Rinchiuso dal 2002 fino al 2016 a Guantanamo, nonostante non abbia commesso alcun atto terroristico. Lui si chiama
Mohamedou Ould Slahi Mohamedou descrive in un libro uscito anche in Italia dal titolo
"12 anni a Guantanamo" (ed. Piemme) gli interrogatori, le torture e le umiliazioni subite dal 2002 in quel luogo infame.
Il video e la notizia risalgono al 2015 ma dobbiamo riconoscere che credo questa notizia sia sfuggita a tutti (a me sì devo ammettere). Ora è libero, liberazione che risale all'ottobre del 2016. Certo tutti abbiamo conosciuto la storia di Guantanamo e le atrocità ivi commesse, ma viverle in "prima persona" ascoltandole dalla "voce"di Mohamedou attraverso il contenuto del suo libro, è molto più sconvolgente.
Nel video realizzato nel 2015 nessuna immagine reale scioccante solo immagini a fumetti ed interviste ai suoi avvocati con stralci tratti dal suo libro. Ciononostante, l'impatto emotivo è devastante. Video da vedere per rendersi conto in modo più diretto dell'orrore di quel luogo raccontato con dignità dalle parole del libro di Mohamedou.
Io vi lascio con questi pochi versi dettati dall'emozione del momento, appena finito di guardare il video. E' una storia, quella personale di Mohamedou, conclusasi con il suo ritorno a casa, ma anche se parliamo di un fatto con un suo epilogo alla fine positivo e datato, resta importante scriverne anche per ricordare quali atrocità l'uomo ancora nel XXI° secolo è in grado di compiere e per ricordare quanti invece, al contrario di Mohamedou, non sono tornati più. D'accordo, esiste la minaccia terroristica, ma torturare non è ammissibile e poi farlo in modo sistematico e pure "a campione" non avendo spesso neanche una vera prova contro chi detenevano, non è ammissibile, non è civile non lo si può ammettere. Detto questo le aberrazioni dell'uomo sono condannabili sempre e comunque da qualunque parte provengano.
A MAD STORY
Scrivo con unghie e sangue
Tra una tortura e l'altra
70 giorni senza dormire
Peccato non soffrire d'insonnia...
Mi dicono che sanno già tutto
Ma allora cosa me lo chiedono a fare.
Mi dicono che sanno già tutto
Che devo solo confessare
Ma io sono innocente
E le loro sono solo parole vuote e feroci.
Scrivo con saliva e sangue
Per restare vivo
Per raccontare al mondo la mia storia
Storia non ancora conclusa.
Una burocrazia sadica e perversa
Mi costringe ancora qui
In "vacanza" forzata a Cuba,
A Guantanamo
Ridente località di detenzione "termale"
Dentro un Resort non proprio a cinque stelle.
Stanze strette
E non c'è neanche la piscina…
Cerco di riderci su
Ma terrore, torture, minacce
Umiliazioni e violenza psicologica
Ti scavano un solco dentro indelebile.
Io sono Mohamedou
Ricordate il mio nome per quando uscirò di qui
E riabbraccerò il mondo reale ed i miei familiari
Ricordate il mio nome
Ricordatelo anche per tutti quelli scomparsi qui dentro
E cancellati nelle loro esistenze
Senza più un nome, una vita, dei sogni.
Ed ora che conoscete la mia Storia
Diffondetela
Divulgatela
Come un grido di denuncia
Un tam tam di speranza, verità e giustizia
Contro ogni forma di violenza.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®