mercoledì 23 ottobre 2019

L'Angolo del Rockpoeta®: "Chile Herido"

Vergognoso, inaccettabile e fascista il coprifuoco stabilito in Cile a seguito delle sacrosante proteste dei cileni sugli aumenti previsti ed ora tolti dal loro Presidente in carica. Questi aumenti sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso in un Paese che ha ancora profonde diseguaglianze e disparità economiche e quindi di riflesso sociali. Il titolo della poesia vuol dire "Cile ferito" ed ho scelto lo spagnolo apposta per ricordare il titolo di un famoso brano degli Inti - illimani.

CHILE HERIDO

Cile ferito
Mia Terra
Non versare più
Lacrime di diseguaglianza
Non accettare più
Lacrime di ingiustizia

Voci di libertà
Non possono permettere il coprifuoco
Coprifuoco di fatto e di pensiero.

Cile martoriato
Dove certe perdite ancora non hanno nome e sepoltura
Dove certe morti ancora non hanno un corpo
Ora rinasci 
Non permettere il ritorno di recrudescenze passate
Prendi la vita nelle tue mani
Prendi il tuo futuro e fanne raggi di sole 
Afferra il tuo destino
Non permettere che i tuoi sogni non abbiano nome
Non lasciare che le tue speranze non abbiano futuro e identità.

Cile ferito
Da disparità sociali mai smussate
Mai cancellate,
Torna a sorridere libero

Cile ferito
Sanguino con te
Lotto con te
E reclamo le tue istanze 
Sognando di rivederti di nuovo
Presto 
Luminoso,vivo e libero. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
-----------------------------------------------------------------------------
 "...Sono pronto a resistere con ogni mezzo, anche a costo della vita, in modo che ciò possa costituire una lezione nella storia ignominiosa di coloro che hanno la forza ma non la ragione"
Salvador Allende 11 settembre 1973

33 commenti:

  1. per quanto sia legittimo indignarsi, e il tuo intervento è di una profondità che lascia sgomenti, credo occorra lasciare da parte i singoli episodi (sono migliaia e molti, in parti lontane del mondo, sfuggono persino alla cronaca) e concentrarsi sulla necessità di una coscienza globale, di un insegnamento al rispetto, di una forza collettiva, affinché ognuno possa esercitare l'arte di vivere nella convivenza, nell'empatia e nella libertà più ampia, anche restando lontani dal condividere. fare della tolleranza e dell'accettazione a prescindere, un ars vivendi

    RispondiElimina
  2. PER DIGITO hai ragione gli episodi analoghi sono tanti (solo in Sudamerica in questo momento abbiamo una situazione analoga in Bolivia, Ecuador e Venezuela) ma io la questione cilena la sento molto vicina a me ed amo quella terra profondamente da sempre e non potevo non dire nulla. Concordo poi con te che ci voglia una coscienza globale tesa al rispetto ed alla pacifica convivenza, ma per questo risultato prevedo tempi piuttosto lunghi purtroppo.

    RispondiElimina
  3. PER VALERIA: spero che entro i prossimi giorni termini questo liberticida coprifuoco e che ci siano accordi per vere riforme.

    RispondiElimina
  4. Se questo governo è davvero democratico come dovrebbe, cominci a valutare le motivazioni delle sommosse popolari. Da un lato è giusto che venga messo un freno alla violenza nelle strade, dall'altro però è doveroso capire da dove nasce questa foga dei ceti più poveri. Evidentemente il costo della vita è davvero diventato insostenibile per una parte della popolazione e questo non può essere ignorato. Dicono che per il momento bloccheranno gli aumenti del costo dei trasporti pubblici, ma non penso che si faccia una sommossa per un aumento dei biglietti della metro, è più verosimile che siano gli stipendi minimi a essere troppo bassi.

    RispondiElimina
  5. PER ARIANO: infatti ora il Presidenti cileno si confronterà con i partiti e con i Sindacati, credo anche, per promettere e spero realizzare altre manovre più importanti. Spero davvero che questo coprifuoco abbia presto termine e che torni la pace in Cile.

    RispondiElimina
  6. Complimenti Daniele. Un intensissimo post!
    E le ingiustizie continuano...😐😕

    RispondiElimina
  7. PER PIA: grazie di cuore per i complimenti. Vero, le ingiustizie non si fermano mai.

    RispondiElimina
  8. Il tuo canto è rabbia, commozione, riscatto, il canto di un popolo. Come sempre sai dare voce potente alle emozioni che ci dilaniano, tutti, perchè quello che accade in modo manifesto in Cile, serpeggia ovunque.
    Per il resto uso le parole di Sepulveda: «Fa rabbia il ritorno a tempi che credevamo superati», che immagino tu abbia letto nell'intervista sul Manifesto.

    RispondiElimina
  9. PER SANTA: sì l'ho letta e l'ho trovata molto interessante, tutti dovrebbero leggerla. Grazie di cuore Santa per le tue toccanti e profonde parole che hai avuto per i miei versi.

    RispondiElimina
  10. Sei riuscito a ricreare le atmosfere che citavi.
    Con parole dure, di rabbia.
    Devo informarmi meglio sulla questione cilena.

    Moz-

    RispondiElimina
  11. PER MOZ: grazie di cuore. Informati e ti consiglio come diceva Santa l'intervista di Sepulveda sul Manifesto.

    RispondiElimina
  12. Parole sante le tue, che descrivono perfettamente quanto questo Paese sia stato martoriato.
    "In seguito ad un attacco di cuore, Augusto Pinochet muore a 91 anni, il 10 dicembre 2006. La Repubblica cilena negò per il dittatore i funerali di Stato. Massiccia fu la presenza delle gerarchie militari, simpatizzanti di estrema destra e delle più alte cariche della Chiesa cattolica".
    Mai dimenticherò la vergogna che provai nel vedere Papa Wojtyła su quel balcone, sorridente e accanto al dittatore. E l'hanno fatto pure santo.
    Cri

    RispondiElimina
  13. PER CRISTIANA: velo pietoso su Wojtyla e la sua santità. come dire…. è la Chiesa gente! Il Cile ne ha passate tante, speriamo che ora questa sia solo un'infelice parentesi.

    RispondiElimina
  14. Una vergogna che ritorna e che i tuoi intensi versi amplificano.
    Se guardiamo ad un contesto più ampio ci accorgiamo che stiamo tutti precipitando verso un periodo estremamente buio ed oscuro. Focolai di ribellione stanno nascendo ovunque, nel mondo. Il problema è che, da troppo tempo, la testa dei governi è sempre più lontana dal popolo. Nei paesi dell'America Latina, la disuguaglianza è ancora più evidente che altrove e scatena tale rabbia nelle popolazioni meno abbienti che ormai è impossibile da contenere. Tu hai citato le parole di Salvador Allende, io cito quelle di sua nipote Isabel a proposito della sua terra d'origine, il CILE “la maggioranza è costretta a vivere a credito o in povertà mentre i ricchi evadono le imposte ed accumulano denaro. Così si crea la violenza che inevitabilmente scoppia. Così sono cominciate tutte le rivoluzioni”

    RispondiElimina
  15. PER MARIELLA: vero il Sudamerica è una polveriera in questo momento ma penso anch'io come te che in molte altre parti del mondo, anche qui in Europa, siamo seduti su un ordigno pronto a deflagrare in una rivoluzione di piazza. Troppa ricchezza accumulata in poche mani e, come anche giustamente tu osservi, politici sempre più lontani dal popolo e dalle sue esigenze. LE parole di Isabel sono assolutamente condivisibili. Siamo davvero in un periodo storico buio e preoccupante.

    RispondiElimina
  16. Ancora una volta la storia si ripete, quando finiranno tutte queste atrocità?
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
  17. PER CAVALIERE: bella domanda. forse mai fino a quando non ci estingueremo.

    RispondiElimina
  18. "Lacrime di diseguaglianza ed ingiustizia".
    Sarebbero bastate queste cinque parole per spiegare quello che sta accadendo.

    Mi associo alla tua ultima strofa.

    RispondiElimina
  19. PER CLAUDIA: lacrime di diseguaglianza, ingiustizia, abusi… È giunto il momento che il popolo cileno non le versi più.

    "Mi associo alla tua ultima strofa." Non ne dubitavo.

    RispondiElimina
  20. Ciao Daniele,il Cile è un Paese martoriato o sfortunato,le sue difficoltà economiche incombono sempre e la classe politica è inadeguata.
    Le tue parole hanno reso palpabile lo sconforto e la rabbia dei cileni
    Complimenti
    fulvio

    RispondiElimina
  21. PER FULVIO: concordo con la tua disamina. Grazie di cuore per i complimenti.

    RispondiElimina
  22. Mitico Daniele! Sei riuscito ancora una volta a dare voce al dolore.
    Spero proprio che non si ripeta più un 11 settembre 1973

    RispondiElimina
  23. PER PATRICIA: lo spero anch'io fortemente. Grazie per le tue bellissime parole.

    RispondiElimina
  24. Come sempre, i tuoi versi can sempre in profondità. È triste vedere come si possa rispondere con tanta barbarie alle legittime proteste di cittadini...

    RispondiElimina
  25. PER ANGELA: vero, questa reazione del governo non è democratica. Grazie di cuore per le tue parole sui miei versi

    RispondiElimina
  26. Non c è pace per questo paese, non c'è pace per il Sudamerica che cade troppo spesso in tentazioni autoritarie, forse anche per influenze esterne di paesi stranieri che traggono vantaggio da questo perenne dissesto. Uno sconsolato saluto. (https://lumevoltaire.wordpress.com)

    RispondiElimina
  27. PER IL MACCHIAIOLO vero esiste da quelle parti spesso la tentazione di una deriva autoritaria. Speriamo che questa volta non sia una di quelle volte.

    RispondiElimina
  28. Come sempre Daniele versi belli veri e profondi.
    Purtroppo non è solo il Cile e nemmeno soltanto il Sudamerica a versare in condizioni sempre più preoccupanti.
    Un saluto e buon fine settimana in arrivo a breve

    RispondiElimina
  29. PER ARWEN: vero, viviamo su una polveriera. Grazie per i tuoi complimenti.

    RispondiElimina
  30. Profondità ed intensità in questi versi .

    Complimenti Daniele

    Un caro saluto

    Rosy

    RispondiElimina
  31. Quando penso al sudamerica in genere, mi viene una sorta di fitta al cuore. Un posto così bello eppure così martoriato da ingiustizie, disuguaglianze, violenze, traffici di droga, disastri ambientali. E tutto sempre in nome del dio denaro che non guarda in faccia a nessuno.

    RispondiElimina
  32. PER GUFO A MOLLA triste ma giusta disamina che fa sanguinare il cuore.

    RispondiElimina

Prima di commentare leggete la privacy policy in homepage in alto nella colonna di sinistra