Questa poesia nasce dal commento di Caterina lasciato nel mio post precedente che qui vi riporto: "Ci vuole coraggio per fare certe scelte. Mio nonno di coraggio ne aveva da vendere. Pensa, era sergente nell'esercito, con un buono stipendio e una carriera promettente che gli avrebbe consentito di vivere una vita agiata. Era ancora ragazzo e decise di rinunciare alla carriera militare per fare il falegname. Aprì una falegnameria sua, lui veniva da una famiglia di falegnami e la "bottega" era il posto che lo faceva sentire vivo. Questa scelta però ebbe delle conseguenze, dovette rinunciare a una vita comoda, di villeggiature e altri comfort e non mancarono i momenti difficili. Prima che morisse, novantenne, gli chiesi se si fosse mai pentito di quella scelta fatta da giovane, ero curiosa di sapere cosa ne pensava nella maturità della sua vita. Mi disse che non si era mai pentito perché quando si alzava al mattino presto per andare al lavoro, si era sentito felice, aveva svolto il suo lavoro con grande passione e se fosse tornato indietro lo avrebbe fatto di nuovo. Mio nonno fece una scelta coraggiosa, ma non è facile. Molti preferiscono le comodità, i pensieri meno ansiosi"
IL CORAGGIO DI SCEGLIERE
Giovane sergente
Stipendio buono
Davanti a me
La probabilissima prospettiva
Di una brillante e prestigiosa carriera militare
Possibilità di avere una vita tranquilla
Comoda
E di offrirla anche a chi
Un giorno
Sarebbe stata al mio fianco.
Ma non ero felice
Io figlio di falegnami
Fin da piccolo avevo respirato
Il profumo amorevole del legno
Ed anche crescendo
Lavorare il legno
Mi donava una pace interiore unica.
Ed allora
Abbandono la strada certa
Sicura e contrassegnata
Da un brillante futuro
Per l'incerto
Per la fatica
Ma anche per essere felice.
Apro la mia bottega da falegname
Vita dura
Alzarsi all'alba
Lavorare duro e sodo
E di fronte alla gente
Vedere l'incredulità
E l'incapacità di capire
Le ragioni della mia scelta
Per gli altri avevo abbandonato
Gloria e prestigio
Denaro ed onori
Per un lavoro umile e faticoso.
Ed anche ora
È come se sentissi quelle voci
Ed anche le vostre
Deridermi:
"Da sergente a falegname, ma che sogno è mai questo"?
Il tutto condito da una sonora risata
A tutti voi rispondo
Ed ho sempre risposto
Che questo è il mio sogno
Non il loro
Sempre che poi loro ne abbiano mai avuto uno
E soprattutto
Abbiano mai avuto le palle di seguirlo fino in fondo.
È il mio sogno
Voi non potete capire
Cosa significhi toccare il legno
Lavorarlo
Rispettarlo
E dargli nuova vita
E fare sacrifici per avere tutto questo
Ma soprattutto
Quello che voi non capirete
Nè proverete mai
Sarà quel caldo
Luminoso e vivo senso di felicità
E quel brivido infinito
Che hai perchè la tua anima
è felice per quello che è
E non per quello che possiede.
E quello che più conta
Che arrivato alla fine del mio percorso
Ho potuto chiudere i miei occhi sereno
Felice di quella scelta coraggiosa
E di non aver mai avuto un solo dubbio
Nell'averla intrapresa anni fa.
E per quelli che ancora non mi capiscono
Faccio loro una semplice domanda:
"Io la mia vita l'ho vissuta, voi?
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
X DANIELE
RispondiEliminaIl nonno di Caterina ha scelto inizialmente la carriera di militare. Una vita con l'elmetto, i caporali e chi è più in alto vuole onorare il suo ruolo di comandante costringendo i subordinati a una disciplina ferrea da rispettare rigorosamente. Per fortuna si è accorto che la vita gli aveva donato un'altra opportunità. Il lavoro di falegname nella bottega paterna.
Ha lasciato l'apparenza della divisa, i lustrini e le ragazze che ti guardano credendoti importante. Non si è spaventato di un lavoro duro, quotidiano, i tempi di consegna da rispettare. La vera libertà è quella di non avere padroni astiosi e prepotenti. Ammiro quest'uomo che ha capito e corretto l'errore della prima scelta.
PER GUS GUS soprattutto ha avuto il coraggio di seguire il suo sogno
RispondiEliminaSempre splendido come permei di poesia un semplice ricordo, anche se già colmo di tenerezza come quello di Caterina per il nonno. Io poi mai sopportati i militari, in alternativa avrei fatto qualsiasi lavoro, comunque più dignitoso.
RispondiEliminaPER FRANCO: le parole di Caterina erano profondamente toccanti, era impossibile che non mi accarezzassero l'anima.
RispondiEliminaGià il commento della brava ed intensa Caterina mi aveva toccato il cuore, ma il tuo creare e mostrare con le parole, impersonificando una persona che non conoscevi se non da ciò che ci rivela lei, beh, questo è assolutamente straordinario. Mi congratulo vivamente con te Daniele. Tutto qui. Abbraccio e grazie.
RispondiEliminaPER PIA: grazie di cuore, queste tue parole mi hanno davvero commosso e toccato profondamente
RispondiEliminaBravo, Daniele. Con il tuo inconfondibile stile, mi hai riportato alla mente le svariate persone che decisero di indossare l'uniforme solo per accontentare i genitori o la fidanzata, oppure perché "si è presentata questa opportunità e non potevo rifiutare".
RispondiEliminaMi è capitato di conoscere un piccolo imprenditore agricolo che decise di lasciare la carriera militare (era addirittura un ufficiale della fanteria) per stare all'aria aperta, tra i suoi olivi, frutteti, mandorleti e noccioleti. Ci vuole indubbiamente un bel coraggio. Non l'ho mai sentito recriminare la sua scelta, neanche quando una gelata gli bruciò ettari di carciofi oppure dopo che una grandinata gli distrusse tutti i fiori degli olivi.
Come hai ben argomentato, non tutti sarebbero capaci di fare una scelta del genere: lasciare la sicurezza economica per inseguire il proprio sogno. Abbandonare il prestigio sociale, che potrebbe dare l'uniforme, per sentirsi soddisfatto ogni mattina entrando nel proprio "labotatorio".
Buon inizio settimana, Daniele.
PER GIORGIO: vero molti non hanno questo coraggio e sono poi loro a subirne le conseguenze più sofferte.
RispondiEliminaQuanta tenerezza in questa storia !! Il nonno di Caterina ha avuto il coraggio di lasciare una carriera che poteva essere brillante ma che non gli apparteneva, per un lavoro più umile ma che sentiva suo. Lavorare il legno, dargli nuova vita, creare qualche cosa di bello con le proprie mani...quanta passione, quanta soddisfazione nel vedere l'opera realizzata !! Ha inseguito il proprio sogno con coraggio e ha dato un senso profondo alla propria vita. Saluti cari.
RispondiEliminaGrazie Daniele di questo omaggio a mio nonno. Anche adesso rileggendola mi sono commossa. Se non ti dispiace, non adesso perché l’hai condivisa tu, più in là vorrei condividerla anch’io nel mio blog, visto che avrei in mente di aprire una nuova sezione dedicata ai poeti contemporanei, ti citerei naturalmente. Se per te è un problema non fa niente, me la conservo solo come un bellissimo dono.
RispondiEliminaPER MIRTILLO: Una storia bellissima per una persona davvero speciale.
RispondiEliminaPER CATERINA: Problemi nessuno anzi g r a z i e !!!! Puoi tranquillamente postarla sui tuoi blog quando vuoi anche domani o più in avanti. Sono onoratissimo che tu voglia pubblicare la mia poesia ed onorato e commosso di poter essere citato ed inserito nella sezione poeti contemporanei che tu vuoi aprire sul tuo blog. Nessun problema quindi, unica cosa che chiedo è di mettere sempre quando pubblichi la poesia o mi citi "Daniele Verzetti Rockpoeta®"
RispondiEliminaCerto, già avevo intenzione di citarti così ;.
RispondiEliminaPER CATERINA: ed allora no problem per me è un'emozione immensa.
RispondiEliminaInfatti in casi del genere l'incredulità è più degli altri. Quando uno ama fare una certa attività, scegliere di farla è la cosa più naturale che ci sia. Per un osservatore esterno è più logico fare l'impiegato in banca piuttosto che il giardiniere; per chi ama stare in mezzo alle piante tutto il giorno, è normale preferire la seconda, anche se guadagna meno e lavora all'aperto in piedi anziché stare in un ufficio su una sedia foderata di pelle.
RispondiEliminaCi vuole coraggio per perseguire e raggiungere i propri sogni. Bello il ricordo di Caterina e toccante la tua poesia. Come dice un cantautore che amo molto (ma tu no😆) "sono sempre i sogni a dare forma al mondo". Ed è così❤
RispondiEliminaSpesso le scelte personali sono oscure ai più ma proprio perché sono personale, intime, vanno fatte fregandosene del giudizio altrui.
RispondiEliminaOgni persona indossa i propri sogni, non quelli degli altri
PER MARIELLA: concordo sulla citazione ed anche sul fatto che io non ami particolarmente Ligabue 😁
RispondiEliminaPER PATRICIA: "Ogni persona indossa i propri sogni, non quelli degli altri" Esatto non si poteva dire meglio.
RispondiEliminaIl coraggio non deve mai mancare per rincorrere i sogni.
RispondiEliminaPER CAVALIERE: la penso esattamente come te.
RispondiEliminaLa storia del nonno di Caterina mi ha molto colpito.
RispondiEliminaFreud diceva che si baratta sempre un po' di felicità per un po' di sicurezza. E' quello che fa la maggior parte della gente, ma non quest'uomo a quanto pare. Tanto di cappello.
PER LA DAMA BIANCA: infatti, il nonno di Caterina ha avuto coraggio ed ha realizzato il suo sogno.
RispondiEliminaPER VALERIA: grazie di cuore per le tue sentite testimonianze e la tua sensibilità
RispondiEliminaSolitamente sono umile ma in questo caso posso affermare che sin da piccola ho cercato in tutti i modi di vivere la mia vita. L'ho inseguita, desiderata e sognata, ho lottato e con coraggio ci sono riuscita. Sono monca dell'amore materno, quello che tutti danno per scontato e che lascia ferite indelebili ma sono amata, considerata e rispettata da un vero gentil' uomo.
RispondiEliminaPER MARATONETA GIO': sei un esempio per tanti che hanno paura di fare un passo come il tuo ossia quello di inseguire la propria vita facendo quello che si sogna e trovando la forza e la tenacia per non arrendersi mai non accettando soluzioni più comode ed arrivando così ad essere la donna che sei oggi ossia quella che tu volevi riuscire ad essere ed avendo l'amore di chi ti sta accanto dopo che quello che per molti, hai ragione, è normale, scontato, ovvio, ossia l'amore della propria madre, a te invece è stato negato.
RispondiEliminaPER ARIANO: "Quando uno ama fare una certa attività, scegliere di farla è la cosa più naturale che ci sia" Concordo in pieno.
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