Oggi 1° maggio festa del lavoro:
- I morti sul lavoro così come i feriti aumentano, quest'anno però abbiamo una novità, una nuova voce: minorenni che muoiono imparando il lavoro.
- Disoccupazione... beh ma devo davvero scriverlo? Non scende.
- Piccoli imprenditori colpiti dalle restrizioni covid chiudono e pertanto perdono il posto di lavoro i loro dipendenti.
- Disparità di emolumenti tra uomini e donne o gender gap (anche qui non devo specificare a sfavore di chi penso...)
- Sindacati che continuano ad essere succubi e servi del potere leggasi Governo e Confindustria
Ed a proposito di morti sul lavoro, vorrei ricordare una categoria per la quale se succede un decesso, pur dispiacendocene sinceramente, molti di noi, secondo me, avranno spesso la tentazione di considerare tale morte un "rischio del mestiere". Cosa vera tutto sommato se fai il lavoro di cui parlo nella poesia che leggerete a breve, ma non sempre è così, non sempre è la verità, Non si tratta più di semplice "rischio del mestiere" se si viene abbandonati al proprio destino, lasciati soli ed isolati. È un po' come se pensassimo ad un pilota di formula 1, è vero il rischio di incidente grave esiste ma non sarebbe più un semplice "rischio del mestiere" se la scuderia per cui corresse gli fornisse una monoposto con freni scadenti freni pronti a rompersi facilmente... Vi lascio ai miei versi, versi che ovviamente non tratteranno di un pilota di formula 1....
EMANUELA
Era estate
Correva l'anno 1992
Ed Emanuela ci avrebbe lasciato
Alla giovane età di soli 24 anni.
Non fu l'unica a perdere la vita
In quell'afoso 19 luglio
Erano in sei a fare la scorta ad un eroe
Ma anche loro erano degli eroi
Solo meno popolari e mai sotto i riflettori
Salvo quando...
Lo so
Forse potreste intuire chi è Emanuela Loi
Solo attraverso il ricordo della data.
Era una poliziotta
Era di scorta a Borsellino
Era una donna coraggiosa
Era una ragazza luminosa di soli 24 anni
Già, era.
Si parla sempre poco degli agenti di scorta
E pochissimo se poi sono donne
Perchè se ancora oggi
Molte agenti sono impiegate
Per pattugliamento su strade ed autostrade
Come se solo i maschi potessero e sapessero
Rischiare la vita per indagini più serie
Lei era una di quelle che la vita la rischiava eccome
Era una che sapeva bene di aver scelto
Una professione dove
Che tu sia uomo o donna
La tua vita privata è sempre sacrificata
Lasciando i propri familiari
Ogni giorno in ansia
Col fiato sospeso
Fino a quello squillo
Quella telefonata liberatoria a fine turno.
Emanuela,
Qualcuno dirà
È morta nell'adempimento del suo dovere
Ma io ho sempre odiato questo epitaffio
Perchè purtroppo
La realtà è ben diversa
Perchè quando lasci soli uomini di legge
Sai anche di abbandonare al loro destino
Coloro che ruotano accanto alla loro vita
Ed ai loro spostamenti.
Emanuela era una ragazza come tante
Aveva 24 anni
Era solare e luminosa.
Mi correggo
Emanuela non era una ragazza come tante
Aveva molto di più
Aveva il desiderio di un mondo migliore
Ed era determinata ad ottenerlo non solo a parole
Ma mettendo a repentaglio la sua stessa vita.
Emanuela è un esempio per tutti noi
Speriamo che altre come lei possano
Un giorno
In pensione
Raccontarci con la loro voce
Quanto saranno state un esempio per noi
Magari in una società che le rispetti di più
E che non veda nei cattivoni gli eroi fighi
Ma in chi ogni giorno mette sangue e sudore
Nel suo lavoro
Emanuela
24 anni
Ci lasciò in quell'afoso pomeriggio del 1992
Ma il suo esempio
Ed il suo sorriso
Resteranno per sempre
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Emanuela Loi aveva 24 anni il 19 luglio 1992. Uno scricciolo con una cascata di riccioli biondi a incorniciare un viso in cui brillavano un paio di occhi neri pieni di vita e di forza.
RispondiEliminaUna vita spezzata alle 16.59 di una domenica d’estate dalla detonazione di 90 kg di esplosivo contenuti in una Fiat 126 rubata e parcheggiata in via Mariano D’Amelio, a Palermo.
Destinatario di quell’esplosione comandata da Cosa Nostra è il giudice Paolo Borsellino.
La dolcezza del viso di Emanuela era straordinaria.
L'immagine la copio e la incollo sulla scrivania.
Quando sarò triste la guarderò e magicamente tornerò felice.
PER GUS ho visto anch'io la sua foto ma per non fare spettacolarizzazione alla D'Urso non l'ho volutamente pubblicata. Sì era una ragazza straordinaria.
RispondiEliminaGiusto ricordarla in questa data.
RispondiEliminaBuon 1°maggio
PER CAVALIERE: giù anche perchè quasi nessuno secondo me la ricorda e non è giusto. Buon 1° maggio anche a te.
RispondiEliminaCerti lavori sono indubbiamente più rischiosi di altri, il che non implica che morire in quei contesti sia una "inevitabile conseguenza". Anzi per un lavoro rischioso dovrebbero essere previste maggiori precauzioni. Che invece spesso sono del tutto assenti.
RispondiEliminaPER ARIANO: giustissima considerazione!
RispondiEliminaSenza alcun ombra di dubbio mi associo ai commenti sopra.
RispondiEliminaBel modo per ricordare una categoria spesso denigrata. Grazie per il pensiero e per la poesia. BUON PRIMO MAGGIO
RispondiEliminaPER GIOVANNI: grazie
RispondiEliminaPER MARIELLA: grazie di cuore!
RispondiEliminaÈ vero che se mettiamo "sicurezza" al nostro lavoro gli incidenti verranno diminuiti.
RispondiEliminaNel caso dei poliziotti, non è una semplice morte sul lavoro, è un assassinio.
podi-.
PER PODI giusto!
RispondiEliminaPoco più di un mese fa un mio cliente è morto cadendo da un ponteggio. Era giovane, forte, abituato a salirci. Eppure è successo quel che non doveva proprio capitare.
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA: infatti non si deve morire sul lavoro, non si dovrebbe...
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