venerdì 17 febbraio 2017

OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Il Messia Del Virtuale

E mentre Del Rio si lamenta fuorionda che Renzi non ha neanche tentato di fare una telefonatina per scongiurare quel terribile disastro che sarebbe la scissione nel PD, come se non bastasse già una iattura ecco che sullo sfondo, ma neanche poi tanto lontano, se ne profila un'altra.

Un manifesto forse propedeutico alla discesa in campo del nuovo Messia del Virtuale, ossia Marck Zuckenberg o Mr. Facebook.

Il suo mantra è: "Solo la globalizzazione potrà salvarci" nonostante anche lui ammetta che qualche persona  con la globalizzazione ( e qui osserviamo la brillante capacità di MR. Facebook di saper usare brillantemente l'eufemismo) " sia rimasta indietro". 

Ovviamente affronta anche il tema delle bufale in rete, rete che lui vede sempre più inclusiva e fondamentale nella vita di tutti, incidendo anche in maniera profonda sulla nostra vita reale (forse troppo profonda secondo me). Affronta tale questione dicendo, giustamente, che non è con la censura che si risolve il problema, ma creando algoritmi sempre più sofisticati che oscureranno per esempio siti dei terroristi. Tutto bello all'apparenza, ma senza contrappesi, si tratta di un potere immenso in mano ad uno solo. Già ora la rete mica è veramente libera. Se Blogspot o Mr. Facebook vogliono con un click ci fanno sparire nel limbo. Un genocidio virtuale di voci che resterebbero mute.

Ecco perché dico riprendiamoci le piazze, con le parole, le idee gli ideali e manifestiamoli attraverso anche le poesie, le canzoni, l'arte. Attenzione non sto demonizzando la rete, la rete come tale è uno strumento importante e sta a all'utente saperla usare nel modo giusto, né tantomeno penso che ci possa essere un blackout della rete a tempi brevi. Però a certi rischi bisogna pensarci per tempo, non agire o cercare soluzioni quando è troppo tardi e lottare per avere contrappesi che garantiscano davvero libertà in rete e sicurezza di poter affermare i propri principi senza vedersi cancellare con un semplice click.

Nel suo manifesto si legge inoltre di cooperazione globale tra Stati per aiutarsi sui problemi  che affliggono il pianeta (ha scoperto l'acqua calda)  e di come si debba unire l'umanità (magari stabilendo di dover postare una fotina della nostra colazione tutte le mattine su fb?), il che non so se mi fa più ridere per la banalità delle sue affermazioni quasi da "Peace & Love"(tipo non servirebbero eserciti se tutti noi non ci facessimo la guerra) oppure preoccuparmi a morte ripensando a 1984 di Orwell.

Non mi credete? Vi cito dall'articolo medesimo questo suo passaggio virgolettato:"La mia speranza è di costruire nel lungo termine una infrastruttura sociale per unire l'umanità", spiega, "una comunità inclusiva, informata, sicura, impegnata dal punto di vista civico, inclusiva. Tutte le soluzioni non arriveranno solo da Facebook, ma noi potremo giocare un ruolo, credo". 

Convinti? Io un pochino sì.  Il nuovo Messia del Virtuale che di fatto ha ucciso le menti pensanti in rete (o quasi) ora si prepara a governare le masse ovviamente per i suoi interessi. Qualcuno potrebbe giustamente sostenere che già adesso le influenza e le indirizza, ed è vero, ma trasformare questa capacità in norme giuridiche erga omnes è qualcosa di molto più devastante.

Forse è uno scenario un tantino apocalittico,  ma resta il fatto di come personaggi che hanno contribuito a lobotomizzare le menti di tanti (e lui è sicuramente una tra queste, forse adesso la principale) sembrano aspirare a ruoli di potere politico o già in passato li hanno avuti.

Lo so forse ho preso spunto da un articolo che poi cadrà nel dimenticatoio, ma pensate come è facile cancellare la rete oppure, come accade qui da noi,  lasciarla attiva ma invaderla di fuffa attraverso un overflow di notizie inutili, facendo sparire di fatto chi davvero dice qualcosa.

E poi, non so voi, ma io dei messia terreni ho sempre avuto tanta paura… E credo che la Storia non mi dia torto.

14 commenti:

  1. I miei figli mi hanno iscritto a Facebook, ma io ci passo appena per via di quella sana curiosità che ognuno di noi dovrebbe avere. Ho concesso amicizia a tante persone mai viste per il mio difetto di dire spesso sì per non contraddire, per cui mi trovo finestre aperte di botto e non capisco perché. In compenso le chiudo subito. Sono quindi un viandante accidentale e piuttosto pericoloso, mi dicono i miei figli. Asserisco, tanto poco mi costa farli contenti.
    Un paio di volte ho cercato di capirci qualcosa e quello che ho capito non è troppo favorevole al punto che spero di non aver capito un cavolozzo fritto. Io avrei capito che su questo social circola una massa di trinariciuti incapaci di pensare con la propria testa. Di sicuro l'unico trinariciuto sono me.
    Ciò detto vengo al tuo testo.
    Peccato che mi sia perso il fuori onda di Del Rio, mi avrebbe rallegrato la giornata.
    Sono convinto che il sistema del Grande Fratello sia da tempo in atto e che noi siamo tutti in qualche modo catalogati, come fettina di prosciutto con data di scadenza.
    Parecchi autori hanno scritto opere su questa che non è certamente solo una possibilità, basta che pensi al potere occulto della pubblicità televisiva. A Roma conoscevo un regista di programmi pubblicitari, che mi aveva spiegato il vero significato -nonché il potere- della pubblicità occulta. Ti inviano un programma, che so di canzonette oppure c'è il comico famoso che racconta storielle e attira la tua attenzione. In mezzo ogni trenta secondi o sessanta ti inviano un'immagine di un prodotto oppure la faccia di un candidato da eleggere. Il nome di quel prodotto o quella faccia, che tu non riesci a percepire tanto velocemente appare e scompare, viene intercettata dai tuoi sensori cerebrali e la mattina successiva tu omprerai quel rodotto mai usato prima e voterai quel cretino che nemmeno conosci. Bel colpo.
    Per quel che riguarda la nostra eventuale cancellazione io starei tranquillo: a chi vuoi che diamo fastidio noi poveri poeti ed artisti? Chi ci si caga, diciamo a Roma? Potrebbero addirettura profittare di noi ed usarci come specchietti per le allodole. E questo sarebbe un pericolo serio. Tu scrivi per lodare "A" e denigrare "B", e loro capovolgono il tutto.
    Ci ho già pensato ed ho concluso che non ci si può fare niente, per cui tiriamo avanti.

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  2. PER VINCENZO: messaggi subliminali, a quelli credo faccia riferimento il tuo amico regista. So che esiste una dottrina molto vasta che sostiene la pericolosità degli stessi.

    Quanto a fb, la maggioranza degli utenti è come l'hai simpaticamente descritta ma non sono tutti cos': io per esempio posto su facebook ma mantengo anche su quella piattaforma, il taglio che ho qui sul mio blog. Certo questo non mi porta ad avere 5.000 fan adoranti come invece chi fa post di pancia vomitati da un cervello privo di neuroni e sinapsi o chi invece posta le classiche fotine insulse o le solite frasi fatte.

    Io cmq penso che noi stessi anche se per adesso magari non ci fila nessuno o quasi possiamo con la nostra voce persistente ed insistente, risultare alla lunga scomodi perché io penso che prima o poi queste coscienze addormentate si risveglieranno al bacio di una parola che saprà colpirle e ridestarle da un torpore mentale che sta durando da troppo tempo.

    A presto.

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  3. Facebook è il grande fratello per eccellenza, gusti e informazioni personali si ricavano in poco tempo, altro che violazione della privacy.
    Saluti a presto.

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  4. Concordo con te CAVALIERE. e poi il colmo è che la privacy policy tocca farla a noi...

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  5. Sono su facebook, più che altro per "controllare" le mie nipoti, ma di fatto lo detesto.
    Ora stanno rallentando anche le nipoti: pare ci siano siti anonimi e molto più pericolosi.
    Ciao, contenta di averti ritrovato.
    Cristiana

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  6. Da Fb sono stato bannato, ma, per quel poco tempo che ci sono stato mi sono accorto di quanto sia stupido e privo di senso. Si mette il "Mi piace" per dire "Sono qui, venite da me". Il ragazzino che l'ha fondato, ora cresciuto, farà quello che altri miliardari del web hanno fatto? Cercherà di fare del bene con i soldi e la sua influenza? In realtà, credo che tutto il web, sia un grande mercato mondializzato. Ancora una volta, hanno preso idee nostre (la interconnessione dei saperi e dei sapori, il mondialismo, il "proletari di tutto il mondo unitevi") e l'hanno usato per i loro sporchi scopi. Mai come ora i capitalisti sono stati così uniti. Non trovi?

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  7. PER ALLIGATORE: hai ragione e soprattutto hanno invaso il web rendendolo consumistico e banale come la vita reale. Dobbiamp riprenderci tutti la capacità di pensare.

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  8. Io me la diverto su facebook.. anche se resto convinto che equivalga ad incontrare un amico nella metro affollata e che deve scendere due fermate dopo, una chiacchiera velocissima mentre cerchi di non cadere. Il blog è un amaro dopo cena davanti al camino. Altro respiro, altro dedicarsi.
    Che Zuck voglia scendere in campo non mi sorprende. E mi fa meno paura di Trump (che poi magari ci proporrà l'Aggiornamento Finale e ci sarà negata anche l'opzione "più tardi".. ahah..)

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  9. PER FRANCO: davvero bucolica l'immagine che hai del blog, me gusta. Che Zuck sia meno pericoloso di Trump è da vedere. Lui si proporrebbe come il buono il salvatore dei mondi quindi l'antiTrump, ma lo sarebbe solo sulla carta anzi pardon, viviamo nell'era 2.0 quindi, solo virtualmente.

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  10. Non sono sul faccialibro e quindi non ho cognizione per poterlo criticare.
    Leggo invece della hybris del neosoviet Zuckerberg. Uno di quella castalia di invasati moralisticheggianti (come Soros, Clinton etc.) che stanno organizzando la frantumazione e la distruzione di identità, saperi, culture locali.
    Ecco i grandi frullatori, tritacarne per il grande sfruttamento globale (di idioti resi tali da utopie distopiche per cretini).

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  11. Per UN UOMO IN CAMMINO: hai ragione, è quello che "loro" chiamano bonariamente globalizzazione.

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  12. Zuckerberg a volte mi fa pensare ad una versione riveduta, corretta e aggiornata di Forrest Gump. Molti personaggi americani di punta mi fanno questo effetto...ma forse pecco di spocchia da Vecchio Continente, chissà...
    Certe affermazioni poi, così ispirate e volenterose, che rimandano al pragmatismo americano e ai suoi valori certi&certificati, mi suscitano un senso di inquietudine che è come un brivido.
    Sai, finché becchi un populista compulsivo e 'ncazzoso sai cosa aspettarti e magari ti attrezzi con un rifugio anti-atomico, ma è quando i discorsi si fanno così suadenti che tocca attrezzarsi davvero, e magari leggere un libro in più e bere un caffè in più per rimanere all'erta...o no?
    p.s.: ho sputato sul pragmatismo americano, ma solo su quello estremo e militante, perché, dico la verità, devo riconoscere che a piccole e ragionate dosi rappresenta una grande risorsa.

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  13. PER SABINA K: in primis benvenuta in questa agora. Concordo con te, più i modi di fare e le tecniche utilizzate per convincerete sono suadenti più l'attenzione deve essere massima perché maggiore è il pericolo.

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