AMMUTINAMENTO
E se le lettere e le parole evadessero dai libri
Stanche di una prigionia insensata
Soffocate da polvere figlia di pagine mai sfogliate?
E se le consonanti si ammutolissero
Seguendo chi ha già scelto quella strada
Come un capo silenzioso ma carismatico.
E se le vocali urlassero isolate
La loro rabbia
Il loro impotente senso di inutilità?
E se noi
Non potessimo più parlare
Pensare
Scrivere, narrare, sognare?
E se le lettere evadessero dalla Storia
E dalle nostre corde vocali
Dalla nostra mente e dalle nostre emozioni,
Sapremmo e riusciremmo di nuovo a piangere ed amare?
E se quel giorno fosse oggi,
Davvero l'uomo capirebbe l'insulsa essenza della violenza?
E comprenderebbe il senso vitale del loro ammutinamento?
Sguardi
Tatto
Lacrime e sorrisi
Si intensificherebbero
Cancellando l'odio
O diventeremmo ancora più crudeli ed efferati?
Apriamo gli occhi
E sentiremo ululati bestiali di uomini senza espressione
Uccidere
Appellandosi a significati distorti di parole pulite.
E se i nostri sensi
Stanchi di violenza
Ci abbandonassero?
Prima le lettere dei nostri alfabeti
Poi udito e vista, olfatto
E poi il tatto...
Ed un corpo inerme, vuoto
Uno spento involucro
Vagherebbe senza meta
Cancellato dalla sua stessa ferocia.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
c'è tutto l'ottuplice sentiero buddhista, qui. dall'uso del pensiero alla parola alla "sussistenza". che bella, questa poesia, daniele. grazie
RispondiEliminaPER DIGITO: mi hai lasciato un commento strepitoso, sono realmente emozionato e colpito dalle tue parole così profonde. Grazie a te per ogni volta che passi di qui e lasci una gemma preziosa a commento della mia poesia.
RispondiEliminaPER VALERIA: certo che continuo, le tue parole poi mi danno un'ulteriore spinta se mai mi sentissi stanco e svuotato. Grazie per le tue bellissime e sentite parole.
RispondiEliminaIl rischio è proprio questo: ci stiamo svuotando, e stiamo svuotando di significato ogni cosa attorno a noi.
RispondiEliminaMoz-
PER MOZ: svuotandola o piegandola a significati differenti e spesso deviati e nefasti.
RispondiEliminaNon potevi trovare parole più consone per descrivere l'immagine dell'uomo in quest'era tecnologica . Spero che i robot potranno riportarci all'umanità perduta :)
RispondiEliminaCri
PER CRISTIANA: "Spero che i robot potranno riportarci all'umanità perduta :)" Sarebbe davvero il colmo se i robot creati da noi si mostrassero più umani, giusti e compassionevoli di noi, loro creatori. Sarebbe il colmo ma forse anche una svolta per un futuro di pace.
RispondiEliminaConcordo con il primo commento. Ci trovo alcuni spunti buddisti nel tuo scritto, ma che è sempre il tuo e quindi è "farina del tuo sacco". Tuttavia nel buddismo esistono alcuni punti importanti che riguardano il retto pensare, il retto parlare e il retto agire...prima di pensare, parlare e agire bisognerebbe sempre riflettere. La mente e l'essere umano che si svuotano di tutto può essere utile se poi lo riempie di qualcosa di veramente nuovo.
RispondiEliminaPerò vedo che nell'epoca di oggi uno dei tanti rischi consiste nel "devitalizzare" la volontà e il ragionamento umano ed è un rischio più grande di quel che si può pensare.
Un salutone e alla prossima
RispondiEliminaPER ACCADEBIS: il mio spunto nello scrivere questa poesia è stato quello di vedere come oggi molti politici e uomini dei media prendono un vocabolo dotato di un suo preciso significato stabilito e verificabile leggendo un dizionario, e lo piegano fino a portarlo ad avere un significato differente dall'originale quando non anche, in certi casi estremi, opposto ed ho immaginato cosa potrebbe succedere se le lettere del nostro alfabeto, stanche di questa manipolazione, si ribellassero, si ammutinassero. Poi è vero mi sono reso conto che ci sono alcuni aspetti del buddhismo che sono indirettamente richiamati. Concordo con te sul fatto che assistiamo ad una "devitalizzazione" anche della volontà e del ragionamento umano anche attraverso soluzioni come quella che ti dicevo, ossia manipolare le parole a proprio uso e consumo.
Io sono una persona che ama la semplicità nello scrivere e nello spiegarsi e non sopporto chi scrive o parla utilizzando le parole come a volersi fare illuminare da loro, risultando poco comprensibile ai più. Anche questo è un modo per sfruttarle, non credi? Siamo soffocati dalle parole abusate e come dici tu, senza di esse, stanche di tutto questo abuso, "Sapremmo e riusciremmo di nuovo a piangere ed amare? Dico di no, saremmo vuoti e spenti, macchine senza anima.
RispondiEliminaPer cui, come dice la mia poetessa preferita ED, guardale semplicemente, fino a quando non le vedrai risplendere. La vera forza è tutta qui.
Che bella la tua poesia Daniele, davvero meravigliosa.
PER MARIELLA: concordo, anche utilizzare le parole come arma per non farsi comprendere completamente è un utilizzo squallido, anche se in quel caso non si manipolano le parole, solo si scelgono quelle più elaborate, complesse, difficili in modo che molti non possano comprendere. Grazie sono emozionato dalle parole del tuo commento e dai tuoi complimenti!
RispondiEliminaHo letto molte delle tue poesie, ma questa è una di quelle che mi è piaciuta di più.
RispondiEliminaBellissima ed evocativa.
Complimenti.
PER LA DAMA BIANCA: ti ringrazio di cuore.
RispondiEliminaLe tue poesie mi fanno venire, ogni volta i brividi, da quanto sono belle, profonde, colpiscono dritto al cuore e alla testa.
RispondiEliminaBellissimi versi.
RispondiEliminaMi hanno ricordato quelli di Quasimodo in "Alle fronde dei salici".
E no, il paragone non è azzardato.
PER LA B: ti ringrazio di cuore per le tue parole molto sentite e che mi emozionano molto.
RispondiEliminaPER CLAUDIA: onoratissimo del paragone, grazie!
RispondiEliminaIn realtà esseri senza più alfabetizzazione, emozioni e sentimenti sarebbero simili ad animali, e gli animali di violenze ne commettono eccome. La differenza è che per loro è la conseguenza di una necessità primordiale di sopravvivenza, mentre per l'uomo civilizzato è solo prepotenza, dato che la sopravvivenza non è più un problema per noi.
RispondiEliminaPER ARIANO: infatti, la mia era una domanda retorica o provocatoria. Certo anche con la parola ci diamo dentro con la violenza e con la mistificazione attraverso la manipolazione delle parole.
RispondiEliminaLe parole se usate in maniera errata si potrebbero vendicare fuggendo e l'uomo senza neanche più i suoi sensi sarebbe annullato per sempre e non esisterebbe più.
RispondiEliminaInvece loro sono lì è si mostrano senza riserve, in modo giusto o meno, pronte a distruggere ma anche a costruire per migliorare. Tutto dipende da chi le usa.
Ho interpretato in questo modo le tue bellissime parole ma so benissimo che potrei aver sbagliato completamente ed allora me ne scuso e ti abbraccio. Ciao.
PER PIA: no non hai sbagliato, nella poesia immagino cosa potrebbe accadere se le lettere dell'alfabeto, stanche di vedere manipolate da noi umani le parole che loro formano, decidessero di ammutinarsi di ribellarsi. È chiaro quindi che fuggendo l'uomo sarebbe nulla.
RispondiEliminaLe tue poesie hanno una forza che, ogni volta , mi sorprende e vanno sempre diritte al cuore di chi le legge. Questa è molto bella ed è una riflessione importante sull'uso e sull'abuso delle parole. Parole sfruttate , distorte , parole che, invece di chiarire, confondono chi legge o ascolta. E chi le usa ha proprio questo intento, per fini propri !!Io amo le parole semplici, chiare, sincere. Un caro saluto.
RispondiEliminaPER MIRTILLO: hai centrato il tema della poesia, la parola è un mezzo stupendo se lo si usa per fini non manipolatori. Ti ringrazio per le bellissime parole che hai avuto per le mie poesie, grazie di cuore.
RispondiEliminaSplendida as usual!
RispondiEliminaPER NICK: grazie!!!
RispondiEliminaCiao ,” Parola… con te viaggia il sapere ne sei il mezzo…” (tre versi di una mia poesia )
RispondiEliminaMi chiedo, se durante questo suo viaggiare l’uomo esprime il suo pensiero con parole
abusate, manipolate togliendole il preciso significato, allora la parola non è più il mezzo?
Oggi purtroppo, di un uso se ne fa un super abuso non solo sulla parola.
Lo notiamo tutti i giorni ascoltando i paroloni dei nostri politici o leggendo qualche pagina di giornale, che privano le parole del vero e preciso significato, vergognosamente.
In questi versi ci trovo tanta forza e tanta energia che spinge il lettore a riflettere, bisogna dare il giusto valore e significato alle parole prima di esporre un pensiero.
Grazie della visita al mio blog,
Buon fine settimana
Rakel
PER RAkEL Hai colto nel segno il tema della mia poesia. Grazie per i complimenti. Benvenuta in questa agorà
RispondiEliminaCiao Daniele,e terribile perdere la nostra ricchezza interiore,ma spesso succede,la lettura aiuta contro la sterilità del pensiero,e leggerti aiuta molto.
RispondiEliminaCiao fulvio
la parola è svuotata e travisata manipolata usurpata,meglio gli emoticon?
RispondiEliminaPER FULVIO concordo con te e ti ringrazio per le tue bellissime parole sui miei versi
RispondiEliminaPER REDCATS no il solo emoticon è la sconfitta del pensiero
RispondiEliminaLe parole vanno usate per un futuro radioso, ma spesso vengono usate per un presente buio.
RispondiEliminaSaluti a presto.
PER CAVALIERE: hai detto un'amara verità
RispondiEliminaSe le parole si stancassero di noi, saremmo finiti. Torneremmo ai gutturali versi dell'uomo primitivo.
RispondiEliminaCon te sul web il problema non si pone però. Tu le sai usare senza distorcerle o manipolare. Con te, le parole sono al Sicuro
PER PATRICIA Grazie sono commosso, che parole meravigliose hai avuto per me grazie dal profondo del cuore.
RispondiEliminaParole che sento come quelle di domani sul mio blog. 😊
EliminaBuona domenica
PER PATRICIA lo so. Non vedo l'ora di leggere il tuo post domani
RispondiEliminaL'uomo è un essere sociale, non può non comunicare, ma quando si usa male questo strumento (voce, parole scritte, ma possiamo inserire ogni altro mezzo per comunicare con gli altri), per scopi egoistici, iniqui..., è la nostra stessa dignità di persone, rendendoci intenzionalmente ambigui, ipocriti..
RispondiEliminaDovremmo sentir forte il dovere di recuperare il valore e il potere della parola, con la quale possiamo distruggere o costruire.
Buona domenica!
PER ANGELA condivido ed osservo con te come l'utilizzo doloso della comunicazione porta alla sua lenta fine della stessa e dose è quello che sta accadendo.
RispondiEliminaChe condivido ogni tua parola è riduttivo, ma sento la tua stessa "ansia", tanto che sto abbozzando un post, con i miei tempi, che in modo diverso ne parla. Leggerti è sempre una cura di fronte alla pazzia che dilaga.
RispondiEliminaPER SANTA grazie posso dire lo stesso di te e sono curioso di leggere il tuo post quando lo pubblicherai
RispondiEliminaE da un po' che giro intorno all'argomento, per questo oggi mi ha fatto doppiamente piacere leggerti, perché sentiamo la stessa lacerazione, io purtroppo combatto col mio tempo :(
RispondiEliminaSai bene quanto per me sia fondamentale il ruolo del poeta e della poesia, il tuo, quanto i tuoi versi ci aiutano a comprendere dove ci troviamo e verso dove stiamo andando e soprattutto a riprendere consapevolezza di noi, che siamo individui e società.
PER SANTA: hai ragione la poesia come ogni forma d'arte può diventare di impegno civile ed essere torcia che illumina un cammino e/o strumento potente per far riflettere proprio sul dove ci si trova ed in quale direzione si sta andando. Ti ringrazio, conosco bene la stima che hai di me, stima ampiamente ricambiata. io cerco di fare quello che posso con i miei versi e non mi arrendo.
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