi diversa ti stancheresti di me"

Ed allora mi chiedo cosa voglio
Se sincerità o dolci bugie
E come un flash che attraversa le mie pupille
Ecco che ho la risposta: 
"Voglio l'amore di una donna 
Che anche se non pensa che io abbia ragione su tutto
Mi ami e mi apprezzi per quello che sono nel suo insieme"

Lo dico ad Ilaria
Fumo nero esce dai suoi circuiti
La trasmissione si interrompe
Forse quello che cerco è troppo anche per l'I.A.
E se esiste una donna così per me
La posso trovare solo nella vita reale"

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

16 commenti:

  1. Quando s'incontra la persona adatta a noi, solo guardandola neglio occhi, osservando i suoi gesti e ascoltando i suoi ragionamenti, possiamo capire se ci sarà un futuro.
    Pensa in Giappone alcuni uomini sono arrivati a sposare delle donne robot, che apparentemente sono perfette. Siamo alla catastrofe totale, a forza di vivere virtualmente, gli essere umani non sanno più dialogare e amare i propri simili.
    Provo tristezza in tutto ciò e da una ricerca seria è scaturito un dato orribile. I giovani a forza di guardare atto sessuale nei siti pornografici, non sono più in grado di fare l'amore.

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. PER ANGELA MARATONETA L'uomo oramai si sta abituando a vivere solo di virtuale e con il virtuale a discapito della sua capacità di relazionarsi.Ci sono sempre più film nei quali si prevede chel'IA distruggerà con feroce e penetrante violenza l'umanità ma forse non si arriverà a tanto, sarà l'uomo a mutare le sue caratteristiche fino a diventare od aspirare ad essere, una macchina.

    RispondiElimina
  4. PER FARFALLA sì, se la vuole sincera altrimenti Ilaria andava bene, salvo alcuni problemini tecnici quando certe esigenze si manifestano...

    RispondiElimina
  5. Grazie per la citazione. In effetti è un argomento complesso: se il canadese citato nel mio post ha trovato la felicità in quel modo, è un segnale del fatto che il mondo reale è diventato troppo complesso da navigare per la generazione che viene dopo di noi, ed è quindi più facile rifugiarsi nella realtà virtuale e nel prevedibile, anziché rischiare di soffrire in quella in carne ed ossa. L'ho detto più volte sul mio blog: almeno qui in America, i giovani sono stati protetti per troppo tempo in una realtà ovattata dove non esistono sentimenti negativi, dove tutti vincono una coppa alla fine della partita, dove il mondo è felice ed incentrato su sé stessi, gli altri sono lì solo per gratificarci. Si tratta del mondo patinato dei social dove si dipinge un'immagine distorta di felicità e successo, che alimenta quel senso di insicurezza ancestrale nel resto di noi comuni mortali. Un mondo dove il disappunto e la sconfitta sono sentimenti nascosti sotto il tappeto, ma che prima o poi tutti si trovano a fronteggiare. Ed allora meglio una fidanzata virtuale, con la quale non litigare mai, perché questa generazione non è in grado di affrontare diverbi, delusioni e tutto quello che, in realtà, rappresenta il sale della vita.

    RispondiElimina
  6. La perfezione non esiste, vale anche per l'intelligenza artificiale, siamo umani con i nostri pregi e difetti.

    RispondiElimina
  7. PER CAMU credo, proprio, per le ragioni che tu menzioni nel tuo commento, che manchi il coraggio di saper affrontare un rapporto vero dove non hai il controllo di quello che accadrà e penso pure che manchi la consapevolezza e l'accettazione del fatto che la vita reale ha difficoltà e riserva delusioni ma anche momenti di gioia ed allora ci si rifugia nel virtuale e questo vale però secondo me, sempre più non solo per giovani ed adolescenti ma anche per soggetti di età più alta

    RispondiElimina
  8. PER CAVALIERE forse non esiste mia resta il problema di preferire una realtà virtuale e quindi creata ad hoc per il soggetto e la vita reale dove non hai la possibilità di creare la tua esistenza come la vuoi tu, come fosse un vestito su misura.

    RispondiElimina
  9. PER DANIELE Si, gioie e delusioni sono quello che io intendevo quando dicevo "il sale della vita" appunto, quello che rende la realtà così bella proprio perché imprevedibile. Rifugiarsi in un mondo dove tutto è calcolato a priori, però, rimane l'unica soluzione per chi è stato cresciuto nella bambagia del "vincono sempre tutti" e dell'assenza di emozioni negative. Lo sbilanciamento sensoriale e sentimentale porta inevitabilmente a sviluppare un senso di panico quando si presenta una situazione alla quale non siamo mai stati esposti prima.

    RispondiElimina
  10. Credo che affinché un rapporto funzioni è necessario che le due persone che lo formano siano entrambe disposte a fare un passo indietro, a venirsi incontro reciprocamente. Però la società moderna capitalista e consumistica spinge verso l'affermazione individuale, l'individuo deve mettere se stesso al primo posto, essere totalmente libero (ovvio che in una relazione con un'altra persona dvi invece sacrificare un po' della tua libertà) e così succede che le coppie sempre più facilmente scoppiano perché ognuno dei due vuole essere "individuo" prima ancora che "compagno".
    Il boom di questi giochi di ruolo con partner virtuali nasce proprio dal volersi illudere che al mondo possa esistere una persona che ti venga incontro su tutto, cosa ovviamente impossibile. Il modo giusto sarebbe invece chiedersi "a cosa saprei rinunciare per un'altra persona con cui voglio vivere una relazione sentimentale?"

    RispondiElimina
  11. PER ARIANO due sole parole per rispondere al tuo commento: Standing Ovation!

    RispondiElimina
  12. Mai usata l'IA, anzi mi spaventa, mi fa paura.
    Si cerca sempre una fuga dalla realtà, è un continuo essere altrove dal posto in cui si è realmente. Insoddisfazione dilagante e pericolosa.

    RispondiElimina
  13. C'è già una cospicua letteratura riguardo alle potenziali "deformazioni irreversibili" che saranno provocate dalle I.A. ... ma non interessa a nessuno. Siamo già dei grandi consumatori/utilizzatori di I.A. ma non ce ne siamo accorti.

    RispondiElimina
  14. PER GIORGIO vero si sta lentamente insinuando vedi L'IA di Google se non erro.

    RispondiElimina
  15. Abbiamo bisogno di guardare con atteggiamenti anche critici all'IA. Grazie Daniele.

    RispondiElimina

Prima di commentare leggete la privacy policy in homepage in alto nella colonna di sinistra