DIFFERENT CORNERS
"Il mio sorriso contagia la mia compagna di liceo
Si chiama Giulia
Forse oggi le chiedo di uscire.
Suona la campanella liberatoria
Ci accingiamo ad andarcene
Appena fuori dall'aula
Nell'atrio della scuola
Vediamo un alieno
Maschera antigas
Tuta mimetica
Armato fino ai denti.
Partono i colpi
Inizia la mattanza
Sento il sibilo del mio battito cardiaco
Accompagnare il rimbombo delle pallottole
Corriamo all'impazzata
Senza meta
Come prede terrorizzate
Mi rifugio sotto la cattedra
Cerco Giulia
E la vedo.
Stesa a terra nel corridoio
Priva di sensi
In una pozza di sangue
Sguardo fisso
Spalancato e senza più calore nel suo volto
Senza più gioia.
Grandinano colpi
Dolore e perverso istinto di sopravvivenza
Si mischiano e mi annientano
Di colpo silenzio
Il nostro folle coetaneo è stato preso
Tutto finisce
Anche la speranza di un "sì" da Giulia
Anche la mia voglia di continuare a vivere."
24 ore prima…
"Sono stanco
Annoiato
Arrabbiato
E di colpo abbagliato
Ed affascinato da quella vetrina
Nel nostro salotto.
Mi avvicino
E' un fucile semiautomatico AR-15
E mi si accendono gli occhi
Ho quasi la bava alla bocca
Ho una folgorazione
Li uccido tutti
Perché… Perché sì
Perché mi va.
Mi dirigo a scuola
Inizio a sparare
Colpisco a caso
Tanto uno vale l'altro
Meritano tutti la morte
Così capiranno che io sono il più figo ed il migliore!
Mi hanno catturato
Ma passerò alla storia
Ne ho uccisi un bel po'
Ora finalmente sono qualcuno.
Hey, Hey, Hey,
The dog is out of jail
Hey, Hey, Hey,
The beast will kill you today".
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Una finestra spalancata sulla tragicità di certi eventi, ahimè, reali. In un attimo, la follia spezza vite e tronca speranze. Mi ha colpito anche il punto di vista del killer, un ragazzino annientato dalla frustrazione: l’America ne è piena. Forse da noi, questi sono fenomeni più che marginali, ma non impossibili. Interpretazione molto profonda, la tua.
RispondiEliminaPoveri ragazzi. Tutti. Provo pena per le vite spezzate, per quelle spaurite e anche per quelle che cercano di calmare la rabbia imbracciando un'arma. La politica che pensa al profitto delle armi, che sfrutta, toglie ossigeno al futuro, divide, crea odio, è colpevole per quel che accade. Certe figure le vorrei vedere alla Corte di Strasburgo.
RispondiEliminaPER MARINA: da noi sono più marginali forse, per adesso, anche per una realtà sociale grave ma differente rispetto alla mentalità USA, e poi la maggiore facilità negli States di procurarsi armi o avere già in casa delle armi facilità sicuramente il verificarsi di atti del genere da parte di squilibrati.
RispondiEliminaGrazie per le tue parole sui miei versi.
PER SARI: non so, concordo in linea di massima su tutto il tuo commento ma non provo pietà per chi cmq agisce cancellando vite umane, anche se squilibrato. Posso "comprendere" che forse non è tutta colpa sua, ma non arrivo a provare pietà.
RispondiEliminaHai ragione. Hai centrato il punto. Purtroppo. Bei versi.
RispondiEliminaPER ANNA: ti ringrazio.
RispondiEliminaNon si può morire così, bisogna fermare la vendita delle armi.
RispondiEliminaSaluti a presto.
PER CAVALIERE: Hai perfettamente ragione.
RispondiEliminaOggi danno la colpa a Trump, ieri a Bush, l'altroieri a Clinton.
RispondiEliminaMa la colpa è dell'altra faccia del sogno americano. America, la migliore terra per i sogni, ma anche per gli incubi.
Moz-
PER MOZ: ci sono due aspetti, quello delle lobby delle armi che negli USA sono davvero potenti ma anche il fatto che è vero che la maggior parte del popolo americano vuole avere un'arma e vuole acquisirla con facilità.
RispondiEliminaFinché ogni americano potrà comprare le armi che vuole, la mattanza continuerà. Gli oggetti non sono neutri. Le armi sono fatte per uccidere: bisogna abolirne o limitarne l'uso. Eccellente la denunzia di M.Moore nel suo film documentario "Bowling a Colombine".
RispondiEliminaDa un lato una virtuale realtà che ti sussurra che puoi avere tutto, lasciare il segno, bella e patinata, dall'altro una reale realtà che ti sopraffà, piena di scadenze, obiettivi, traguardi... Adesso si danno antidepressivi, tranquillanti ecc. anche ai bambini. Bisognerebbe fare un passo indietro, allentare questa corsa verso il niente.
RispondiEliminaFermarsi a scrivere una pagina di un diario... Leggo la tua e quanta rabbia, quanta innocenza perduta dalle tue parole chiare.
PER MARIA: concordo con il tuo punto di vista e ricordo molto bene il film-documentario di Moore.
RispondiEliminaPER SANTA: oramai il concetto di "innocenza" è qualcosa che si perde, eticamente parlando, già nella primissima adolescenza se non prima e purtroppo il problema nasce da una società che vuole conformare e far crescere già prima del tempo i ragazzi ed i bimbi. A questo uniamoci il fatto di genitori anche molto giovani oggi che non hanno la minima idea di cosa significhi crescere un figlio. Tutto questo unito negli USA ad una facilità di acquisizione delle armi, ad una pressione e violenza superiore che in Europa, ed il gioco è fatto. Ma ci sono tanti fattori che contribuiscono a tutto questo, d'altronde io per primo do la colpa alla società ma la società come scrivo in una mia poesia "Omeostasi" non siamo tutti noi?
RispondiElimina"One man, one gun".
RispondiEliminaL'America ha voluto questo?
E che si aspettava, un comizio di pace?
Un abbraccio e complimenti per la poesia!
PER SUGAR FREE: in effetti ciascuno paga le conseguenze delle sue scelte, anche un Paese. Grazie per i tuoi complimenti!
RispondiEliminaCapitano cose che non hanno spiegazione. Follia? Disagio? Cattiveria? Crudeltà? Senso di onnipotenza? Chi lo sa!
RispondiEliminaL'unica certezza è la morte delle vittime innocenti.
In USA poi tutti hanno un'arma in casa e tutti possono procurarsela con facilità e fare stragi. Novelli Erode....
Da noi... da noi non si è ancora arrivati a certi omicidi di massa. Da noi c'è il branco che prende di mira il più debole. Che sia con un compressore o un coltello.
Ci arriveremo? Può darsi. Copiamo tutto dagli americani, soprattutto il peggio
PER PATRICIA: "copiamo tutto dagli americani, soprattutto il peggio": è proprio quello che anch'io temo di più. Le ragioni sono molteplici e forse includono in toto anche quelle da te menzionate. E' vero da noi esiste di più il fenomeno del bullismo ma è fondamentale non sottovalutare questo fenomeno per evitare che arrivi anche qui.
RispondiEliminaL'America si definisce civile, ma poi dimostra regolarmente di essere un paese arretrato, chiuso e violento.
RispondiEliminaE l'Italia sembra voglia emularlo.
Occorre cambiare rotta.
Complimenti per i tuoi versi, ti abbraccio.
La tua poesia dice tutto, è una vera denuncia!
RispondiEliminaUn abbraccio grande grande.
PER OFELIA: Secondo me esistono due "Americhe" ma quella più dominante e preponderante è quella arretrata chiusa e violenta come tu brillantemente hai scritto.
RispondiEliminaGrazie per i tuoi complimenti Ofelia. Contraccambio l'abbraccio.
PER ANKE: Ti ringrazio!
RispondiEliminaE' la prima volta che ti leggo. Complimenti x la poesia , mi è piaciuta molto e rispecchia
RispondiEliminal'America in generale , nel suo peggio . Non imitarla ? Semplice , non vendere armi.
Ma già , è tutto un business......
PER LAURA: in primis benvenuta in questa agorà!Ti ringrazio per i complimenti. Concordo con te, è un business che nessuno vuole interrompere purtroppo.
RispondiEliminaOra andrò in America e mi hanno detto che mi spulceranno le valige alla ricerca di una forbicetta.. poi esco dall'aeroporto e mi compro un kalashnikov dal tabbaccaio... boh!
RispondiEliminaPER FRANCO: Franco, non capisci. è tutto chiarissimo :-))) : la forbicetta può essere o made in Italy o made in China, il Kalashnikov o cmq questi fucili semiautomatici sono invece made in USA e quindi è una questione non di sicurezza bensì di lotta ai prodotti non statunitensi :-)))
RispondiEliminaBattuta a parte, colgo perfettamente l'incongruenza assurda che hai evidenziato col tuo ragionamento.
Ripasserò per leggere il tuo post.
RispondiEliminaHai ricevuto la mia mail?
Cri
PER CRISTIANA: letta e risposto. Ti ringrazio di cuore.
RispondiEliminaQuando il profitto annulla ogni etica... Pena, sconforto e rabbia si alternano quando penso a ciò che accade sia nei paesi "civili e democratici", sia in quelli dove il conflitto è quotidiano. Un mondo avviato verso la fine. Intensi e toccanti versi. Buon fine settimana Daniele.
RispondiEliminaL'America riflette il suo spirito: pace e civiltà 10%, violenza e arretratezza 90%.
RispondiEliminaBellissima poesia, come sempre!
Le contraddizioni di una grande nazione passano proprio attraverso l'orrore che la trapassa.
RispondiEliminaUn abbraccio.
PER ROSANNA: Grazie per le tue profonde parole.
RispondiEliminaPER FRANCESCA: purtroppo le tue percentuali sono molto concrete e si vede.
RispondiEliminaPER MARIELLA: E' vero che gli USA non sono il demonio, ma sono una nazione con tanti difetti, tanti orrori e tante questioni scandalose. Forse più che "grande" nazione direi "importante".
RispondiEliminaCi è stata regalata - non so da chi e non mi interessa saperlo - la vita su questo paradiso terrestre che è il pianeta, e noi ci siamo dati da fare a più non posso per crearne una valle di lacrime e morte. Geniali i due angoli di visuale, complimenti.
RispondiEliminaPER GUISITO: concordo sul tuo punto di vista. Grazie per i complimenti, mi onorano moltissimo
RispondiEliminaPER FRANCO BATTAGLIA. Il tuo commento "sembra" una barzelletta e mi ha fatto ridere.
RispondiEliminaPurtroppo è vero ciò che dici e , anche la risposta di Daniele è appropriata . L.A.
La poesia è stupenda nella sua drammaticità. Purtroppo queste stragi stanno diventando "normali". Spero sempre che nessun idiota promulghi leggi in Italia sulla liberalizzazione del commercio delle armi perchè ho paura che guadegneremmo terreno nelle statistiche di morte in pochissimo tempo, visto il clamoroso degradamento culturale ch siamo vivendo.
RispondiEliminaPER MARCAVAL: spero anch'io che quest'idea non trovi sviluppo qui da noi. Grazie per le tue parole sui miei versi
RispondiEliminaQuesti fatti, in America, ogni tanto accadono e, quando accadono , sono sempre tante vite giovanissime spezzate. Io credo che le armi girino troppo liberamente , forse l'America, vendendo le armi con facilità, ci guadagna ma a che prezzo ? E' la vita di questi giovani che non conta più nulla, come al solito conta il dio denaro. Ma poi, quanti giovani che sfogano la loro rabbia in questo modo, vanno e fanno una strage !!! Forse questi ragazzi, che denotano già comportamenti aggressivi, hanno bisogno di essere segnalati e seguiti dai servizi sociali . Qualcosa gli americani devono fare, non esiste che un ragazzo esce per andare a scuola e non fa più ritorno !!! Un saluto
RispondiEliminaPER MIRTILLO: già venti casi come questo da inizio 2018 negli USA. Troppa facilità nell'acquisire e possedere armi, ma purtroppo gli interessi delle lobby e forse anche di molta parte della stessa popolazione americana sono un ostacolo durissimo che però dovrà essere abbattuto per evitare che queste stragi si ripetano.
RispondiEliminaSolo un poeta poteva considerare entrambe le facce. Bravo!
RispondiEliminaPER CRI: ti ringrazio!
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