Grazie Gus, questa poesia me l'hai ispirata tu con la chiosa al tuo secondo commento alla poesia precedente. Leggendo capirai meglio... Buona lettura a tutti.
IL GIRASOLE CIECO
Un girasole cieco
Non vede i raggi del sole
Ma li ascolta attraverso i suoi petali
Li respira attraverso la sua corolla
E li segue
Girandosi
Come Parker e la sua schiena.
E nonostante la sua condizione
Reagisce
Lotta
Insegue la libertà che i raggi del sole sanno infondergli
E la società di cui fa parte
Non lo abbandona
Lo sostiene
Lo solleva verso un radioso futuro
Affinchè i suoi semi
Si spargano con successo
E possa avere degli eredi
Eredi che siano tali nel cuore e nello spirito
Un girasole nato cieco
Ogni giorno non vede la luce
Ma la percepisce
La recepisce
Ne viene avvolto
E si gira seguendola
Proprio come dovremmo fare noi
Voltando la nostra testa lentamente
Ma inesorabilmente verso la giusta direzione
La lezione del girasole
Sapessimo coglierla
Farla nostra
E riuscissimo ad essere una società migliore
Una comunità solidale come i girasoli
Senza per questo essere un popolo bue
Senza rinnegare le nostre individualità e peculiarità
Ma sapendo essere anche un'unica realtà collettiva.
Il girasole cieco
Si volta verso il sole percependone la magia
E lo segue.
Voltiamo anche noi la testa verso un vero futuro.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
O fuoco d’ into o’ sanghe: così si intitola la catena di eventi organizzati dalla direzione attenta e sapiente di Girolamo Dal Maso rappresentati tra ottobre e novembre nei luoghi storici della città di Napoli. Girolamo Dal Maso è l’autore della recente raccolta di saggi Selvaggi: grazia e disgrazia nei romanzi di Flannery O’ Connor, che esplora e scandaglia a fondo la produzione letteraria della scrittrice americana, quella che forse, più di ogni altro, ha saputo dare voce a quei sentimenti e a quelle angosce che da sempre attanagliano il cuore dell’uomo: la natura del male, il fardello del peccato, l’inconoscibilità di Dio, la ricerca della redenzione per mezzo del sangue di Cristo. Una scrittrice viscerale, sanguigna, le cui opere hanno influenzato artisti come Bruce Springsteen, Nick Cave, Quentin Tarantino e che trova a Napoli, per la stessa natura della città, un luogo dove rinnovare il segreto ed inquietante vincolo che unisce l’uomo al divino.
RispondiEliminaFlannery O’ Connor ha ispirato anche te. La scrittrice era affetta dal lupus eritematoso sistemico e morì a sole 39 anni.
Sì, siamo così piccoli che anche un girasole può insegnarci a vivere.
PER GUS grazie ora conosco un po'meglio questa autrice e voglio leggerla. E non mi stupisce che tra i tanti abbia ispirato anche il Boss visti i suoi testi.
RispondiEliminaIo aspiro ad una società totalmente inclusiva. Purtroppo siamo ancora lontani ma è anche vero che gli sforzi della collettività, se unita, potranno farci raggiugnere ogni obiettivo e nessun girasole cieco sarà più solo.
RispondiEliminaPER MARIELLA mi lascio avvolgere dal calore della speranza delle tue parole augurandomi davvero che un giorno vivremo in quella società inclusiva che anche tu auspichi
RispondiEliminaPER VALERIA è come dovrebbe essere la nostra società
RispondiEliminaI campi di girasoli sono bellissimi proprio perché si vedono le loro corolle in file che sono tutte perfettamente allineate, una segue l'altra, una si sposta con l'altra inseguendo la luce, come una comunità per così dire.
RispondiEliminaPER ARIANO: infatti e nessuno lascia indietro nessuno.
RispondiElimina"Voltiamo anche noi la testa verso un vero futuro."
RispondiEliminaAmen fratello, spero che possa essere davvero così.
PER NICK lo spero anch'io
RispondiEliminaUn girasole cieco si affida agli altri sensi. Sente il sole addosso anche se non può vederlo. E' una bella poesia, passa attraverso la natura per insegnarci qualcosa di bello, un messaggio profondo.
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA grazie di cuore
RispondiEliminaNon per niente è il mio fiore preferito.
RispondiEliminaNon gli serve la vista, resiste sempre, e cerca sempre il meglio.
Moz-
PER MOZ vero e noi dobbiamo imparare da lui.
RispondiEliminaMolto bella la metafora del girasole.
RispondiEliminaDovrebbe insegnarci a seguire sepre la luce costante del sole e ad ignorare quegli sprazzi di luce che sono specchietti per le allodole.
Cri
PER CRISTIANA ti ringrazio di cuore
RispondiEliminasarebbe davvero bello se, come auspichi, riuscissimo a costituire un'unica realtà collettiva, nel rispetto di ciò che ognuno è individualmente!!
RispondiEliminaquando la poesia è parte integrante dell'anima, si trae ispirazione anche da cose semplici; anzi, forse prima di tutto da quelle.
complimenti!!
Daniele quel che posso dirti è che questa poesia è bellissima, coinvolgente ed emozionante. Mi unisco al tuo auspicio ma ben conosciamo le difficoltà. Un cambiamento non sarà mai cosa facile in questo mondo distratto e che non ha manco lontanamente la sensibilità del girasole.
RispondiEliminaFinalmente una poesia che trasuda speranza, fiducia nel futuro, e non solo amarezza.
RispondiEliminaPer quanto la società attuale sia ben poco encomiabile, cerco sempre di trovare il lato positivo nelle cose.
PER ANGELA grazie per le tue belle parole. Vero convinto con te sarebbe bello poter avere una società con quelle caratteristiche.
RispondiEliminaPRR VOLTAIRE li so siamo ben distanti dalla sensibilità dei girasoli
RispondiEliminaPER CLAUDIA basterebbe essete come i girasoli e forse avremmo una società migliore
RispondiEliminaL'uomo, che non è cieco, guarda, ma non vede. Vede ciò che sta in superficie, ciò che appare, ma non vede la sostanza delle cose, ciò che sta dietro la facciata, e non affina i propri sensi, non cerca di sentire con l'olfatto, con il tatto, con il cuore. Si lascia vivere in modo superficiale ed egoistico senza collaborare con il suo prossimo per creare una forza che possa rendere il mondo migliore. L'uomo dovrebbe imparare dal girasole cieco, ma prima dovrebbe riuscire a vederlo con gli occhi dell'intelligenza e del cuore.
RispondiEliminaPER KATHERINE parole profonde e molto vere purtroppo l'uomo che gli occhi li ha è più cieco di quel girasole.
RispondiEliminaMi piace pensare che tutti o fiori vedano il sole alla loro maniera.
RispondiEliminaLa cecità è comunque la privazione di un senso che in pratica dovrebbe però esistere.
Ecco perché girasoli , piante e insomma il regno vegetale in generale per me vedono il sole con i loro particolari occhi che non sono i nostri.
Magari son gli stessi che usiamo noi per riconoscere l’anima.
Complimenti per questa bella poesia e bravo Gus che te l’ha ispirata allora -:)
Che aggiungere oltre a quello che han già scritto gli altri , tu hai gli stessi occhi dei girasoli quelli che sanno scrutare e raccontare l’animo umano.
Occhi che non conosceranno mai la cecità...finché avrai cuore per vedere.
Un abbraccio Daniele
Attualmente siamo più ciechi di un girasole non vedente in un giorno di pioggia fitta.
RispondiEliminaE qui vorrei fermarmi: accendo la tv e vedo Trump ricoverato, inondazioni al nord (e l'autunno neanche è iniziato), bimbi che muoiono seguendo challenge assurdi, imbecilli che inaugurano lo sciopero della mascherina...
ma tu scorgi speranza e voglia di seguire un'esatta direzione.. è questo che ti stimola (e ci stimola) nel resistere e nell'istillare la stessa cultura in chi non crede, e anche in chi crede di essere nel giusto mentre toppa alla grande..
La vedo dura, in questi anni la società è peggiorata.
RispondiEliminaSaluti a presto.
PER MAX sono commosso dalle tue parole. Io non cambierò spero che i miei occhi guidati dal cuore sappiano sempre lottare. E spero che tutti gli uomini sappiano cambiare un giorno e togliersi quella benda che impedisce loro di vedere
RispondiEliminaPER FRANCO se non crediamo di poter cambiare e non ci proviamo abbiamo perso in partenza
RispondiEliminaPER CAVALIERE è dura ma se ci arrendiamo è tutto finito
RispondiEliminaEssere individui indipendenti ma parte di un gruppo...
RispondiEliminaSArebbe segno di un successo umano planetario. Purtroppo, in troppi nel gruppo si adeguano, si sprostrano a chi ha carisma, dicendo cose sensate o no.
Temo che almeno per millennio il tuo sogno sia utopia.
Troppo ciechi e insensibili siamo diventati
PER PATRICIA: purtroppo temo che tu abbia ragione, la mia lotta disperata consiste nel tentare di fare in modo di riuscire a smentire questa realtà e pertanto cambiarla. Temo una lotta già persa in partenza, ma ho il dovere, tutti noi abbiamo il dovere di farla per non avere mai rimpianti.
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