A PASSO DI MARCIA
Un due e tre
Marciamo nel fango
Ma il fango siamo noi
Noi siamo letame che cammina.
Un, due, tre
Respiriamo coriandoli impoveriti
E usiamo polvere di stelle radioattive
Su poveri innocenti.
Un, due, tre
Rovistiamo nelle vostre case
In cerca della spazzatura che la abita
Ossia proprio voi
Voi che morite sotto le nostre bombe
Voi che avete subito le sadiche restrizioni covid19
Voi che vi allarmerete presto anche per quelle
Strane polmoniti cinesi
Per alcuni targate Pfizer
(Side effects of her poison)
Ma che vi faranno avvelenare i vostri figli
Ancora una volta con l’illusione di proteggerli.
Un, due tre
C604
Nuovo PFAS
Solvay colpisce ancora
O Lavoro o Morte
Questo il nuovo ed incostituzionale
Dubbio amletico di questo terzo millennio.
Purtroppo non avete ancora capito
Che senza unirvi non arresterete
Questa folle marcia distruttiva
Apparentemente fatta di episodi disparati
E non collegati tra loro
Ma in realtà
Tutti con un filo rosso sottile ad unirli.
Quale?
Troppe volte vi è stato detto
E nulla avete fatto
Ora
Se davvero siete curiosi
Volete capire
E provare a cambiare la rotta
Di questa marcia instancabile
Cercate questo filo voi stessi
Rovistate tra quella informazione
Che non osate leggere
E tra quegli artisti che non osate ascoltare.
Un, due e tre
La marcia della follia riprende
Un, due e tre
La marcia ancora c’è
Tu non più
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Ti faccio tantissimi applausi. In una poesia hai detto tutto ciò che c'era davvero da dire. Applausi, applausi. Tantissimi
RispondiEliminaPenso che non sia troppo tardi per tentare di cambiare le cose in questo Paese,come sempre penso ai giovani.
RispondiEliminaBuona giornata
São muitas as calamidades que se abatem sobre nós. E, em muitas delas, somos nós os culpados. Mesmo que por omissão.
RispondiEliminaMagnífico poema, gostei muito.
Um abraço e boa semana.
Troppe cose strane accadono sotto i nostri occhi, bisogna allargare gli orizzonti e la mente, soprattutto attenzione ai media mainstream. Vero che girano tante fake news, ma bisogna sempre verificare varie fonti e sentire più opinioni. Nel mio blog ho deciso da più un anno di tradurre siti stranieri, per avere più informazioni.
RispondiEliminaPER FARFALLA LEGGER@ grazie di cuore.
RispondiEliminaPER BLOGREDIRE io invece penso a chi ragiona con la sua testa e quindi prescindendo dall'età anagrafica, insomma vedo un movimento più trasversale in cui poter avere speranza.
RispondiEliminaPER JAIME vero, molte cose sono presenti per colpa nostra e resistono per il nostro comportamento omissivo ed omertoso.
RispondiEliminaPER CAVALIERE: il tuo blog è un fulgido esempio di vera informazione.
RispondiEliminaHai ragione perfettamente, Daniele. Sono tutti eventi collegati tra di essi da un unico filo rosso. Dalla minaccia terroristica alla pandemia, dalle provocazioni fatte al Cremlino fino alla totale cancellazione dello stato palestinese. E poi cosa ci sarà dopo? E' tutto già pianificato: nuovi virus letali (come hai citato), siccità che rende sterili i terreni, corsa agli agli armamenti per Taiwan, in modo da provocare la reazione del governo di Pechino (stesso schema già implementato in Ucraina) e poi di nuovo minaccia terroristica (come l'ISIS che aveva armamenti e mezzi di trasporto made in USA) e così via. Ma quella parte del popolaccio inconsapevole continuerà ad odiare chi tenta di alzare la testa (divide et impera). Sarà abilmente sempre più ammaestrato a scimmiottare quelle etichette costruite a misure per seminare odio verso chi tenta di reagire, come complottista, no-vaxxer, negazionista, populista, etc.
RispondiEliminaGrazie il contributo che dai attraverso i tuoi versi.
Un caro saluto
PER GIORGIO: purtroppo la tua disamina è maledettamente vera.
RispondiEliminaLa nostra "destinazione finale" la sappiamo, bisogna solo sperare che non venga eccessivamente accelerata dagli eventi geopolitici...
RispondiEliminaPER ARIANO super accelerata direi....
RispondiEliminaLo hai detto bene nella chiusa, moriremo tutti e la marcia sarà pronta travolgere nuove generazioni di idioti.
RispondiEliminaPER CATERINA: temo proprio di sì
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