lunedì 17 agosto 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Campo 87"

Liberamente ispirata a questo  post di Gus.

CAMPO 87

Un luogo isolato
Ai più sconosciuto. 

Un luogo senza nome
Indicato solo da un freddo numero.

Io, adesso
Mi trovo lì
E vi rimarrò per sempre.

Abbandonato da morto
Mai reclamato da vivo

E così
Con i figli a voltarmi le spalle
Una moglie persa dieci anni fa
Sono rimasto solo.

Si può ricevere solitudine
E subire il silenzio dell'abbandono
Per molte ragioni:
Una, per esempio, per quello che si è seminato
E quindi successivamente raccolto
Ma non è il mio caso
E fra tutti i modi e le ragioni
Per morire da solo
Il mio è il peggiore:
Mai cercato da vivo
Mai reclamato da morto.

Ho 77 anni
Avevo, sarebbe più giusto dire,
Questi tempi li conoscete tutti
E finisco anch'io per ammalarmi di Covid19

Non date però eccessivo risalto alla malattia che ho contratto
Avrebbe potuto trattarsi di una qualunque altra patologia
E sarebbe finita allo stesso modo

Chiuso in casa
A morire da solo

Deceduto ormai da giorni
Nessuno mi reclama

La mia salma ed io
Restiamo a vagare come spettri
Tra le stanze del mio modesto 4 vani e mezzo.

Solo l'odore
Quell'odore
Attira l'attenzione dei miei distratti vicini
E quindi vengo finalmente trovato
Oserei dire quasi scoperto ex-novo
Per la prima volta.

Ora mi ritrovo qui
Nel luogo isolato di cui vi accennavo
Destinato a chi non è più voluto da nessuno
A chi neanche la morte
Ha concesso la pietosa speranza di essere reclamato
Una sola ultima volta.

Si chiama "Campo 87"
Non so perchè abbia questo "Non-Nome"
Nè mi interessa scoprirlo.

Ed in questo Campo
Su questa terra che nessuno conosce
Nel silenzio più straniante
Il piacevole paradosso di non sentirmi più solo 
  
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

17 commenti:

  1. PER HUS infatti a inizio poesia ti ho citato e linkato

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  2. Il cimitero Maggiore ,alla periferia di Milano, è strutturato con campi numerati. Il Campo 87 non è una fossa comune e ogni morto è separato in un un proprio spazio.

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  3. PER GUS vero infatti la mia poesia è liberamente ispirata al tuo post e questo perché le tue parole mi aprirono la mente su questa immagine e su questo pensiero che poi hanno fatto nascere questi versi. Già nel mio commento che ti feci si potevano scorgere i semi della poesia che poi è nata dopo. Aggiungo solo che anche nella mia poesia ci sono fosse separate e non 7ma comune.

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  4. Ho sempre pensato che le comunità urbanizzate manchino di senso comunitario. In una piccola comunità di campagna nessun essere umano verrebbe lasciato in uno stato di tale solitudine al punto di non avere neppure un mezzo parente che gli faccia visita ogni tanto e che si incarichi, se non di pagare le spese funebri, quanto meno di far celebrare il suo funerale.

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  5. PER ARIANO è vero la città può essere fortemente disumanizzante

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  6. é una vicenda molto triste che coinvolge città grandi ma anche piccoli, la solitudine è qualcosa che non è facile da spiegare, elemosinare attenzione, amore e affetto non è da tutti, c'è chi ci riesce bene e chi no preferisce rimanere da solo.
    Più che parlare di solitudine io parlerei di "dimenticati" di quelle persone di cui ci si dimentica perchè sono educati, perchè sono buoni, perchè sono rispettosi, perchè sono onesti, perchè sono abituati a non fare pesare sugli altri la loro presenza!
    Se si guardiamo intorno, diamo qualche buongiorno in più , un saluto in più non è una debolezza ma la forza d'amare il prossimo e noi stessi.

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  7. Forse non esiste morte peggiore di questa. Quella in cui non vi sia nessuno a cercare il morto, come se pure in vita si fosse trattato di un invisibile.

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  8. Le persone dimenticate che muoiono da sole, gli invisibili, c'erano anche prima del Covid.

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  9. PER LA DAMA BIANCA sono d'accordo con alte in toto

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  10. PER MARIELLA vero infatti anche lui chiede di non porre l'accento sul tipo di patologia perché queste cose succedevano anche prima purtroppo.

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  11. Canto lirico, triste e toccante, alla sconfortante solitudine che spesso regna sovrana. Grazie.

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  12. PER MARIA Grazie a te per i tuoi toccanti commenti

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  13. Non c'è niente di peggio che morire per non essere più soli.
    Evviva il mondo d'oggi

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