STRATIGRAFIA
Stratigrafia
Togliamo uno strato dopo l'altro
Dal nostro viso
Dalla nostra anima
Dalla nostra pelle
E dal tempo
Partiamo dai più superficiali
Dai più recenti
Ed anche più vuoti ed insignificanti
E scaviamo dentro i nostri occhi
Fino a ritrovare
L'essenza originaria
La superficie più profonda di noi stessi
Quella che abbiamo dimenticato
Rimosso
Annichilito.
Stratigrafia
Perchè talvolta "less is more"
Se quelle che sovrapponiamo
Sono solo arrugginite sovrastrutture
Espressioni vuote
Di grugniti arroganti.
Stratigrafia
Per ritrovare noi stessi
La nostra essenza più umana
Naturale
Sincera
Vera e trasparente
Ingenua
Quella del nostro primo sorriso
Stratigrafia
Per ripartire dal cuore del nostro essere
Per sperare di salvare il nostro incerto futuro
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
X DANIELE
RispondiEliminaQuello che si legge nella poesia, cioè il pensiero, è già una stratigrafia.
Il solo problema è che concluso il lavoro di pulizia vedendo
cosa accade al mondo potrebbe venirti un infarto.
PER GUS ma la stratigrafia serve proprio a quello, ossia a lasciare l'essenziale, il pulito il bello dopo aver tolto tutte le scorie di cui oggi è ricoperto.
RispondiEliminaX DANIELE
RispondiEliminaQuello che volevo dire.
Quando mi hanno sostituito il cristallino per una settimana ho messo occhiali neri.
La luce mi stordiva.
Togliendo le stratificazioni può succedere che trovare il bello possa traumatizzarci.
Il mio commento è solo un'enfatizzazione del nuovo reale.
Non è assolutamente una critica alla tua originale poesia.
PER GUS non l'avevo preso come una critica. Ho compreso cosa intendi, a volte se non si è preparati a qualcosa è necessario arrivarci per strati..
RispondiEliminaStrato dopo l'altro da togliere, chissà dove si può arrivare.
RispondiEliminaUm grande poema, gostei de ler.
RispondiEliminaBoa semana e Festas Felizes.
Um abraço.
PER KATRINA: alla purezza iniziale del mondo?
RispondiEliminaProfondo spunto di riflessione.
RispondiEliminaPER GIORGIO ti ringrazio.
RispondiEliminaChissà se ci riconosceremmo, a fine lavoro...
RispondiEliminaPER FRANCO non tutti forse...
RispondiEliminaPER JAIME grazie infinite
RispondiEliminaCaro, perché vivi di utopie? Te lo chiedo perché io me lo chiedo spesso? Perché vivo di utopie? Non sono ancora riuscita a darmi una risposta. Ahimè ❤️❤️👋👋
RispondiEliminaPER FARFALLA LEGGER@ lotto per trasformarle in realtà
RispondiEliminaAnche io lotto, ma non vedo progressi anzi... Ciao
EliminaChissà quanti strati dovrei togliere per ritrovare l'essenziale me stesso, ammesso che esista ancora. La vita ci deposita addosso tante di quelle situazioni inattese, tante di quelle persone che in qualche modo ci spingono a essere diversi da ciò che siamo, che diventa davvero difficile, alla fine, capire cosa sia rimasto di noi.
RispondiEliminaPER FARFALLA LEGGERE@ nemmeno io ma non cedo.
RispondiEliminaPER ARIANO la vera essenza di noi non sparisce, la vita può solo seppellirla sotto migliaia di detriti e di scorie stratificate con il tempo.
RispondiEliminaBuoni propositi per l'anno nuovo? ;)
RispondiEliminaPER ALLIGATORE: per tutti quanti però lol
RispondiEliminaNon bisogna arrendersi, il futuro è nelle nostre mani.
RispondiEliminaPER CAVALIERE anche nelle nostre.
RispondiEliminaSe solo l’umanità sapesse come si fa, sarebbe per noi la salvezza. Forse bisognerebbe guardare semplice dentro noi stessi come ci suggeriva Socrate, ma la vista degli uomini punta sempre verso il mondo.
RispondiEliminaPER CATERINA Più che verso il mondo verso il loro prossimo allo scopo di sottolineare solo in lui i difetti del mondo.
RispondiElimina