L'ABBRACCIO
Una telefonata
Sto arrivando
L'acqua sale
Sto arrivando
Il livello cresce
Sto arrivando!
La mia vettura a fatica si muove
Dentro acqua, fango ed asfalto.
Sali in auto
Ce ne stiamo andando
La senti arrivare
Scroscio violento
Visibilità annegata
Suono lontano in sensibile avvicinamento
"Scroscio rasoterra"
Noi andiamo
La piena sta sopraggiungendo
Io ti guardo, figlio mio, cerco di tranquillizzarti e penso:
Se é destino ci troveranno addormentati, vicini ed abbracciati per sempre
In una culla di terra, acqua e fango.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
addormèntati amore, che da addormentàti il mondo è tutt'altra cosa. ti abbraccio
RispondiEliminaPER DIGITO: un momento drammatico che diventa anche un potente momento d'amore tra padre e figlio e che tu vedo hai sentito particolarmente. Commento molto toccante.
RispondiEliminadavvero toccante.
RispondiEliminacon punte che acuiscono il senso di tragedia vinto dall'amore.
PER SE FOSSI FUOCO ARDEREI IL MONDO: sono colpito dal tuo commento. è vero, l'amore cmq avvolge questa volta il dolore del momento e la paura che si dovrebbe provare.
RispondiEliminaMamma mia , Daniele , mi hai fatto venire il "magone" !!!
RispondiEliminaHo visto tutto con gli occhi della mente...Straziante anche se c'è tanto amore.
Buona giornata . Laura
PER LAURA: hai centrato il punto, straziante il finale ma anche colmo d'amore.
RispondiEliminaL'amore vince sulle tragedie, sulle calamità, sulle disgrazie.
RispondiEliminaMa spesso è comunque una vittoria amara.
PER LA DAMA BIANCA: profonda e vera riflessione.
RispondiEliminaEccellente!
RispondiEliminaÈ da una vita che mi chiedo come possa la gente che si trova in macchina e sente l'arrivo -o vede addirettura- dell'ondata continuare a guidare imperterrita, magari con un paio di bambini in macchina. Ho viaggiato trasportando i miei figli e la loro madre in macchina con velocità ridotta del 20% rispetto al mio solito, con i due maschi tesissimi sempre -quando non dormivano- aspettando che facessi un incidente. La grande avventura: un incidente con ossa e denti rotti e tantissimo sangue. Che bellezza! Gli deve essere rimasto sul gozzo l'incidente, ma io non ho mai esagerato nella velocità.
Quando hai il sentore che stia oer accadere un alluvione o uno straripamento FERMATI e cerca un rifugio SOLIDO, la macchina, anche una Mercedes, NON LO È.
Niente. Ogni disastro del genera produce morti ammazzati per incapacità del guidatore.
Tu non mi crederai, ma io mi stavo chiedendo quando avresti scritto una poesia sull'argomento, tragicamente attuale e purtroppo FUTURO, perché da noi si discute e si ciancia ma non si fa mai nulla di concreto.
Guarda se hanno fatto qualcosa a Genova. Sarebbe mai possibile una Genova in Giappone? Oppure in India o in Cina?
È successo: seppelliamo i morti, piangiamoli due giorni e poi cominciamo velocemente a pensare ai superstiti. Freghiamocene di cercare di distribuire le colpe, lo faremo poi, ma adesso RICOSTRUIAMO UN PONTE MIGLIORE che non crolli nel 2068, bitte... aber schnell! Aber sofort!!!
PER VINCENZO: in realtà faccio mea culpa perché è una poesia di alcuni anni fa ma non l'avevo mai postata. Oggi anche dopo tutti i disastri accaduti a causa del maltempo (e per colpa dell'uomo) ho sentito che dovevo postarla. Purtroppo è così, a Genova ed in Italia si è fatto poco per cercare di affrontare i problemi dovuti al maltempo. Ora abbiamo un piccolo scolmatore per il Fereggiano piccolo fiumiciattolo nella zona di Marassi, ma per il Bisagno i lavori sono ancora in piedi.
RispondiEliminaPer il ponte sono più fiducioso visto il comportamento fino a qui tenuto dal nostro Sindaco Marco Bucci. A metà dicembre partirà l'operazione di abbattimento di ciò che resta del Ponte Morandi e entro Aprile probabilmente la ricostruzione con il progetto, si pensa, di Renzo piano, Vedremo,
Grazie sono sempre toccato nel profondo dalle tue parole sui miei versi.
Ciao, è la prima volta che passo da Te, dopo aver letto per caso un commento di Mariella.
RispondiEliminaStraziante il tuo racconto, ma molto vero... La vita ci riserva sorprese più brutte che belle, chi ha perso delle persone in modo tragico, riesce a capire.
Buona giornata, buona settimana.
Ale
Mi si strazia il cuore. La poesia è tanto bella, ma io faccio fatica a leggere.
RispondiEliminaCome si fa in certi casi a stare calmi, a tranquillizzare i bambini che stai trasportando?
Ricordi le piogge violente della scorsa estate? Una mattina, a luglio, ero in Calabria, portavo il pargolo di 5 anni alle terme, a Galatro, in Aspromonte. Ero indecisa quella mattina, c'erano stati temporali il giorno prima e le strade lì sono di un dissestato assurdo.
Poi ho deciso e sono andata. Tutto ok fino all'arrivo, concludiamo con le sedute e facciamo per tornare. La stessa strada dell'andata si era trasformata in un fiume. Non vedevo nulla, alcune macchine vorticavano dove doveva esserci il centro della carreggiata, mi sentivo soffocare, non sapevo dove andare, come fare, il panico, ma controllato, altrimenti mio figlio sarebbe rimasto terrorizzato. Alla fine ho trovato la rampa di accesso di un'abitazione, mi sono fermata li, il cuore in gola, ed ho pregato che passasse presto e che non venisse giù la montagna. Le tragedie possono accadere a chiunque, stupido è chi guarda dall'alto e pensa a me mai.
PER ALE: in primis benvenuta in questa agorà dove spero di ritrovarti ancora in futuro. Venendo alle tue parole, purtroppo spesso è proprio come scrivi tu ed in questi casi poi, quando certe disgrazie sono anche causa di incuria e superficiale disprezzo dell'ambiente da parte dell'uomo, il dolore è ancora più lacerante.
RispondiEliminaPER IRENE: una testimonianza da brividi, la tua, che ci deve far riflettere su come davvero tutto è incerto in questa vita. Complimenti per come hai gestito la situazione, non è certamente stato facile, anzi...
RispondiEliminaDal titolo ho pensato "Ma sì, finalmente una poesia romantica e positiva, di quelle che piacciono a me".
RispondiEliminaBen presto, però, ho capito che di roseo qui c'era pochissimo.
Provo profonda amarezza ed agonia al pensiero di vedermi rinchiusa in quell'auto con mio figlio, com'è accaduto ad Irene.
E no, non succede solo agli altri. Ma quanta paura fa.
Apro la finestra e prendo una boccata d'aria.
Io, alle ostilità della vita, preferisco non pensarci. E lo so che è un atteggiamento infantile, ma mi aiuta a vivere più serenamente.
Poi, se del brutto accadrà, sarò comunque pronta ad affrontarlo con le unghie. Si spera.
PER CLAUDIA: è un pensiero, quello della mia poesia, che spaventa tutti. Pensarlo è quasi tabù ma come dice Irene può accadere a chiunque.
RispondiEliminaMamma mia, se penso a cosa uò passare per la mente di una mamma o di un papà in quei momenti...proprio il terrore di star abbracciando per l'ultima volta il figlio...sperare che qualche miracolo salvi almeno lui da quella tomba infernale di acqua e fango. I brividi proprio...
RispondiEliminaPER PAOLA: Hai proprio sentito perfettamente le emozioni che ho provato anch'io nel scrivere questi versi.
RispondiEliminaTerribile come un pugno in pancia.
RispondiEliminaMa una delle tue migliori creazioni poetiche.
Moz-
PER MOZ: ti ringrazio, apprezzo sempre la tua profondità e la tua sensibilità.
RispondiEliminaCi vuole tanta forza di rialzarsi in questo mondo.
RispondiEliminaSaluti a presto
PER CAVALIERE: vero, in questi casi poi è durissima.
RispondiEliminaQuesta poesia, tanto drammatica, riserva un finale pieno d'amore, tutto quello di un genitore per la sua creatura. Mi hai commossa !!!Un caro saluto.
RispondiEliminaPER MIRTILLO: grazie, sono contento, com la mia emozione, di aver suscitato in te questa commozione. Contraccambio di cuore il tuo saluto.
RispondiEliminaMi hai fatto immediatamente pensare a quella mamma, in Puglia mi pare, che è morta travolta dall'acqua assieme ai suoi bambini.
RispondiEliminaA quel papà che in un secondo ha perso tutta la sua famiglia; a tutte le persone che vivono situazioni simili e restano sole a piangere tutte le loro lacrime.
A questa Italia, ma a tutto il mondo in generale, vittima di delinquenti a cui interessa solo il potere economico e che stanno distruggendo tutto. La vita e la memoria.
Poesia estremamente dolorosa.
Ti abbraccio Daniele, ma il mio è quello che dovrebbe sempre essere, un abbraccio affettuoso.
PER MARIELLA: la ricordo quella madre, che dolore. Sono situazioni drammatiche e causate anche e soprattutto dalla colpa dell'uomo. E quest'Italia, ma come scrivi anche tu, non solo l'Italia in realtà, è una spina nel cuore di tutti noi.
RispondiEliminaContraccambio di cuore il tuo affettuoso abbraccio.
Toccante. Ricca di pathos ... Grazie.
RispondiEliminaPER MARIA: grazie a te!
RispondiEliminaEstremo pensiero d'amore!
RispondiEliminaCon molto piacere ho scoperto il tuo blog, grazie della visita!
Attualissimo, anche qui nella Spagna.
RispondiEliminaAnch'io mi faccio la domanda di come mai continuano a succedere casi del genere, ma sicuramente uno ci si deve trovare per giudicare quello che a priori diciamo un'attitudine imprudente.
podi-.
Come sempre ... sensibilità altissima!!
RispondiEliminaPER MARI: benvenuta!!!! Ti ringrazio per le tue belle parole! Torna presto!
RispondiEliminaPER PODI:purtroppo il clima è cambiato ed anche altri luoghi d'Europa ne fanno le spese. Ho visto quanto successo a Tenerife. Da noi abbiamo anche altri problemi causati da anni di incuria ambientale e edificazione selvaggia.
RispondiEliminaPER MARCAVAL: ti ringrazio Marco.
RispondiEliminaUrla di dolore. Ma nessuna pietà arriverà dai profittatori, dai succhiatori di vita che governano i territori e aspettano calamità per arricchirsi.
RispondiEliminaChe disgusto.
PER SARI: che aspettano o che, edificando selvaggiamente in precedenza, si sono già arricchiti sulla pelle della povera gente.
RispondiEliminaE' veramente straziante perché non si può non immedesimarsi in quella mamma e in quel papà, immaginare le urla disperate, le frasi d'incoraggiamento degli adulti.
RispondiEliminaI tuoi versi urlano quello strazio e mi hanno profondamente commossa.
Cri
PER CRI: non potevi commentare in modo più intenso e profondo, sei una persona bellissima
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