Z... Come ZERI
Noi siamo gli Zeri
Le nullità
Gli schiavi che producono per voi.
Noi siamo gli Zeri
Come zombie che però respirano
Camminiamo normalmente
Pensiamo e parliamo pure
Ma non abbiamo diritti.
Noi siamo gli Zeri di questo mondo globale
E non sappiamo allearci tra noi
E non ci proviamo neanche
D'altronde qualunque cosa sommata a zero
Dà zero
E moltiplicata per zero dà sempre zero.
Ma in realtà ci siamo lasciati portare via tutto
Anche la dignità
E forse non comprendiamo che tanti Zeri che si uniscono
Fanno tante unità singole che a loro volta fanno collettività
E che soprattutto
A loro volta fanno volume, numero e maggioranza
Salve
Siamo Gli Zeri
Ultimo anello sociale della catena economica mondiale
Figli di un dio minore
Ma da oggi esseri con una nuova coscienza
Da oggi esseri ribelli
Con tanti 1 a precederci
Noi unità di vita e di lotta
Per un futuro diverso.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Il grande Marx ipotizzò dopo la grande rivoluzione del proletariato una società di eguali con pari dignità. Questa rivoluzione che avrebbe cambiato il mondo inizio con grande pragmatismo, e assunse il nome di "socialismo reale". Noi comunisti italiani la immaginavamo come un paradiso terrestre, invece le cose andarono male perché la gente non voleva essere uguale nel peggio. Infatti, i padroni dei mezzi di produzione furono sostituiti da una cinica burocrazia di stato. Un polacco ,che in seguito sarebbe diventato papa ,riuscì a soffiare sul fuoco dell'insoddisfazione della gente fino a farlo diventare fiamma violenta. Di tutti i partecipanti al socialismo reale solo la Russia restò una potenza mondiale, mentre i Paesi satelliti restarono esclusi dai grandi giochi della politica e il popolo di fatto venne governato dalle varie mafie locali.
RispondiElimina
RispondiEliminaDaniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...
PER GUS l'eguaglianza deve riguardare i diritti le pari opportunità tra le diverse classi sociali e tra uomini e donne,pari possibilità di studiare ecc...e ci deve essere un margine il più ridotto possibile tra i più ricchi ed i meno ricchi. Questa non è un'utopia ma un modello di società ancora non certo perfetta ma almeno il più possibiletendente all'utopia della società ideale. Oggi siamo lontani anni luce da modello che poi è quello sancito nella nostra Costituzione.
L'utilizzo di manodopera a bassissimo costo nei paesi in via di sviluppo è un fenomeno che coinvolge le grandi multinazionali ma anche le industrie locali emergenti (tipo le acciaierie in India o le industrie tessili in Pakistan). La cosa triste è che mentre in occidente ci sono state lotte sindacali per migliorare le condizioni dei lavoratori, in quei paesi i governi sono riusciti a impedire la nascita di fenomeni simili, e se da un lato cercano di migliorare le condizioni economiche della gente comune (e in parte ci sono pure riusciti) dall'altro però fanno in modo che questo miglioramento economico si basi esclusivamente sul duro lavoro e non sui diritti, trasmettendo l'idea che chi non accetta le condizioni di lavoro non merita uno stipendio...
RispondiEliminaDaniele, chi ha acquisito una rendita di posizione difficilmente la molla per favorire i paesi poveri, anzi le differenze nel tenore di vita sono destinate ad aumentare.
RispondiEliminaLo zero addizionandosi a un altro zero resta zero, se po vuol moltiplicarsi con un 5 fa del male a questo numero. La soluzione l'hai teorizzata tu. La catena degli zero si salva se un numero, anche un uno si mette avanti e spinge.
Purtroppo credo che una società in cui gli zeri contino qualcosa, o importino a qualcuno, sia davvero utopistica.
RispondiEliminaPER ARIANO disamina molto interessante e che condivido. Aggiungerei che questo crollo in certi Paesi del costo della manodopera ha portato ad un costante depauperamento dei diritti e dei salari dei lavoratori anche nei Paesi più sviluppati.
RispondiEliminaPER GUS giusto e credo che non dia così impossibile
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA può essere ma è proprio rassegnandosi a questo pensiero che non può esistere una possibilità di rinascita
RispondiEliminaCerte persone meritano di essere uno Zero, io le formerei, le alleverei proprio per questo.
RispondiEliminaNon hanno coscienza, sono sciocche e influenzabili. Gli Zeri occorrono.
Altrimenti noi non saremmo 1.
Moz-
PER MOZ io quando parlo di Zeri non alludo a persone cretine e superficiali anche perché ci sono tanti "1" che sono degli emeriti coglioni ma sono ricchi di famiglia e quindi contano. Vuoi un esempio oserei dire paradigmatico? Lapo Elkann. Io alludendo a zeripersone serie, capaci, oneste ma schiacciate da questo schiavismo imperante
RispondiEliminaPER VALERIA non sei fuori dal coro
RispondiEliminaNon hanno capito che senza una grande quantità di zero (popolo) la tirannia spadroneggia in eterno.
RispondiEliminaPER GUS il popolo è una grande forza
RispondiEliminaSplendida!
RispondiEliminaPER NICK grazie!
RispondiEliminaUn mondo che ha bisogno di un forte cambiamento.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Una persona sola conta quanto uno zero ma tante persone unite per gli stessi ideali, possono fare la differenza . Molto bella Saluti.
RispondiEliminaPER CAVALIERE è assolutamente necessario
RispondiEliminaPER MIRTILLO verissimo
RispondiEliminaNon siamo mai nullità Daniele.
RispondiEliminaSe qualcuno pensa di considerarci in quel modo bisogna lottare affinché si ravvedano del loro sbaglio, altrimenti è meglio abbandonarli alla loro idea fasulla di vedute.
Forse l'errore che facciamo è giudicare e giudicarci.
Noi siamo ciò che facciamo, il nostro agire parla per noi. E seppur lenta è la possibile consapevolezza di questo, se valiamo veniamo comunque fuori.
Il lavoro ha molte strade, dobbiamo solo cercare quella giusta e non pretendere di più di ciò che troviamo. Se vediamo che non veniamo rispettati, dobbiamo avere il coraggio di denunciare ed allontanarci. Se tutti rifiutano quel posto di lavoro perché non giustamente retribuito, come credi che agiranno? Dovranno cambiare le loro posizioni altrimenti falliscono. Uniti non esistono più zeri ma somme di uno all'infinito.
Ciao carissimo, parole colme di sprono le tue. Grazie per ciò.
PER PIA uniti si vince vero. Il punto non è sentirsi una nullità ma essere valutati zero dalla società lavorativa. E qui solo ribellandosi uniti si possono cambiare le cose
RispondiEliminaCiao Daniele. Mi piace la speranza che promana da questi versi. Grazie.
RispondiEliminaPER MARIA grazie a te
RispondiEliminaCiao, ho appena ripubblicato una delle tue poesie (ti lascio scoprire quale) Con tutti i link del caso, spero di averti fatto una cosa gradita.
RispondiEliminaPER NICK grazie è un onore corro da te!
RispondiEliminaUn bel monito per riprenderci padrone della nostra vita
RispondiEliminaPER CARMINE grazie
RispondiEliminanessun individuo, di per sè, è uno zero, perchè tutti contiamo e abbiamo valore per il solo fatto di essere persone con una coscienza (che ahimè non tutti utilizzano... >_<).
RispondiEliminaCerto, nella nostra società consumistica, capitalistica ecc., le categorie più fragili sono di sovente considerate e trattate come Zero, e non è semplice far sentire la propria voce.
Però sì, voglio pensare che ci si possa unire per cambiare, forse non tutto e subito, ma qualcosa.
Star fermi a piangersi addosso di sicuro non serve...
Buon week end daniele
PER ANGELA esatto, non serve.
RispondiEliminaDaniele mi spiace per te ma io appartengo ad un altra filosofia più in specifico ad una religione che mi ha dato certezze e finalità di vita.
RispondiEliminaNon mi sento uno zero anzi un anello di una catena che si perde nel tempo e proiettata nel futuro. Questa catena è iniziata con una cerimonia in cui il mio nome Andrea è stato detto ben chiaro perché non sia scambiato da nessun altro. Oggi le variabili della mia vita sono tante ma nessuna insormontabile e la mia vita nella sua semplicità è piena di gioie e soddisfazioni.
Non mi ritengo un illuso ma uno scelto e mi dispiace per chi non è stato scelto.
PER PACANDREA non entro nel merito della tua filosofia di vita ma è un dato di fatto che esistano i precari, i cassaintegrati, multinazionali che licenziano e delocalizzano senza un minimo rispetto delle regole. Ecco quando parlo di Zeri io non alludoal valore umano della persona eneanche il fatto di sentirsi uno zero, ma alludonalli sfruttamento concreto a cui, persone con piena dignità e di valore sono spesso obbligate a sottostare per non perdere il lavoro
RispondiEliminaHai visto gli "zero" cosa stanno facendo negli Stati Uniti?
RispondiEliminaECCO.
PER MARIELLA lo vedo siamo.noi quelli sempre in letargo
RispondiEliminaNotevole poesia, Dani!
RispondiEliminaPurtroppo, certi zeri meritano di esserlo. NOn tutti, è vero. Ci sono anche quelli cche lottano per trasformare questo zero in un uno. Ci sono anche degli uno che valgono meno di niente ma sono quelli che per blasone, perchè figli di papà, fanno e disfano a loro piacere.
Unire tanti zero sarebbe bello ma non è facile riuscirci. Troppo egoismo ancora
PER PATRICIA egoismo ed aggiungerei il voler pensare a salvaguardare il proprio sempre più misero orticello. Per il resto disamina perfetta la tua.
RispondiEliminaCiao, non mi sento una nullità e siamo in tanti a pensarla così, il problema è che gli 0 contenti di esserlo sono tantissimi.
RispondiEliminaCiao fulvio
PER FULVIO: purtroppo hai colto nel segno.
RispondiElimina