mercoledì 21 novembre 2018

L'Angolo del Rockpoeta®: "Who I Am"

Poesia già postata nel 2009 e letta dal vivo a Genova (Palazzo Ducale) in data 17 maggio 2013 quando ho anch'io partecipato con un mio breve intervento alla “Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia” dal titolo “Mettiamoci la Voce” organizzata da Amnesty, la riposto oggi perché certe tematiche legate alla libertà personale e sessuale di uomini, donne e transgender, credo che vadano sempre e nuovamente sottolineate e difese dai Fontana e Pillon di turno.

WHO I AM

Sono Sonia
All'anagrafe Francesco.

Sono Donna
Mi sento Donna
Nel modo di sorridere
Pensare
Respirare
Nel modo in cui cammino

Sono diplomata 
Segretaria d'Azienda
Cerco lavoro ma per me non esiste.

Cerco casa 
Ma trovare dimora per chi é come me
E' difficile.

Ed ho battuto anche il marciapiede
Di sera
Con paura
Subendo minacce
Maltrattamenti
Abusi.

Poi in casa.
più sicuro
Ma non meno degradante.

Ora ho detto basta
Cerco il mio lavoro
Voglio un vero amore
Esigo rispetto.

Ora ho detto basta
Ultimatum:
Lavoro entro stasera
Oppure....

Mattino dopo
Silenzio
Porta abbattuta
Troppo tardi

Ultimo lavoro svolto da Sonia:
Modella per opera d'arte dal vero contemporanea
Dal titolo:
"Manichino penzolante (con corda al collo)"

E che adesso nessuno pianga.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

32 commenti:

  1. Spero che la poesia sia frutto di fantasia, e non ispirata ad un fatto di cronaca realmente accaduto.
    Siamo ancora ben lontani dal debellare l'omofobia e la transfobia radicate nella nostra società, più o meno velatamente.
    E questa tua poesia risuonerà ancora nell'aria e nei cuori.
    Purtroppo.

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  2. PER CLAUDIA: il fatto specifico legato alla poesia è inventato, ma solo nel senso che non ho letto nessuna news del genere con una vittima di nome "Sonia, all'anagrafe Francesco". Il dramma è, come tu stessa con il tuo commento hai sottolineato, che di "Sonie" ce ne sono tantissime e molte se non fanno questa fine hanno una vita cmq terribile a causa di una transfobia ancora radicata.

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  3. pensa all'orrore di doversi fare dire chi siamo (please tell me who i am). il vuoto. con un buco dentro.

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  4. PER DIGITO: altri che dicono e decidono chi siamo noi, è umiliante.

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  5. Un mondo dove i diritti vengono negati ogni giorno.
    Saluti a presto.

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  6. PER CAVALIERE: verissimo. e ci sono alcune "categorie" più colpite e maggiormente prese di mira rispetto ad altre.

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  7. Bella poesia a scoppio finale ritardato ma non meno defragrante.
    Una di quelle che ti agguantano al collo come la fune di Sonia. Immagino come ti sarai mosso dentro la scena, facendo scenografia di te stesso. Avrei voluto esserci, ma allora nemmeno ci conoscevamo. Me lo immagino quindi; non è la stessa cosa, ma io ho un eccellente immaginazione pur non essendo "immaginifico".
    Stasera sul tardi, senza i rumorosi momenti del giorno, me la rileggo con tranquillità.

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  8. PER VINCENZO: in effetti è molto teatrale ed il finale dal vivo è molto particolare… E' una poesia che ho fatto tantissime volte sia in teatro che in molti reading perchè credo purtroppo sia ancora attuale oggi.

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  9. E' complicato sentirsi donna e vivere nel corpo di un uomo o viceversa.
    Io penso sia dilaniante.
    Anche perché poi ci si mette anche la gente intorno a spararti addosso, a criticare, a non capire, a pretendere che tu ti senta quello che sei nato e basta. Speriamo che sia il pregiudizio a morire, la prossima volta.

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  10. PER LA DAMA BIANCA: straordinaria la tua chiosa! Una speranza alla quale mi associo.

    Hai ragione, deve essere dilaniante questa situazione soprattutto fino a quando non si riesce, immagino, a far coincidere l'immagine interiore con quella esteriore. E poi ci sono i pregiudizi di questa "società civile"...

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  11. Quando la società, il potere politico e/o religioso si attribuisce il diritto di giudicare la vita privata delle persone, ci sono sempre tanti (troppi) che finiscono triturati.
    L'aspetto più assurdo sta nella volontà di indirizzare e correggere comportamenti privati assolutamente non lesivi della dignità di nessuno, per poi far finta di non vedere altri comportamenti, questi sì lesivi fino all'abuso.

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  12. PER SABINA: Hai centrato un punto focale della questione. L'altro è che tutto questo accade anche grazie ad una passiva accettazione (e per qualcuno anche condivisione) di questa realtà così profondamente sbagliata.

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  13. Il finale è quel che purtroppo talvolta accade. Più in generale, l'isolamento e l'ostracizzazione sociale, di qualunque tipo, possono avere esiti micidiali sull'essere umano che è costretto a subirli.

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  14. Penso sia la natura a fare la scelta , non la persona stessa .
    Noi avevamo un amico omo , purtroppo è mancato giovane di AIDS.
    Un'altra amica ha avuto delle compagne , ora è sola . Ci sentiamo spesso per telefono.
    Una persona altrimenti normale . Quanta sofferenza devono avere "dentro" queste persone.
    Impariamo ad accettarle per quello che sono , "Affin'chè nessuno muoia" .
    Bella poesia ,centrata in pieno .

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  15. PER LAURA: natura, inclinazione, scelta o tutte e tre le cose, c chiunque deve poter fare la propria scelta e come tu stessa scrivi, vanno rispettate a prescindere dalla loro realtà. Grazie di cuore per i complimenti sulla mia poesia

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  16. A volte è già complicato essere donna quando si è nate donna perchè il mondo continua ad essere maschilista nonostante tutto.
    Immagino che per chi è nato di sesso maschile ma non si sente uomo sia ben peggio. Essere sicuri di non appartenere al sesso di nascita ma bensì a quello che l'anima, l'intimo ci fa sentire e non poterlo dire. Non poterlo essere in pieno.
    Perhè il mondo non è solo maschilista. E' razzista, ripieno di ego da macho e di rivoltante disprezzo per chi viene considerato unoo scherzo della natura.
    No! Lo scherzo della natura è lo str...uzzo che si ritiene superiore noon chi è nato in un corpo sbagliato.
    La tua magnifica poesia è forte. Una voce forte che va urlata e non sussurrata perchè oggi più di ieri in certi luoghi l'omosessualità è reato, peccato.
    Non c'è errore, oscenità, volgarità nell'essere diversi, Ma diversi da hi poi? Errore, oscenità volgrità è in testa di legno a chiusura ermetica. Quelle che il cervello lo hanno messo sottovuoto per non usarlo per paura di consumarlo.

    A me personalmente danno fastidio i prepotenti, i falsi, i bugiardi non gli omosessuali. Come io sono libera di essere etero loro devono essere liberi di vivere la loro sesualità come sentono.
    In fondo, parliamoi chiaro, a me he male fanno? Nessuno. Ecco! Forse coloro che son contro, che si sentono superiori, non è che in fondo in fondo ne hanno paura?

    ps ho parlato in senso lato, Ovviamente ci sono Uomini e uomini

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  17. Scusa ho inviato per sbaglio, Uomini e uomini, tra gli etero, inendevo. Quelli di mete aperta e quelli ottusi

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  18. PER PAOLA: tranquilla. la tua chiosa era chiarissima. Ti ringrazio, sono felice che la mia poesia abbia toccato corde importanti del tuo sentire. Concordo con la tua disamina ovviamente, hai con grande sensibilità compreso le difficoltà di chi si sente in un corpo non suo, difficoltà acuite dalla società d'oggi e dagli imbecilli omofobi che oggi ancora popolano questa fantomatica "società moderna". A questo aggiungiamo i luoghi dove, come giustamente sottolineavi, o sei etero o sei uomo in corpo di uomo e donna in corpo di donna, o sei un criminale. Assurdo!

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  19. Ciao Daniele, la tua poesia è incisiva, coglie nel segno e rimescola l'anima con tutta la forza della realtà straziante di cui è espressione; gli esseri umani dovrebbero imparare a impegnare il loro tempo per capire sé stessi più che per giudicare gli altri creando dei danni irreparabili.

    P.S. I Promessi Sposi mi hanno portato qui da te, ma avevo già avuto modo di apprezzare con piacere il tuo grande impegno sociale nel blog di Patricia. Buona serata!

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  20. PER SCIARADA: benvenuta in questa agorà!!! In primis grazie per le bellissime parole che hai per i miei versi. Hai ragione, gli esseri umani dovrebbero non giudicare gli altri soprattutto attraverso il pregiudizio che è qualcosa di antipatico e fuorviante.

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  21. Assurdo, appunto! Di moda però purtroppo. E temo che andrà sempre peggio perchè chi ha un certo potere riesce a far proseliti. Gente che ha portato il cervello alla rottamazione o non sa come usarlo

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  22. PER PATRICIA: concordo. PS: scusa prima in alto ho scritto "PAOLA" ma volevo scrivere "PATRICIA" Vai a capire come è successo...

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  23. AHAHHAHAHAHAHAHAHH non mi ami!!!!!! ahahahahahah
    Lo avevo capito :) non ci son problemi

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  24. Terribile poesia e incredibilmente vera e profonda.
    Il problema è che troppo facilmente e per innato egoismo non ci mettiamo mai nemmeno per un istante "nei panni altrui".
    Altrimenti tutto sarebbe più semplice. A cominciare dal rispetto per gli altri e dal ricordarsi che ognuno di noi ha il diritto di essere se stesso e questo non dovrebbe includere "a qualunque prezzo".

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  25. Ciao Daniele! Questa tua poesia e bellissima. C'è amore per Sonia e per tutte le Sonie di questa nostra contemporaneità che ha perso il valore dell'umano sentire. Se io non provassi intimamente amore per Sonia, così come amo la mia famiglia, sinceramente non saprei neppure io chi sono... probabilmente un obrobio di essere umano.

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  26. PER MARIELLA: egoismo e pregiudizio sono vergognose peculiarità di molti oggigiorno e questo impedisce la cosa più ovvia, il mettersi "nei panni altrui". Ed hai ragione, essere se stessi in una società civile non dovrebbe avere un costo pesantissimo come invece oggi sembra accadere.

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  27. PER NOU: grazie Nou sono molto toccato dalle tue parole.

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  28. Cosa si può aggiungere a ciò che hai scritto, Daniele? Nulla. Le tue parole crude, forti e chiare fanno sentire il dramma vivo, vissuto sulla pelle.
    Se ne stiamo parlando in questi termini vuol dire che il mondo ancora non è pronto all'accettazione di ognuno semplicemente per quello che è. E questo è terribile.

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  29. PER MARIS: e purtroppo è proprio come scrivi tu, il mondo non è ancora pronto ad accettare non solo loro, ma tante persone deboli per molteplici ragioni.

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