INCARNAZIONE DELLA VERITA'
Io incarno la verità
Quella assoluta
Quella relativa
Quella stupefacente
Quella superlativa!
Io incarno la verità
Quella dei talk show
Quella della ragion di Stato
Quella che dovete sapere
Quella che volete sentirvi dire
Io incarno la verità
Quella dai mille dubbi
Quella Pirandelliana
Figlia di sfaccettature vili
Vili
Perché la verità su certi fatti è una
Nascosta
Insabbiata
Ma una.
Io incarno la verità
Quella assoluta
Quella relativa
Quella simulata
Quella di orgasmi televisivi cianotici
Io incarno la vostra verità
Quella di paraocchi spessi
E paraorecchie invalicabili
Quella di rossetti sgargianti su labbra di gomma
Che tu, patetico Italiano medio, sogni la notte.
Io vorrei davvero incarnare la verità
Quella che non si può dire
Quella che ti sconvolge
E che uccide chi la ricerca.
Quella verità
Nascosta
La posso solo intuire
Sfiorare
Toccare con gli occhi.
Io non incarno la verità
Ma i miei cinque sensi la respirano
L'avvertono, quasi la comprendono
E nel dubbio
Smascherano l'incarnazione di una verità bugiarda
Manipolata
Irriverentemente puttana.
E vorrei raccontarvela
Rendervi partecipi
Ma non ascoltereste
Non comprendereste
Perchè non volete comprendere.
Io non incarno la verità
Ma rivendico a pieno titolo
Un cervello pensante
Io incarno la verità
Quella evidente
Di un suicidio di massa della ragione
Perché io sono come un motore di ricerca
In perenne movimento
So quello che pensate e come pensate
E quali verità desiderate.
Perché io non incarno la verità
Io incarno le vostre menti
Con tutte le vostre paure
Ed i vostri puerili ed indotti desideri.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Il Messia Virtuale in Versi :)
RispondiEliminaPER ALLI: sai, la poesia è di qualche mese fa ma p vero postata di seguito potrebbe anche essere così.
RispondiEliminaOsservare poi pensare è terribile perché poi è necessario essere respons-abili e quindi agire.
RispondiEliminaLeggendo pensavo a Ustica... una a caso...
RispondiEliminaPer un UOMO IN CAMMINO: terribile ma necessario e la speranza è che presto la gente torni ad essere respons-abile.
RispondiEliminaPER FRANCO: già una a caso perché purtroppo da noi esiste il triste imbarazzo della scelta.
RispondiElimina..troppi guru in giro...
RispondiEliminaPER REANTO R: troppi e molti di loro anche fasulli.
RispondiEliminaMamma mia che desolazione questa Italia e questa umanità, amico mio!
RispondiEliminaProvo una tristezza...
Abbraccio
PER ANNA: comprendo il tuo stato d'animo.
RispondiEliminaSono perfettamente d'accordo con i tuoi versi.
RispondiEliminaSaluti a presto.
PER CAVALIERE: grazie!
RispondiEliminaIl giudizio sulla poesia, che leggo solo oggi per gli impegni di fine settimana, è unicamente il mio intuito personale e come tale può interessarti oppure meno. Scritta al solito in modo brillante, con echi sparsi un po' dappertutto. Insomma mi è piaciuta.
RispondiEliminaQuello che forse, in quanto autore, ti interesserà di più è il fatto che mi hai indotto ad una riflessione che diventa di giorno in giorno -ad ogni tua poesia che leggo meglio detto- più aggressiva: io pensavo che questo tipo di poesia, di protesta di invettiva chiamiamola come ci pare, fosse un lato della strada da evitare perché periglioso e oscuro; non se ne distinguono bene i contorni e la zona d'ombra copre troppa strada. Invece adesso sto ripensando il tutto.
Ho scritto anch'io cose agri e quasi immangiabili, considerandole sempre da zona retrocessione. Adesso penso che occorra tanta sapienza, tanto equilibrio, ma che queste agri cose siano esse stesse poesia. Ti terrò informato.
PER VINCENZO: sarò un piacere leggere alcune tue poesie più dure e sociali. Quanto alla mia poesia qualcuno l'ha definita di "impegno civile". Io, pur trovandola una definizione molto nobile preferisco chiamarle poesie sociali. Se vuoi possiamo dire che sono poesie sociali per combattere anche il nichilismo contemporaneo.
RispondiEliminaSono molto onorato di averti fatto riflettere su una questione che covava forse sotto le tue ceneri.