Postata sei anni fa la ripropongo visto il tema assolutamente attuale, purtroppo.
PIANO SEQUENZA
Attimi di silenzio in piano sequenza.
Cancellare la realtà,
Riavvolgerla come un nastro e tornare indietro
È impossibile.
Ostinato rincorrere vuoti e fittizi simulacri di felicità,
Ecstasy superficiale e sintetica nella tua anima
E nella tua testa
Si sposa con alcolici perversi
Per vivere illusioni artificiali.
E vorresti raschiare via dalla tua vita
come in un "long take"
Questa notte
Quegli istanti
Ma il sangue sui tuoi vestiti è reale
La tua ragazza ed una famiglia incolpevole sono morti.
E li hai uccisi tu
Tradendo il suo amore con quello per "lo sballo"
E trascinando innocenti nel baratro.
Ed ora la tua solitudine
È la sola compagna di vita che avrai e che meriti.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
PS: Per chi non conoscesse la distinzione tra piano sequenza e long take " La differenza tra le due tecniche consiste nel fatto che, mentre un piano sequenza si assume per intero il ruolo di una scena (quindi senza modificarla in alcun modo ndr), il long take si limita ad una parte di essa, che viene completata poi con altre inquadrature."
Effettivamente non avevo mai sentito parlare di long take.
RispondiEliminaGrazie per avermi insegnato qualcosa di nuovo.
Il problema di cui parli in questi versi è sempre, ahimè, attualissimo.
Il passo da "una vita da sballo" a "una vita DI sballo" é molto breve. Purtroppo.
Tu vedi soluzione all'orizzonte?
versi di condanna inesorabile.
RispondiEliminanon perdoni loro lui hanno tolto vite..
per sempre.
e non è un film.
Versi molto duri...negli ultimi due componimenti hai efficacemente descritto due diverse situazioni che portano a compiere dei delitti orrendi.
RispondiEliminaNel precedente l'omicida è mosso dalla disperazione e paradossalmente compie il suo gesto pensando agli altri (la sua famiglia), in questo caso invece l'omicida è solo mosso dall'egoismo verso se stesso.
Da parte mia è la cosa che maggiormente mi ha colpito leggendo i tuoi versi.
PER CLAUDIA: uma migliore educazione dei nostri figli ed una società (cioè poi sempre tutti noi) che non offra alibi a chi si vuole sballare. Certo, oggi però vedi, e lo vedrai anche tu, certi giovani genitori e ti metti le mani tra i capelli...
RispondiEliminaPER JULIETTE: no purtroppo leggiamo le cronache ed è amara realtà.
RispondiEliminaPER RICCARDO: due casi agli antipodi, entrambi non giustificabili ma il primo umanamente forse comprensibile, quest'ultimo inqualificabile.
RispondiEliminaNon arrivo a capire se di un caso specifico si tratti, oppure in generale, ma il senso è chiaro e crudelissimo.
RispondiEliminaOpposto alla poesia di ieri: là una disperazione totale porta all'annullamento della coscienza; qui uno sballo porta alla distruzione di vite.
Entrambe fortemente incisive e disperate.
PER VINCENZO: non si riferisce ad un fatto specifico ed hai colto precisamente il punto, come sempre. Grazie per i tuoi complimenti, non smetto mai di emozionarmi quando li leggo.
RispondiEliminaSono versi sempre attuali, i miei complimenti, non è facile trattare queste tematiche.
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
PER CAVALIERE: ti ringrazio i tuoi complimenti mi onorano sempre infinitamente.
RispondiEliminaSe penso a una scena in piano sequenza per immaginare la tua poesia sarebbe un primo piano sul volto dell’omicida.
RispondiEliminaAd indagare le espressioni del suo viso , se riesce a tradire qualche emozione o invece a risultare apatico.
Poi l’inquadratura si allarga e sullo sfondo appaiono le sue vittime.
L’inquadratura sempre ferma sul quel triste quadro e lui che entra ed esce ...dall’obiettivo della telecamera.
Sentivo oggi quanto sia aumentato negli ultimi l’uso di cocaina da parte dei giovani.
Quanto si sia abbassato il prezzo in generale della droga.
E quanto le nuove generazioni siano così sprovvedute e irresponsabili.
Complimenti per la poesia.
Ciao
PER MAX: saresti un ottimo regista! Vero il prezzo soprattutto di certe droghe si è davvero abbassato ed ora sono praticamente alla portata di tutti e dei giovani in particolare. Sono onorato che tu abbia apprezzato i miei versi.
RispondiEliminaTempo fa a Genova ho perso amici cari, amici d'infanzia, e ben più di uno per colpa della droga (parlo del periodo degli anni '80) ed è un dolore dificcile da spiegare. Un amico comune mi disse che la morte di solito toglie le parole di bocca, di solito fa tacere anche i più stupidi. Il tuo post nelle sue parole crude è comunque lo specchio di una società in cui a volte (per fortuna a volte) ho l'impressione che sia in via di dissoluzione lenta e tremenda. Come a volte ti ho detto non perdo la speranza e la resilienza (per fortuna è molto forte). Però non c'è dubbio che quello che a volte vediamo o leggiamo è tremendo.
RispondiEliminaUn salutone Amigu de Zena
PER ACCADEBIS: la droga è una iattura terribile e mi dispiace per le perdite che hai vissuto in quegli anni. Questo senso di dissoluzione lenta ed inesorabile lo avverto anch'io e mi aggrappo ad una forse illusoria speranza che la ruota giri e la società maturi ma è solo forse una patetica speranza.
RispondiEliminaSai che forse la tua ultima frase è quella in cui mi ritrovo? Ogni pena dovrebbe essere così: la solitudine, specie per chi ha distrutto tutto...
RispondiEliminaMoz-
PER MOZ:in questo caso come in altri analoghi è la pena più giusta.
RispondiEliminaCi vorrebbe coscienza e buon senso in ogni istante della nostra vita.
RispondiEliminaSpesso sono assenti.
E la cosa peggiore è che siamo noi, di nostra volontà, a farne a meno.
PER FRANCO pensiero giustissimo purtroppo la stupidità sembra essere un male profondo del nostro tempo
RispondiEliminaIo invece credo che neanche la solitudine andrebbe bene per questi esseri. Che a volte anche rimanere con noi stessi è un premio troppo grande per chi ha commesso qualcosa del genere.
RispondiEliminaIl vuoto dovrebbe rimaner loro, il vuoto, che è diverso dalla solitudine.
PER PAOLA solitudine per gente come quella è di fatto il vuoto.
RispondiEliminaAnche questi, di versi, suscitano un amaro indefinito :((... E' difficilissimo essere genitori al giorno d'oggi: l'epoca è malata, la società è marcia. Però una speranza per un futuro migliore bisogna sempre tenerla stretta...
RispondiEliminaPER IRENE È una speranza molto fioca però.
RispondiEliminanon commento il post (cosa aggiungere?), mi permetto intervenire alla tua replica a accadebis. "forse illusoria speranza che la ruota giri e la società maturi ma è solo forse una patetica speranza". la speranza non è mai illusoria, è la sua esistenza a darci un gancio fermo nella realtà che si allunga e fa da ponte su un plausibile futuro. guai a farsi sfuggire la presa, guai a farla scivolare dalle mani. siamo usciti dalle caverna con la curiosità e con la speranza che domani fosse migliore
RispondiEliminaPER DIGITO grazie di cuore queste tue parole rafforzano questa speranza.
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