venerdì 23 febbraio 2024

L'Angolo del Rockpoeta®: "La Scossa"

LA SCOSSA

Regno dell'incoerenza
Denunce in loop annoiano,
Lacrime salva-coscienza
Non ci si gira dall'altra parte
Ma si fa spallucce
In fondo noi siamo formiche
in una società governata da titani
Cosa potremmo fare?

Eppure l'unità di un popolo
Può vincere contro tutto e tutti
È risaputo
Ma lo scordiamo spesso

Memoria ballerina
Scarpette da ballo
Piroetta dissolve i pensieri scomodi

REgno dell'incoerenza
Sovrano unico
Siamo tutti noi

Ciascuno di noi
È un tassello volgare
Un pezzo di quel sovrano
Perchè la nostra indifferenza
Alimenta la sua forza
E non vogliamo capirlo
Ed allora siamo noi i primi colpevoli
I primi carnefici

"Siamo piccoli granelli di sabbia
Separati dal mare e dai nostri simili, che potremmo fare?"

Io testardo 
Mi dissocio da questo ritornello vigliacco
Comodo anestetico
Per non avvertire fastidiosi rimorsi di coscienza

Ma non avete scampo
Io sono il vostro grillo parlante
Che non riuscirete a schiacciare 
Sulla parete della vostra coscienza
Sono una mareggiata inarrestabile
Che cresce rabbiosa di onda in onda
Sono la frana che travolgerà ipocrisia e disfattismo.

E se anche fosse una battaglia persa
Quando verrà anche per me 
Il momento di chiudere gli occhi 
E addormentarmi per sempre
Avrò almeno la consapevolezza
Di non essere mai stato vostro complice
Nemmeno per un secondo della mia travagliata esistenza

In attesa di quel giorno
Non mi fermo
Sto arrivando 
Inarrestabile
Spetta a voi decidere
Se lasciarvi cullare
Dalla scossa della verità e del cambiamento
Danzando e dondolando al suo ritmo
O farvi travolgere dai detriti 
Della vostra anima marcia.

Sta arrivando la scossa
È impossibile sfuggirla
Potete chiudere gli occhi
Fingere che non vi possa raggiungere 
Ma sta arrivando
È già qui
È adesso
Sta arrivando
E le mura della città dell'incoerenza
Stanno scricchiolando
A breve crolleranno
Ed allora nulla vi proteggerà
Babilonia si sgretolerà 

La scossa è vicina
Si avvertono già le prime avvisaglie
La scossa è vicina
Lo tsunami è già sulla rampa di lancio
Nulla da temere
Travolge solo vigliacchi, indifferenti
Razzisti, ignoranti
E sordi di professione.

Lacrime imbellettate da lustrini e paillettes
Saranno spodestate
Da lacrime strazianti
Troppo salate
Per sperare nell'eco dei media

Ma io voglio sognare
Sognare che cavalcheremo quell'onda
Che sapremo surfare su quella scossa
Voglio credere
Che quel fatidico giorno
Noi saremo la scossa.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

22 commenti:

  1. X DANIELE

    Ci vuole coraggio per denunciare una realtà umiliante che coinvolge i piccoli e inutili servi del potere. lo hai fatto e nello stesso leggo vigorosa la tua indole che si stacca dalla massa anonima degli indifferenti. Resta sempre così.

    RispondiElimina
  2. Stanno per arrivare tsunami di bombe atomiche, politici da strapazzo, ponti fasulli, immigrati subappaltati, esorcisti casarecci, influencer e cantantucoli.. chi ne ha più ne metta. Un Navalny muore (oltre a migliaia di giovani soldati) ma le sanzioni per la Russia continuano ad essere una barzelletta universale.

    RispondiElimina
  3. PER FRANCO tutto vero ma io non dimenticherei Assange

    RispondiElimina
  4. La mia paura invece è che non ci sarà uno tsunami a spazzare via tutto e ricominciare. Troppi interessi in gioco faranno di tutto per evitarlo. Piuttosto bolliremo molto lentamente, e senza accorgercene, finiremo intrappolati in una melassa mediatica senza possibilità di fuga. Le guerre, anche per via del ridursi delle risorse naturali (acqua? la prossima grande frontiera), saranno sempre più frequenti, mentre noi, anestetizzati dalla stampa allineata con i poteri forti, continueremo a far spallucce ed a dire che tanto non cambia mai nulla.

    RispondiElimina
  5. PER CAMU è una possibilità drammaticanemente possibile

    RispondiElimina
  6. la speranza ed il sogno non ci devono mai abbandonare.
    Purché siano correlati all'azione, però. La manna dal cielo non esiste e niente arriva da solo.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  7. Non perdiamo la speranza, ma uniamola a una vera volontà di cambiare il mondo.

    RispondiElimina
  8. Rinviata ancora la sentenza per Assange, altro tassello di questo mondo sottosopra.. penso ai nostri di giornalisti..

    RispondiElimina
  9. Qui in Italia la vedo difficile, storicamente non siamo tipi da rivoluzioni...

    RispondiElimina
  10. PER FRANCO lo so ed i nostri giornalisti non ne hanno praticamente parlato

    RispondiElimina
  11. Condivido il post e il suo significato, come condivido in pieno le preoccupazioni
    che leggo nei commenti e cui mi unisco. Una società "anestetizzata" a cui sembra
    che niente faccia più male...e la vedo male anch'io. È come se un'enorme onda sia
    sempre lì vicino a noi pronta a sommergerci per sempre.

    C'è troppo Ego nei politici e nella politica, soprattutto in Italia dove la
    cosa più importante è vincere le elezioni (dopo varie promesse mirabolanti
    che difficilmente potranno essere esaudite vista l'economia che abbiamo,
    fra i vari annosi problemi)...e una volta arrivati al potere "vedete di
    non romperci troppo le scatole".

    C'è troppo Ego...ecco perché ho stima di un detto Tibetano...loro sanno
    cosa vuol dire essere invasi...subito dopo l'invasione cinese a metà
    del secolo scorso la prima inchiesta aperta dall'ONU negli anni '60
    parlava di più di 1 milione di persone uccise (in gran parte monaci
    e monache buddiste), migliaia di templi buddisti rasi al suolo, il
    Dalai Lama e il suo governo in fuga e in esilio nel nord dell'India,
    peggio di così...

    "Voi ammirate l'uomo che si spinge avanti, verso la cima,
    in ogni campo della vita, noi ammiriamo l'uomo che
    abbandona il suo Ego" (Heinrich Harrer dal suo libro
    "Sette Anni in Tibet")

    Certo, per carità, noi e il Tibet siamo due mondo molto diversi
    in tutto e per tutto...ma quanta stima nasce in me quando leggo
    parole come quelle che ho scritto.

    Un salutone Amigu de Zena
    sempre pungenti, anche un po' amari, i tuoi post
    ma significativi per l'epoca che viviamo

    RispondiElimina
  12. Veri siamo molto diversi dai tibetani purtroppo direi visto come ci stiamo riducendo. Troppo ego che porta all'arroganza alla superficialità ed all'indifferenza.Confermo e sottoscrivo siamo proprio un un'altra realtà rispetto ai tibetani purtroppo....

    RispondiElimina
  13. Le rivoluzioni pacifiche dovrebbero esserci per cambiare idee errate. Ma non si viene presi in considerazione per l'arroganza e la violenza che spesso vengono mostrate. Ci vorrebbe più rispetto e determinazione, oltre che ascolto da entrambe le parti.
    Grazie per questa ennesima riflessione. Buona Domenica Daniele.

    RispondiElimina
  14. PER PIA il problema è quando la parte più forte non vuol sentire le ragioni di quella più debole perchè le conosce bene e non ha intenzione di migliorare le loro condizioni di vita allora in q del caso il dialogo non porta a nulla purtroppo...

    RispondiElimina
  15. Insistere, continuare a lottare è fondamentale. Può darsi che non si cambi niente. Ma la coscienza pulita di chi ha cercato di fare qualcosa resta e non si cancella

    RispondiElimina
  16. PER CAVALIERE: scusa ma non avevo notato che il tuo commento era finito in spam per colpa di Blogger. Concordo con te, la speranza da sola senza una volontà concreta di cambiare le cose è lettera morta.

    RispondiElimina

Prima di commentare leggete la privacy policy in homepage in alto nella colonna di sinistra